Avrei voluto che durasse per sempre.

Come puoi pretendere che io non abbracci il mio idolo?
Come puoi pretendere che io non rimanga almeno una manciata di secondi tra le sue braccia?
Con quelle parole distruggi un sogno a me caro, distruggi un desiderio che da anni aumenta inconsapevolmente dentro di me ogni giorno che passa.
Mi chiedi di stare attenta a non sfiorarlo, di limitarmi a sorridere per lo scatto di una foto che per me significherà il mondo finché i miei occhi non si chiuderanno per sempre, me lo chiedi con una tale semplicità da farmi quasi paura.
Però, effettivamente, tu non sai da quanto tempo ho aspettato quel momento, non sai che ho lottato con tutta me stessa per mantenere vivo dentro di me l’orgoglio di amare un ragazzo che di me non sa nemmeno il nome, l’età o la provenienza. Per te è stato facile intimarmi di non abbracciarlo, per me è stato come udire la notizia più brutta.
Aver aspettato mesi prima di rivederlo di nuovo, immaginandomi per notti intere come sarebbe stato raggiungerlo e porre fine per un istante alla distanza bastarda che ci separa da sempre, sognando quel momento come il più bello. Non puoi smontarmi un sogno con delle semplici parole e, infatti, non lo hai fatto.
Udire la sua voce, essere certa che oltre una stupida tenda nera ci fosse proprio lui, è stato come iniziare a rivedere il film che da anni preferisco, è stato come essere saliti su un podio pronta per ritirare il primo premio che mai pensavo di poter meritare.
Vederlo davanti a me, in tutta la sua perfezione, vederlo in carne ed ossa a pochi centimetri da me, capire che non era fatto di carta o di pixel, arrivare a realizzare che in quel momento, nella stessa stanza, c’eravamo solo io e lui, è difficile da realizzare. Anche a distanza di giorni, ore trascorse a pensarci, è difficile credere che lui fosse proprio davanti a me.
La sua voce, quel timbro di voce che conosco a memoria, che saprei riconoscere anche in mezzo ad una folla di persone urlanti, la sua voce mi ha portato a lui, a vivere quel momento ed io, io che non ho mai saputo cosa significasse realizzare un sogno, l’ho provato davvero.
Forse il mio cuore batteva così forte, il mio respiro sembrava quasi spezzato, che quasi mi risultava difficile credere che fossi ancora in piedi. Ho provato una sensazione nuova, un’emozione diversa, quel ragazzo mi ha fatto raggiungere un altro mondo pur restando fermo davanti a me.
Sentivo tutto e niente, provavo felicità, stupore, senso di completezza, provavo un miscuglio di emozioni che, se dovessi davvero descriverle, rimarrebbero solamente impresse nella mia mente e nessuno le percepirebbe mai.
Il suo braccio sinistro poggiato sulla mia schiena, il mio che gli cingeva le spalle e l’altro la vita. Non è stato l’abbraccio che da tempo aspettavo, è stato più che altro un abbozzo di quel che da sempre avevo immaginato. Solo l’averlo sfiorato per me ha significato tutto e me ne accorgo solo ora.
Sebbene mi risuonavano nella mente le parole della sicurezza che ci pregava di non abbracciarlo, non ho saputo controllare i miei movimenti, mi sono quasi aggrappata a lui. Mi sono aggrappata all’unica ancora di salvezza che per quattro anni ha continuato a rendermi sempre più forte.
Mi sono sentita speciale e mi sono pentita di non avergli chiesto un vero e proprio abbraccio.
Mi sono sentita morire per quella ragazza che non ha potuto abbracciarlo, lui non ha voluto che lei lo abbracciasse, ma con me è stato diverso.
Ho potuto fare ciò che volevo e non mi ha respinta, è rimasto fermo e non mi ha allontanato come ha fatto con quella ragazza. Lui per me è rimasto.
Il solo ricordo di quel pensiero fa scoppiare il mio cuore di felicità, fa disegnare un immenso sorriso sul mio viso, forse pari a quello che avevo durante la foto. Non era forzato, se solo non avessi visto la foto giurerei di aver assunto una delle espressioni più sorprese che mai avrei potuto assumere. Invece sorridevo, sorridevo così tanto da aver trasmesso il mio amore per lui, la felicità sconsiderata che provavo in quel momento.
Solo una frase è uscita dalla mia bocca “you saved my life”, pronunciata quasi in un sussurro mentre stringevo la sua mano sinistra tra le mie e, ancora una volta, lui mi ha lasciato fare, non l’ha ritratta, ha aspettato pazientemente che quei secondi trascorsero e che io ricevessi ciò che da sempre aspettavo.
Sono stata io a lasciarlo andare, la paura che gli addetti alla sicurezza si accorgessero di quanto tempo stessi perdendo era troppa, ma ho compiuto il mio gesto e di questo ne sono felice.
Avrei sperato con tutta me stessa che quell’incontro durasse di più, ma non era possibile cambiare i programmi, non era possibile prolungare il nostro contatto.
Lui, durante quei pochi secondi, era lì per me e mi ha trasmesso l’amore che prova per noi, solo per il fatto di aver pazientato, di non avermi respinto, di aver poggiato un braccio sulla mia schiena, di aver lasciato che la sua mano restasse tra le mie, solo per questi piccoli gesti, lui mi ha trasmesso tutto e mi ha reso la ragazza più felice del pianeta.
Probabilmente non ricapiterà più, probabilmente mi pentirò di essere stata così codarda e quell’abbraccio ancora mi manca, ma ringrazio Dio di avermelo fatto incontrare.
Lui ha saputo di avermi salvata, doveva sapere solo questo, doveva sapere che per me non è solo un cantante, ma molto di più: un amico, un fratello, un sogno.
Non potrei mai dimenticarti, Justin. Avrei voluto che durasse per sempre, ma l’unica cosa che vedo eterna siamo io e te.

Spazio Autrice:
Ho solo sentito il bisogno di raccontare com'è andato il mio incontro con lui quel sabato 23 marzo, non è assolutamente mia intenzione sbattere in faccia la mia esperienza, quindi vi prego di non criticarmi per questo e chiedo scusa in anticipo se ho urtato la sensibilità di qualcuno.


Alla prossima!
Much Love,
Giulia ♥
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