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Autore: DoppiaG    29/03/2013    8 recensioni
Fanfiction basata sul film The host, che consiglio vivamente di vedere perchè è stupendo.
Scritta a quattro mani da me e una mia carissima amica.
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In un futuro non troppo lontano un invasore alieno e un’umano si ritrovano intrappolati nello stesso corpo a combattere per la sopravvivenza degli uomini che rispettivamente amano e per il destino del pianeta. La Terra è stata colonizzata dalle “Anime”, una razza aliena che ha sfrattato gli umani dai loro corpi tramutandoli in dimore per viandanti interplanetari. Le Anime hanno trasformato il pianeta in un mondo pulito, sicuro e pacifico, ma a un costo incalcolabile: gran parte della razza umana è stata annientata. Alcuni, come Sebastian, un giovane e forte uomo , sono sopravvissuti in clandestinità, costantemente in lotta contro il pericolo di essere catturati e annientati.
Kurt, l'anima che abita nel corpo di Sebastian, si trovera a dover scegliere. Aiutare la sua razza o aiutare un amico fidato?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Sebastian Smythe, Thad Harwood, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Sebastian/Thad
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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The host.
/One/
 

Erano più o meno tre ore e mezzo che la Cercatrice mi tartassava di domande, domande a cui io non sapevo se rispondere sinceramente o se rispondere come mi diceva lui...
In fondo, loro erano pur sempre la mia gente. Ma lui...
I suoi ricordi, i suoi pensiere, le sue emozioni, ero come ossessionato da essi...
Lui era ancora dentro di me... o meglio, dentro se stesso. Era sopravvisuto a me. Ci era riuscito e mi chiedeva di non cedere... mi chiedeva di aiutarlo in qualche modo.

"Avanti, possibile che non riesci a dirmi altro?" chiese all'improvviso la Cercatrice sbattendo le mani sul tavolo fissandomi con i suoi occhi vitrei.
Smisi di disegnare il volto del ragazzo che tormentava i ricordi di Sebastian, il proprietario del corpo che abitavo, alzai gli occhi dal blocco e la fissai a mia volta.
"Mi spiace, più di questo non riesco. Oppone resistenza... io non... mi dispiace. Ci riproverò" dissi poi.
Il corpo che la Cercatrice abitava apparteneva ad una donna dai capelli corti biondi e il viso freddo, serio, cupo.
"Tranquillo Viandante... hai bisogno di riposo. Comunque, questo ritratto di Thad Harwood che ci hai fornito potrebbe tornarci utile... dobbiamo scoprire se gli altri due umani sono ancora vivi e, sopratutto, se ce ne sono altri" disse prendendomi il foglio e scrutandolo.
Abbassai lo sguardo sul blocco da disegno che ora mi lasciava carta bianca mentre sentivo i passi della Cercatrice allontanarsi.
Tornai a scavare nei ricordi del corpo di Sebastian.

Una casa, piccola, in mezzo ad un grande campo verde con poche margherite qua e la. Della musica funky proveniente da un vecchio stereo appoggiato ad una roccia.
Tre persone ballavano su quella musica.
Sebastian, Thad e una ragazza dai capelli mori che avevo scoperto essere la sorellastra di Sebastian.
Ridevano e si lasciavano trasportare dal ritmo incalzante della musica. D'un tratto la pioggia cominciò a scendere. Rachel afferrò lo stereo ancora acceso, fece un cenno hai ragazzi e corse verso la casa.
Sebastian e Thad erano rimasti sotto la pioggia a ballare non ostante la musica non ci fosse piu. 
Ridevano e si baciavano.


Quella scena andò via via a dissolversi, mi si parò davanti un diverso scenario, mai visto prima tra i suoi ricordi.
Sabbia, tanta sabbia e rocce. Una distesa di rocce allineate.
Afferrai d'impulso la matita e cominciai a disegnare ciò che vedevo. Disegnai i contorni delle rocce...

'No!' gridò Sebastian che fino a quel momento era stato zitto.
'Ti prego Viandante!' gridò nuovamente.

Provai a non ascoltarlo, continuai a disegnare non ostante mi fosse venuto un groppo allo stomaco.

'Ti prego' disse ancora, quasi sull'orlo di piangere.

Mi fermai... inerme davanti al tono usato, di supplica.
Guardai cio che c'era sul foglio, erano solo i margini dell rocce. Niente più.

'Fallo sparire ti prego, non devono vederlo, per favore!' mi implorò ancora Sebastian.

Non sapevo che fare. Fin da quando mi era stato assegnato il corpo di Sebastian Smythe mi ero trovato in difficoltà.
Solitamente noi anime riusciamo ad abbattere in pochissimo tempo il muro che ci divide dai ricordi del proprietario, per poi assorbirli e tramutarli in informazioni. Dopo che ciò avviene il proprietario cessa di esistere, muore. Svanisce.
Ma con lui non era stato così.
Con lui era stato più difficile abbattere quel muro, e poi... lui aveva lottato, era stato forte ed era sopravvisuto.
A volte riusciva anche a riprendere il controllo del suo corpo, ma per pochissimo. Per compiere piccoli gesti, ad esempio, scaraventare la matita a metri di distanza da me per impedirmi di disegnare ciò che vedevo nei suoi ricordi.
I suoi ricordi... 
Dentro di loro avevo visto molto, troppo forse.
I suoi ricordi... il suo incontro con Thad, la loro complicata relazione.
Non capivo perchè tra gli umani due persone dello stesso sesso non potessero stare insieme, non potessero amarsi...
Gli umani erano difficili da capire.
Vidi anche il momento in cui Sebastian venne catturato dalle Guardie della Cercatrice.
Nel rivivere quel preciso ricordo percepii una stranza sensazione... pena forse.
Dopo, avevo incominciato a intrattenere vere e proprie conversazioni con lui. Col tempo è diventato piacevole parlarci e ci sono stati momenti in cui lui era quasi riuscito a convincermi di aiutarlo.
Quello in cui mi trovavo ora, ad esempio, era uno di quei momenti.

'Per favore Viandante, distruggi quel disegno...' ripetè ancora Sebastian.
"D'accordo" dissi.
Afferai il foglio e lo strappai. Me lo ficcai in tasca e uscii dalla stanza.
La Guardia mi scortò nella mia stanza e dopo essermi chiuso la porta alle spalle mi abbandonai sulo letto.

'Grazie' sussurrò Sebastian.
Non gli risposi.
Mi immersi nuovamente nei suoi ricordi.
Navigai tra di essi finchè un rumore non mi distrasse. Qualcuno bussava alla porta. Prima che avessi il tempo di dire avanti essa si spalancò.

"Buonasera Viandante" disse la Cercatrice entrando in camera.
"Ho bisogno di dirti due paroline" disse ancora.
Rimasi in silenzio.
"Ho constatato che questo corpo è troppo complicato per te. Oh ma... non te ne faccio una colpa. D'altronde non tutti riescono a distruggere la barriera che si crea con il proprietario... quindi ho deciso di assegnarti ad un altro corpo" disse infine.
Un altro corpo?
Io non ne volevo un altro... volevo rimanere con Sebastian.

'Chiedile che fine farà il mio corpo' mi suggerì Sebastian.
"Cosa succederà a questo corpo? A chi verrà dato?" chiesi.
"Lo abiterà qualcuno di più competente. Qualcuno che sarà in grado di abbattere la barriera del proprietario" disse gonfiando il petto orgogliosa.
"Intendi..." dissi flebile.
"Intendo me, Viandante..." concluse dipingendosi un ghigno in volto.

'No!' gridò Sebastian.
'Viandante, non puoi lasciare il mio corpo nelle sue mani, fa qualcosa ti prego...' piagnucolò Sebastian.
Era ero, non potevo lasciarlo tra le sue mani. Rimasi un attimo interdetto dalle sue parole.
"Lo scambio avverrà domani... buoanotte Viandante" disse infine la Cercatrice uscendo dalla stanza.

'Dobbiamo fare qualcosa' disse Sebastian.
"Non so se posso farlo..." dissi torturandomi il labbro inferiore.
'Si che puoi. Viandante se mi lasci nelle sue mani, morirò. Non posso morire, ho promesso a Rachel e a Thad che sarei tornato, devo mantenere questa promessa. Non posso lasiarli, ti prego aiutami. Lo so che non sei come loro, ti conosco ormai... ti conosco bene. Tu vuoi aiutarmi, non è così?' farfugliò Sebastian.
Non volevo abbandonare quel corpo... non volevo che morisse.
Mi avevano sempre insegnato a non provare pietà per gli umani, ma ormai Sebastian era diventato in un certo senso parte di me o forse io di lui. Fatto sta che aveva ragione, dovevo aiutarlo.

"Sei molto persuasivo sai? Comunque, non possiamo uscire. La Guardia sorveglia la porta" dissi guardandomi in giro nervoso.
'Una via d'uscita c'è' disse sicuro lui.
Prese possesso per un secondo del suo corpo voltandolo verso la porta-finestra.
Mi diressi verso di esa.

'Aspetta! Metti la sedia davanti la porta' mi bloccò lui.
Non capivo che senso aveva farlo ma gli diedi retta. Presi la sedia che c'era li vicino e la misi accanto alla porta.
La fissai per un secondo, che motivo aveva metterlo la?
'Girala genio, metto lo schienale sotto la maniglia. Così...' mi disse Sebsatian con un tono divertito.
Certo così se qualcuno avesse voluto entrare lo schienale avrebbe bloccato la maniglia.
Mi diressi finalmente verso la porta-finestra.
La spalancai.
Il freddo mi invase il volto, uscii sul balcone non sapendo cosa fare.

"Ora che faccio?" chiesi agitandomi sempre di più.
'Scavalca, avvicinati e scavalca' ordinò Sebastian.
Ancora una volta seguii i suoi ordini.
Ero seduto sulla ringhiera, sotto di me c'era la piscina appartenente all'hotel.
"Adesso?" chiesi con le mani sudate.
'Adesso ti butti!'
"Sei impazzito? Ci ammazzeremo sicuramente!"
'Non ci ammazzeremo! Avanri Viandante, fidati di me. Buttati' continuò imperterrito lui.
Era andato, sicuro.
"Non posso!" pensava davvero che avrei fatto quella pazzia? 
Stavo per voltarmi ma Sebastian parlò.
'Tu non puoi, io si però'

Non feci in tempo a dire nulla che mi ritrovai a precipitare verso il basso.
Sebastian ci aveva buttati. Cacciai un urlo prima di ritrovarmi in acqua.
Riemersi quasi senza aria nei polmoni annaspando.

'Avanti! Nuota!' mi spronò Sebastian.
Mossi braccia e gambe fino ad arrivare a bordo vasca, feci leva sulle braccia e uscii fuori.
Ero sicuro al cento per centro che la Cercatrice si fosse già accorta della nostra fuga.
'Corri Viandante, corri!'
Mi mossi verso la strada quand vidi una Guardia venirmi in contro.
"Viandante! Che succede? Stai bene?" mi chiese agitato.
Mi sentivo terribilemente in colpa per ciò che avrei fatto di li a poco.
"Scusami, scusami davvero tanto" farfugliai prima di tirargli un calcio ad altezza stomaco e farlo cadere a terra.
'Bel colpo amico!' disse Sebastian euforico.
Corsi verso la strada e mi nasconi dietro un albero.

"Dove dobbiamo andare? Che devo fare?" chiesi in preda al panico più totale.
'Non lo so per certo, la cosa sicura è che ci serve un mezzo'.
Fortuna volle che in quel secondo un auto stesse passando di li.
Mi buttai in mezzo alla strada costringendo la persona al voltante a fermarsi.
Abbassò il finestrino e notai con solievo che aveva gli occhi vitrei, bianci quasi, segno che un Anima si era impossessata di quel corpo.
"Buonasera, mi scusi, so che le chiedo davvero molto ma, mi creda, ho bisogno dellaua macchina. E' una questione vitale" mi affrettai a dire mantenendo il controllo visivo.
"Oh ma certo, sta tranquillo ragazzo, ho fatto il pieno giusto ieri" disse l'anziano scendendo.
Salii di corsa in macchina farfugliando qualcosa che sarebbe dovuto essere un grazie e partii in quarta.
Non poetavamo rimanere li ancora pee molto.
'Wow, conosci un sacco di trucchetti' esclamò Sebastian.
"Non sono trucchetti. Sai, tra noi Anime vige la sincertià, ci fidiamo ciecamente l'uno dell'altro. Non so se capisci... comunque. Pensavo di andare dal Guaritore. Magari ci potrebbe aiutare" spiegai.
'Si trova a New Orleans, troppo pericoloso arrivarci'
"Possiamo provarci"
'No! Vai verso est'
"C'è il deserto verso est"
'Mio zio Burt aveva un capanno... potremmo andare li e sperare che si ancora vivo' disse con una nota di malinconia nella voce Sebastian.
"Non possiamo andare li senza certezza. Sarebbe più pericoloso, andare a New Orleans è comunque meno rischioso, nessuno sospetterò. Se tuo zio dovesse essere vivo mi ucciderebbe, non mi crederebbe mai se gli dicessi che suo nipote è ancora vivo in me, che è sopravvissuto ad un Anima".
Sebastian non rispose, dopo parecchi minuti parlò.
'Viandante in tutto questo tempo non ti ho mai chiesto una cosa...' disse all'improvviso.
"Cosa?" 
'Viandante è il tuo vero nome? Oppure...'

"No... non lo è. Dopo il quindicesimo anno di vita si prende il nome del settore che si occupa. Io sono un viandante quindi..."
'Qual'è il tuo vero nome?'
Il mio nome?
Wow, era passato così tanto tempo dall'ultima volta che lo avevo pronunciato che pensavo di essermelo scordato.
Ma me lo ricordavo.
"Kurt..." dissi con un groppo in gola.
'Kurt... mi piace. Posso chiamarti Kurt?'
"Sebastian non so neanche se saremmo vivi entro le prossime 24 ore" risposi ridendo nervosamente.
'Tranquillo Kurt, qualcosa mi dice che non moriremo' disse Sebastian.
Sentirmi chiamare per nome dopo secoli, nel vero senso della parola, mi fece uno strano effetto...
Continuai a gridare mentre Seb non la smetteva di parlare e di chiamarmi per nome.

ReadMe: ciao buon anime! Hahaha.
Allora ho poco tempo per scrivere. Come ho già detto questa ff è basata sul film The Host (andatelo a vedere perchè è stupendo). Allora io e una mia amica abbiamo deciso di gleezarla(?)
Il quadrangolo tra Ian, Wanda, Jared e Melany sarebbe il quadrangolo tra Sebastian, Thad, Kurt e Blaine.
Se siete arrivati fino a qui vuol dire che avete letto, o per lo meno aperto la fic.
Sono molto contenta di ciò, anche Giulia lo è lol.
Speriamo vivamente che vi piaccia e se vi va lasciate una bella recensione, che ci fa sempre piacere :)
Ora scappo! 
Love.
G&G

 

  
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