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Autore: Anael    12/07/2003    0 recensioni
Una storia molto complicata...o meglio è la sistemazione dei capitoli che è complicata...ancora meglio non ci sono capitoli, ma parti, ed ogni parte ha massimo 3 sottosviluppi uno special ed un intermezzo!! Fatemi sapere!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tu sei per me:

Non dimenticherò.

“Allora, tu stai con me solo perché io sono così simile a lui, solo che non sono costretto all’immobilità?”

Quelle parole…

Quanta paura aveva avuto di quella domanda!! Erano parole così pericolose…avrebbero potuto distruggere qualcuno di loro…o entrambi. Ma temeva soprattutto la risposta che l’attendeva…magari se non avesse mai chiesto una cosa del genere, non avrebbe dovuto affrontare la verità ed allora…beh, qualcosa tipo “Occhio non vede, cuore non duole”, no? Mpf, ma figuriamoci se poteva lasciar correre! Non era un vigliacco lui…E lei? Si era impietosita? Provava rimorso? No! Niente! Zero! Il vuoto assoluto…ed un mare di frammenti rossi sul pavimento…il suo cuore che si frantumava, ma soprattutto il suo orgoglio.

Ma infondo, cos’è l’orgoglio? Amy era il suo orgoglio! Ed ora…miseramente a pezzi.

Perché non aveva risposto? Crudele! Lui certamente non era un vigliacco ma lei…maledetta!!

No, non doveva maledirla…lui l’amava la sua bella e maledetta trasformista. E adesso cosa doveva dire? Che era già finita! Ancora prima che potesse iniziare veramente…lei non gli aveva detto niente. Magari l’avrebbe fatto, forse era stato lui che non gliene aveva dato l’occasione. Una volta vista la sua espressione così triste e colpevole aveva sentito un nodo alla gola ed era dovuto correre via per non rischiare di fare qualcosa che non avrebbe dovuto fare. Come ammettere che stava male da morire davanti a lei…Eccome se era vigliacco!! Non era nemmeno capace di ammettere apertamente quello che provava…fare il moderno Romeo nello stadio in fondo era stato facile, ma dimostrare veramente il proprio amore alla donna che amava.

La donna che l’aveva reso l’uomo più felice del mondo e contemporaneamente il più infelice.

Se solo fosse stato davvero forte come dicevano…

SCHIAFF

Julian Ross si ritrovò improvvisamente con il volto rivolto verso la sua spalla sinistra, la guancia destra infuocata e gli occhi spalancati a fissare il verde acido del campo da calcio.

“Ehi! Ross svegliati!! Sto parlando con te!”

Alzò lo sguardo e vide davanti a lui una figura alta e muscolosa. Un perfetto fisico d’acciaio, grande e maestoso come quello di un dio greco, rivestito da una sottile membrana olivastra. Una miriade di capelli lunghi e neri in testa, ed uno sguardo di fuoco in faccia. L’espressione selvaggia s’intonava benissimo con il tono volgare che aveva usato, e soprattutto con i modi gentili che aveva dimostrato.

“Sei stato tu a schiaffeggiarmi?” gli chiese mite Ross, non aveva voglia di ribattere, era troppo debole quel giorno…

“Per forza! Chissà dov’eri! Non è che Amy ti sta sciupando un po’ troppo?!” A questa provocazione non poteva rimamene impassibile. Scattò in piedi e sollevò Mark per il colletto della maglietta, improvvisamente scoprì di avere ancora quella forza che pensava di aver perso la sera prima, ed era anche molto arrabbiato…con lei, con lui, con sé stesso, con il mondo!

“Chiuditi quella boccaccia o ti caccio tutti i denti in quella fottutissima gola!” Lenders si sorprese ad essere stranamente intimorito: Julian non si era mai comportato così…che diavolo era successo, e poi…si poteva sapere perché stava per piangere?!

“C – calmati…stavo solo scherzando…che diavolo ti succede?” il giovane baronetto del calcio si sforzò di riprendere il controllo e lo mise giù

“Niente, scusami…ho solo litigato con Amily…”

“Litigato?” si stupì l’altro “ anche io e Maki litighiamo, ma poi si fa la pace e…beh, non ho mai visto uno ridotto così dopo un litigio!” Julian sorrise leggermente, ma dentro si sentiva sempre più male…

“C’è qualche problema serio, vero?” Il ragazzo non sapeva cosa rispondere, solo teneva la testa bassa e si dimenava di qua e in là, Mark vedendo che faceva un po’ di fatica lo prese per un braccio e lo fece sedere sulla panchina con lui

“Adesso mi racconti tutto, non saranno affari miei, ma non ci devono essere problemi in squadra!”

“Cosa centra la squadra adesso?”

“Il tuo stato d’animo non le gioverebbe!”

Ross lo guardò un po’ smarrito “Se sei così irascibile caro mio, non credo che ne ricaveremo molto!” pensò, tuttavia annuì. Aveva bisogno di parlare, e…chissà! Magari Mark Lenders andava bene come posta del cuore!!

“E’ Amy…”

“Questo si era capito…”

“Lei è così…così …così…”

“Insomma ti decidi?”

“Senti…” si voltò a fronteggiarlo e gli intimò “ non è tanto facile parlarne, vedi di avere un po’ di delicatezza amico!”

“Eh?” avrebbe voluto saltargli addosso e strozzarlo, ma non era il caso… “ va bene, vai avanti…”

“E’ talmente cambiata…”

“L’ ho visto!”

“Non solo nell’aspetto fisico!”

“…”

“E’ un’altra persona, Mark… non è più la Amy che conoscevo…” L’espressione disperata che aveva assunto in quel momento intenerì perfino lui, la tigre! Si vedeva che l’amava molto…

“Perché dici così?”

“Ho scoperto delle cose che non avrei mai voluto scoprire…”

“Quali cose?”

“Sinceramente non lo so nemmeno io, credimi, Mark, io vorrei confidarmi con te, ma se non riesco nemmeno a fare chiarezza nella mia mente, come potrei spiegare a te…”

“Ho capito” sbuffò il ragazzo passandosi una mano sul viso “non ti preoccupare, non importa il fatto in sé, ma tu Julian…”

“Si?”

“Tu l’ami.”

Julian abbassò di nuovo lo sguardo e ritornò a fissare l’erba dal color verde acido… non gli piaceva quel colore così aggressivo…preferiva il colore dolce del cioccolato…gli occhi di Amy…e i suoi capelli color sole… S’infilò le mani nei capelli e le strinse a pugno, come per cacciare via quel pensiero insistente dalla mente; Mark si sentì davvero dispiaciuto… lui non ci era passato, ma amava profondamente la sua Maki, e il solo pensiero di poterla perdere…

“E’ inutile che cerci di far finta di niente!”

“…”

“Sei innamorato di lei, questo è il punto!” Ross scattò in piedi e gli si mise davanti

“Si l’amo, va bene?!”

“E allora non puoi lasciar andare la vostra relazione così…” gli sorrise dolcemente e gli sfuggì una risatina

“Su, smidollato, vedi di fare qualcosa!!”

“Ma io…non so cosa fare! Capisci…?”

“Boh, non lo so se capisco, ma comunque non te ne devo fregare un cazzo! Se l’ami …”

“Lo so, ma…”

“Senti marmocchio…” si alzò a sua volta e gli gridò “ falla parlare! Che ne so…costringila! Legala ad una sedia, falle il solletico, torturala, ma fatti dire le cose come stanno! Sei tu qui lo sdolcinato, perché devo insegnarti tutto io??”

“M – Mark…”

Cavoli! A modo suo, Mark, era proprio una specie di posta del cuore! Ma si, forse aveva ragione! Doveva risolvere quella situazione! Questa volta Amy doveva parlare…doveva farlo!!

“Santa Maria Vergine!! ” sibilò riacquistando il suo solito senso dell’umorismo “ Grazie Mark,a quanto ne so, Amy soffre tantissimo il solletico!” il bomber, annuì soddisfatto e lo seguì con lo sguardo mentre si allontanava dal campo. Doveva ammettere che in fondo in fondo aveva ascoltato Julian Ross da amico. E stranamente si ritrovò pure a volergli bene…

“Caspita, che figo!!”

No, ripensandoci, non gli voleva affatto bene!

“Che ca…spita ci fai tu qui?!” Sbraitò contro la ragazzina sbucata improvvisamente dagli spogliatoi

“Passavo di qui e…”

“Hai origliato, eh??”

“Chi? Io? Ti sbagli!”

“Maledetta crumira!”

Le si avventò contro e la sollevò per la vita facendola girare, Maki prese a ridere come pazza e a scalciare

“Mettimi giù scimmione!Mettimi giù o ti stacco gli zebedei!!” a quella terribile minaccia il ragazzo ubbidì e rimase ad osservarla mente si sistemava la gonna e scuoteva leggermente i capelli neri corti. Che razza di pestifera…!!

“E va bene, lo ammetto…ho sentito tutto, ma mi arrendo: tu sei grande, forte, maschio!”.

Gli portò le braccia la colle e lo baciò sul naso, lui arrossì come un ravanello e cercò di liberarsi dal suo abbraccio, ma Maki sapeva appiccicarsi a qualcuno peggio di un polipo, ed ora gli stava praticamente in braccio.

“Vai giù razza di…”

“Oh…che c’è? Sei imbarazzato o ingelosito?”

“Geloso? E di cosa?”

“E’ inutile che fai il finto tonto!”

“Che vuoi che me ne freghi se trovi Ross figo!”

“Ma dai, micetto!” gli sorrise maliziosa e gli cinse il petto aderendo ai suoi addominali scolpiti “non devi essere geloso… lo sai che amo solo te, e so anche che a te frega eccome se m’interesso ad un altro!” Il ragazzo arrossì ancora di più, ma rinunciò a ribattere, si limitò solo a sorridere. Maki sorrise a sua volta ed gli premette sulla nuca affinché si abbassasse fino a lei per poterla baciare. Era proprio alto! Lenders la strinse forte ed appoggiò per un attimo il capo sulla sua spalla. Quant’era dolce…

“Ti amo…” le intimò spontaneamente

“Ti amo anch’io tigrotto!!”

Questa volta gli venne proprio da ridere! Lui, la tigre che si ritrovava a fare il languido! Certo, che Maki doveva essere speciale per averlo accalappiato in quel modo! Era felice, ma ad un tratto di ritrovò pensieroso: e Julian? Chissà come stava andando con Amy…Anche lui meritava di essere felice con la donna che amava, ma il problema adesso era: lei lo amava? Quella era la domanda di cui doveva aver paura…

Lei lo amava?

  
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