Tu sei per me:
Non dimenticherò.
“Allora, tu stai
con me solo perché io sono così simile a lui, solo che non sono costretto
all’immobilità?”
Quelle parole…
Quanta paura aveva
avuto di quella domanda!! Erano parole
così pericolose…avrebbero potuto distruggere qualcuno di loro…o entrambi. Ma
temeva soprattutto la risposta che l’attendeva…magari se non avesse mai chiesto
una cosa del genere, non avrebbe dovuto affrontare la verità ed allora…beh,
qualcosa tipo “Occhio non vede, cuore non duole”, no? Mpf, ma figuriamoci se
poteva lasciar correre! Non era un vigliacco lui…E lei? Si era impietosita?
Provava rimorso? No! Niente! Zero! Il vuoto assoluto…ed un mare di frammenti
rossi sul pavimento…il suo cuore che si frantumava, ma soprattutto il suo orgoglio.
Ma infondo, cos’è
l’orgoglio? Amy era il suo orgoglio! Ed ora…miseramente a pezzi.
Perché non aveva
risposto? Crudele! Lui certamente non era un vigliacco ma lei…maledetta!!
No, non doveva
maledirla…lui l’amava la sua bella e maledetta trasformista. E adesso cosa
doveva dire? Che era già finita! Ancora prima che potesse iniziare
veramente…lei non gli aveva detto niente. Magari l’avrebbe fatto, forse era
stato lui che non gliene aveva dato l’occasione. Una volta vista la sua
espressione così triste e colpevole aveva sentito un nodo alla gola ed era
dovuto correre via per non rischiare di fare qualcosa che non avrebbe dovuto
fare. Come ammettere che stava male da morire davanti a lei…Eccome se era
vigliacco!! Non era nemmeno capace di ammettere apertamente quello che
provava…fare il moderno Romeo nello stadio in fondo era stato facile, ma
dimostrare veramente il proprio amore alla donna che amava.
La donna che
l’aveva reso l’uomo più felice del mondo e contemporaneamente il più infelice.
Se solo fosse
stato davvero forte come dicevano…
SCHIAFF
Julian Ross si
ritrovò improvvisamente con il volto rivolto verso la sua spalla sinistra, la
guancia destra infuocata e gli occhi spalancati a fissare il verde acido del
campo da calcio.
“Ehi! Ross svegliati!!
Sto parlando con te!”
Alzò lo sguardo e
vide davanti a lui una figura alta e muscolosa. Un perfetto fisico d’acciaio,
grande e maestoso come quello di un dio greco, rivestito da una sottile
membrana olivastra. Una miriade di capelli lunghi e neri in testa, ed uno
sguardo di fuoco in faccia. L’espressione selvaggia s’intonava benissimo con il
tono volgare che aveva usato, e soprattutto con i modi gentili che aveva
dimostrato.
“Sei stato tu a
schiaffeggiarmi?” gli chiese mite Ross, non aveva voglia di ribattere, era
troppo debole quel giorno…
“Per forza! Chissà
dov’eri! Non è che Amy ti sta sciupando un po’ troppo?!” A questa provocazione
non poteva rimamene impassibile. Scattò in piedi e sollevò Mark per il colletto
della maglietta, improvvisamente scoprì di avere ancora quella forza che
pensava di aver perso la sera prima, ed era
anche molto arrabbiato…con lei, con lui, con sé stesso, con il mondo!
“Chiuditi quella
boccaccia o ti caccio tutti i denti in quella fottutissima gola!” Lenders si
sorprese ad essere stranamente intimorito: Julian non si era mai comportato
così…che diavolo era successo, e poi…si poteva sapere perché stava per
piangere?!
“C – calmati…stavo
solo scherzando…che diavolo ti succede?” il giovane baronetto del calcio si
sforzò di riprendere il controllo e lo mise giù
“Niente,
scusami…ho solo litigato con Amily…”
“Litigato?” si
stupì l’altro “ anche io e Maki litighiamo, ma poi si fa la pace e…beh, non ho
mai visto uno ridotto così dopo un litigio!” Julian sorrise leggermente, ma
dentro si sentiva sempre più male…
“C’è qualche
problema serio, vero?” Il ragazzo non sapeva cosa rispondere, solo teneva la
testa bassa e si dimenava di qua e in là, Mark vedendo che faceva un po’ di
fatica lo prese per un braccio e lo fece sedere sulla panchina con lui
“Adesso mi
racconti tutto, non saranno affari miei, ma non ci devono essere problemi in
squadra!”
“Cosa centra la
squadra adesso?”
“Il tuo stato
d’animo non le gioverebbe!”
Ross lo guardò un
po’ smarrito “Se sei così irascibile caro mio, non credo che ne ricaveremo
molto!” pensò, tuttavia annuì. Aveva bisogno di parlare, e…chissà! Magari
Mark Lenders andava bene come posta del cuore!!
“E’ Amy…”
“Questo si era
capito…”
“Lei è così…così
…così…”
“Insomma ti
decidi?”
“Senti…” si voltò a
fronteggiarlo e gli intimò “ non è tanto facile parlarne, vedi di avere un po’
di delicatezza amico!”
“Eh?” avrebbe
voluto saltargli addosso e strozzarlo, ma non era il caso… “ va bene, vai
avanti…”
“E’ talmente
cambiata…”
“L’ ho visto!”
“Non solo nell’aspetto
fisico!”
“…”
“E’ un’altra
persona, Mark… non è più la Amy che conoscevo…” L’espressione disperata che
aveva assunto in quel momento intenerì perfino lui, la tigre! Si vedeva che
l’amava molto…
“Perché dici
così?”
“Ho scoperto delle
cose che non avrei mai voluto scoprire…”
“Quali cose?”
“Sinceramente non
lo so nemmeno io, credimi, Mark, io vorrei confidarmi con te, ma se non riesco
nemmeno a fare chiarezza nella mia mente, come potrei spiegare a te…”
“Ho capito” sbuffò
il ragazzo passandosi una mano sul viso “non ti preoccupare, non importa il
fatto in sé, ma tu Julian…”
“Si?”
“Tu l’ami.”
Julian abbassò di
nuovo lo sguardo e ritornò a fissare l’erba dal color verde acido… non gli
piaceva quel colore così aggressivo…preferiva il colore dolce del cioccolato…gli
occhi di Amy…e i suoi capelli color sole… S’infilò le mani nei capelli e le
strinse a pugno, come per cacciare via quel pensiero insistente dalla mente;
Mark si sentì davvero dispiaciuto… lui non ci era passato, ma amava
profondamente la sua Maki, e il solo pensiero di poterla perdere…
“E’ inutile che
cerci di far finta di niente!”
“…”
“Sei innamorato di
lei, questo è il punto!” Ross scattò in piedi e gli si mise davanti
“Si l’amo, va
bene?!”
“E allora non puoi
lasciar andare la vostra relazione così…” gli sorrise dolcemente e gli sfuggì
una risatina
“Su, smidollato,
vedi di fare qualcosa!!”
“Ma io…non so cosa
fare! Capisci…?”
“Boh, non lo so se
capisco, ma comunque non te ne devo fregare un cazzo! Se l’ami …”
“Lo so, ma…”
“Senti
marmocchio…” si alzò a sua volta e gli gridò “ falla parlare! Che ne
so…costringila! Legala ad una sedia, falle il solletico, torturala, ma fatti
dire le cose come stanno! Sei tu qui lo sdolcinato, perché devo insegnarti
tutto io??”
“M – Mark…”
Cavoli! A modo
suo, Mark, era proprio una specie di posta del cuore! Ma si, forse aveva
ragione! Doveva risolvere quella situazione! Questa volta Amy doveva
parlare…doveva farlo!!
“Santa Maria
Vergine!! ” sibilò riacquistando il suo solito senso dell’umorismo “ Grazie
Mark,a quanto ne so, Amy soffre tantissimo il solletico!” il bomber, annuì soddisfatto e lo seguì con
lo sguardo mentre si allontanava dal campo. Doveva ammettere che in fondo in
fondo aveva ascoltato Julian Ross da amico. E stranamente si ritrovò pure a
volergli bene…
“Caspita, che
figo!!”
No, ripensandoci,
non gli voleva affatto bene!
“Che ca…spita ci
fai tu qui?!” Sbraitò contro la ragazzina sbucata improvvisamente dagli
spogliatoi
“Passavo di qui
e…”
“Hai origliato,
eh??”
“Chi? Io? Ti
sbagli!”
“Maledetta
crumira!”
Le si avventò
contro e la sollevò per la vita facendola girare, Maki prese a ridere come
pazza e a scalciare
“Mettimi giù
scimmione!Mettimi giù o ti stacco gli zebedei!!” a quella terribile minaccia il
ragazzo ubbidì e rimase ad osservarla mente si sistemava la gonna e scuoteva
leggermente i capelli neri corti. Che razza di pestifera…!!
“E va bene, lo
ammetto…ho sentito tutto, ma mi arrendo: tu sei grande, forte, maschio!”.
Gli portò le
braccia la colle e lo baciò sul naso, lui arrossì come un ravanello e cercò di
liberarsi dal suo abbraccio, ma Maki sapeva appiccicarsi a qualcuno peggio di
un polipo, ed ora gli stava praticamente in braccio.
“Vai giù razza
di…”
“Oh…che c’è? Sei
imbarazzato o ingelosito?”
“Geloso? E di
cosa?”
“E’ inutile che fai
il finto tonto!”
“Che vuoi che me
ne freghi se trovi Ross figo!”
“Ma dai, micetto!”
gli sorrise maliziosa e gli cinse il petto aderendo ai suoi addominali scolpiti
“non devi essere geloso… lo sai che amo solo te, e so anche che a te frega
eccome se m’interesso ad un altro!” Il ragazzo arrossì ancora di più, ma
rinunciò a ribattere, si limitò solo a sorridere. Maki sorrise a sua volta ed
gli premette sulla nuca affinché si abbassasse fino a lei per poterla baciare.
Era proprio alto! Lenders la strinse forte ed appoggiò per un attimo il capo
sulla sua spalla. Quant’era dolce…
“Ti amo…” le
intimò spontaneamente
“Ti amo anch’io
tigrotto!!”
Questa volta gli
venne proprio da ridere! Lui, la tigre che si ritrovava a fare il languido!
Certo, che Maki doveva essere speciale per averlo accalappiato in quel modo!
Era felice, ma ad un tratto di ritrovò pensieroso: e Julian? Chissà come stava
andando con Amy…Anche lui meritava di essere felice con la donna che amava, ma
il problema adesso era: lei lo amava? Quella era la domanda di cui doveva aver
paura…
Lei lo amava?