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Autore: Directioner DB1D    29/03/2013    4 recensioni
< cit. - Ma perché la mia vita fa così schifo- disse Bulma disperata affondando la faccia nel cuscino continuando a singhiozzare per un altro po' finché non decise di scendere, ma prima, asciugandosi le lacrime per non far preoccupare la madre e il padre, si alzò dal letto ed entrò nel bagno personale per darsi una rinfrescata anche se quando uscì con il sorriso il suo sguardo triste rimaneva persistente tradendo quella falsa felicità che aveva costruito per non cadere in lacrime > ... spero di avervi incuriositi, questa storia parla in pratica di come, secondo me, si siano innamorati l'uno dell'altra la mia coppia preferita, Bulma e Vegeta.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UN MOMENTO MAGICO ONE-SHOT
Era il primo giorno di primavera, una mattinata calda, il sole brillava nel cielo azzurro sgombro da nuvole e gli uccellini cantavano in cielo festosi mentre una dolce brezza portava in giro il profumo dei fiori appena sbocciati ... una giornata tranquilla se non fosse per le lacrime che una giovane ragazza versava, chiusa nella sua stanza non sentendosela di partecipare alla gioia di quel giorno a cui sentiva non appartenere. La ragazza aveva lunghi cappelli azzurri che gli arrivavano fino a metà schiena, la pelle nivea, il corpo magro e slanciato con le curve al posto giusto e gli occhi blu oltremare ora rossi e luccicanti di lacrime ... il suo nome era Bulma. La povera ragazza si era da poco lasciata con quel traditore di Yamcha, che aveva scoperto la tradiva con innumerevoli ragazze solo perchè lei non voleva concedersi a lui, ma non era questo che la faceva rattristire, ma il fatto che aveva perso così tanto tempo con quel viscido, aveva perso la sua adolescenza dietro a uno che se la spassava con la prima che capitava e a farla sentire più triste si aggiungeva pure quello scimmione antipatico di Vegeta che la obbligava, sotto minaccia, di modificare ogni volta la Gravity Room e a costruirli nuovi aggeggi per i suoi stupidi allenamenti - Ma perché la mia vita fa così schifo- disse Bulma disperata affondando la faccia nel cuscino continuando a singhiozzare per un altro po' finché non decise di scendere, ma prima, asciugandosi le lacrime per non far preoccupare la madre e il padre, si alzò dal letto ed entrò nel bagno personale per darsi una rinfrescata anche se quando uscì con il sorriso il suo sguardo triste rimaneva persistente tradendo quella falsa felicità che aveva costruito per non cadere in lacrime. Uscì dalla stanza per poi scontrarsi con qualcosa di duro che la rispedì al suolo, Vegeta si stava dirigendo verso la camera gravitazionale quando, sorpassando la camera della terrestre, l'aveva sentita singhiozzare. Anche se voleva sorpassarla senza degnarli d'importanza qualcosa l'aveva fermato, inchiodato la davanti fino a quando la porta non si aprì e la terrestre non gli si sbatté contro cadendo poi a terra - Donna non ti reggi più in piedi?- gli chiese sarcastico ottenendo in risposta uno 'scusa' pigolato che lo lasciò sinceramente perplesso visto che ogni volta che la prendeva in giro lei ribatteva con determinatezza, gli occhi brucianti di testardaggine mentre ora in quei lapislazzuli vedeva solo tristezza e paura, sbuffò sonoramente ritornando sui suoi passi lasciando lì la ragazza che, con sguardo vacuo, fissava la via imboccata dal sayan finché non lo vide scomparire dietro l'angolo. Si alzò faticosamente dal suolo appoggiandosi alla parete e si diresse in cucina, più precisamente verso il frigo, per prendere un bicchiere d'acqua, accorgendosi all'ultimo minuto del post-it giallo attaccato allo sportello del frigorifero recante la scrittura affusolata e frettolosa della madre " Cara Bulma, io e tuo padre siamo partiti per una conferenza e una presentazione all'estero e non torneremo prima delle due settimane. Baci e a presto Mamma. P.S. Ricordati di dar da mangiare agli animali e da bere alle piante. " Sorrise leggermente ... i suoi genitori ... non hanno mai avuto problemi nella vita ... e invece lei si ritrovava a piangere. Si preparò una tazza di thè bollente e si sedette sulla sporgenza della finestra guardando il panorama dai vetri chiusi con le cuffiette alle orecchie rilassandosi nell'udire quella dolce melodia: il tempo fuori era così bello! Tutto era in fiore, brillante e ridente ... anche se in lontananza si potevano vedere delle nuvole nere in procinto di far visita alla città dell' Ovest, ma la primavera era così, piovosa e soleggiata, non si può cambiare la natura. La mattinata passò lenta, triste, spenta ... il tempo sembrava essersi fermato per Bulma che, quel giorno, non aveva niente per cui valeva la pena sorridere, aveva pensato più volte alla possibilità di chiamare l'amica Chichi ma si era trattenuta grazie al semplice fatto che aveva un figlio di 7 anni a cui badare e non se l'era sentita di disturbarla per una motivazione così frivola, le era sembrato banale ecco. A mezzogiorno in punto il principe dei sayan uscì dalla camera gravitazionale dirigendosi in cucina con la voglia di ricevere un lauto pasto da quella vecchia strampalata che, quando lo vedeva, gli faceva gli occhi dolci ... certo era strana ma la sua cucina era a dir poco divina. Pensando a cosa avrebbe mangiato per pranzo si diresse verso la cucina e si stupì non poco a vedere la fanciulla azzurra ai fornelli al posto di sua madre, ma non ci diede molta importanza e con una leggera alzata di spalle prese posto al tavolo attendendo il pranzo che arrivò pochi minuti dopo. Dopo lo "spuntino" Vegeta levò gli occhi dal piatto oramai lucidato e li posò su Bulma ... no, quella non era Bulma, era ... un guscio, vuoto, era strano per lui vederla così, lui conosceva la ragazza combattiva e testarda non quella vuota e triste! Non sapeva cosa fare e il silenzio che era caduto in cucina come un macigno non lo aiutava di certo, e pensare che aveva sempre amato il silenzio, quella sensazione di calma invece ora lo infastidiva soltanto! Si alzò di scatto dalla sedia facendola cadere a terra ricevendo solo uno sguardo curioso della giovane donna che però non fiatò e si diresse rapido verso la G.R. ... aveva bisogno di sfogarsi, sentiva qualcosa smuoversi in lui, nel petto, all'altezza di quel muscolo che reputava inutile, capace solo di pompare il sangue, prezioso per vivere ... ora invece, sentiva qualcosa rompere quello strato di pietra e ghiaccio che, nel infanzia, aveva eretto attorno a se nel tentativo di non soffrire e ora, per un insignificante terrestre dai colori assurdi stava provando qualcosa di nuovo, di ignoto. Fendette l'aria con calci e pugni. Era strano, perché voleva uscire da quella stanza e andare da lei? Perché voleva consolarla? Era forse pietà quella che provava nei suoi confronti? E poi, che altro aveva voglia di farle? Forse aveva voglia di stringerla a se, di dirle di non essere triste perché lui era lì ... o forse no? Digrignò i denti portandosi le mani alla testa ... troppe domande e nessuna risposta ... ricominciò a lottare contro quel nemico immaginario che si era creato da solo tirandoli calci e pugni nel tentativo di ammazzarlo, di cacciarlo nelle profondità più remote del sue essere ... ma non aveva la forza Bulma stava passando la stessa cosa, in questi ultimi tempi si era sorpresa più e più volte pensare a quel rude sayan ma non sapeva proprio che nome dare a ciò che provava, forse ... si era innamorata di Vegeta? Nonono ... non puo' innamorarsi di ... di ... ecco, visto, non sapeva nemmeno come definirlo! Ma se ci fosse stata la possibilità di questa evenienza cosa avrebbe fatto? Non lo sapeva, ecco cosa avrebbe fatto ... non ne aveva la più pallida idea, era confusa, si sentiva sola, abbandonata a se stessa ... non aveva nessuno a cui spiegare i suoi dubbi, le sue perplessità ... " e ora? " si chiese mentalmente la giovane sedendosi al tavolo, sprofondando la testa tra le braccia, un modo banale per cercare di scappare alla realtà, di scappare in un mondo tutto suo dove poteva essere felice e la vita era semplice perché qui TUTTO era complicato, perfino respirare. E fino a sera i due giovani abitanti della capsule corporation si crogiolarono nei loro pensieri e sentimenti che ancora dovevano codificare e, senza che se ne rendessero conto le 6:30 arrivarono repentine. Vegeta uscì adirato dalla stanza speciale sbattendo la porta che produsse un tonfo sordo, si diresse rapido verso il bagno rilassando il suo fisico sotto il getto d'acqua che rigenerò i suoi poveri muscoli tesi ma non la sua mente che continuava a rimuginare su ciò che la turchina scatenava in lui con la sola presenza. Uscì dalla doccia dopo svariato tempo e, aumentando la sua aura, fece evaporare le goccioline che ancora scorrevano sul suo petto scolpito asciugandolo definitivamente poi, a passo lento e cadenzato, si diresse verso la cucina sicuro di trovare la terrestre e si stupì nel notare che l'intero piano terra, comprendente anche la cucina, si trovava al buio, dolcemente illuminata dalla luce del sole prossimo al tramonto ... le 7. Chiuse gli occhi in cerca dell'aura della ragazza e sorrise nel percepirla, anche se flebile, sul tetto della casa ... cosa ci faceva lì sopra? A passo deciso si diresse verso la scala a chiocciola che conduceva verso l'esterno, sulla sommità di quella abitazione sferica. Salì e vago con lo sguardo alla ricerca di lei, la vide, era seduta con le gambe allacciate al petto tra le braccia, il viso sprofondato tra le ginocchia mentre gli dava le spalle. Mosse un paio di passi felpati verso di lei mentre qualcosa cominciava a battere nella parte sinistra del suo torace ... il cuore. Gli fece uno strano effetto vedere Bulma delicatamente illuminata dal sole che si stava per spegnere oltre i Paoz lasciando che il cielo si colorasse a sfumature calde che partivano dal giallo, vicino al sole, arrivando al blu e al viola scuro in cui erano incastonate le prime stelle che brillavano come diamanti, sorridendo alla coppia. Arrivò alle sue spalle e, senza interrompere quel quasi sacro silenzio, si sedette accanto a lei, un braccio a sorreggergli il busto da dietro e l'altro che ciondolava dalla gamba piegata del giovane mentre l'altra era tranquillamente distesa. Rimasero così, immobili, in quel magico silenzio contemplando l'ultimo spicchio della stella infuocata che salutava cercando il riposo dietro i silenziosi monti lasciando il cielo al dominio della luna che, come la pietra più preziosa, aveva cominciato a brillare in quella notte stellate mentre alcune piccole nuvole vaporose, prima tinte di rosa chiaro, sfumavano diventando di un blu tenue - Che ci fai qua?- chiese Bulma senza girarsi verso il sayan, guardandolo con la coda dell'occhio, il profilo delineato, quegli occhi che brillavano alla luce naturale della notte e quel carinissimo nasino leggermente all'insù ... lo trovava stupendo ... come un demone buono della notte sceso in terra, per lei. - Lo sai che potrei farti la stessa domanda ... Bulma- rispose con un sorriso strano sulle labbra sottili scandendo bene il nome della ragazza che mai aveva utilizzato preferendo di gran lungo gli appellativi di " donna " o " terrestre ". Bulma finalmente si girò verso di lui sgranando leggermente gli occhi e abbozzando un timido sorriso dando la possibilità a Vegeta di notare i suoi occhi leggermente arrossati e le gote rosate rigate di lacrime ... forse aveva pianto da poco dedusse però quel " perché " rimase sospeso nei suoi pensieri - Io, vengo sempre qua sù quando mi sento triste, guardare il cielo mi ... calma in un certo senso- rispose con un sorriso spento tornando ad ammirare la luna che con la sua luce soffusa che illuminava i suoi capelli azzurri - E sei triste?- chiese Vegeta inarcando un sopracciglio indagando nell'espressione di lei dolce ma triste allo stesso tempo - Possiamo metterla così ...- sussurrò l'azzurra socchiudendo gli occhi. Vegeta la guardò ancora sorpreso ... perché mai doveva essere triste?? - E perché?- diede voce ai suoi pensieri l'oscuro principe guardando la ragazza - Non ti interesserebbe ...- cercò di sviare lei facendo la vaga alternando lo sguardo tra il sayan e il cielo stellato - E se fosse il contrario?- chiese lui ghignando allo sguardo sorpreso della fanciulla che socchiuse appena le labbra per lo stupore per poi sorridere dolcemente, nessuno si era mai preoccupato a chiederle come stava e di questo ne soffriva, senza darlo a vedere, ma finalmente c'era qualcuno, Vegeta, che le stava chiedendo come stava, a modo suo s'intende. Rivolse lo sguardo azzurro alla luna facendo sì che essa si riflettesse nel suo mare sorridendo piano - Sicuro che ti intaressi ?- chiese Bulma guardandolo con la coda dell'occhio finché non lo vide annuire e farle cenno di continuare- è che la mia vita fa schifo!- esclamò potandosi le mani alla testa e poggiando i gomiti sulle gambe piegate - E cos'è che ti farebbe schifo della tua vita, si può sapere?- chiese Vegeta fissandola di profilo, indagando su tutto il suo corpo nel tentativo di leggergli l'anima - Mi sono lasciata con Yamcha dopo anni che stavano insieme, da quando ne avevamo 16!!- si lasciò andare la turchina sbuffando mentre una lacrima solcava la sua guancia leggermente rosata mentre Vegeta la guardava storto - Vuol dire che stai male solo perché ti sei lasciata con quella specie di mollusco invertebrato?!?!- chiese Vegeta dando alla luce i suoi pensieri inarcando un sopracciglio mentre Bulma lo guardava stranita - Che?? Nonono, hai frainteso Vegeta, non sono triste solo perché mi sono lasciata col mollu ... cioè, Yamcha. Sto' male perché ho perso tutta la mia giovinezza con quel deficiente!- disse ovvia lei guardando il volto del sayan da prima arrabbiato e ora sconvolto mentre il silenzio cadeva su entrambi. Una risata ruppe quel asfissiante assenza di suoni, la risata del sayan che, per il troppo ridere aveva portato la testa all'indietro chiudendo gli occhi - Che c'è?- chiese confusa Bulma guardando con aria interrogativa l'uomo affianco a lei che, sentendosi richiamare, smise di ridere e la guardò con un sorriso che fece arrossire la turchina " come è bello mentre sorride" pensò mentalmente lasciandosi scappare un sorriso leggero sulle labbra rosa - è che sei buffa donna, e io che pensavo che fossi triste perché hai rotto con quel terreste ... invece sei triste solo perché hai perso tempo con lui, certo che sei strana!- disse Vegeta lasciandosi scappare una roca risata che fece rabbrividire di piacere Bulma - Non sono strana, ho solo un modo diverso di pensare- si finse offesa Bulma incrociando le braccia la petto e girando la testa per poi scoppiare a ridere insieme a Vegeta che per una volta nella sua vita si sentiva felice assieme a quella donna. Dopo la sana risata tutti e due si misero ad osservare la volta celeste, ammirandone le stelle anche se Vegeta fissava un punto apparentemente vuoto, un punto buio nel cielo brillante. Lo sguardo leggermente malinconico del principe della fiera razza di guerrieri fu subito notato dalla donna terrestre che gli mise una mano sulla spalla scuotendolo piano - Che hai Vegeta?- chiese dolcemente con fare materno mentre le iridi nere del giovane si puntavano in quelle celestiali della ragazza - Cosa stai guardando?- provò ancora Bulma di fronte al silenzio di Vegeta. - Niente, non ti deve interessare- sbuffò Vegeta puntando gli occhi nel buio del cielo nero - E se fosse il contrario?- chiese con un sorriso birichino la turchina ridendo cristallina, usando la stessa frase che il moro aveva usato per convincerla a vuotare il sacco e quest'ultimo sembrava essersene accorto perché sorrise - Sto' guardando il punto in cui un tempo c'era il mio pianeta ... -sussurrò fissando con insistenza quel punto buoi con sguardo cupo - Ti manca?- chiese Bulma comprensiva cercando, senza successo, il punto dell'ex pianeta di Vegeta, il principe senza regno scosse il capo negando la mancanza del suo popolo perché, sinceramente, si trovava meglio sulla Terra, non era più costretto a fare la ruota di scorta o la pedina di qualcuno sottostando al loro comando e non serviva più ne combattere per sopravvivere ne addormentarsi con l'ansia che qualcuno ti aggredisca e ti uccidesse nel sonno - ... Dove si trova il tuo pianeta? Io non lo trovo ...- disse dopo poco Bulma sbuffando scocciata nel non vederlo mentre a Vegeta scappo un altro sorriso mentre portava il braccio avanti dando le istruzioni stellari per trovare il buio lasciato dal pianeta. Bulma tentò più volte di riuscire a localizzare il punto esatto ma ogni volta sbagliava e non ne poteva più, quindi, all'ennesima volta errata portò il braccio in avanti puntando con il dito il firmamento cercando ancora una volta quel luogo ignoto ai suoi occhi - E' qui?- chiese indicando un punto nel cielo stellato mentre Vegeta scosse lentamente il capo portando il suo braccio vicino a quello di Bulma e afferrandole delicatamente la mano, facendola arrossire, e aiutandola a trovare la collocazione esatta del pianeta - ... ecco, si trova qui ...- disse lentamente mentre Bulma, anziché guardare il punto dove la mano di Vegeta aveva guidato la sua, stava guardando il suo possessore, i suoi occhi brillavano, e solo in quel momento realizzò che si era innamorata del cinico principe dei sayan. Vegeta, che si sentiva fissato, voltò piano il capo perdendosi negli occhi della giovane terrestre. Nero nell'azzurro, azzurro nel nero. Giorno nella notte, notte del giorno. E solo in quel momento realizzò di essersi innamorato di quella stravagante terrestre, e finalmente comprendeva quello strano sentimento che lo aveva ancorato a quel sasso azzurro, quello che i terrestri comunemente chiamano ... AMORE. Vegeta fece scorrere la mano che teneva quella di Bulma per tutto il suo braccio fino ad arrivare al suo volto, per la precisione alla sua guancia, e accarezzarla dolcemente provocando mille piccoli brividi di piacere lungo la schiena di Bulma. Il sayan avvicinò il suo volto a quello della ragazza che guardò intensamente in quei pozzi di petrolio sorridendo - Ti ... amo, ti amo- sussurrò Bulma sul volto del sayan mentre questo ghignava, però, dolcemente - Non conosco il significato di " AMARE ", so' solo che tu mi piaci ...- rispose a sua volta il sayan sfiorandole la punta del naso con il suo - Allora te lo insegnerò ...- promise Bulma mentre il sayan azzerava le distanze tra i loro volti facendo unire le loro labbra in un bacio dolce, le loro lingue si univano rincorrendosi, intrecciandosi e accarezzandosi in un gioco dolcissimo di cui solo la luna e il firmamento ne erano spettatori e sembravano sorridessero in quel MOMENTO MAGICO in cui due anime si univano grazie ad un sentimento fortissimo, il più forte mai esistito che li avrebbe uniti per sempre, nel bene e nel male ... l'AMORE Angolo dell'autrice: Rieccomi qui con voi a rompervi con un'altra storia sulla mia coppia preferita ( SPARISCI!!! BY pubblico con pomodori in mano)  ( -.-' sigh! by me)... comunque ... lasciando perdere i miei monologhi che ne dite di farmi sentire se vi piace o meno questa storia?? Grazie a chi recensirà questo piccolo esperimento e a chi legge soltanto. Baci e a presto, Vegeta jr.
P.S. Chi sà dirmi come si possono mettere le immagini? Avrei bisogno di questo piccolo consiglio perchè non so' come fare thank you
  
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