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Autore: Zawa chan    29/03/2013    0 recensioni
Questo è un regalo di compleanno per Mangetsu chan, la mia migliore amica. Questa storia vede alle prese il suo personaggio, Kurai Yume, alle prese con la festa che odia di più: San Valentino. Se però sono io la scrittrice e ci mettiamo in mezzo anche un mago di ghiaccio di nostra conoscenza, sarà una giornata movimentata per la nostra Dragon Slayer dal cuore di pietra.
Eventuali link per andare alla storia principale sono scritti all'interno della fanfic.
Tanti auguri!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui, alle dieci e mezza passate, a pubblicare il tuo regalo di compleanno come promesso. Premetto che avevo già in mente un capitolo filler incentrato su San Valentino che volevo pubblicare il giorno del mio compleanno (13 febbraio, più azzeccata come data)  ma non ci sono riuscita. E visto che aveva già delineato a grandi linee la trama della storia, perchè non riusarla come regalo di compleanno per la mia migliore amica? La storia, che è un capitolo speciale della fanfic che potrete trovare QUI, presenta due nuovi personaggi, uno mio (Alexandra "Alex" Robins) e uno suo (Kurai Yume), sono anche nominati i gattini di entrambe, rispettivamente Yuki e Maru. Per il resto ho cercato di attenermi il più possibile al manga, scusatemi se ho miseramente fallito. Non ho riletto il capitolo, quindi scusate se trovate orrori di grammatica o di sintassi, provvederò a correggerli subito se li segnalate. Per il resto... Buon Compleanno Mangetsu!

CAPITOLO SPECIALE
San Valentino e fragole
Special Chapter Soundtrack: All of my words

 

 
 
14 febbraio. Giorno di San Valentino. La festa che Yume odiava di più al mondo. Non perché non fosse fidanzata, ma perché in quel giorno, dalla mattina alla sera, per tutta Magnolia giravano coppiette appiccicate che si sussurravano parole mielose. Le faceva venire l’orticaria solo a pensarci. E certo i membri della gilda non la aiutavano. Alex e Lucy, visto che non erano fidanzate, avevano deciso di preparare da sole un sacco di cioccolatini e poi abbuffarsi tutta la sera, la castana li voleva farciti di cioccolato fondente, la bionda all’arancia. Lei aveva storto il naso non appena la sua migliore amica le aveva proposto di unirsi a loro, dato che non era certo una cuoca esperta, e l’aveva fulminata con lo sguardo quando se ne era uscita con questa battuta: “magari poi li regali a qualcuno!”. Anche se avesse voluto preparare dei cioccolatini per Gray, non avrebbe mai avuto il coraggio di consegnarglieli. Quella maledetta pozzanghera invece, avrebbe preparato una scultura di cioccolata in suo onore se solo ne fosse stata capace. Era l’unica cosa che la mora invidiava della maga della pioggia: la scioltezza con cui parlava al ragazzo. Lei non ne era capace: il cuore le si fermava e il suo corpo si immobilizzava. Per questo aveva scartato a priori l’idea di regalare qualcosa al mago del ghiaccio, eppure, quando entrò nella gilda trascinata dalla Dragon Slayer della luce e vide Juvia con in mano una scatola rosa e rossa, divenne talmente gelosa che avrebbe dato qualsiasi cosa per distogliere lo sguardo da quella scena ed andarsene. Eppure era lì, che fissava quei due, non azzardava a muovere un muscolo. Juvia si avvicinò al ragazzo e, tremando dall’emozione, lo chiamò. Nella sua mente aveva immaginato tutta la scena un sacco di volte che poteva recitarla a memoria: lei avrebbe regalato i cioccolatini al suo amato Gray-sama, e lui li avrebbe accettati con gioia, esternando per lei il suo eterno amore e dichiarando la mora una perdente senza più speranze di conquistare il mago. Ora che ci pensava, non l’aveva ancora vista entrare quella mattina. La cercò tra la folla e la vide all’entrata, paralizzata, uno sguardo sofferente puntato su di lei. La maga della pioggia, felice di averla tra il pubblico, si rivolse a Gray e, tutta imbarazzata, gli porse il pacchetto. « Ho fatto io questi cioccolatini con le mie mani per te, Gray-sama! Sono alla menta, spero ti piacciano », disse lei, mentre il ragazzo rigirava tra le mani la scatola, prima di aprirla e trovarci dentro dieci pezzi di cioccolata a forma del suo viso.
Per un momento il tempo si fermò. Juvia avrebbe voluto che lui si dichiarasse, e aspettava impaziente una risposta. Yume se ne stava immobile, trattenendo il fiato. Sapeva di non interessare minimamente al mago di ghiaccio, ma una conferma sarebbe riuscita a distruggere persino il suo cuore di pietra. « Grazie, Juvia. Non li ho mai assaggiati alla menta, a me piace di più la fragola », rispose lui. Il tempo riprese a scorrere, così come la mora riprese a respirare e l’azzurra si pietrificò all’istante. Voleva la sua dichiarazione! E aveva anche sbagliato il gusto.
Si congedò in fretta senza guardarlo negli occhi, e corse fuori dalla gilda, incrociando la mora al portone. Mentre le passava accanto le sembrò che quel sorrisetto vittorioso le stesse parlando: “Ti andrà meglio la prossima volta, pozzanghera”. Non sapeva se se lo era immaginato o meno, fatto sta che si girò verso la Dragon Slayer ed esclamò: « Io almeno il regalo di San Valentino l’ho fatto! ».
La castana la guardò incuriosita, non avendo minimamente sentito la sua migliore amica che, per tutta risposta, arrossì leggermente e girò i tacchi dandole le spalle. Quella pozzanghera aveva urlato troppo forte! E se gli altri l’avessero sentita? Un conto era se rivelava la sua cotta ad Alex, ma al resto della gilda… se ne sarebbe andata di sicuro se fosse successa una cosa del genere! Fece un paio di passi in direzione del bancone, quando si accorse che la Dragon Slayer della luce non si era ancora mossa, stava anzi cercando di analizzare la situazione e quando finalmente giunse ad una conclusione si preparò a sbandierarla a tutti con il suo tono di voce fin troppo alto. Yume prontamente le tappò la bocca e la trascinò dai suoi compagni, lanciandole uno sguardo penetrante che avrebbe zittito persino Erza. Quest’ultima stava ridacchiando con Lucy, che avevano capito la situazione e si divertivano a vedere la gelida e calcolatrice Kurai Yume che prevedeva sempre tutto, imprevisti compresi, scaldarsi per qualcosa che non si sarebbe mai aspettata di provare: gelosia. Quando le due Dragon Slayer le raggiunsero, la mora anticipò seccata la maga degli spiriti stellari: « Non. Una. Parola ». I due ragazzi la fissarono incuriositi, ma decisero di non indugiare oltre, consci del caratteraccio della compagna, specie quando c’era di mezzo Juvia.
A interrompere l’atmosfera tesa fu la castana, che esclamò entusiasta: « Lu-chan, a che ora ce ne andiamo? Lo sai che dovrò fare più di un tentativo per cucinare qualcosa di commestibile! E dobbiamo ancora comprare gli ingredienti! ». Si avvicinò alla bionda cominciando ad elencare tutto quello che dovevano ancora fare, tanto che anche i suoi amici cominciarono a dare ragione a Natsu: quando cominciava a parlare non riusciva più a smettere, era irrefrenabile. Fu proprio lui ad interromperla, chiedendo se poteva avere un po’ dei cioccolatini che avrebbero preparato. Lucy si mise nuovamente a ridere quando toccò ad Alex arrossire, anche se rispetto alla sua migliore amica il colorito acceso non era limitato alle guance si era esteso invece a tutto il viso. « Cucinateli da solo! », esclamò cercando di sostenere il suo sguardo verde scuro.
Nonostante fosse San Valentino il resto della gilda compiva le solite mansioni: Cana si era stabilita al bancone e tracannava barili di alcol, Mira serviva ai tavoli, Jet e Droy stavano osannando Levy come al loro solito. Yume, dopo essersi calmata, si era messa a leggere il suo tomo gigantesco che aveva preso in prestito il giorno prima dalla biblioteca dicendo che cercava una lettura “leggera”. Questa volta si trattava di come trattare varie ferite, visto che era carente in questo campo aveva deciso di informarsi. Eppure non riusciva a concentrarsi. Dopo vari minuti si rese conto che per tutto quel tempo aveva riletto sempre la stessa frase. Le tornavano sempre in mente le parole della maga della pioggia: “Io almeno il regalo di San Valentino l’ho fatto!”. Aveva ragione, anche se odiava ammetterlo. Su questo punto aveva vinto lei: era riuscita a consegnare al mago di ghiaccio il regalo, cosa che la mora non era riuscita a fare. Per ora. « Allora noi andiamo », disse allegra la castana, mentre la bionda si avviava alla porta d’ingresso. « Sicura che non vuoi unirti a noi? Dimmi un gusto qualsiasi e io te lo prendo, tanto poi te li devi mangiare tu », si rivolse alla sua migliore amica, guardandola con quei suoi occhioni grigi. Yume li odiava.
Quella strana e raggiante ragazza aveva la straordinaria abilità di farle dubitare di se stessa, cosa in cui fino ad ora erano riuscite solo altre due persone. Una di quelle era Gray. Se voleva dimostrare di essere all’altezza della pozzanghera doveva preparare dei cioccolatini, e quella era l’unica occasione che le restava. Non alzò gli occhi dal libro, sapendo benissimo che se avesse sostenuto lo sguardo della ragazza sarebbe stata la prima a cedere. « Se proprio insisti prendimi delle fragole, per favore », sussurrò in modo che solo le persone vicine a lei potessero sentirla.
Lucy si bloccò e fece per aprir bocca, ma la Dragon Slayer della luce, sorridente come sempre, l’anticipò: « E fragola sia! Andiamo, Lu-chan, altrimenti facciamo tardi ». Dopodiché spinse la bionda fuori dalla gilda, cominciando a correre verso l’uscita e inciampando nei suoi stessi piedi, facendo un capitombolo per terra. Yume sorrise leggermente. “Che imbranata!” pensò, ritornando alla lettura. Però, anche questa volta, l’aveva salvata da una situazione imbarazzante e, cosa più importante e allo stesso tempo irritante, ne era pienamente consapevole. “Più tardi la ringrazierò, dopo che avrà smesso di dirmi cosa sarebbe successo se non ci fosse stata lei!”. I due ragazzi seguirono con lo sguardo le due maghe andarsene, poi Gray si mise a fissarla con uno sguardo talmente intenso che la ragazza non ebbe il coraggio di alzare gli occhi, altrimenti sarebbe diventata completamente color porpora. Per sua fortuna erano passati sì e no due minuti quando Natsu perse la pazienza e, chiamando a raccolta Happy, si alzò dicendo che andava a riscuotere il cioccolato avanzato. Alla mora scappò involontariamente un sorriso. Era da un po’ che lo aveva notato, e a quanto pare era l’unica: ultimamente i due Dragon Slayer passavano molto tempo assieme. Probabilmente si vedevano più come amici che come qualcos’altro, ma anche lei tempo fa vedeva Alex come una ragazzina viziata e Gray come un semplice membro della gilda, e ora erano entrambi diventati una parte importantissima della sua vita.
Mentre arrivava a fine capitolo chiuse il tomo e lo ficcò, senza troppo curarsi di mantenerlo in ottime condizioni, nella sua borsa a cui era stato applicato un Incantesimo d’Ingrandimento Invisibile ed ora era grande come metà della sua stanza. Decisa a tornare a casa il prima possibile, ordinò una bottiglia di birra al bancone e, mentre aspettava, si guardava attorno e notava che, per l’occasione, Mira e le altre cameriere si erano legate i capelli con un fiocco rosso. Yume sapeva benissimo quanto la maga di classe S fosse in realtà un’inguaribile romantica, cosa che la portava molto spesso a fantasticare su possibili coppie che potrebbero formarsi. Non appena l’albina arrivò con una bottiglia di birra fresca tra le mani gliela porse, domandandole incuriosita: « Non avrai mica intenzione di farcire i cioccolatini con quella? >>. A quelle parole la mora roteò gli occhi, sbuffando, e girò i tacchi.
Perché in questa gilda dovevano tutti avere un udito ultra sviluppato? Anche a diversi tavoli di distanza era riuscita a sentirla, chissà chi altro era riuscito a captare la loro conversazione! Non le rispose, troppo imbarazzata e preoccupata che qualcuno la stesse osservando per farlo, ma la birra sicuramente non sarebbe comparsa tra gli ingredienti. Era per lei. “Se devo fare qualcosa di così sdolcinato come preparare cioccolatini, non posso certo rimanere sobria”, pensò mentre stappava con i denti il tappo e cominciava ad tracannare alcol. Tra tutti i maghi di Fairy Tail, lei e Cana erano quelle che reggevano meglio gli alcolici, anche quelli più forti, e non c’era pericolo che si ubriacasse irrimediabilmente. Giunse a casa che erano le sei passate. Non appena varcata la soglia lanciò la borsa sul divano, mancando di poco la piccola Yuki, che si era accoccolata in cerca di pace che purtroppo non riusciva a trovare. Maru non c’era: probabilmente era a caccia di qualche topo o altri animali di piccola taglia (una volta era riuscito ad abbattere addirittura un furetto). Si diresse in cucina e ciò che vide la lasciò paralizzata dallo stupore: un disastro. Lucy doveva gestire un’imbranata Alex che non aveva mai cucinato in vita sua e un impaziente Natsu che non la smetteva di dare fastidio alle due. Almeno la bionda era riuscita a far fondere il cioccolato ed ora stava mescolando il tutto aggiungendo fette d’arancia. La castana era invece impegnata a fare a pezzetti due tavolette di cioccolato fondente, e cercava inutilmente di mettere il tutto nel forno a microonde. Non doveva essere il suo primo tentativo, perché sul bancone vi erano diverse pentole nelle quali si intravedevano ancora dei residui di cioccolato che evidentemente non si era fuso. Il resto era stato prontamente mangiato dall’affamato ragazzo, che esortava le due a muoversi. La cucina era ridotta ad uno straccio per colpa della pasticciona Dragon Slayer, che aveva sporcato tutto il lavello, libri di ricette erano sparsi d’ovunque, accatastati gli uni sopra gli altri. Fortunatamente la mora prese in mano la situazione: diede un sonoro pugno sulla nuca del rosato, urlandogli di stare zitto, lasciò Lucy libera di concentrarsi sul suo lavoro e guidò passo dopo passo la sua migliore amica nel procedimento. Misero il cioccolato nel forno e, quando fu finalmente pronto, versarono il tutto negli stampini a cerchio, dopodiché spostarono il tutto in forno per lasciarli raffreddare. Ordinò a lei e al ragazzo di ripulire la cucina mentre lei preparava i suoi cioccolatini con le fragole che avevano comprato. Ripeté tutti i passaggi aggiungendoci sopra delle fragole spezzettate. Dopo circa tre ore il cioccolato di Lucy e Alex fu pronto e le due ammirarono le loro creazioni. La maga degli spiriti stellari aveva preparato dieci perfetti cioccolatini con uno spicchio d’arancia conficcato nel centro, la maga della luce invece era riuscita a cucinare un pezzo di cioccolata grande quanto un tortino. Entrambe cominciarono a mangiare, diedero persino un pezzo a Natsu e Yume, che aspettava che il suo cioccolato fosse pronto. Nemmeno a farlo apposta, dopo cinque minuti il timer trillò e la mora corse a tirare fuori il suo piccolo capolavoro, di gran lunga migliore di tutti gli altri: un cuore di cioccolato alto un paio di centimetri, cosparso di fragole, il cui aroma si fondeva meravigliosamente con quello del cacao. Era meraviglioso e tutti lo fissavano a bocca aperta senza dire una parola, per non interrompere il momento di contemplazione. Ad interrompere le facce estasiate dei quattro furono Erza e Gray, che entrarono nell’appartamento all’improvviso facendoli sobbalzare. « Guardate com’è brava Yume! », esclamò Lucy chiamandoli. Prima che potessero anche solo sentire l’odore del piccolo capolavoro la mora si gettò su di esso coprendolo.
Quando i due li ebbero raggiunti videro solo Yume che correva in camera sua con qualcosa di profumato tra le mani. Il mago di ghiaccio si girò verso la castana assumendo un’espressione confusa alzando un sopracciglio, che solitamente sapeva sempre cosa passava per la testa della ragazza, ma questa si limitò ad alzare le spalle. Il ragazzo rimase deluso e leggermente preoccupato, ma ben presto si lasciò trascinare dal clima festoso della serata e decise di non pensarci.
Yume uscì dalla sua stanza dopo un’ora, con indosso la sua comodissima felpa azzurra, e con passo felpato si diresse verso l’uscita. Il gruppetto si era ridotto rispetto a prima: Natsu e Happy erano ritornati a casa da poco, mentre Erza se ne era andata già da mezz’ora. Solo Gray era rimasto ed entrambe le maghe sapevano che era preoccupato per la mora. A confermare la loro tesi, non appena quest’ultima si fu dileguata lui si congedò e se ne andò. Vista l’ora tarda le due decisero di infilarsi il pigiama e di andare a letto, per di più il giorno dopo dovevano partire per una missione e dovevano svegliarsi di buon’ora. Mentre Alex se ne andava in camera sua, la bionda la fermò. « Ora che siamo finalmente sole posso chiedertelo. Yume non era allergica alle fragole? », domandò maliziosamente. La castana si limitò a sorridere prima di richiudere la porta alle sue spalle.
 
Non ci poteva credere. Ci era riuscita! Aveva dovuto ignorare tutti i commenti che i suoi compagni le avevano fatto e speso dei soldi per una buonissima bottiglia di birra, ma ci era riuscita! Stava camminando per i viali di una Magnolia deserta e fredda, visto che l’inverno era ormai alle porte. Si stava scaldando le mani alitandoci sopra e sfregandole, quando lo vide e il suo cuore si bloccò. Gray la stava guardando e sembrava pietrificato anche lui. Doveva muoversi, non poteva certo restare bloccata così tutta la notte. Distolse velocemente lo sguardo, mentre camminava fissando la strada. Lui non si mosse nemmeno, sembrava quasi che non respirasse, come stava succedendo a lei. Solo quando ebbe messo una certa distanza tra di loro si concesse il lusso di prendere fiato. Non riusciva ad abituarci all’effetto che le faceva quel ragazzo. Però sperava che sarebbe stato felice di ciò che avrebbe trovato al suo ritorno a casa. Sul tavolo, incartato con una carta da regalo azzurra, c’era un cuore di cioccolato cosparso di fragole. Il suo regalo di San Valentino anonimo.
  
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