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Autore: irishpuppysmile    30/03/2013    3 recensioni
“Jeff?” Nick chiamo il biondo che sospirava sollevato
“Dimmi Nick”
Sorrise e si avvicinò al suo volto
“Anche io sono innamorato di te”
Unì di nuovo le loro labbra,felice,finalmente.
Genere: Avventura, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Jeff Sterling, Nick Duval | Coppie: Nick/Jeff
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jeff&Nick

Era noioso per Jeff Sterling restare tutto il giorno seduto sul rettangolo di pietra che faceva da finestra a osservare i lavoratori schiavi che suo padre metteva a costruire case,pulire la città e spaventare il popolo,non c’era mai qualcosa che potesse stuzzicare la sua curiosità.
Suo padre, re di Egitto.Lui solo il figlio secondogenito che non dava mai onore e orgoglio al padre,sua madre che assecondava i capricci del padre per far soffrire quella povera gente costretta a abitare lì solo per non morire di fame.
Persino la servitù,sempre schiavi,aveva paura di quando il secondogenito girovagava per i corridoi dell’enorme struttura in cui abitava. A volte gli capitava di camminare tra il popolo ed esso si spostava terrorizzato dentro le proprie abitazioni,gli rimaneva andare a fare visita ai prigionieri dietro le sbarre che ogni volta che lo vedevano speravano nella liberazione che Jeff voleva tanto dargli ma non poteva
Per conto suo Jeff sperava che ci fosse qualcosa di curioso tra le case del popolo o che sarebbe accaduto qualcosa che potesse muovere un po’ l’andatura anonima delle giornate.
In quella giornata di sole Jeff se ne stava sdraiato al sole con le braccia dietro la testa,lontano da tutta la sofferenza che si poneva qualche km più in là. Aveva gli occhi chiusi e cercava di non pensare a niente anche se si ritrovava sempre con il pensiero alla morte di quel ragazzo di qualche giorno fa,che si era rifiutato di obbedire agli ordini dettati dalle guardie e era stato punito con la morte.
Tra il sfruscio del vento sentì anche i cavalli e le guardie tornare a palazzo,si mise a sedere e intravide nel carro trascinato da due cavalli e affiancato a quattro guardie,pieno di gente; altri prigionieri. Si alzò curioso e si avvicinò alle guardie che fermarono i cavalli e salutarono con un inchino,alcuni prigionieri si affacciarono dalla minuscola finestra per sapere il motivo dell’arrestamento. 
“Buongiorno signorino Jeff,posso sapere che cosa ci fa fuori dalle mura?” chiese una delle guardie,quella che Jeff adorava,era diversa dagli altri,quando non era costretto a uccidere.
“il solito,posso sapere chi avete imprigionato ?” chiese cercando di non fare trasparire la sensazione di ansia
“Certamente” la guardia fece segno a un’altra,che aprì il carro e fece scendere tutti,mettendoli in fila
“Gli abbiamo presi per le vie della città qui vicino,su ordine di vostro padre molti verranno a lavorare a palazzo come servitù,mentre gli altri avranno il compito di aiutare nel costruire” spiegò al secondogenito
Lo sguardo di Jeff ricadde su tutte le persone: Donne,ragazze,ragazzi,bambini e uomini. Uno lo colpì particolarmente: moro e trasandato,con maglia strappata e sporca,come il resto dei suoi abiti e del suo corpo.
“Sapete già chi verrà assegnato alla servitù?” chiese il principe,stavolta con una nota di curiosità che fece a suo modo contenta la guardia
“Alcuni: per ora questi” disse prima di andare dietro ai prigionieri e spingerli in avanti
Una bambina di si e no sette anni,tre donne,due ragazze sui quindici e un ragazzo che,con fortuna di Jeff,era il moro.
“Posso chiedere il nome?” disse Jeff guardandoli uno a uno e soffermandosi sul ragazzo che aveva lo sguardo basso
“Io sono Marely” disse la bambina,sicuramente ignara di dove fosse,ciò fece sfuggire una lacrima a una delle tre donne
Jeff si avvicinò,scatenando il terrore della stessa donna
Ma al contrario,il secondogenito porse la mano alla bambina sorridendo
“Io sono Jeff” la bambina guardò la mano e sorrise ma invece che ricambiare la stretta lo abbracciò,la donna si avvicinò per toglierla ma Jeff la trattenne
“Non si preoccupi” disse mentre si rialzava tenendo in braccio la bambina,sentiva gli sguardi stupefatti di tutti a dosso,anche quello delle guardie.
“Noi siamo Jenna e Becky” dissero le due ragazze ora meno intimorite dal secondogenito
“Betta e Loory” abbassarono lo sguardo le due donne
“Lei è la mia mamma,si chiama Maty” esclamò la bambina,facendo abbozzare un sorriso a Jeff,che la posò a terra e guardò il moro. Il ragazzo alzò lo sguardo e scrutò il principe prima di mormorare il suo nome
“Nick”
* * *
Data la sua sfacciataggine Jeff si beccò un sonoro schiaffo dal padre,messo al corrente del comportamento del figlio con i prigionieri. Era stato rinchiuso in camera sua con la guancia che ancora pulsava e senza volere vedere nessuno. Più volte suo fratello maggiore aveva provato a parlargli dalla porta chiusa a chiave del secondogenito ma con scarsi risultati,entrava solo la servitù alcune volte.  Per quanto ne sapeva la bambina era stata uccisa pochi giorni dopo l’arrivo a palazzo e la madre era caduta in depressione facendosi a sua volta uccidere,avrebbe raggiunto la figlia. Nick,il ragazzo che colpì il principe, era ancora in vita e lavorava a palazzo insieme agli altri fino a pochi giorni fa,poi era stato spostato in prigione per essere stato accusato di furto. 
Dopo qualche altro giorno Jeff si decise a uscire dalla sua stanza per presentarsi a colazione dove suo padre e sua madre non erano ancora presenti ma erano seduti a tavola suo fratello maggiore e sua sorella minore che si avvicinarono abbracciandolo. Le due ragazze,Jenna e Becky,servivano la colazione e poi si dileguavano in cucina.
Jeff si sedette insieme ai fratelli e dopo poco fecero l’ingresso i suoi genitori.
“Buongiorno figli miei” esclamò stranamente vivace il re
“Buongiorno padre” disse la terzogenita cercando di non essere troppo contenta dell’avere di nuovo a tavola il secondogenito, questo ultimo non proferì parola e alla fine della colazione riuscì a rubare dell’uva e una mela,la nascose tra le vesti e si diresse verso i sotterranei,dove due guardie lo fecero entrare.
Guardò per le celle cercando di scorgere Nick ma sentiva solo un brusio venire dalle celle e poi una voce che riconosse
“Abbiamo un nuovo arrivato principe,spostato dalla cella numero 3” urlò Mike,un uomo con cui Jeff aveva stretto un’amicizia,se così possiamo chiamarla
“Sono sicuro che cerchi quel morettino” continuò ghignando e allungando la mano attraverso le sbarre,sorridendo
Jeff sospirò divertito e porse l’uva all’uomo.
“Buon appetito Mike” augurò Jeff prima di continuare a cercare Nick,e con sua fortuna non faticò a trovarlo nella cella numero VIII,gli sorrise cercando di rassicurarlo dato che appena lo aveva visto era andato nel panico dentro di se.
Gli porse attraverso le sbarre la mela e continuò a sorridere,per quanto ne sapeva,aveva la sua stessa età. Con un gesto veloce Nick prese dalla mano di Jeff la mela e se la mangiò in pochi secondi dalla troppa fame,solo ora notò come gli stessi vestiti che indossava il giorno del loro incontro gli vestivano grandi e aveva un aspetto ancora più trasandato,con i pantaloni strappati e la maglia praticamente inesistente dagli enormi buchi che presentava.
Per non parlare del suo corpo,ridotto a pelle e quasi tutt’ossa,sporco,pieno di terra e polvere,proprio come i capelli mori,che presentavano qualche piccola pietra,sicuramente rimastagli in testa dopo aver dormito.
Il suo sguardo si addolcì e chiese alle guardie due o tre ore di libertà per il ragazzo,promettendo di non farsi vedere dal padre. La guardia,anche se riluttante e scettica,accettò la proposta del secondogenito.
* * * *
In nemmeno un ora Nick era pulito e con delle vesti quasi del tutto nuove.
“La ringrazio” mormorò sedendosi timido sulla finestra
“Non lo devi nemmeno dire” Jeff gli sorrise e tentò un approccio,un gancio per iniziare un discorso ma tutto ciò che Nick sembrò gradire erano i dolci e le prelibatezze presenti nella stanza. Di certo nessuno poteva biasimarlo.
“Posso farti una domanda?” chiese all’improvviso Nick sedendosi accanto al principe. “Certo che si”
“Perché lo fai? Insomma,perché mi aiuti”
Jeff si alzò e si avvicinò alla finestra,guardando fuori e sospirando,quando si girò trovò il moro che lo guardava curioso.
“Non mi piace come comanda mio padre e sebbene non posso fare stare bene tutti,cerco di rendere la presenza delle persone in carcere più … sopportabile.” Spiegò in breve guardando il pavimento che era diventato molto più interessante di qualsiasi altra cosa
“sei … diverso” mormorò il moro osservandolo
Oltre che diverso,Jeff era anche molto bello e il suo carattere lo rendeva attraente,Nick aveva iniziato a provare qualcosa di strano nei suoi confronti,non sapeva bene come definirlo,una sensazione di pace che aveva quando era nei boschi della sua cittadina che,anche se povera,molto accogliente.
Sua madre gli aveva detto che quella sensazione era amore verso la natura. Ma se quella sensazione la provava con una persona,allora,esso era amore verso qualcuno. Ma non fu quel ragionamento a stupire il moro,ma bensì  sapere che quella persona fosse qualcuno del suo stesso sesso.
Fino a quel momento aveva avuto delle relazioni,ma solo con alcune ragazze,mai con un ragazzo.
Dalla parte sua,Jeff non era stupito di provare dell’attrazione per un ragazzo,gli era già successo,solo che non era finita molto bene,il ragazzo di cui era innamorato era morto pochi giorni dopo la sua conoscenza,per colpa del padre.
Con Nick voleva fare più attenzione,non voleva perdere qualcun altro.
Appena si udirono dei passi e delle voci Jeff si affrettò a nascondere Nick dietro il suo letto.
“Principe Jeff,suo padre desidera vederla” gli disse una delle tante serve che suo padre aveva costretto a lavorare,appena se ne andò Jeff si avvicinò a Nick,gli fece una carezza e se ne andò lasciando Nick stupito da quel gesto inaspettato,che il sentimento fosse ricambiato?
Jeff si avvicinò al padre che pareva tranquillo.
“Volevi vedermi,Padre?” chiese Jeff facendo un inchino come sua madre gli aveva insegnato da piccolo
“Jeff,rispondimi sinceramente” l’uomo posò il calice di vino e guardò il figlio “stai aiutando i prigionieri in cella?”
A quella domanda Jeff sussultò e cercò di non far trasparire la paura nei suoi occhi,scosse la testa in segno di negazione ma il padre non fù d’accordo con la risposta del figlio.
“Menti” detto questo tirò uno schiaffo al secondo genero che,preso alla sprovvista,cadde in ginocchio reggendosi la guancia ma cercando comunque di non piangere “Quante volte io e tua madre ti abbiamo detto di non mentire?” Jeff non rispose e l’uomo come accecato dalla rabbia lo prese per i capelli facendolo alzare e dandogli un altro schiaffo
“La smetta!” si sentì urlare,sia l’uomo che il figlio si girarono e Jeff quasi svenne nel guardare la persona che correva verso di loro “cosa ci fai qui?” sussurrò quasi con disperazione il secondogenito guardandolo
“Che razza di padre è lei? Come si fa a picchiare un figlio” Nick si mise davanti a Jeff come a fargli da scudo,Jeff non poté vedere più nulla perché svenne dopo qualche secondo.
Appena riacquistò i sensi Jeff si alzò di scatto dicendo solo una parola,o meglio un nome “Nick” che non ebbe risposta,solo in quel momento si accorse di essere in camera propria e di avere un enorme bruciore sulla guancia sinistra,senza pensare all’orario andò verso i sotterranei e cioè verso le prigioni,appena vide la guardia aumentò il passo
“Signorino Jeff,dovrebbe essere a letto,è tardi” Jeff scosse la testa e quasi in preda alla disperazione chiese dove fosse Nick
“E’ stato trasferito nella cella di isolamento” a Jeff bastarono queste parole per capire una cosa.
Nick domani non sarà più qui.
Corse fuori ignorando la guardia che lo chiamava,corse fino alla cella di isolamento  sorvegliata da tre guardie dall’aria stanca,si avvicinò e notò con piacere che tutte e tre si erano addormentate. Si avvicinò a una di loro e prese le chiavi cercando di non fare rumore,aprì la porta e la richiuse cercando con lo sguardo Nick,lo trovò in un angolo della cella con le braccia intorno alle ginocchia e una espressione di paura,si avvicinò e notò il moro sussultare alla sua vista
“Non dovresti essere qui” mormorò il ragazzo cercando di non mostrare la paura “Ma sono qui” rispose l’altro sedendosi accanto a lui,gli mise un braccio sulle spalle e sentì il moro singhiozzare
“Andrà tutto bene Nick” sussurrò
“Non lo puoi sapere” rispose “Già.”
Nick posò la testa sulla spalla del principe e Jeff continuò a abbracciarlo fino a che non si addormentò cullato dal respiro del moro.
* * *
Il sogno di Jeff venne interrotto da voci e rumori,sbatte un paio di volte le palpebre e realizzò di non essere in camera sua,si guardò intorno e posò lo sguardo su Nick,solo a quella visione ricordò tutti gli avvenimenti del giorno prima,diede un bacio tra i capelli al ragazzo che si svegliò subito dopo stordito ancora dal sonno.
“Jeff,non dovresti essere qui” ripeté Nick guardandolo,come la sera precedente. 
“Non incominciamo,dobbiamo pensare a come scappare di qua” pensò tra se e se Jeff guardando fuori dalla piccola finestra.
“Non puoi scappare,Jeff,qui ci vivi.” Disse esasperato Nick mettendosi una mano in fronte. “Odio stare qua,non lo hai capito?” Jeff guardò Nick e sorrise.
“Ok,ho un piano,forza Nick,in piedi” il moro obbedì e si mise accanto a lui cercando di non ridere per la sua espressione buffissima.
“Ok,ecco il piano,ora sfondo la porta ..” Nick alzo le sopracciglia e lo guardò male “cosa vorresti fare tu?” chiese retoricamente
Jeff non lo ascoltò e sospirò pensando alla ingenuità del moro “Sfondo la porta e corriamo via,semplice ma efficace no?” chiese guardandolo e cercando di non ridere per l’espressione scioccata del ragazzo anche se era un’impresa ardua
“Ti sei per caso bevuto il cervello?” chiese Nick mettendosi di nuovo a sedere,Jeff incominciò a alterarsi e guardò Nick negli occhi
“Vuoi per caso restare qui a morire?” domandò cercando di moderare la voce “Perché ti importa tanto?” urlò Nick
 
Jeff sospirò e si mise in ginocchio davanti a Nick che sembrava quasi in lacrime,si avvicinò al suo volto
“Perché sono innamorato di te” sussurrò prima di poggiare le sue labbra su quelle del moro che,con sua sorpresa,non lo allontanò,ma approfondì il bacio. Quando Jeff si allontanò dal ragazzo aveva le labbra arrossate e un sorriso che poteva fare invidia al sole stesso. Nick si alzò sotto lo sguardo stranito del ragazzo biondo.
“Allora biondo,attiviamo questo piano?”
Jeff annuì e si avvicinò alla porta
“Pronto?” domando al moro prima di prendere la rincorsa,Nick annuì e Jeff in pochi secondi aveva sfondato la porta,aveva preso la mano del ragazzo e avevano iniziato a correre con l’adrenalina in corpo,sorridenti,non pensando che entrambi stavano rischiando la vita.
Arrivarono fino alla riva del mare quando si accorsero di essere inseguiti da delle guardie
“E ora?” chiese Nick spaventato. Jeff si guardò in torno e notò con piacere che quella era la riva dove qualche volta veniva a ‘navigare’ per sentirsi libero. Tirò fuori da alcuni cespugli una barca abbastanza solida e la mise in acqua,Ci salì sopra e aiutò il moro a fare lo stesso,con due rami allontanarono la barca dalla riva e dopo qualche minuto le guardie erano solo dei piccoli puntini all’orizzonte.
“Jeff?” Nick chiamo il biondo che sospirava sollevato
“Dimmi Nick”
Sorrise e si avvicinò al suo volto
“Anche io sono innamorato di te”
Unì di nuovo le loro labbra,felice,finalmente. 
 
Spazio me.
 
Non sono molto brava a scrivere fan fiction ma ci metto impegno.
Posso dire di essere fiera di questa fan fiction e non importa se a nessuno piacerà o la leggerà.
Niff
 
   
 
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