Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Ricorda la storia  |      
Autore: pandamito    30/03/2013    3 recensioni
Da bambina lo facevo sempre: raccoglievo un bastoncino portato a riva dal mare ed iniziavo a scrivere o disegnare qualsiasi cosa mi venisse in mente; in realtà lo facevo anche su quella stupidissima isola che è stata la causa di tutti i miei problemi, ma lì mi concentravo a progettare piani strategici per vincere - che, puntualmente, quelli della mia squadra erano incapaci di seguire - o scrivevo in segreto il suo nome, cancellato sempre dalle onde che arrivavano sul battiasciuga. Anche adesso vorrei tanto scrivere cose del genere ma non ho più sedici anni, ne ho ventiquattro ed il mio cuore è a pezzi.
Una Courtney adulta fin troppo introspettiva. E cosa c'è di meglio?
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Courtney, Scott, Sorpresa | Coppie: Duncan/Courtney
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo: Underwater
Autore: pandamito

Beta-reading: wackymacky
Fandom: A Tutto Reality/Total Drama
Tipologia: One-shot
Introduzione: 
Da bambina lo facevo sempre: raccoglievo un bastoncino portato a riva dal mare ed iniziavo a scrivere o disegnare qualsiasi cosa mi venisse in mente; in realtà lo facevo anche su quella stupidissima isola che è stata la causa di tutti i miei problemi, ma lì mi concentravo a progettare piani strategici per vincere - che, puntualmente, quelli della mia squadra erano incapaci di seguire - o scrivevo in segreto il suo nome, cancellato sempre dalle onde che arrivavano sul battiasciuga. Anche adesso vorrei tanto scrivere cose del genere ma non ho più sedici anni, ne ho ventiquattro ed il mio cuore è a pezzi.
Una Courtney adulta fin troppo introspettiva. E cosa c'è di meglio?
Rating: Verde
Personaggi: Centric Courtney con pairing a sorpresa.
Generi: Angst, Introspettivo, Sentimentale
Avvertimenti: What if
Pacchetto scelto: Rio de Janeiro - A parte il perfetto sottofondo che crea mentre si legge questa one-shot, ma la canzone ha aiutato ad ispirare la one-shot, ritrovando alcune parole nel testo. 

NdA: Mi fa strano quando il mio spazio autore non è alla fine. Allora, questa one-shot partecipa al contest multifandom "Il giro del mondo in ottanta giorni!" di Ivola

Non so cosa ho partorito, sinceramente, da una parte sono soddisfatta e dall'altra no. Ma questo è il risultato ed io non posso farci nulla.
Ricordo a tutti che sono Pandamito EFP su facebook e @pandamito su twitter, anche se mi trovate praticamente su ogni social network, ma dettagli.
Godetevi la lettura.
Baci e panda, Mito.





Underwater ~

 



Da bambina lo facevo sempre: raccoglievo un bastoncino portato a riva dal mare ed iniziavo a scrivere o disegnare qualsiasi cosa mi venisse in mente; in realtà lo facevo anche su quella stupidissima isola che è stata la causa di tutti i miei problemi, ma lì mi concentravo a progettare piani strategici per vincere - che, puntualmente, quelli della mia squadra erano incapaci di seguire - o scrivevo in segreto il suo nome, cancellato sempre dalle onde che arrivavano sul battiasciuga. Anche adesso vorrei tanto scrivere cose del genere ma non ho più sedici anni, ne ho ventiquattro ed il mio cuore è a pezzi.
Trascino il bastone sulla sabbia, che solca una linea che segue tutto il mio percorso e guardo a terra i miei piedi l'uno dietro l'altro, divertendomi ad osservare le mie orme sulla sabbia, passo dopo passo, non avendo nemmeno il tempo di constatare la grandezza dei miei piedi che già le onde del mare toccano riva, distruggendo tutto. Per qualche istante vorrei che riuscissero a distruggere anche tutto ciò che sto provando. 
Mi volto un istante, notando che anche le orme precedenti sono andate distrutte, ma, anche se in effetti sono dispiaciuta, continuo a camminare come se niente fosse, perchè se c'è una cosa che ho imparato dalla vita è che si deve sempre andare avanti. Io l'ho imparato bene, perché se non l'avessi fatto a quest'ora non sarei di certo a camminare sulla spiaggia benché non sia ancora tempo di mare; probabilmente starei a casa a disperarmi, a piangere, diventando obesa ingurgitando chili di gelato e non avendo nemmeno la forza di aprire il libro di diritto. La mia vita farebbe a dir poco schifo, insomma. 
Ma non è facile riprendersi dopo che colui che pensavo essere l'uomo della mia vita mi ha tradita con quella che sarebbe potuta benissimo diventare la mia migliore amica. 
Fa ancora male, questa è come una di quelle ferite di guerra: seppur vecchie possono riaprirsi da un momento all'altro, perché sono sempre lì, non se ne vanno, ed ogni volta fanno più male di prima ed è sempre più difficile richiuderle. Però ultimamente sto diventando brava a rimarginarle, forse perché - lo ammetto - mi sto facendo aiutare da qualcuno. Se il cassetto è incastrato e non si chiude, ci sono più possibilità di riuscita se si è in due, no? Ed è un po' quello che sto facendo io... quello che stiamo facendo noi.
Ma oramai ho deciso, sono io che mi creerò il mio destino e deciderò secondo ciò che voglio e non più accondiscendendo la persona che tanto finirà per spezzare il mio cuore... ancora. Ora, di fatti, sono ad un passo dall'essere avvocato, ho passato tutti gli esami universitari, ho un bell'appartamento, i soldi non mi mancano, ho un bel taglio di capelli e la mia vita sembra a dir poco perfetta. In effetti, ora come ora potrei conquistare il mondo se lo volessi, non mi fermerebbe nessuno! 
O forse qualcuno c'è...?
No! Io sono superiore, ho il pieno autocontrollo della mia vita e nessuno può persuadermi. Se io decido qualcosa, quella sarà. Sono al centro del mondo e mi chiedo se lo sia sempre stata, perché ho proprio questa sensazione, nata e destinata per qualcosa di più grande, devo solo capire cosa. L'ho sempre saputo fin da piccola che non ero tagliata per restare in disparte, io volevo agire, volevo sentirmi partecipe della sensazione di vivere qualcosa e, ve lo assicuro, che quando ci si riesce, quando si raggiunge il proprio obiettivo, è meraviglioso. 
Da piccola mi chiedevo sempre se gli altri potessero provare ciò che provo io, se pensassero realmente o se fossero solo robot incaricati di fare tutto quel che io volevo, se magari ero io l'artefice di tutto il mondo che mi circondava. Mettiamo come esempio il fatto che io non so se una persona pensa effettivamente come me o in maniera differente, o se magari non pensa proprio e fa solo finta di farlo - e qui mi vengono in mente molte persone -, a questo punto io sarei l'unica nel riuscire a farlo e ciò mi renderebbe automaticamente al centro del mondo, come se tutto ruotasse attorno a me; magari tutto ciò che mi circonda l'ho creato io, o meglio, è stato il mio subconscio, come se lui creasse tutto ciò che io non so di volere, fa ciò che ritiene giusto e questo lo renderebbe una specie di karma, anche perché non sono proprio io che detengo le redini di questo mondo, ma è la parte della mia mente che non riesco a controllare.
Però, in effetti, potrei fare tutto questo discorso con un'altra persona, un qualsiasi passante potrebbe essere colui che è al centro del mondo ed ha stabilito tutto, quindi il mio destino sarebbe segnato dal suo volere, anche se inconsapevolmente. 
Ma questo discorso è insensato, perché sono io ad aver pensato una cosa simile, quindi sono io quella che pensa e ragione e quindi sono per forza io quella superiore agli altri. Con questo pensiero ho praticamente passato la mia intera vita e forse è questo il motivo che mi ha spronato ad essere migliore in tutto. Io sono superiore.
Ma, allora, se il mio subconscio decide tutto, io volevo essere tradita e gettata da parte come un vecchio giocattolo? Mi sembra un po' troppo masochista.
Immergo i piedi nell'acqua, rabbrividendo al contatto gelido e sentendo la sabbia bagnata sotto le piante dei miei piedi. Stavolta col bastone mi diverto a schizzare l'acqua ovunque, continuando a camminare.
Alcuni, invece, dicono che il destino è un libro, che è tutto scritto in esso fin dal principio. Ma mi chiedo quanto debba essere grande - o scritto minuscolo - per contenere tutte le vite di tutta l'umanità. Di solito i libri vanno scritti per essere letti, ma che senso ha scriverne uno che non deve essere violato? Nessuno può leggere il Fato, se solo ci fosse qualcuno in grado di farlo di certo cambierebbe il corso del destino. Se capitasse a me un'opportunità del genere, di certo non me ne starei con le mani in mano, come minimo farei in modo di diventare governatrice o regina del Commonwealth. Il problema è che nessuno in possesso di quel libro potrebbe resistere dallo sbirciare il proprio futuro ed è questo che rende impossibile stabilire un possessore del libro, perché se una persona scoprisse che qualcuno di caro nella sua vita morirà, non penso proprio che lascerebbe le cose così come stanno, anzi, farebbe di tutto per impedirlo. Ci vorrebbe una persona che sia buona abbastanza da accontentarsi della propria vita e allo stesso tempo con quella giusta cattiveria da sopportare morte e sofferenze altrui con indifferenza. E, naturalmente, questa persona non esiste. Anche perché nel momento in cui si viene a conoscenza del proprio destino, quello automaticamente cambia. Allora che senso ha avere un libro che non può essere letto? E' inutile. Quindi il destino esiste solo nel momento in cui tu non lo conosci.
Ma destino o non destino, libro o non libro, sta di fatto che comunque il domani prima o poi arriverà; o almeno si spera, non ci tengo a morire giovane da un momento all'altro, anche se - in effetti - la vita è così imprevedibile e delicata. 
E cosa mi devo aspettare dal futuro? Bella domanda, perché in effetti ora ho tutto quello che mi serve. O meglio, quasi tutto. Per ora mi accontento della mia bella casa, il mio bel lavoro, la mia bella vita... eppure ho come la sensazione che non ci sia tutto, che potrebbe svanire da un momento all'altro, anche se lo ritengo impossibile. Ho faticato tanto per arrivare dove sono, ho la situazione sotto controllo e di certo non me la farò scappare di mano, non è nella mia natura. 
La realtà è che ho sempre voluto fare qualcosa per aiutare gli altri, che è in difficoltà ed ha bisogno di aiuto, chi crede in me, un modo per rendere fieri loro e me stessa. Io mi sento bene quando i clienti varcano la soglia del mio ufficio e mi propongono un nuovo caso. E' vero, è faticoso, giorni su pratiche ed ore in tribunale, ma fin'ora non ho mai perso una causa ed è proprio questo quello che mi fa sentire bene. Ho raggiunto i miei obiettivi e non potrei voler di più. Penso sia questo lo scopo della vita, no? E allora perché non mi sento completa? Ho paura di deludere chi mi circonda e così ho cercato sempre di non affezionarmi alla gente, allontanarli sempre per non ferirli, perché so che prima o poi a stare con me succede sempre qualcosa che va storto. E non è strano quando si è stufi della gente? Fai così tanto per loro che alla fine ti viene la nausea, non vuoi più vedere nessuno, desideri soltanto ritagliarti quel tuo angolino di pace e rifugiarti lì finché non noti che il mondo non gira più così tanto in fretta. Ma il mondo non si ferma, non lo fa mai, così non puoi premere il tasto pausa sul telecomando e devi trovarti un altro modo per andare avanti. E cosa fai? Indossi quell'odiosa maschera che ti circonda, quella che la gente oramai ha imparato a conoscere. Nessuno si ricorda più della vera Courtney. Solo del suo scudo. Così proteggo me stessa cercando di convincermi che invece così sto proteggendo gli altri, non rendendomi conto che sono io la prima a far male alla gente, sono io la causa di tutti i miei problemi. Ma faccio finta di nulla, continuo ad incolpare ciò che mi circonda, non accettando che sono proprio io quella che non va. 
Mi fermo coi piedi ancora immersi nell'acqua e volgo lo sguardo verso l'orizzonte. L'azzurro del cielo ora è pieno di sfumature rosse del sole e non ci vorrò molto prima che questi diventino violacei per poi finire al blu notte. Il vento è calmo, tanto quel basta che serve a scompigliarmi dolcemente i capelli e ad insinuarsi gelidamente sotto la mia pelle. Ma non è solo freddo quella sensazione che provo, è il rimorso. 
Potrei comodamente spingermi più in là fino a che non toccherei più nell'acqua e cercare di affogarmi. Certo, penso che il mio istinto di sopravvivenza me lo impedirebbe, ma porre fine a me stessa non equivarrebbe a porre fine a tutto questo? No, non potrei mai farcela sapendo che la mia vita finirebbe coi rimorsi; il punto è che impossibile evitarli perché quelli non sono come le persone che bene o male puoi evitarle. No. Loro hanno il cercapersone incorporato, uno di quelli potenti e di ultima generazione con tremila applicazioni, riuscirebbero a trovarti persino sott'acqua e nel frattempo farti un resoconto di quante molecole d'acqua sono presenti nell'oceano, in più potrebbe anche accendere un fuoco nel bel mezzo degli abissi e cucinarti uova con bacon e caffè. Sott'acqua. 
Già, chissà com'è abitare sott'acqua, lontana da tutti e tutto. Forse sarebbe la mia unica occasione per prendermi una pausa, ma so già che non risolverei nulla, anzi, quando tornerei sulla terra ferma so già per certo che i miei guai si saranno moltiplicati. Ma è solo per prendermi del tempo per pensare, perché oramai faccio di tutto pur di non affrontare i miei problemi ed ogni volta la sensazione di vuoto che ho nel petto aumenta.
Esco dall'acqua e sento il vento battere gelido sui miei piedi bagnati; lascio cadere il bastone sulla sabbia e ricomincio a camminare. 
A volte vorrei avere il potere di far comparire la persona che desidero di fianco a me, quella con cui si hanno passato i momenti migliori e peggiori, che ti ha aiutato a superare le tue difficoltà, a cui hai donato tutta te stessa. Ma se desiderassi, ora, che fosse vicino a me, sinceramente non penso che tornerebbe tutto come prima, anzi, peggiorerebbe solo le cose. Oramai mi sento rotta, anzi, mi sento esattamente come se avessi la sensazione di affogare e non riuscissi più a risalire in superficie. 
Mi sono resa conto che cercare l'anima gemella è inutile: è colei che ti ascolta e sei pronta ad ascoltare, che ti conforta e che conforterai, con cui non hai paura di fare nulla, con cui avrai i peggiori degli scontri ma poi farete pace come se niente fosse e tutto tornerà meglio di prima, è colei che è disposta a tutto pur di proteggerti, per cui daresti tutta te stessa, colei con cui non ti annoieresti mai perché solo la sua compagnia è il dono più grande mai ricevuto.
Una volta pensavo di averla trovata l'anima gemella, prima che prendesse il mio cuore e lo gettasse a terra frantumandolo in mille pezzi, scartandomi come un vecchio giocattolo. Lì mi sono resa conto di stare affogando sott'acqua e da lì non riesco più a tornare in superficie. Mi sento un po' come una pesantissima ancora, ma non penso che questa sia la metafora corretta, perché l'ancora è il simbolo della salvezza, di ciò a cui potrai sempre aggrapparti per non perdere te stesso. 
Vedo la testa rossa di Scott, seduto sulla riva, intento a guardare le onde che battono contro gli scogli ed a bearsi di quel suono, mentre assottiglia lo sguardo a causa del lieve vento che gli provoca fastidio. 
Un tempo Scott amava il mare, prima di avere quel piccolo incidente con lo squalo di terra. Beh, a dir la verità dopo quell'incidente odia anche la terraferma, in realtà Scott è il genere di persona che odia tutto, senza distinzioni. 
Cammino verso di lui e mi siedo accanto, portandomi le ginocchia al petto ed abbracciandole. Lui si rigira fra le mani un ciottolo di ghiaia, poi lo lancia con un movimento deciso del polso che coinvolge tutto il braccio ed il piccolo sasso rimbalza tre volte sull'acqua prima di andare a sbattere contro gli scogli vicino alla riva e così sprofondare per sempre sotto le onde salate.
Da quanto tempo siamo assieme? Non mi è mai importato che lui fosse più piccolo di me  e a lui non è mai importato che io fossi più grande, semplicemente perché la nostra relazione non si basa sull'età. Scott ha il mio stesso sguardo mentre guarda malinconico l'orizzonte, Scott è esattamente come me. Più lo guardo più mi sembra di star cercando in lui qualcosa che effettivamente non è, rimpiazzare il vuoto del mio cuore con una brutta copia. Scott è troppo simile a Duncan, ma allo stesso tempo così dannatamente diverso. Scott è più me: ha un cuore spezzato e la voglia di lasciarsi indietro i rimorsi per poter continuare ad andare avanti. Anche lui sta affogando. 
Ecco, Scott è la mia ancora. Abbiamo semplicemente capito che in due ce la faremo: se uno riuscirà a nuotare potrà sempre afferrare la mano dell'altro ed aiutarlo a risalire a galla. Così io mi aggrappo a Scott, perché lui può capirmi, perché lui ha passato ciò che ho passato anch'io, perché lui preferirebbe stare con una piccola bionda dagli occhi azzurri piuttosto che con me, come io, in effetti, non posso fare a meno di amare colui che dovrei odiare più di tutti al mondo. 
Siamo pienamente consapevoli che la vita è complicata, anche se a volte la incolpiamo di cose in cui siamo noi i primi ad immischiarci. La vita non può controllare chi noi scegliamo di amare.
Innamorati di chi non possiamo avere, ci rifugiamo dalla persona che può capirci meglio e non ne sono affatto pentita. Io e Scott stiamo bene: litighiamo, parliamo, scherziamo; siamo una di quelle coppie normali che affronta un brutto momento. Ma non noi due, bensì io il mio e lui il suo, solo che lo facciamo assieme, perché così se uno cade l'altro può rialzarlo ed io ho meno paura ad affrontare il mondo perché so che ci sarà lui di fianco a me a porgermi una spalla su cui piangere anche se non ho voglia di parlare, perché saprà sempre cosa dire o fare semplicemente vorrebbe essere trattato allo stesso modo ed io lo faccio.
Scott è il mio scudo. Se ho paura le sue braccia mi circondano e per qualche istante posso concedermi di pensare che il mondo si è fermato per farmi respirare. Ma non c'è ossigeno sott'acqua, al compenso, però, io ho Scott e so che mi proteggerà anche lì.
Appoggio la testa sulla sua spalla, lui posa un le sue labbra sulla mia fronte e mi accarezza i capelli come se fosse lui stesso il vento di quel tramonto.
Non esiste il lieto fine, né nella nostra storia, né in nessun'altra, semplicemente perché non ci sono capitoli chiusi e nuovi aperti, ma c'è solamente la vita che vivi e che va vissuta; così noi due stiamo facendo, assieme, e sappiamo anche che continuerà per tanto e non sapremo mai quando tutto questo finirà, forse mai, forse capiremo che non possiamo farci assolutamente nulla; ma noi siamo assieme, qui, ora, ed è questo ciò che conta. Non il passato, non il futuro, ma il momento che stai vivendo.
Scott mi circonda il corpo con un braccio e mi stringe più a sé, mentre osserviamo mutare i colori del cielo che si riflettono sullo specchio d'acqua.
Non farò la fine di quel sasso. Non adesso. Non se ho Scott.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: pandamito