Ti ricordo ad ogni ora
della notte e dell’aurora,
frange l’aria in libertà
quel rintocco d’empietà.
Ed è un giro a tutto tondo
del tamburo di quel mondo,
ch’è racchiuso nella torre
in cui sempre il tempo corre.
La lancetta delle ore, una daga di dolore
mentre quella dei minuti ce li lascia sì sparuti.
Ma la notte è lunga ancora, questa notte ch’è mal’ora,
tira fuori i tuoi pensieri già sopiti nel tuo ieri.
Ed io pensavo di aver vinto
contro l’oggi che ho respinto,
verso il buio di quel tempo
in cui ero ancora in grembo.
Dentro un mare di calura si agitava una creatura,
già strappata dal Pensiero
Uno, Solo, Bello e Vero.