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Autore: Melinda2606    30/03/2013    7 recensioni
una vacanza di natale da una persona speciale porterà Ranma di fronte a una possibilità che non aveva mai considerato. Una persona importante per Akane la porterà a riflettere sul suo rapporto con Ranma. Ora come non mai dovranno tirar fuori quel coraggio che dicono continuamente di avere...
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akane Tendo, Altro Personaggio, Ranma Saotome
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quella che si presentò di fronte agli occhi di Ranma fu un’immagine che non si sarebbe mai dimenticato.
Una scena così dolce che lo colpì al cuore.
La stanza era semibuia, c’erano solo delle candele che mandavano una luce tremula tutto intorno e un minuscolo albero di natale che emetteva luce a intermittenza.
L’aria era fredda e umida, tanto che il ragazzo si ritrovò a rabbrividire.
Nel mezzo della stanza c’era un tavolo quadrato, apparecchiato con una tovaglia rossa e tovaglioli bianchi.
Ma niente di tutto questo lo colpì, anzi, lo notò appena.
Con la testa tra le braccia, addormentata placidamente contro il tavolo, c’era Akane.
Vederla così fragile e innocente gli sciolse il cuore, così, cercando di non svegliarla, le si avvicinò.
Aveva indosso un vestito che gli fece salire notevolmente la temperatura corporea: un abito rosso con alcuni cristalli che formavano un ghirigoro sul seno, lungo fino alle ginocchia con stretta in vita una fusciacca nera e le scarpe con il tacco coordinate.
Era bellissima: l’unica pecca che aveva era un segno nero che le colava sulla guancia, il segno del passaggio di una lacrima che le aveva fatto sciogliere il trucco.
Ranma, quasi tremando, allungò una mano verso il suo volto, togliendole quel segno.
Akane si svegliò di soprassalto, perdendosi immediatamente nel paio di occhi blu che aveva davanti, chiedendosi se stesse ancora sognando.
Eppure quel calore che sentiva sulla guancia era così reale…
- Ranma… - mormorò, senza muoversi.
- Sono arrivato… - sussurrò lui, continuando a tenerle la mano sul volto.
- Ranma tu… Tu sei uno stupido! – esclamò la ragazza, alzando la voce con rabbia – Un idiota, scemo, cretino, imbecille! Sai da quanto ti sto aspettando? Sei in ritardo! Si è tutto freddato, hai rovinato tutto! –
Il ragazzo rimase un attimo interdetto, sorpreso da quella furia improvvisa, poi qualcosa dentro di sé lo spinse a rispondere: - Vacci piano con le offese! Tu non puoi organizzare qualcosa e non dirmelo! Ti ho visto baciare TAi e allora ho pensato che tu… -
- Che io? – chiese Akane, curiosa.
- Ecco, che tu… insomma… che tu volessi lasciarmi –
Akane rimase in silenzio qualche secondo, poi mormorò: - Come faccio a lascarti, Ranma? In realtà io e te non siamo mai stati insieme. Non per davvero, solo per forma –
- Che… che vuoi dire? – il ragazzo era stralunato.
Akane si alzò in piedi, camminando con noncuranza sulle scarpe alte, facendo perdere a Ranma qualche battito.
- Insomma, Ranma, è vero, io non ho avuto molte esperienze con i ragazzi, ma sicuramente più di te, giusto? Quando sono stata con Tai lui era gentile, non mi offendeva, non mi prendeva in giro davanti alle altre ragazze facendomi sentire inappropriata in qualsiasi situazione, era carino, gentile e dolce. So che ognuno ha il suo carattere, ma c’è un limite a tutto… Quante volte le tue spasimanti hanno rovinato momenti che potevano servirci a creare qualcosa insieme? Quante volte li hai rovinati tu? È vero, ho baciato Tai, ma per dirgli addio per sempre. Io so cosa voglio, perfettamente.  Ora tocca a te, devi essere sincero Ranma: cosa vuoi davvero? Io non reggo più questa situazione di stallo –
Ranma abbassò lo sguardo, colpito profondamente da quelle parole.
Akane lo aveva umiliato.
Profondamente.
Gli aveva fatto notare tutte le sue mancanze, tutti gli atteggiamenti che a causa del suo orgoglio aveva tenuto, quasi importandosene della sua sofferenza.
E la cosa più imbarazzante era che gli aveva fatto un elenco infinito dei pregi di Tai, e per ogni parola carina che lei aveva speso per quel ragazzo, Ranma aveva sentito una pugnalata al cuore.
Adesso Akane gli aveva rivolto una semplice domanda: che cosa voleva?
Non sapeva cosa risponderle, sentiva l’imbarazzo colorargli le guance, ma all’improvviso si ricordò le parole di una canzone che aveva sentito molto tempo prima.
Sei innamorato di lei
Allora diglielo che la vuoi
Non stare lì, rinchiuso in te
Vai all’assalto del cielo più alto che c’è
- Te – mormorò impercettibilmente.
Akane si fermò: - Co-cosa? –
Ranma alzò gli occhi e incatenò il mare con il cioccolato: - Te, Akane, voglio te –
- Me in che senso? –
- In tutti i sensi –
Lo sguardo di Akane era troppo intenso, troppo profondo, Ranma non riuscì a sostenerlo.
Era immobile, aspettava una reazione da parte della ragazza.
Qualsiasi reazione.
Certo non si sarebbe mai aspettato di vederla avvicinarsi, splendida nel suo vestito, una principessa fatata senza la minima traccia di insicurezza.
Non si sarebbe mai aspettato che gli mettesse una delle sue morbide mani sul volto, accarezzandogli la guancia come se fosse fatta di cristallo.
Non si aspettava che Akane lo baciasse.
Eppure, quando lei lo fece, Ranma si accorse che probabilmente era venuto al mondo per quello.
Per baciare Akane, per tenerla stretta contro di sé, per sentire i suoi battiti del cuore accelerare con quelli della ragazza.
L’impaccio e l’imbarazzo iniziale si dissolsero quasi subito, sostituiti dal desiderio di provarle quanto stesse bene in quel momento.
Si staccarono a causa del fiato corto, ma Ranma la tenne comunque, come se non volesse lasciarla andare.
- Fai sul serio, Ranma? Sei davvero innamorato di me? – gli chiese Akane, premendo la sua fronte contro quella del ragazzo.
- Faccio sul serio –
- Non mi hai ancora detto se sei innamorato di me –
Nonostante l’avesse appena baciata, Ranma avvampò, non capacitandosi per quanto Akane fosse diventata sfacciata.
- Accidenti, Akane, è difficile per me, lo sai… -
- Non è difficile, sono solo due parole – la ragazza si accigliò, sciogliendosi dall’abbraccio e voltandogli le spalle.
Passarono pochi secondi, durante i quali Akane si sentì morire dentro, poi all’improvviso avvertì Ranma dietro di sé posarle il suo cappotto sulle spalle: - Ti amo… - le mormorò, posandole il mento nell’incavo del collo.
Akane sorrise, stringendosi il cappotto impregnato dell’odore tanto amato: - Andiamo a casa… -
I due tornarono in silenzio alla casa dei nonni, dove la festa di natale stava proseguendo a gonfie vele.
O quasi.
Shampoo, Kodachi e Ukyo stavano sbraitando contro il povero Tai, chiedendogli dove fosse Ranma.
Kuno stava farfugliando qualcosa a proposito di un complotto per portargli via la ragazza con il codino e Akane Tendo, Mousse era stato trasformato in una papera da Shampoo e Ryoga non si vedeva da quando si era allontanato per andare in bagno.
- State calme, ragazze, Ranma aveva da fare e… Oh… - Tai si bloccò, lo sguardo fisso davanti a sé.
Un dolce sorriso gli illuminò il viso quando vide Ranma stringere forte la mano ad Akane, bellissima e radiosa, anche se sentì un profondo dolore squarciargli il petto.
Era difficile dimenticarsi di Akane.
Shampoo quasi urlò, catturando l’attenzione di molti invitati: - Ranma! Cosa fai mano nella mano con quella ragazzina? –
Akane fissò il ragazzo, aspettandosi di vederlo arrossire, lasciarle la mano e dire qualche cattiveria.
Ma ciò non accadde.
Lui anzi strinse ancora più forte le sue piccole dita, poi guardò tutte e tre le sue corteggiatrici: - Akane non è una ragazzina. Lei è la mia ragazza. Prima lo accetterete, prima sarà meglio per tutti. Vi voglio bene, davvero, ma è lei che amo. Non osate toccarla, o provare a dividerci, potrei non rispondere delle mie azioni, davvero –
Nessuno rispose, ma all’improvviso nella sala si alzò un applauso: Ranma non si era accorto di aver alzato tanto la voce, ma tutti avevano sentito le sue parole e si erano entusiasmati per quella dichiarazione così semplice e profonda.
Akane si guardò intorno: suo padre e il signor Gemma piangevano abbracciati, e anche Kasumi e la signora Nodoka erano visibilmente emozionate, Nabiki scattava foto calcolando già mentalmente i vari profitti, i nonni la guardavano felici, come se non aspettassero altro che vederla così radiosa.
La ragazza però cercò gli occhi verdi di Tai, così dolci, così comprensivi; sicura che Ranma avrebbe compreso, gli lasciò la mano e corse dal ragazzo che l’aveva aiutata a capire come essere davvero felice.
Akane lo abbracciò, sentendo la gratitudine scorrergli nelle vene: - Grazie… - mormorò.
- Sii felice, piccola – le sussurrò Tai, poi entrambi si voltarono, sorridendo davanti alla scena di Ranma che cercava di placare gli animi surriscaldati di Shampoo, Ukyo, Kodachi e Kuno e che tentava di rispondere alle domande invadenti di Soun, di suo padre e di Nabiki.
 
 
 
  
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