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Autore: KcherryB    30/03/2013    8 recensioni
Il potere di una cioccolata calda con la panna....
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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HOT CHOCOLATE



 








Un raggio di sole le illuminò il viso, svegliandola.
Auch. La testa le pulsava  da tanto faceva male.
Come se ci fosse qualcuno che la stesse prendendo a martellate. Provò ad aprire gli occhi, senza molto successo. 
Sentì Rick rigirarsi nel letto ed abbracciarla, cercando le sue mani.
“Sei già sveglia??” le sussurrò all’orecchio, per poi baciarle delicatamente i capelli che profumavano di ciliegia.
“Mm-mm” rispose con un mugugno. Era il massimo che potesse fare in quel momento, riusciva a concentrarsi solo sul suo mal di testa e sulle ondate di caldo e freddo che la investivano, facendole vorticare la testa.
Castle riprese a baciarle i capelli fino a raggiungere pian piano la guancia di Beckett.
Si fermò di colpo, scattando seduto sul letto: “Cavolo Kate!! Sei una stufa!!” esclamò lo scrittore, poggiando una mano sulla fronte della detective, che se ne stava rannicchiata sotto il piumone, battendo i denti e tremando violentemente.
“Oh oh.. mi sa che qualcuno si è preso una bella influenza!!” constatò lo scrittore, lasciando un ultimo bacio sulla fronte di Beckett, “Vado a prenderti il termometro amore..” concluse, scendendo dal letto ed infilandosi un paio di pantaloni.
Beckett sbuffò, tirandosi il piumone fin sopra la testa.
Maledetta influenza!! Lei non era mai malata!! Proprio adesso doveva prenderla?? Uff!!
Qualche giorno prima, la vicina di casa di Beckett era dovuta correre dalla sorella che viveva a Boston, in piena notte, perché aveva avuto un incidente d’auto. Però non poteva portare con sé il figlio, perché il piccolino aveva l’influenza. Così aveva bussato alla porta della detective alle due di notte, supplicandola di guardare al figlio fino alla mattina, finchè il padre del bambino fosse tornato dal lavoro.
Ovviamente Kate aveva accettato. Diana era una cara amica e poi lei adorava suo figlio!!
Lei e Castle si erano presi cura del bambino per tutta la notte. Gli avevano preparato le pezzuole fresche da poggiare sulla fronte, gli avevano dato la tachipirina, gli avevano massaggiato il pancino e soffiato il nasino che non smetteva di colare.
Era stato bellissimo. Kate si era trovata a fissare incantata il suo uomo che rimboccava le coperte al piccolo e gli sussurrava che presto sarebbe stato meglio. Si era trovata a fantasticare su lei e Castle che si prendevano cura del loro bambino. Era la prima volta che le succedeva: nessuno dei ragazzi con cui era stata le facevano provare quello che provava con Castle. Ma d’altra parte loro non erano Richard Alexander Rodger, un uomo meraviglioso, sensibile, spiritoso, che la faceva ridere, la rassicurava, l’amava, la guardava come se lei fosse il suo ossigeno …
Però a quanto pare il piccolo Tim le aveva attaccato l’influenza.
“Eccomi!!” . La voce di Castle le diede la forza di abbassare un po’ il piumone per guardarlo in faccia.
“Sei bellissima anche con la febbre!!” sussurrò, mentre le metteva il termometro sotto l’ascella, cercando di non farle prendere troppo freddo.
Poi si sdraiò accanto a lei, sotto il piumone e la lasciò accoccolarsi contro di lui.
Qualche minuto dopo il suono fastidioso del termometro li fece sobbalzare entrambi.
“Mmm!! 39 !! Cavolo Kate.. l’hai presa proprio brutta eh??!!” esclamò lo scrittore, mentre Beckett tremava contro di lui.
Castle si alzò dal letto ed aprì un cassetto, estraendo il pigiama con gli orsetti che Alexis usava quando stava male.
“Ecco.. è caldo e ti farà sentire meglio..” mormorò, aiutando la detective a mettersi seduta.
“N-no, C-Ca-Cas-tle..” cercò di opporsi Kate, mentre i denti battevano senza controllo.
“D-de-vo and-are al di-st-ret-to .. Devo a-aiut-are i r-ra-raga-zzi c-con i-il cas-o..” mormorò scendendo dal letto e mettendosi in piedi, il tutto mantenendo gli occhi rigorosamente chiusi per evitare giramenti di testa.
Appena si mise in piedi aprì lentamente gli occhi. Non l’avesse mai fatto.  La stanza prese a ruotare vorticosamente intorno a lei. E tutto diventò improvvisamente nero, mentre le gambe le cedettero.


Quando riaprì gli occhi si ritrovò distesa al caldo, sotto il piumone, con indosso il pigiama con gli orsetti.
“Rick??” chiamò assonnata, stropicciandosi gli occhi.
“Arrivo Kate!! Dammi solo un secondo!!” rispose Castle dalla cucina.
Pochi secondi dopo lo scrittore entrò nella camera da letto, portando una tazza di cioccolata calda, con panna.
“Tieni.. il metodo della cioccolata non fallisce mai!! Vedrai ti sentirai meglio dopo averla bev….” Castle si bloccò vedendo che Kate era imbambolata a fissare la tazza che lui aveva tra le mani, con un sorriso ebete sul volto.
“Ehi tutto bene??” chiese preoccupato, risvegliandola dai suoi pensieri.
“Eh?? Oh si si tutto benissimo.. è solo che…” sussurrò, tornando a fissare la cioccolata.
Poi rialzò lo sguardo ed incatenò i loro occhi.
“Ti amo” disse.
Castle rimase a bocca aperta. Non che fosse la prima volta che glielo dicesse. Però questa volta era diverso.
Qualcosa negli occhi di lei. Gioia, amore, decisione, e ancora puro amore.
“Ti amo anch’io” rispose, baciandola.
“Ok, fammi assaggiare questa cioccolata calda!! Mm ha un profumino!!” esclamò la detective, quando si divisero.
E mentre si portava la tazza alle labbra e Castle le elencava le migliaia di qualità della cioccolata, si perse di nuovo nei suoi pensieri, con il cuore gonfio d’amore per quell’uomo meraviglioso.

“Mamma come hai capito che papà era la tua anima gemella, il tuo one and done??” chiese la piccola Katie, saltando in braccio a Johanna.
“Ero malata, avevo la febbre alta.. proprio come te adesso!!” iniziò a raccontare, sistemando il pigiamino della figlia “E tuo padre mi preparò una tazza di cioccolata calda, con tanta panna, dicendomi che mi avrebbe fatto sentire molto meglio.. E fu così, quella fu la cioccolata migliore della mia vita!!”.
“Perché ti ha fatto passare la febbre, mamma??” domandò curiosa la piccola Katie.
“Oh anche per quello tesoro.. ma soprattutto perché mentre la bevevo ho capito che quello era l’uomo con cui volevo passare il resto della mia vita..”.


Angolo dell'autrice:
Ok.. non so bene cosa sia.. o da dove mi sia uscita.. ma ecco qui!!
Spero vi sia piaciuta!!
E credo che entro sta sera ne pubblicherò un'altra!! xP
Baci
S.


  
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