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Autore: DarkButterfly    18/10/2007    9 recensioni
I pensieri di Shin riguardo alla sua relazione con Reira. Restare assieme è davvero la cosa migliore?
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Reira Serizawa, Shinichi Okazaki
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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E di nuovo davanti alla sua porta, con gli occhi bassi, mentre aspetto che lei mi apra. E mentre mi ripeto, di nuovo, che tutto questo è sbagliato.

La porta di apre, ma lei non dice nulla, si limita ad avvolgermi la vita con le braccia.

Di nuovo il suo inebriante profumo di fiori addosso. Di nuovo quel calore all’altezza del torace, come se il cuore si stesse espandendo a dismisura.

<< Entra… >> Sussurra, e mi strattona con delicatezza all’interno della stanza.

Quante volte sono entrato in questa stanza? Abbastanza, certamente, per ricordarne la precisa planimetria e la posizione degli oggetti, disposti in un ordine tanto preciso da sembrare sacro.

La finestra nella camera da letto è aperta, mi avvicino e accendo una sigaretta, l’ennesima della serata. Inspiro ed espiro lentamente il fumo, sentendo i suoi occhi puntati sulla schiena.

Non posso fare a meno di chiedermi se non sia meglio smettere di frequentarci. Mi sono già spinto troppo oltre con Reira, e credo di essere ormai al, cosiddetto, punto di non ritorno.

Ogni volta che ripenso a lei, alla sua grazia, e alla sua bellezza, non posso evitare di pensare che lei merita di meglio. Merita un uomo che ami solo lei, e che la veneri come una dea, merita un uomo che possa sempre starle accanto. Merita, certamente, qualcuno che sia meglio di me.

In fondo, non sono solamente una puttana?

Spengo la Black Stone nel posacenere che ho preso dal salotto, e guardo il mozzicone, che, completamente abbandonato, continua imperterrito a levare pallide scie di fumo nell’aria.

Prendo posto sul letto, accanto a Reira, e, abbassando il capo, sospiro tristemente. La sua mano calda cerca la mia, e la stringe con delicatezza.

<< Cosa c’è che non va, Shin? >> Domanda. So di non poter mentire a quegli occhi inquisitori, quindi, raccogliendo tutto il mio coraggio, mi volto a guardarla. Sento le lacrime bruciarmi gli occhi, mentre tentano di imporsi, per sgorgare lungo le mie guance. Ma devo essere forte, per lei.

<< Reira… >> Comincio, esitante, non voglio ferirla. Non voglio abbandonarla, ma devo. Per il suo bene. << … io ho pensato a lungo a te, a me, a… noi. E credo che… >> Ancora quel maledetto nodo alla gola! Non riesco a deglutire, non riesco a parlare, non riesco quasi a respirare. E la sua presenza non mi aiuta di certo.

<< Cosa stai cercando di dirmi, Shin? >> La sua voce è cosi innocente. Ingenua, come se non riuscisse a cogliere i segni della nostra imminente rottura.

<< Tu meriti di meglio, Reira. >> Ecco. L’ho detto. E ora? Mi sento forse meglio?

Sembra quasi non capire. Come fa a non capire un concetto tanto semplice?!

<< Vuoi lasciarmi, Shin? >> Chiede, con la voce spezzata dal pianto.

Non le rispondo nemmeno, mi alzo dal letto e mi allontano, solo quando sono sullo stipite della stanza da letto, mi volto e le sussurro il mio addio, tra le lacrime.

Chiudo la porta della camera da letto e mi dirigo verso il salotto. Mi sfilo l’accendino dal collo, e considero la possibilità di lasciarlo a lei. Ma alla fine, credo che sia meglio non lasciarle alcuna prova materiale della mia esistenza.

Esco nel corridoio dell’Hotel, e chiudo la porta della camera da letto. Resistendo all’impulso di correre da lei e di stringerla tra le mie braccia, per sentire, ancora una volta il suo calore. Ma, so di non poterlo fare. Non ora che ho avuto la forza di farmi da parte. Non ora che le ho dato la possibilità di essere felice, con qualcun altro.

Mentre aspetto che l’ascensore raggiunga il piano terra, continuo a ripetermi che Reira è forte, e riuscirà, presto, a trovare qualcuno che la renda felice. E, nel frattempo, cerco di convincermi che con lei era soltanto lavoro, il mio compito era soltanto quello di lenire la sua solitudine, e quando lei avrà un nuovo uomo accanto, saprò che sono riuscito nel mio intento.

Quanto sono bugiardo! Che patetico tentativo di illudere me stesso. Come se non avessi mai sentito un tuffo al cuore quando la guardavo negli occhi, come se non avessi mai desiderato baciare quelle labbra perfette, come se… non fosse stato mai amore.

Esco nella notte, che non mi è mai parsa più desolata a buia di ora.

Prendo un autobus notturno e mi scendo ad una fermata poco lontano da casa di Nobuo.

Volete sapere come mi sento?

...

Avete mai sentito un vuoto all'altezza del petto? ... Come se vi avessero strappato il cuore?

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Salve a tutti, se avete avuto il coraggio di arrivare fin qui, beh, ve ne sono molto grata!

Non mi piace per niente Laura Pausini, ma ho deciso di inserire il titolo della sua canzone in mezzo alla fan fiction, perchè mi sembrava adatto al contesto

Va beh, se non avete ancora chiuso la pagina dopo avermi mandato a... , vi dico solo che ringrazio tutti!

Bacioni!!

  
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