Film > Iron Man
Segui la storia  |       
Autore: Silvia_sic    30/03/2013    8 recensioni
“[...] -Ho preso una decisione e non ho intenzione di cambiare idea.- disse secco.
-Certo. L'azienda è sua e può fare quello che vuole, non sarò io a farle cambiare idea. Ma... la conosco troppo bene, Tony, e sono sicura che è stato qualcosa a farle prendere questa scelta. È vero?- domandò, guardandolo negli occhi scuri come le tenebre.
Tony si ammutolì e distolse lo sguardo da quello di lei, credendo che quegli occhi cerulei potessero leggergli dentro. Si sistemò meglio nella vasca, sollevando leggermente il petto sopra il pelo dell'acqua e Pepper notò immediatamente la lucina blu che si sprigionava dal suo torace.
La donna si inumidì le labbra con la lingua, deglutendo faticosamente, incerta se porre una domanda o meno. Alla fine prese coraggio.
-Cos'era quella luce?- Tony la guardò negli occhi, insicuro nel rispondere, ma d'altra parte cosa poteva pretendere? Era sicuro che prima o poi l'avrebbe scoperto. Fece uscire dall'acqua la parte superiore del torace, manifestando il reattore arc al centro del suo petto. -È quel qualcosa che mi ha fatto prendere quella decisione...- ammise amaramente.”
Remake del primo film di Iron Man con qualche sostanziale cambiamento che porterà Tony a prendere importanti decisioni.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James 'Rhodey' Rhodes, Obadiah Stane, Tony Stark, Virginia 'Pepper' Potts
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 20

 

Esattamente dopo 15 minuti la voce di Jarvis anticipò l'arrivo del ragazzo del ristorante che portava la cena tanto attesa. Pepper non era ancora scesa e Tony se ne rincuorò con l'intenzione di farle una bella sorpresa.

 

Lucas arrivò a bordo della sua auto, parcheggiando davanti all'entrata della villa. Scese, prendendo due grosse borse contenenti tante scatoline di cartone, e subito si accorse della presenza di Tony sulla porta.

 

-Sei Lucas, vero?-

 

-Sì, signor Stark.- affermò avvicinandosi sempre di più.

 

-Vieni, entra pure.- disse, facendogli strada fino al salotto. Il giovane, entrando, si guardò attentamente attorno rimirando l'ambiente come se fosse un castello. Si sentiva leggermente fuori luogo lì col suo cappellino rosso in testa. -Puoi appoggiare tutto su quel tavolino.- affermò Tony, svegliandolo dai suoi pensieri e indicandogli il tavolo basso al centro del salotto. Tony in quel momento sperò vivamente che il giovane non si fosse accorto del piano sfondato, ma notò immediatamente lo sguardo del ragazzo puntato per un paio di secondi sullo strumento musicale, però distolse l'attenzione subito dopo senza aggiungere domande.

 

Posò le buste sul tavolino. -Vuole che gliele riordini io?- domandò cordialmente, di sicuro incitato dal suo capo a dare la più completa disponibilità.

 

Tony gli sorrise, stupendosi lui stesso di come tutta la quella fama mettesse sull'attenti chiunque. -No, lascia stare, faccio io. Comunque quanto ti devo?- gli chiese sfregando le mani tra loro.

 

Lucas si raddrizzò la visiera del cappellino, recuperando poi un foglietto dentro una delle buste e porgendolo a Tony. -Questo è il totale di tutte e due le buste.-

 

Tony fissò per un secondo il ragazzo che gli allungava lo scontrino. -Odio che mi si porgano le cose.- affermò, lasciando il giovane senza saper cosa fare precisamente. -Dimmi quant'è, senza farla difficile.- Lucas gli disse il totale. -Ok... fammi fare un paio di calcoli... quanti cuochi ci sono in cucina?-

 

-Quattro, signore.-

 

Tony prese dalla tasca dei pantaloni il portafoglio e tirò fuori tre carte da 100 dollari, porgendole al ragazzo, che lo guardò leggermente stupito per la notevole differenza tra il prezzo base e i soldi che ora gli porgeva il miliardario. -Questo per la cena e quello che avanza che se lo dividano i cuochi.- enunciò senza scomporsi, incitando il ragazzo con una mossa a prendere i soldi. Lucas li afferrò senza saper cosa dire e li infilò nel marsupio. -Ah! Già! Scusa!- esclamò Tony, ricordandosi improvvisamente di una cosa. Estrasse dal portafoglio un'altra banconota da cento dollari. -Questi sono per te.-

 

-Per me?! Ma ne è sicuro? Sono tanti soldi!-

 

-Prendili. Non è nulla a confronto della serata che mi aspetta. E se non fosse stato per te adesso sarei senza cena, perciò ecco la ricompensa che avevo promesso. Sono un uomo di parola io!- esclamò con un sorriso.

 

Il ragazzo con un po' di esitazione prese i soldi, ringraziandolo.

 

-Oh no! Grazie a te!-

 

Lucas si incamminò verso l'uscita, ma c'era una curiosità che voleva placare, così si girò verso l'uomo. -Le posso fare una domanda?-

 

-Se si tratta del pianoforte è una storia troppo lunga da raccontare e non ho veramente-

 

-Non è per il pianoforte.- lo interruppe lui. Tony lo fissò stupito.

 

-Allora spara!-

 

-Bhè... cosa le serve tutto quel cibo se non c'è nessuno con lei? Credevo avesse organizzato una festa, ma evidentemente mi sbagliavo...- affermò ancora leggermente imbarazzato, mentre continuava nervosamente a sistemarsi la visiera del cappellino.

 

Tony rise, guardando poi le buste sul tavolo. -Niente festa. Solo io e una bella ragazza!- esclamò, mantenendo segreta l'identità di Pepper.

 

-Oh!- affermò abbastanza sorpreso. -Allora tolgo il disturbo. Buona serata!- salutò, uscendo dalla villa.

 

Tony, una volta che il ragazzo se ne fu andato, osservò le buste adagiate sul tavolino e poi l'intero salotto. -Lo sarà di certo...- disse tra sé e sé, sorridendo soddisfatto. -Jarvis!- lo richiamò, alzando di un poco il tono della voce.

 

-Mi dica, signore.-

 

-Rendi l'ambiente degno di una serata indimenticabile.-

 

-Intende dire luci e musica disco per una festa?- domandò, ricordando il principale stile per una serata indimenticabile.

 

Tony corrugò lo sguardo. -Ma certo! Magari chiamiamo un centinaio di persone a far baldoria! Ma Jarvis! Ti sembra il momento?- lo rimproverò, cominciando a disporre le varie scatoline di cartone sul tavolo.

 

-Con lei sempre può essere il momento per una festa.- puntualizzò, mettendo in evidenza le serate festose del suo periodo passato. Tony sbuffò scocciato, ora doveva sentirsi far la predica pure da un maggiordomo tecnologico.

 

-Zitto. E metti delle luci soffuse. Ah! E, mi raccomando, non voglio essere assolutamente disturbato. Tutto chiaro?-

 

-Certamente, signore.- rispose educatamente. Subito dopo le luci nella stanza diventarono più fioche, illuminando l'ambiente con un chiarore dai colori caldi ed accoglienti.

 

Lui si guardò intorno soddisfatto. -Perfetto! E ora sistemiamo le ultime cosette.-

 

********************************************************************************

 

Dopo pochi minuti Pepper tornò da Tony. Cominciò a scendere le scale, quando si accorse della strana e piacevole atmosfera che avvolgeva la stanza. Vide l'uomo impegnato a portare fino al divano un secchiello con del ghiaccio da cui fuoriusciva il collo di una bottiglia.

 

-Ma che hai fatto?- domandò piacevolmente stupita, attirando l'attenzione di Tony, che alzò lo sguardo verso di lei, ferma a metà della scalinata.

 

Rimase immobile con il secchiello del ghiaccio a mezz'aria, imbambolato a fissarla come se davanti a lui fosse comparsa una creatura incantata. Indossava un leggero vestitino nero con del pizzo a decorarne i bordi, che le arrivava sopra il ginocchio lasciandole scoperte le gambe così lunghe e affusolate, che facevano impazzire Tony. I capelli, resi leggermente mossi, le ricadevano dolcemente sulle spalle; gli occhi di quell'azzurro particolare ridenti proprio come il suo sorriso.

 

Tony sentì la gola farsi secca e si inumidì le labbra con la lingua, intanto che Pepper lo raggiungeva passo dopo passo con i piedi nudi sul pavimento. Gli arrivò di fronte e le sue labbra si stesero in un sorriso, notando tutte le attenzioni che le stava riservando. -Hai perso la voce?- gli chiese, ridestandolo dal suo stato di contemplazione.

 

Tony sorrise. -Signorina Potts, vorrei ricordarle che dobbiamo cenare e non prepararci per andare a dormire...- la punzecchiò lui, abbandonando lo champagne sul tavolo per poi afferrare un lembo della stoffa nera del vestitino, passandoselo tra le dita.

 

-Dormire? In verità pensavo di fare tutt'altro che dormire...- gli sussurrò maliziosamente, avvicinandosi alle sue labbra e guardandolo negli occhi.

 

-Allora possiamo passare subito al dessert!- esclamò, cingendole il bacino con le braccia e attirandola al suo corpo.

 

-Prima mangiamo!- asserì lei, cambiando totalmente tono della voce rispetto a quello seducente di prima. Tony rischiava di perderci la testa: lo seduceva e poi lo abbandonava.

 

-Tu...- le soffiò sulle labbra, guardandola negli occhi azzurri. -...sei perfida.-

 

Pepper sorrise, passandogli le mani sul collo con una leggera carezza. -Lo so.- gli sussurrò all'orecchio per poi sciogliersi dall'abbraccio, mentre lui la fissava come imbambolato.

 

-Ma quanta roba hai preso?- chiese subito dopo lei, notando tutte le cibarie disposte sul tavolino del soggiorno.

 

-Quasi tutto il menu del ristorante cinese. Non sapevo cosa preferissi e non ho voluto rischiare.-

 

-Tu sei tutto matto!- esclamò Pepper ridendo e sedendosi sul bordo del divano.

 

Tony le si avvicinò, chinandosi su di lei. -Lo so.- le disse anche lui all'orecchio, abbandonandosi poi seduto sul divano. -Bhè, ora a te la scelta! Cosa desidera mangiare?- le chiese galantemente.

 

-Oh... vediamo... Mi accontento di spaghetti alla piastra con verdure.-

 

Lui recuperò la scatolina porgendogliela con un paio di bacchette. -Ecco qua! Si metta pure comoda!-

 

Pepper si appoggiò al comodo schienale, tirando su le gambe con un movimento lento e controllato, con la reale intenzione di provocare Tony che la percorse con lo sguardo. -Grazie!- affermò, prendendogli dalle mani il cibo e le bacchette di legno.

 

Per la seconda volta in quella sera era rimasto imbambolato a fissarla, non riuscì a spiegarsi neanche lui come faceva a resisterle. Recuperò un'altra scatolina di cartone a caso dal tavolo.

 

-Non riesco proprio a capire cosa sta succedendo...- disse lei con gli occhi bassi, intanto che punzecchiava il cibo con la punta delle bacchette.

 

-Riguardo a cosa?- domandò Tony, mettendo in bocca un gamberetto.

 

-Dell'azienda. C'è uno strano clima e credo che nascondino-

 

-No no no!- la sbloccò immediatamente lui. -Stasera non ho proprio voglia di parlare di lavoro.-

 

-E quando mai hai voglia di parlare di lavoro?- lo punzecchiò sorridendogli.

 

-Questo è un altro discorso... Comunque stasera non devi far altro che pensare a rilassarti, ok? Mica vorrai dirmi che tutto questo non ti piace?-

 

-Oh no, assolutamente. È stato carino da parte tua.- affermò mentre un leggero rossore divampava sulle sue gote, non ancora abituata a tutte quelle meravigliose attenzioni da parte di Tony.

 

Lui le si avvicinò maggiormente. -È il minimo che possa fare... Potevo invitarti a cena fuori, ma ho dovuto arrangiarmi con quello che avevo!-

 

Pepper rise. -Va benissimo anche così, proprio perchè non c'è nessuno che ci disturba.- disse, addentando un po' di spaghetti. Con lo sguardo notò il secchiello del ghiaccio che poco prima era tra le mani dell'uomo. -È champagne quello?- domandò riconoscendo il collo della bottiglia.

 

Tony si illuminò. -Sì! Me l'ero scordato!- esclamò alzandosi in piedi.

 

-Champagne con cibo cinese? Non lo trovi un po' troppo eccessivo?-

 

-Affatto! Dobbiamo brindare!- disse, mentre con un leggero botto fece saltare il tappo, ne uscì un po' della schiuma bianca. Afferrò due flut riempiendoli con la bevanda dal color dorato e le bollicine frizzanti che risalivano verso l'alto.

 

-Brindare a cosa?- Tony le porse il bicchiere, lei mise da parte il cibo afferrandolo tra le dita con lo sguardo posato su di lui che le si sedette accanto.

 

-A noi due.- enunciò con un sorriso, guardandola negli occhi.

 

-A noi?- chiese incuriosita, ma allo stesso tempo felice con uno splendido sorriso dipinto sulle labbra.

 

-Certo! Prima o poi dobbiamo farlo, no? Cogliamo la palla al balzo! Tu vuoi brindare anche a qualcos'altro?-

 

Pepper ci pensò un po' su, mordendosi il labbro inferiore come solitamente faceva quando era pensierosa. Infine lo guardò negli occhi rivolgendogli un sorriso, che lo disarmò completamente. -Voglio brindare al tuo ritorno a casa, sano e salvo.- asserì sicura, facendo avanzare il calice con la bevanda dorata.

 

Tony rimase abbastanza stupito, anche se non l'avrebbe mai ammesso. -Allora... a noi due e al mio ritorno.- Fece tintinnare i due bicchieri tra loro, per poi portarsi alle labbra il bordo del flut e sorseggiando un po'. Lui rimase a fissarla mentre faceva quell'azione, all'apparenza così semplice e normale, ma che riuscì a mandarlo fuori di testa.

 

Pepper notò immediatamente il suo sguardo. -Perchè mi guardi così?- chiese, sorridendo e abbassando il calice.

 

Lui si umettò le labbra con la punta della lingua, continuando a guardarla in quegli occhi dall'azzurro così intenso. Senza dire una parola si alzò in piedi, sfilando delicatamente il calice pieno dalla mano della donna, che lo guardava incuriosita. Posò entrambi i bicchieri al centro del tavolino per poi voltarsi e chinarsi su di lei, puntando le mani sullo schienale per non sovrastarla col proprio peso. Si avvicinò alle sue labbra lasciandole prima un bacio fugace, per poi approfondire il tocco delle loro lingue con un bacio più profondo, assaporando lentamente il sapore che lo Champagne aveva lasciato sulle loro labbra.

 

Pepper si lasciò andare, sporgendosi più verso di lui. Gli passò le mani dietro la nuca, spingendolo a sedersi sul divano, mentre lei lentamente gli ci si abbandonava sopra. Dovette ammettere che da tutto il giorno desiderava essere stretta dalle sue braccia forti, sentirsi sua come da tempo aveva desiderato. Si mise seduta a cavalcioni su di lui, immergendo le dita nei morbidi capelli dell'uomo, che con le labbra le stava lasciando una scia di baci lungo il collo. -Tony... ma non volevi trovare una soluzione per la voragine che attraversa in altezza la casa?- gli sussurrò maliziosamente, sapendo perfettamente che in quel modo l'avrebbe solamente stuzzicato.

 

Tony si staccò dal suo collo, guardandola negli occhi con espressione atterrita. -Tu in questo momento vorresti veramente parlare di problemi edilizi?- Lei sorrise solamente, facendogli intuire perfettamente la risposta. -Ah! Meno male!- esclamò subito dopo soddisfatto, scostandogli con una mano i capelli da un lato, scoprendole una parte del collo e la spalla dalla pelle nivea, ricoprendola con teneri baci alternati a piccoli morsi. La verità era che sarebbe rimasto a baciarla per ore senza mai stancarsi, non riusciva neanche lui a spiegarsi l'effetto che gli faceva quella donna, sapeva solamente che era unico.

 

Fece scivolare le mani lungo le gambe lisce di lei, che fu scossa da un brivido, non appena sentì il suo delicato tocco risalire la schiena. Gli prese il viso tra le mani, baciandolo sulle labbra dolcemente. Così tante volte aveva sognato di far l'amore con lui, che ora quando succedeva faticava ancora a crederci.

 

Doveva dirgli una cosa importante, che forse da troppo tempo teneva nascosto. -Tony...- mugugnò il suo nome come una supplica per interrompere i continui baci che le donava. -Tony, io devo...- non riuscì a proseguire per un altro di quei baci che le toglievano il fiato. Sapeva perfettamente come sarebbe andata a finire, lei cedeva e si ritrovavano abbracciati a far l'amore. Quella volta, però, voleva anzi doveva dirglielo, era troppo importante per Pepper.

 

Si distanziò anche se di malavoglia, osservando Tony, che aprì gli occhi, sbattendo le palpebre più volte come se fosse stato stordito. La guardò in quegli occhi azzurri, cogliendone una punta di preoccupazione. -Piccola, c'è qualcosa che non va?- le domandò un po' ansioso, prendendole una mano e intrecciando le loro dita.

 

Pepper accennò un sorriso, scuotendo il capo leggermente. -Va tutto bene. È solo che...- esitò nel proseguire. -...devo parlarti di una cosa importante.-

 

-Ora?- chiese Tony, non troppo felice di quella proposta.

 

-Sì, ora. È davvero molto importante.- asserì lei, distogliendo lo sguardo dagli occhi scuri di lui.

 

Tony si preoccupò leggermente. Che non lo volesse più? Se si fosse stufata? Al sol pensiero il panico tentò di subentrare nel suo animo, ma cercò comunque di mantenere la calma. Sollevò con due dita il mento di lei, facendo sì che lo guardasse negli occhi. -Pepper, guarda che così mi preoccupo.- le disse serio.

 

Pepper gli sorrise, cancellando ogni suo timore. -Non è niente di preoccupante... Voglio solo dirti una cosa che ritengo importante. Lo so che è presto per affrontare l'argomento, ma io lo penso e lo sento da tanto tempo e...- si interruppe leggermente imbarazzata, mentre gli occhi di Tony erano fissi nei suoi.

 

Dopo aver contato mentalmente fino a tre, prese coraggio e glielo disse senza usare mezzi termini. -Io ti amo, Tony.- Lui rimase senza parole con il cuore che gli esplodeva nel petto per l'emozione, avrebbe voluto dirglielo anche lui, ma c'era qualcosa che lo bloccava, che in quel momento gli fece più male di quanto credette.

 

L'unica cosa che riuscì a fare fu baciarla e stringerla a sé. Poggiò la fronte su quella di lei, chiudendo gli occhi. -Pepper, io non so che mi prende... Vorrei dirlo, ma non riesco... Mi sento un deficiente perchè- Lei lo interruppe con un bacio, per poi guardarlo negli occhi con un sorriso, che Tony non riuscì a capire inizialmente.

 

-Non importa. Sono solo parole, parole difficili, ma solo parole. Io te l'ho detto dopo anni di segreto, non trovando mai il coraggio, perciò aspetterò fino a quando non sarai pronto.- affermò con sincerità, sapendo perfettamente dei sentimenti provati da Tony che dimostrava di amarla ogni secondo passato insieme e anche se non glielo aveva ancora detto testualmente, non se ne preoccupò troppo, prima o poi anche lui avrebbe preso coraggio.

 

Tony le sorrise, abbassando poi il capo, scuotendolo. -Rimango sempre un deficiente...- Pepper gli prese il viso tra le mani, sollevandolo per guardarlo negli occhi.

 

-Forse perchè sei atterrato in salotto, ma non perchè non riesci a dire qualcosa. Forse per te è la prima volta che provi questi sentimenti, perciò può essere un po' strano...- asserì comprensiva con un sorriso.

 

-Tu non puoi essere reale, sai?- le disse, piacevolmente stupito.

 

-Questo ti sembra reale?- Si avvicinò alle sue labbra lasciandogli prima lievi baci per poi trasformarli in qualcosa di più intenso.

 

-Oh sì... Sei davvero la perfezione in persona...- affermò, facendo comparire sulle labbra della donna un meraviglioso sorriso. Anche se Tony non lo sapeva tutte quelle cose che le diceva erano la dimostrazione del suo amore e per lei i suoi baci contavano come mille “ti amo”.

 

 

Continua...

 

 

 

NdA:

Ok... lo sapevamo tutti che alla fine la cena si sarebbe freddata xD E chi si è mai preoccupato per la cena?! Ormai adotto ogni cosa pur di portarli in altre situazioni xD Inaugureranno tutta la casa! Questo è poco ma sicuro ahahah Bhè... ora arrivo al dunque questi ultimi due capitoli erano proprio incentrati su quel “ti amo” che Tony non riesce a dire u.u se ricordate nella scena sotto la doccia (^^) Tony ha provato a dirglielo, ma ha proprio un blocco! Secondo me quelle due paroline sono molto difficili da dire... Non so voi, ma per me non sono tanto ovvie... e mettendosi nei panni di Tony che per la prima volta prova questo sentimento, la confusione dev'essere ancora maggiore u.u

Comunque ricordate questo particolare perchè tornerà fuori nei capitoli futuri... Tra mooooolti chappy xD

Ringrazio Thirrin, Fipsi, Anne White, _M4R3TT4_, mirianval e _Maria_ per le recensioni allo scorso chappy :)

Un bacione e buona Pasqua a tutti!

p.s. Forse entro la fine delle vacanze finirò di scrivere questa ficcy e magari mi sentirò più tranquilla con le pubblicazioni future ;)

   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Iron Man / Vai alla pagina dell'autore: Silvia_sic