Nick era
seduto sul divano
in pelle a lavorare al suo fantomatico romanzo di fantascienza quando
Jess lo raggiunse
e si sedette al lato opposto del sofà`. La bruna
giocherellava nervosa coi lunghi
capelli, mordendosi le labbra-un chiaro segno che poteva essere nervosa
o che stava
tramando qualcosa o che le serviva una mano o un mix di tutte quante le
possibilità`-
e fingendo di non sapere che lui fosse li`. Lui la guardava, come per
incitarla
a mollare l'osso, e lei guardava da un'altra parte, ma poi, appena lui si concentrava di
nuovo sul documento
di Word, lei gli gettava addosso i suoi occhioni blu, voltandosi di
scatto non appena
lui la guardava, come per sperare di non essere colta in flagranza di
reato.
"Si...?"
le chiese
lui, incitandola a parlare con un enfatico gesto della mano. Lei
continuò a fare
come se non capisse, ma quando, dopo alcuni minuti, si
rese conto che Nick non avrebbe smesso di fissarla
fino a che non avesse ceduto... si
arrese,
sbuffando e facendo il muso come un'adorabile bambina.
"Sai....
stavo pensando...."
iniziò
lei, per poi fermarsi subito.
"Ehy,
andiamo Jess, è
bello che tu pensi. Davvero. In realtà, credo che sia
l'unico motivo per cui abbiamo
preso una ragazza a vivere con noi...."
la buttò lui giù sul ridere.
"Ti
ricordi quando avevi
detto di essere il mio ragazzo senza essere il mio ragazzo? Sai...tutto
il lavoro
e lo sforzo senza la ricompensa?"
"Uhm,
si?" non era
certo se stesse affermando una cosa o la stesse chiedendo. Dove diavolo
voleva arrivare
quel demonietto vestito da angelo?
"Beh.. tu
hai detto che
alla ricompensa ci avevi pensato....sai, una cosa tipo, di fantasia,
no? Quando
faccio stretching. E io ti ho detto che una volta....si', insomma....
che quella
volta in cui tu avevi...fatto quella cosa.....anch'io..."
"Sì
effettivamente devo
ammettere che è preoccupante che di tutte le cose che io ho
fatto, ad arraparti
sia stato vedermi giocare con dei salatini nemmeno fossi un ubriaco
perso."
"Non ero
arrapata!"
gli urlò lei arrossendo e dandogli un buffetto sul braccio.
E facendogli talmente
tanto male che Nick scoppiò a ridere.
"Giusto.
Tu non ti arrapi
perché' tu non dividi sesso e sentimenti in compartimenti.
Tu ti innamori follemente
e basta."
Lei gli
fece di nuovo il muso,
adorabile. Una cosa che, unita a quegli occhioni da cerbiatto,
rendevano impossibile
resisterle. "Beh...comunque...sai
quando
mi hai dato della cacciatrice di dote?".
Nick
arrossì, imbarazzato.
Non era certo di volere affrontare l'argomento. Non era pronto. Forse
non lo sarebbe mai stato,
perché'...lei era Jess, e lui era...beh,
lui era lui, e basta, e solo perché' avevano fatto quasi un
gigantesco errore una
volta e perché' lui era pazzo di lei allora non significava
che....
"Sai... quando hai detto che impegno
e successo e il desiderio
di provate e riuscire che avevi mi eccitavano? Io ti ho detto che non
era così,
ma a pensarci bene...forse non avevi tutti i torti."
Lui la
guardò di storto, con
la bocca aperta. Non era certo di sapere cosa lo avesse stupito di
più. Che lei
avesse ammesso che lui la eccitava? Che lei lo voleva, ma voleva
proprio lui? Lui, lui? O il fatto
che lei avesse
detto- e nessuno lo
avesse mai detto prima-
che lui aveva ragione?
... e
quando lui glielo stava
per chiedere, lei gli triò in grembo una calcolatrice
spuntata da chissà dove.
"Ok Jess.
Devo essere
sincero? Credo di essermi perso qualcosa...."
"Beh,
Nicholas.... se
devo essere sincera io.... se non fosse stato che stavi organizzando il
funerale
di tuo padre... credo che avrei potuto saltarti addosso...." gli disse
lei
con voce suadente,
languida, un sussurro
caldo sul collo di
lui che fece rabbrividire
l'uomo. "... perché' vederti tutto concentrato sui quei
fogli.... chino sulla
calcolatrice.... tutto responsabile e concertato e serio...mmmmm....
non credo di
doverti spiegare l'effetto che mi ha fatto, vero?" gli chiese, tutta
innocente,
mordendogli il lobo dell'orecchio, scatenando una scarica elettrica che
gli percorse
tutto il corpo e lo accese di desiderio e piacere. Era una sensazione
strana ed
esilarante, difficile da spiegare. Perché', ok, era un uomo
single al picco della
sua, ehm, virilità, perciò era logico che
adorasse il sesso, però...
la notte in cui erano quasi finiti a letto insieme, era stato... non
certo strano,
perché' era stato tutto molto, molto, naturale, solo....
diverso da come era stato
con tutte le altre donne prima di lei. Come se si sentisse veramente
uomo, virile,
e sicuro di se' solo con lei. Era stato così selvaggio e
primitivo che era dovuto
tornare indietro e
assaporare quelle roventi
labbra ancora una volta. E adesso... adesso lei gli diceva che lui la
eccitava.
Che lei lo voleva.
Dio...
quanto la voleva....
però.... beh, la calcolatrice non era esattamente il suo
feticcio preferito. Non
era mai stato il tipo che si eccitava per la maestrina di matematica.
Però, era
certo che ci fosse una cosa.... parecchio seria e responsabile.... in
cui ai tempi
che fu lui era stato parecchio bravo.
"Sai
Jessica...."
iniziò lui in tono serio, guardandola negli occhi, gettando
la calcolatrice a
terra con una
noncuranza e sicurezza tale da farlo sembrare
lo stallone di un qualche romanzetto rosa da edicola che Jess non
avrebbe mai ammesso
di leggere. 'che il codice penale degli Stati Uniti d'America non
è definibile come
un insieme di leggi, ma bensì di linee guida per la
creazione di codici penali giuridici
indipendenti all'interno di ogni singolo stato dell'Unione?"
"Ah si?"
gli chiese
lei, mentre il respiro si faceva affannato e iniziò a
lasciare caldi baci sul collo
di lui, e al contempo gli sollevava la maglietta. Dio, non credeva che
quell'idiota
avesse lasciato legge ad un passo dal diventare avvocato. Era
così.. così sexy...
poteva solo immaginarlo fare un'arringa finale con un bel
completo...ok, magari
si era vista troppe puntate di Boston Legal, però... beh,
Nick ci sapeva fare sul
pulpito, davvero, e se a letto era bravo anche solo una porzione di
come lo era
a enumerare leggi a menadito...allora Jessica Day aveva probabilmente
vinto la lotteria.
"....si,
ma la versione
corrente del codice non è stata aggiornata dal 1981, e da
circa un decennio le organizzazioni
per la difesa del..."
ma non
poté' finire la frase
perché' lei gli attaccò le labbra, un bacio
esattamente come il primo che si erano
scambiati quando lui si era comportato come un primitivo con lei,
afferrandola e
trascinandola a se' senza lasciarle voce in capitolo o via d'uscita.
"Citando
le tue parole
di qualche settimana fa... zitto e
togliti
e vestiti."
E mentre
la baciava ancora
e ancora con un sorriso furbetto e compiaciuto sulle labbra, Nicholas
Miller fu
ben felice di ubbidire e di constatare che stavolta non ci furono
nessun coinquilino
rompiscatole ne' acquari rotti a interrompere il clou dell'azione.
E tra
parentesi? Dal vero,
Jess era molto, ma molto meglio che nelle sue fantasie.