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Autore: fullmetalQUEEN    18/10/2007    12 recensioni
La scuola. Tortura e prigione di tutti - o prima, o dopo - e dalla sua minacciosa rete non fuggono di certo Roy Mustang, il bello e il dannato, Winry Rockbell, una ragazza pon pon un pò maschiaccio, Edward Elric, ultimo arrivato nell'Hohenheim Istitute e Riza Hawkeye, supplente di una docente di scienze presa alla sprovvista da una gravidanza. Le storie di questi 4 ragazzi si intrecceranno tra compiti, partite di basket, musical imprevisti, amore e odio.
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Elric, Riza Hawkeye, Roy Mustang, Un pò tutti, Winry Rockbell
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Amore - Testo Base

Capitolo 2
Riza » La nuova prof « Roy
Win » Maledizione « Ed

Riza Hawkeye
~ Roy Mustang

Quel ragazzo. Che tipo. Parcheggia la macchina nei dintorni dell'istituto in cui avrebbe lavorato, fortunatamente ancora non invaso da motorini, macchine e mezzi vari. Prende la borsetta, mentre si guarda nello specchietto retrovisore. Andiamo, Riza. Ce la puoi fare. Che vuoi che sia, farai da supplente per tutto l'anno ad una classe che ha la maturità. Sarà un inferno, ma ce la puoi fare.
Scende dalla berlina e chiude lo sportello dietro di sè, mentre con la chiave chiude l'auto automaticamente. Si avvia quindi dentro la scuola, dentro il Hohenheim Istitute, a nome del suo benefattore, cercando l'ufficio della preside che, le avevano detto, si trova al piano terra. Non sapendosi comunque orientare, si avvicina alle custodi, per chiedere informazioni.
«Salve, cerco l'ufficio della preside Dante. Potrebbe dirmi dove si trova?»
«In fondo a destra, il primo corridoio che trova.» dice la donna, con aria totalmente indifferente.
«La ringrazio...»
Avute le dovute informazioni, Riza si mette a cercare l'ufficio, che trova facilmente, giunta alla fine del corridoio indicatole. Bussa leggermente, battendo le nocche sulla porta in legno, e viene invitata ad entrare. Non c'è che dire: l'ufficio è messo su in vecchio stile, con i mobili, la scrivania e tutto il resto in legno antico, quasi si tratti di una scuola di 50 anni prima. L'unica cosa a stonare con tutto quell'antiquariato è il computer acceso davanti all'anziana signora che siede dietro la scrivania.
«Lei dev'essere la signorina Hawkeye, se non sbaglio.» dice la signora, sorridendo affabilmente.
«Sì, sono io.»
«Si accomodi, la prego.»
Riza ubbidisce, accomodandosi in modo composto su una delle due sedie che si affacciano sulla scrivania della preside, mentre ella sorseggia una tazza di tè, prelevata da un vassoio in ceramica con teiera e tazzine correlate. Troppo antiquato, pensa Riza.
«E' stato davvero una gravidanza improvvisa, quella della signorina Ross. Era un'ottima insegnante per quella classe di scellerati.» Riza si sente morire, sprofondare. Dalla padella alla brace. «Comunque, mia cara, da quanto mi hanno detto, anche lei ha una mano ferma e severa con i ragazzi e mi auguro che riuscirà a gestirli. Sa, in quella classe sono radunati elementi con un elevato numero di bocciature alle spalle e spero che quest'anno si mettano d'impegno. In qualunque caso, può chiedere assistenza al vicepreside, il cui ufficio è al piano dove è situata la classe. Il professor Bradley saprà sicuramente aiutarla.»
Non era stata affatto rincuorata da quelle parole e da quei complimenti. Tutta la sua determinazione è fuggita via, a gambe levate, come avrebbe voluto fare anche lei. Ma ormai è troppo tardi. La preside le indica il piano (l'ultimo) e il percorso per arrivare in classe, indicandole la sezione e l'indirizzo.
«"Classe 5 H, indirizzo scientifico".» legge sul foglio e cerca, scruta sulle porte le targhette che indicano tali corsi. Quando finalmente la trova, apre la porta della classe e sorride, pensando che magari l'ambiente non era poi così male. Era una classe piuttosto spaziosa, le pareti spoglie e i banchi dispersi qua e là davano l'idea che la classe non fosse troppo numerosa. I muri più vicini ai banchi sono scribacchiati con scritte del tipo: "Roy 5a H sei bono al cubo!" oppure "le Kimere ruleggiano!" (le Kimere sono la squadra di basket dell'Hohenheim Istitute ndA) e altra roba così. Passeggia tra un banco e l'altro, aspettando che la campana suoni l'entrata, la prima entrata dopo tre mesi di pacchia già conclusa.
Eccola. Driin. Risuona chiara per l'intera classe, piano e per tutti gli altri piani sottostanti a quello riservato alle quinte, oltre che all'ufficio del vicepreside. Un rumore di passi, più o meno svelti, inonda la tromba delle scale, mentre i passi si dividono.
Ed eccoli i suoi studenti, uno dopo l'altro, sorpresi dalla presenza di quella bella e giovane donna che presiede alla cattedra. Si guardanbo, si scambiano smorfie, borbottando tra di loro, con i loro apprezzamenti e non. La seconda campana. Le porte si chiudono.
«Buongiorno ragazzi.» il tono di Riza li mette subito sull'attenzione e ascoltano, in silenzio. «Sono la professoressa Hawkeye e sostituirò per tutto l'anno la professoressa Ross, la docente di scienze. Spero che passeremo un buon anno insieme, e spero quindi di vedervi agli esami tutti e tutti promossi con un buon voto.»
I ragazzi si guardano dubbiosi, soprattutto un gruppetto di 3, 4 persone.
«Vorrei comunciare l'appello, se non vi dispiace. Breda Heymans...» la mano di un ragazzo robusto e dai capelli rossi si alza. «... Cravon Jayle» la mano di un'altra ragazza, una dei primi banchi, scatta in aria. E scorre il dito sul registro, tentando di memorizzare i nomi e le faccie dei suoi alunni.
«... Mustang Roy?»
Silenzio. I ragazzi si guardano tra loro, chi facendo le spalluccie chi, come Breda, chiacchiera sommessamente con il compagno di banco, Fury. Proprio il rosso alza la mano.
«Sì, Breda?»
«Roy probabilmente sta arrivando, è sempre in ritardo.»
«Grazie per l'informazione, Breda, ma devo continuare con l'appello. Lo segnerò assen...» ma non riesce a concludere la frase, perchè la porta si spalanca. E lo vede. Moro, gli occhi celati dagli Armani scuri che porta, una mano in tasca e con l'altra fa un cenno di saluto alla classe. La ragazza del primo banco, Jayle, letteralmente sviene. Lui si toglie gli occhiali e si volta verso di lei.
«Mi scusi, professoressa, ma...» non riesce a concludere la frase.
Si guardano si fissano. Lei cerca di capire dove lo abbia già visto, per lui è un lampo ricordare. Il ragazzo del pallone, quello che aveva rischiato di investire di prima mattina, era il famigerato Roy Mustang. Eppure lo avrebbe detto almeno uno studente universitario! Che ci faceva ancora alle superiori? "...elementi con un elevato numero di bocciature alle spalle...". Le tornarono in mente le parole della preside, e capì. Era lui, l'elemento.
«Mustang, siediti e cerca di non arrivare più in ritardo. Fatti spiegare dai tuoi compagni il motivo della mia presenza.» e detto questo, gli da' le spalle, mentre riprende l'appello e Havoc gli fa il resoconto dei 10 minuti che hanno anticipato la sua entrata in classe.

Winry Rockbell ~ Edward Elric

Gli ci mancava lo scontro con quella befana, di prima mattina, che per di più lo aveva preso per uno del primo! Calma, Ed, si disse. Non ricominciare, eh. Ti hanno buttato fuori da due scuole diverse sempre per il solito motivo, ora stattene buono. Oltretutto, questa è la scuola che papà finanzia.
Si dirige in segreteria, poi cerca la sua classe. 2 F, indirizzo scientifico. Bah. La F non mi è mai piaciuta come lettera. Entra senza fare troppe cerimonie e vi trova un gruppo già sparpagliato in giro: un ragazzo dai capelli di un colore indefinibile, che danno forse sul verde scurissimo, sembra tenere banco e tutti i ragazzi stanno al gioco. Sospira, pensando che sia l'ennesima classe di idioti.
«E l'ho pestato un pò così!» disse, mimando un calcio nello stomaco di un immaginario malcapitato steso a terra.
«Wow!»
«Fortissimo!»
«Sei mitico, Envy!»
Edward sorpassa il gruppo, ignorandoli e scegliendosi un banco ben distaccato dai loro, indifferente, e prende il libro che stava leggendo prima di entrare nella scuola, quando quella ragazza gli è caduta addosso. La sua concentrazione sulla lettura è tale da estraniarsi dal resto del mondo, mentre il ragazzo chiamato Envy si avvicina a lui, non ammettendo di essere stato ignorato da un piccoletto come quello.
«Ehi, biondo.» ma per Edward è come se non esistesse neanche e, purtroppo per lui, non lo fa neanche apposta. «Dico a te, nanerottolo!»
Il pugno di Envy gli si avvicina pericolosamente vicino alla guancia, ma Edward lo schiva e lo blocca, digrignando i denti.
«Chi sarebbe la pulce microspia appena inventata grazie alla nanotecnologia, eh?!»
«Io non ho detto così, sei pure sordo oltre che piccolo?» stavolta il pugno lo colpisce in pieno e sbatte la faccia sul banco.
Torneaa guardare con occhi furenti quella sottospecie di palma davanti a lui: gli fa male il naso, più che la guancia dove lo ha appena colpito, a dir la verità. Certo che non riesce a far proprio vita! In ogni scuola dove va, non riesce a non crearsi dei nemici, non ci sono mezzi che tengano.
«Senti un pò, palmetta: te lo dico in poche parole, così pure i cervelli come il tuo lo capiscono. Non scassare i coglioni, chiaro? Sono appena 4 parole, non dovrebbe essere difficile comprenderle.»
Envy sferra un altro pugno che, sfortunatamente per il bulletto, colpisce il banco. Edward si è infatti spostato piuttosto velocemente, fin troppo per essere un secchione. Ringrazia mentalmente gli insegnamenti della sua docente privata, Izumi, che gli aveva educato sia la mente che il corpo.
«Ti ho già trovato un soprannome che ti sta a pennello... O'chibi-san!»
«COOOOOSA HAI DETTO, RAZZA DI PALMA DI COCCO?!»
E sarebbero andati avanti ancora per molto se in quel momento non fosse entrata in classe una donna giovane, che più che un'insegnante pareva una militare. E' bionda, ha capelli corti se non per un unico ciuffo che le ricade lungo il viso, le labbra carnose e gli occhi furenti, in quel momento.
«Envy! Che diavolo fai, razza di scellerato?!»
«Tsk.» fece, sbuffando. «ce la vediamo fuori, O'chibi-san.» disse rimettendosi a sedere.
«Ma chi abbiamo qui! Edward Elric, il nuovo studente... Benvenuto nell'Hohenheim Istitute.»
Edward si ritrova a ringraziare di nuovo mentalmente l'insegnante per non aver citato il fatto di essere il figlio dell'uomo a cui la scuola doveva il nome e non solo. Una scuola di alta società, senza dubbio, tutti figli di papà, pensa. L'insegnante cambia bruscamente tono, dopo avergli fatto il benvenuto.
«Ora, branco di animali da circo, vi aspetta un'ora di partita di apertura con la 2°B, quella dell'indirizzo linguistico. Non ammetto le sconfitte, chiaro e conciso?!»
«Sì, professoressa Martel...»
«Braaaaavi. Forza ora, filate in palestra!»
***
Poco dopo, pian terreno. La palestra è gremita di studenti delle 2e B e F. Mentre sta facendo stratching, gli si avvicina una ragazza, che è in classe con lui.
«Ciao...»
Edward si volta appena: è una ragazza dalla carnagone scura, mora, se non per i ciuffi rosa che le contornano il viso e le illuminano il resto del volto.
«Ciao.» si limita a dire lui, mentre imperterrito continua quello che ha iniziato, degnandola appena di uno sguardo.
«Ho visto che hai dato del filo da torcere a Envy, eh?» dice lei, mentre si mette a fargli compagnia negli esercizi di riscaldamento.
«Dici testa di palma? Sai quanto me ne frega, a me basta che non mi rompa le scatole.»
La ragazza storce un pò la bocca: quel ragazzo pare freddo e distaccato da tutto, come se gli importi solo di... sopravvivere.
«Il mio nome è Rose, comunque.»
«Ah, piacere. Edward Elric.»
Nel frattempo, la professoressa Martel ha nuovamente cominciato a sbraitare (di nuovo!) e li divide in due squadre a seconda del sesso.
«Le ragazze avranno una partita di pallavolo, mentre i ragazzi si sfideranno a pallacanestro.»
Envy, ribatezzato testa di palma, si volta con un ghigno divertito e che non promette nulla, e dico nulla, di buono verso Edward, che rimane impassibile.
«Sicuro di farcela, O'chibi-san?»
«FINISCILA CON QUEL NOME IDIOTA, TESTA DI PALMA!»
Fortuna che interviene il fischio che da' il via alle due partite: cinque ragazzi, tra cui Envy, si mettono in posizione e iniziano la partita. Edward è tra le riserve. Non che gli importi qualcosa, sia chiaro, per lui va bene così. Preferisce seguire la partita, guardando e commentando da solo.
Troppo concentrato sulla partita. Tanto che non si rende conto che un pallone bianco si avvicina velocemente al suo volto, e finisce per colpirlo in pieno.
«Ahia!» esclama, massaggiandosi la guancia, che velocemente sta diventando rossa.
«Scusa, davvero! Non vole...» ma la voce si blocca.
Edward si volta e la vede. Ma cos'era, una maledizione? Prima gli casca addosso e poi gli tira una pallonata in faccia? Non ha parole. La ragazza bionda, sopresa almeno quanto lui, è immobile, mentre lui la fredda con lo sguardo.
«Ma sei ancora tu?»
«Ah, scusa tanto se c'eri tu sulla traiettoria della palla! Mica ho preso la mira apposta!»
Si guardano, entrambi con il giramento di scatole per il loro secondo incontro nella mattinata; nel frattempo, la professoressa Martel si avvicina a loro, controllando la guancia del ragazzo.
«Elric, va' subito in infermeria! Tu sei...» disse, rivolgendosi alla sua aspirante assassina.
«Io sono Winry... Rockbell...»
«Bene. Rockbell, accompagna Edward in infermeria.»
«CHEEE?» esclamarono entrambi all'unisono.
Loro malgrado, furono spediti nel corridoio attorno alla palestra e la ragazza fu costretta ad accompagnarlo.





Angolo dell'autrice
Devo dire la verità: in questa fic, in certi momenti, mi diverto molto di più a scrivere di Roy e Riza che di Ed e Win. Certo, diciamo che quei due sono i classici studenti che all'inizio si odiano e poi si vedrà - con conseguenti intoppi vari -, ma Roy e Riza mi sono troppo originali. Mi sono scervellata ore su cosa esattamente si potesse basare il loro rapporto perchè, come verrà specificato più avanti, Roy è il capitano delle famose Kimere citate in quetso capitolo. Passo alle recensioni ce è meglio, e grazie mille!
@ Siyah Sì, Edward e Winry hanno entrambi 16 anni. Già che ci sono, anticipo che nel prossimo capitolo apparirà Al, che ha fatto la primina e quindi è in seconda pure lui XD Grazie, sono felice che la mia idea ti piaccia! Bacio.
@ WinryRockbelltheQueen Davvero hai letto anche le mie altre storie? Come sono contenta! Sono davvero felice che ti piaccia già dal primo capitolo e spero di non deludervi in seguito. Bacio anche a te.
@ Neverwinter Sono abituata a manovrare più fic al contempo, l'ho già fatto in passato XD Sono contenta che ti piaccia anche questa! E My Second Life l'ho aggiornata ieri e spero di aggiornarla presto. Intanto goditi il secondo capitolo e fammi sapere che ne pensi!
@ MellyVegeta Uuuh! Che bello, grazie! Se ti interessa, io e EnvyLove stiamo organizzando una setta di EdWin da diffondere stile vangelo *_* No, a parte gli scherzi, mi fa piacere che ti piaccia il mio modo di scrivere, ne sono molto contenta! Bacio!
@ Hila92 E brava la nostra Hila! C'hai preso subito, eh? Ho pensato che fosse meglio, visto che i genitori di Winry non erano ancora stati trattati molto (nel manga) quando ho buttato giù il primo capitolo e, dato l'attaccamente di Winry nei confronti della famiglia di Hughes, ho pensato fosse la migliore opzione. Grazie mille, un bacione!
@ Shatzy Diciamo che questo è il mio primo vero e proprio esperimento RoyAi, perchè anche le precedenti fic scritte trattavano più Ed e Win, che rimangono pur sempre la mia coppia preferita. Con la storia strutturata a questo modo, riesco a dare più spazio al rapporto che si verrà a creare tra i due - che a detta di questo chap non pare dei migliori, come inizo XD - e a dir la verità mi trovo abbastanza bene. Certo, a volte ho come dei blocchi perchè mi risulta difficile entrare nella psicologia di Riza (spero di non andare OOC) ma io ci provo! Questo Roy piace da matti anche a me: scontato dire che naturalmente con lui e Edward ne vedremo delle belle e non solo alle prese con le rispettive love-story. Bacione!
@ ValHerm Come sono contenta di essere riuscita nel RoyAi! *Saltella* Nel EdWin mi ritengo un pò più esperta, visto che ho scritto un sacco su di loro XD Vabbè, io ti ringrazio tantissimo! Bacione.
@ gold_dragon Grazie mille! Sono felice di aver reso sia nella storia che nello stile. Sono commenti che fanno sempre un enorme piacere. Grazie!
  
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