“Vattene, Cas!”. Le parole ti escono in un moto di rabbia, senza che tu te ne renda conto e ti lasciano perplesso, per un istante; ma l’angelo resta fermo, a pochi passi da te.
“Dean…”. Vorresti tapparti le orecchie, dimenticare il suono della sua voce. Perché questa è così dolce, così comprensiva. E tu senti di non meritartela. Non credi ti si debba concedere questa piccola gioia: il sentire la sua voce pronunciare il tuo nome.