Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |      
Autore: Stecullen94    31/03/2013    1 recensioni
Sappiamo che Sam ricevette la sua prima pistola a nove anni e che d’allora partecipò nelle ricerche, solo teoricamente però, per aiutare, ma come fu la sua prima vera caccia al fianco del fratello Dean?
È come ha convinto il padre e il fratello a farlo cacciare? ….
Ecco quello che penso fosse stata la prima caccia del più giovane, certo non si sa come fu realmente, ma questa è solo un’idea.
Genere: Avventura, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Jo, John Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao a tutti, questa è la mia prima storia che scrivo su Supernatural e soprattutto sui miei due fratelli preferiti, li adoro proprio. Praticamente ho pensato a come potesse essere stata la prima vera caccia di Sam, e su come Dean avrebbe potuto affrontare tutta la questione.
Essendo la prima storia che faccio su questa bellissima serie, ed essendomi anche emozionata nello scrivere sui due, credo di aver fatto molti pasticci, soprattutto con i caratteri dei personaggi, spero comunque che la storia vi piaccia e prometto che, le future storie che scriverò sui cari Whincester, saranno scritte meglio di questa… Buona lettura….. e anche Buona Pasqua





La prima caccia di Sam Whincester



Monterrey, Messico, una normale città situata quasi vicino al confine con gli Stati Uniti e a poche distanze dalla Sierra Madre, è molto importante per la sua economia e lì la vita sembra andare tranquilla pure se, da un paio di mesi, è stata luogo anche di misteriosi misteri: numerosi contadini uccisi nelle loro fattorie e numerosi esploratori scomparsi nella foresta dietro il Cerro della Silla, monte simbolo della città …
Di certo una città così normale, quanto anche misteriosa oramai, non si sarebbe mai aspettata che, in quel Giugno del 1996, tre persone, un padre con due figli, sarebbero arrivate, a bordo della loro Chevrolet Impala del 67, pronti per risolvere quell’ennesimo caso che si sarebbe aggiunto a tutti gli altri già risolti, o almeno così si sperava.
Nell’abitacolo di quella macchina c’era un silenzio intenso, John Whincester, il capo-famiglia, guidava perso nei suoi pensieri che giravano intorno agli argomenti della missione che si era ripromesso di svolgere, quello era sicuramente un caso che persone normali non avrebbero potuto svolgere;
Vicino a lui era seduto Dean il suo primogenito, con lo sguardo perso fuori dal finestrino, i capelli marrone chiaro si muovevano per l’aria che gli veniva addosso mentre gli occhi erano chiusi, pure se non stava dormendo perché lui era sempre attento a ogni singolo rumore e gesto, lui era un diciassettenne tranquillo rispetto a quelli della sua età, molto devoto al padre che era come una specie di super-man per lui, solo a dodici anni ha iniziato a cacciare seriamente, ma solo sotto supervisione o del padre o di qualche altro cacciatore adulto, pure se il compito per lui più importante, che gli era stato ordinato fin da quando aveva quattro anni, era quello di proteggere il suo fratellino Sam;
Sam ,o Sammy come lo chiamava sempre affettuosamente suo fratello, era seduto dietro il padre, con gli occhi verdi, come quelli del fratello, che osservavano malinconicamente il paesaggio che passava ringraziando il cielo che, almeno per quella volta, non sarebbe dovuto più andare a scuola essendo ormai tempo di vacanze, lui non odiava la scuola anzi l’amava, dato che gli dava il modo di stare sempre a contatto con persone normali, ma di certo cambiare scuola quasi ogni settimana era terribile per un ragazzo che aveva sempre difficoltà ad abituarsi in ogni nuovo posto.
Sam però non si accorse del fratello che lo guardava con la coda dell’occhio.

Dean aveva capito, sapeva, quanto per lui fosse difficile cambiare città ogni volta, il maggiore era divertito dalla situazione tanto che anche quando andava a scuola non portava mai i libri proprio per la breve permanenza, ma Sammy non era come lui: lui era più piccolo, più debole, più bisognoso di protezione, pure se lo stesso Sam litigava con lui proprio per questo, “ormai era grande” diceva, ma a Dean non importava, l’aveva protetto fin da quando aveva quattro anni, da quando la loro madre era morta tra le fiamme attaccata al muro della cameretta del più piccolo e avrebbe continuato a farlo …
Il fatto era che lui, Dean, aveva paura che arrivasse il momento in cui il padre avrebbe allenato pure Sam alla caccia, già il più giovane li aiutava da quando aveva nove anni ma solo con ricerche, non è mai entrato nella pratica: e Dean aveva paura che iniziasse a cacciare, aveva paura che un qualsiasi essere soprannaturale lo portasse via da lui …

“Dean, Sam, siamo arrivati” li avvisò John spezzando quel silenzio che era sempre presente tra loro, Sam subito si protese in avanti mettendo la testa in mezzo a quella dei più grandi

“Ehy Sam togli la tua testa da qui, si sente l’odore del tuo ultimo shampoo alle erbe e non è che mi piaccia molto” lo prese in giro Dean venendo trucidato dal fratello

“Papà hai idea di cosa si tratta?” chiede il più giovane ora rivolgendosi all’anziano e lasciando perdere la battuta del fratello, avrebbero potuto fare i conti più tardi

“Forse” gli rispose soltanto facendo irritare Sam, il discorso era sempre così da quando lui aveva saputo la verità e il vero lavoro del padre: lui gli chiedeva informazioni, così anche da poter aiutare, ma il padre non gli diceva niente anzi trascinava suo fratello da tutte le parti senza fargli sapere niente e lui li doveva aspettare nella loro camera sperando che, al loro ritorno, qualcuno dei due, che alla fine era sempre Dean, gli raccontasse l’accaduto …

“Ehm non potevamo fermarci in quel Motel?” chiese sorpreso Dean, anche per non fare iniziare una futura discussione tra i due, mentre, il motel in questione, gli passava davanti agli occhi, di solito il padre si fermava nel primo motel che vedeva per non perdere tempo

“No, voglio vedere se ce ne uno più o meno vicino al monte della città, così da essere anche vicini alla foresta” rispose solamente enigmatico. Alla fine riuscirono proprio a trovarlo a pochi chilometri dal monte, non era niente d’eccezionale ma appena scesi, i due ragazzi sorrisero: erano di nuovo a casa..

Certo loro cambiavano sempre motel ma si erano abituati così tanto ai motel che per loro erano una specie di seconda casa, la prima sarebbe rimasta sempre e comunque l’Impala

“Ragazzi entrate, io vado a fare un giro in macchina per vedere com’è il luogo, state attenti e non aprite a nessuno, chiaro?” gli ordina il più anziano porgendogli le chiavi della camera, che aveva appena preso alla reception

“Si signore” risposero come soldati con perfetta sincronizzazione, una sincronizzazione che era sempre piaciuta ai due, per loro era una specie di rafforzamento del loro rapporto.

Sam seguì la macchina che se ne andava ,con lo sguardo, anche lui sarebbe voluto andare a fare un giro invece di entrare in un’altra squallida camera, ormai era grande, aveva tredici anni, poteva iniziare ad aiutare davvero gli altri due eppure loro erano irremovibili…. John proteggeva i figli, Dean proteggeva Sam, ma quest’ultimo non poteva proteggere nessuno e doveva stare sempre sotto i loro ordini

“Ehy Sammy hai intenzione di muovere quel tuo bel culo oppure vuoi scioglierti come neve al sole? Guarda che non ti trascino dentro come se fossi un bambino” lo prese in giro Dean affacciandosi dalla porta, era più forte di lui non poteva non scherzare con il fratellino

“Arrivo” disse solamente lasciando perdere anche quella battuta, si sarebbe vendicato prestissimo delle battute del fratello, in fondo era sempre così, se non scherzavano non erano loro;

Dean per lui è sempre stato non solo un perfetto fratello maggiore ma anche un padre, una madre, un amico, è sempre stato con lui pronto a proteggerlo, a confortarlo, cosa che il minore stesso cercava di ricambiare sempre con gesti affettuosi, oppure medicandogli le ferite quando il maggiore non riusciva a farlo da solo, Dean per lui era un eroe, cercava sempre di emularlo in tutto, di fare quello che faceva lui : eppure non riusciva mai a capire come Dean fosse sempre sotto gli ordini del padre, come si fidasse ciecamente di lui, possibile che suo fratello, il ragazzo più forte e coraggioso che lui conoscesse, non si mettesse contro il padre per paura delle punizioni di quest’ultimo? Certo queste erano durissime e bruttissime ma Dean era Dean …. Lui poteva farcela!!

“AAAAAAAH” gridò quando, superata la porta, dell’acqua gelida gli arrivò completamente addosso rendendolo fradicio subito incontrò gli occhi ridenti di suo fratello che venivano seguiti proprio dalle risate di questo

“Dai Sammy sei così tanto abituato a farti la doccia che una in più non ti farà di certo male” scherzò e lui lo guardò male, certo poteva pur essere piccolo in confronto a lui ma questa volta gliel’avrebbe fatta pagare cara

“Deeeeeeean ti uccidoooooo” gridò iniziando a inseguirlo per tutta la camera, alla fine le risate diventarono due mentre i due fratelli continuavano a correre in quella piccola camera: Dean sorrideva anche orgoglioso di se stesso, alla fine c’era riuscito di nuovo a portare il sorriso sulla faccia di suo fratello ….…….….….

Dal giorno dell’arrivo dei fratelli Whicester passarono tre giorni John non era riuscito a trovare tanti indizi, forse perché la gente del posto era restia a parlarne ma, da quello che aveva trovato capì che molto probabilmente erano due casi diversi, il primo uccideva sempre e solo nelle fattorie in piena notte, l’unica traccia erano delle forme di piedi, umani, su certi punti di terreno, e un odore solforoso vicino ai punti attaccati;
Per quanto riguarda la foresta non si trovò nessun’indizio, se non solo degli aculei insanguinati su certi alberi, certo avere a che fare con due casi diversi sarebbe stato difficile ma loro erano i Whincester e avrebbero saputo affrontare la situazione prima che avvenissero altre morti….

“Ok grazie Bobby mi sei stato d’aiuto” chiuse la chiamata John, dopo tre giorni di pochi indizi aveva deciso di chiedere aiuto a un suo amico, Bobby Singer, cacciatore anche lui che, quando andavano a trovarlo, si prendeva sempre cura dei ragazzi come se fossero figli suoi

“Che hai scoperto?” gli chiese piano Dean cercando di non svegliare il fratello che dormiva, pure se era pomeriggio non se la sentiva di svegliarlo e poi era meglio così sennò avrebbe dovuto vedere il muso lungo di quel testone che voleva andare, contro i loro ordini, a controllare i luoghi incriminati

“Ho chiesto a Bobby sul nostro amico delle fattorie mi ha detto che si tratta di un Popobawa, uno spirito maligno, che si ciba sempre di famiglie contadine dopo averne controllato la mente …. È uno spirito mutaforma, infatti può prendere sembianze sia di animali che di uomini .. e questo spiega come potrebbe avvicinarsi alle vittime” gli spiegò, era la prima volta che Dean sentiva una descrizione in questo modo provenire dal più anziano senza che questo fosse costretto

“E sull’altro?” richiese attentamente, era meglio non fare molte domande al vecchio, lo si poteva irritare …. Semplicemente mai stuzzicare il can che dorme …

“Non mi ha saputo dire niente, la cosa importante è che stanotte potrò risolvere il primo caso, voi logicamente starete qui e non vi muoverete per nessun motivo al mondo” disse sedendosi con la testa tra le mani, Dean abbasso gli occhi sconsolato, pure se era grande suo padre non lo faceva mai partecipare se non avesse avuto bisogno di aiuto, mentre Sam, che era più che sveglio, li guardò preoccupato: aveva fatto finta di dormire per ascoltare quello che sicuramente suo padre non avrebbe detto davanti a lui ma ora doveva intervenire perché lui a loro insaputa ….. aveva fatto ricerche sull’altro caso e aveva capito di cosa si trattava!!!

“L’altra è una creatura delle leggende persiane, è un Manticore, ha il corpo di un leone e una testa umana con denti aguzzi a file, tipo gli squali. Gli vengono anche attribuite le ali, mentre ha la coda di uno scorpione: infatti può sparare aculei velenosi che possono paralizzare, e alcune volte uccidere, le vittime che, poi, verranno divorate completamente, compreso i vestiti… e si dice che mentre divora le sue vittime emette una dolce melodia, e si dice anche che siano più deboli la notte, pure se l’unico modo per sconfiggerli e quello di tagliargli prima la coda” spiega sorprendendo i due più grandi che lo guardarono sorpresi e allibiti, quando suo padre si alzò subito con occhio duro

“Come fai a saperlo?” chiese circospetto avvicinandosi al ragazzo che si alzò dal letto, mentre l’altro fratello li guardava confuso e preoccupato

“Ho fatto delle ricerche ieri in biblioteca mentre voi eravate a fare domande, ero curioso” rispose solamente il giovane scrollando le spalle

“Sam ti avevo detto di non provare a muoverti da qua dentro se non te l'avessi detto io, di starne fuori, cosa non è stato chiaro di quello che avevo ordinato?” gli chiese duro, se usciva da quel motel si poteva cacciare in guai seri

“Tutto. Non è giusto, anch’io faccio parte della squadra, e non puoi costringermi a stare rinchiuso qua dentro giorno e notte… Come non puoi obbligare Dean a stare qua dentro per tenermi sempre d’occhio” rispose scocciato e con la coda dell’occhio vide la mano di suo padre tremare, se la stava per vedere brutta se continuava così e lo stesso pensò Dean notando, anche lui, quel tremolio

“Non usare questo tono con me Samuel Whincester chiaro? E vedi di rispettare gli ordini quanto te l’impartisco ” gridò senza preavviso facendo sobbalzare i due

“Papà?” lo chiamò piano Dean alzandosi ma lui non lo degnò neanche d’un occhiata

“Sono grande cavolo, anch’io voglio fare qualcosa, e poi Dean ha iniziato a cacciare a soli dodici anni perché io non posso?” ribatte Sam e il fratello sgranò gli occhi sperando che non stesse per arrivare a quel punto che tanto temeva

“Cacciare? Sei troppo debole, rischieresti solo di morire …. Vuoi morire Sam?” gli chiese ancora irato, per lui era inconcepibile quello che gli diceva il figlio

“No, voglio solo aiutarvi” ribatte un’altra volta il ragazzo mentre Dean gli stringe una spalla e il padre sospira cercando di trattenersi

“Basta Sam” gli sussurrò Dean e lui cercò di calmarsi: “solo per Dean” si diceva

“Se proprio vuoi essere d’aiuto e ci tieni così tanto vai con tuo fratello nella foresta ad uccidere questo mostro …” iniziò a dire John sospirando sconfitto, se non l’avesse mandato lui,era sicuro che sarebbe andato da solo questa volta

“COSA? NO!! NON PUOI FARLO!!” gridò questa volta Dean, non poteva permettere che suo fratello si facesse male, e poi quel mostro da come ha capito è molto pericoloso: non può dire sul serio sul mandare Sammy verso quel tipo di caccia

“Dean non discutere pure tu oppure finirà male per tutt’e due oggi. Stasera voi andrete ad uccidere quella bestia, chiaro?” chiese trucidandoli con lo sguardo, quando c’era di mezzo il lavoro nient’altro importava, solo quest’ultimo contava più delle loro vite

“Si signore” risposero di nuovo insieme solo che, mentre Sam era contento per l’opportunità data e per il fatto che sarebbe andato proprio con il fratello, quest’ultimo era una fascio di nervi e disperazione: valeva davvero la pena andare in quella missione rischiando di perdere suo fratello? ………………………….

Alla fine sopraggiunse la notte e i ragazzi, dopo aver preso le loro pistole e due coltelli piuttosto affilati, arrivarono al limitare della foresta per poi scendere dalla loro adorata macchina, il padre aveva preferito che prendessero quest’ultima in caso avessero bisogno di una via di fuga;
Mentre iniziavano a infiltrarsi il maggiore continuava a lanciare occhiate preoccupate al fratellino, prima di dirigersi sul luogo avevano discusso leggermente loro due sul fattore pericolo e alla fine erano arrivati a una sola conclusione: Sam non avrebbe lasciato da solo Dean, rischiando anche che perdesse la vita, e Dean non avrebbe permesso che succedesse qualcosa a Sam pure se rischiava di morire… praticamente erano arrivati a una specie di impasse.

“Sam vuoi che ti spieghi come si spara?” gli chiede Dean a bassa voce, se vogliono parlare è meglio farlo piano

“Lo so Dean, ho la pistola da quando ho nove anni, credo di saperla usare” borbotta quello, era eccitato di poter partecipare per davvero a una caccia, ma non poteva nascondere la preoccupazione che aveva

“Ok. Ti ricordi le regole che ci ha imposto papà?” gli richiede, ok poteva pure sembrare una mammina apprensiva, ma qui la faccenda era serissima

“Si Dean” rispose scocciato menomale che sapeva della preoccupazione del fratello nei suoi confronti, sennò gli avrebbe risposto male

“E ti ricordi anche del piano?” gli chiese bloccandosi subito e facendo bloccare anche il fratello sorpreso

“Quale piano?” chiese infatti quest’ultimo

“Non abbiamo un piano?? …… Oh merda” disse sorpreso anche lui ormai e alla fine si ricordarono tutt’e due di non aver organizzato niente… semplicemente stavano andando senza sapere cosa fare … una cosa normale per dei cacciatori vero?? O forse no?!

“Dean sei tu il maggiore in questo momento, proponi subito il piano” lo esortò Sam venendo guardato male

“Ma tu sei il più geniale, certo meno di me ovviamente, ma lo sei anche tu. E comunque mi sa che dobbiamo tagliargli la coda e poi sparargli” disse e venne guardato ironicamente

“Grazie Einstein lo sapevo anche di mio, ma grazie per avermi illuminato” lo prese in giro ma vennero interrotti da un grido seguito da un canto ….. il Manticore era di nuovo in azione

“Andiamo” esclamarono insieme e corsero verso il luogo da dove proveniva il rumore, Sam, che stranamente fu il più veloce fra i due, fu il primo a vedere quella scena raccapricciante: il mostro stava finendo di divorare completamente la vittima, senza lasciare niente neanche una misera goccia di sangue

“Oh cazzo” esclamò piano Dean fermandosi pure lui a guardare, in una mano stringeva il coltello affilato mentre l’altra mano era tesa verso il braccio del fratello, “qualunque cosa accada, proteggi Sam” ripeteva sempre la sua mente

La creatura finì tranquillamente di divorare il suo pasto e dopo si pulì le labbra con la lingua mentre la sua criniera rosso fuoco continuava ad ondeggiare, non si accorse subito dei due osservatori, troppo presa dal suo pasto, ma un fruscio le fece sentire il loro odore e ringhiò girandosi verso i due e puntandogli contro la coda

“Sam a terra” gli gridò Dean spingendolo a terra nel momento esatto che gli aculei stavano partendo dalla coda, subito però si dovettero nascondere dietro agli alberi, separandosi

“La coda prima” gli ricordò il giovane continuando a restare nascosto dietro a un albero, la creatura sentendo la sua voce iniziò ad andare verso di lui, Dean d’altro lato di quel campetto li guardava serio e attento: se avesse fatto girare la creatura Sam forse avrebbe avuto via libera per tagliargli la coda

“Ehy lucertola troppo cresciuta ti informo che io sono squisito, sono un bel pezzo di carne” gli gridò puntandogli la pistola contro … bene ora si girava e Sam gli tagliava la coda..

“Dean no, lui ha le ….” Iniziò a gridargli Sam ma venne interrotto dal ruggito della creatura che girandosi spalanco le sue enormi ali

“Cazzo avevo dimenticato che è una lucertola con le ali… che idiota” sussurrò a se stesso mentre vide la figura slanciarsi contro di lui…. Diciamo pure addio al piano appena proposto a se stesso.

Per fortuna riuscì a schivare l’assalto nascondendosi dietro a un albero, la creatura però gli stava di nuovo andando addosso, in quel momento vide Sam andare in suo soccorso e mentre correva alzava il suo coltello per tagliare subito la coda ma ,quest’ultima, si alzò per poi scaraventarlo addosso a due massi che erano là vicino

“SAMMY” gridò preoccupato uscendo da quel nascondiglio improvvisato e dimenticandosi del mostro ma, solo dopo che vide Sam muoversi e rialzarsi, si ricordò del Manticore che lo stava di nuovo assalendo …. Forse davvero aveva creduto al fatto che aveva la carne più buona del fratello!

Subito Dean riuscì a schivare anche quell’assalto buttandosi di lato, e poi cercò anche di pensare ad altri possibili piani, mentre correva e cercava con lo sguardo il fratello che era sparito dal punto dove l’aveva visto prima: dove diamine era finito?

“Dean attento” lo sentì gridare all’improvviso e venne scaraventato di lato mentre la creatura atterrava sul corpo di Sam, che era riuscito a salvarlo da quell’assalto di cui non si era nemmeno accorto

“NO!!! Ehy tu allontana i tuoi denti da lui” si rialzò gridando ma la creatura lo scaraventò con la coda sugli alberi, e sempre con quest’ultima iniziò a puntare il giovane: “prima usava gli aculei per paralizzare e poi per uccidere” si ricordarono i ragazzi …

“Dean” lo chiamò il giovane completamente preoccupato per lui, sperò che non si fosse fatto niente di grave

“Dean stai bene?” lo richiamò preoccupato mentre osservava il suo divoratore che si leccava i denti… Sam iniziò a pensare che per lui fosse davvero finita e si maledisse per aver costretto il padre a mandarlo, forse non era ancora pronto ..

“Ci sono” mormorò invece Dean riprendendosi dalla botta ma il grido di suo fratello lo fece alzare di scatto per vedere la coda del mostro lacerare prima il fianco e poi la gamba del giovane

“NO SAM!!” gridò e subito vide tutto nero: quella creatura doveva morire!!!!!

Così, con uno slancio che avrebbe fatto temere anche i migliori atleti, si scaraventò sul Manticore e con un fendente, degno dei migliori combattenti, gli tagliò la coda, ancora impiantata nella gamba, e la divise in due, subito l’animale lasciò la presa dal più giovane per girarsi velocemente verso l’altro e buttarsi su di lui ma Sam, che stringeva ancora in una mano la sua pistola riuscì a puntarla e a prendere in pieno la creatura in testa, prima che essa aggredisse completamente il fratello…
La creatura ululò dal dolore per poi traballare ma non morì, anzi riuscì a scappare completamente sotto gli occhi di un Dean che decise di non seguirla credendo che, dato che l’unico problema era dovuto solo dalla coda, per il resto non sarebbe stato un problema ucciderla

“Allora Dean… che voto merito?” sentì suo fratello chiedergli e vedendo che diventava pallido si ricordò delle ferite

“Sammy, cavolo” esclamò correndo da lui e prendendogli la testa tra le braccia, le ferite gli sembravano profonde ma il vero problema era il veleno, in quel momento cercò anche di togliere un pezzo di aculeo che era rimasto attaccato alla gamba, provocando un mezzo grido di dolore dell’altro

“Sai ho letto anche che le vittime colpite dagli aculei velenosi rimangono febbricianti per quattro giorni prima di morire, alla fine non mi va molto male… posso godere per un altro po’ della tua compagnia” scherza il minore e Dean non sa se arrabbiarsi o disperarsi: non doveva permettere che lui andasse a caccia, doveva proteggerlo e invece era stato il fratello a proteggere lui, che idiota che era stato perché non era stato più attento….

“Stai zitto Sammy, andrà tutto bene, tu non morirai” lo rassicurò e poi lo fece alzare e, facendolo appoggiare completamente a se, andarono verso casa… doveva avvisare suo padre e voleva chiamare Bobby, forse lui sapeva come aiutare il fratello. …………………

“Dean…” si sentì chiamare debolmente, e così lui si girò velocemente verso il letto occupato, posando su un mobile la siringa, che aveva l’antidoto contro il veleno, appena usata sul fratello

Erano passati tre giorni da quando erano ritornati da quella caccia esausti e feriti, dopo aver sentito quello che era successo John decise di andare a uccidere lui quella bestia lasciando Dean a occuparsi del fratello che continuava a stare sempre più male finché, quel terzo giorno, Bobby, sempre disponibile con loro, non gli mandò la cura contro il veleno

“Dimmi” gli disse sedendosi sul letto e guardando quegli occhi verdi molto simili a quelli della madre, si sentiva ancora in colpa pure se il fratello lo rassicurava: non doveva permettere che un tredicenne partecipasse a qualcosa del genere

“Papà….?” chiese il ragazzo e Dean sospirò

“Papà non è ancora tornato ma sono sicuro tornerà presto, tu non pensarci e rimettiti in forze” lo rassicurò sorridendogli fino a quella mattina era così spaventato per lui che aveva il cervello completamente in fiamme per la preoccupazione

“Dean mi dispiace…. Avevate ragione come sempre” borbotta il piccolo davvero dispiaciuto, non pensava che cacciare fosse così faticoso e brutto …. Doveva immaginarselo però da come tornava il fratello

“Sammy non hai fatto niente, certo l’unica tua colpa è stata quella di rischiare la vita. L’unico problema è che non posso accettare che tu sia in pericolo, lo sai che è sempre stato il mio compito” lo rassicura e lo pensava davvero mentre aiutava il fratello a mettersi in posizione più seduta

“Però questo non vuol dire che non parteciperò più, soprattutto ora che ho fatto arrabbiare papà, credo che mi farà partecipare maggiormente ….. Quindi ti conviene insegnarmi certe cose grande saggio” ci scherzò un po’ su ricevendo un’occhiataccia

“Ma stai zitto” gli ordinò lanciandogli una leggera manata in testa, sarebbero passati almeno un paio di mesi prima che lui, Dean Whincester, avrebbe permesso a quell’incosciente di partecipare ancora

“Ehy così mi offendo” gli rispose e gli lanciò un cuscino addosso che, però, il maggiore schivò subito lanciandosi subito a fare il solletico al piccolo e iniziando a ridere

“Ehy Sam” lo chiamò Dean mentre si riposavano dopo le numerose risate, sapeva che stava per dire una cosa forse molto sentimentale, ma voleva che il fratello sapesse quello che pensava davvero

“Dimmi” rispose quello guardandolo

“Vedrai che migliorerai nella caccia…. E alla fine saremo sempre noi due contro il mondo!” gli disse sincero, lo aveva sempre pensato: un giorno era sicuro che avrebbero dovuto contare l’uno sull’altro più di quanto non facessero già

“Oh ma quanto sei sentimentale” lo prese in giro di nuovo il piccolo, pure se era rimasto commosso e felice da quelle parole

“Ma oggi le vuoi proprio prendere eh?” gli chiese fintamente offeso l’altro ributtandosi nella missione solletico finché , Sam, non lo fermò

“Saremo sempre noi due contro il mondo” confermò fiducioso

Alla fine avevano capito quanto quelle parole sarebbero state vere in futuro, alla fine sapevano che, nonostante i numerosi ostacoli che si sarebbero presentati davanti a loro, sarebbero stati sempre insieme: solo loro due contro tutto il mondo per sempre!!!!
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Stecullen94