Titolo: Reality
Fandom: Pretty Little Liars
Personaggi: Spencer Hastings, Aria Montgomery, Hanna Marin, Emily Fields.                         
Timeline: Inizio terza stagione.                                                                                                                              
Avvertimenti/Note: Sono passati due mesi dal ritrovamento del corpo di Maya. Mona è uscita dall’istituto psichiatrico e sembrerebbe finalmente pronta a parlare. Nonostante i litigi con Hanna siano piuttosto frequenti, il suo intento non e' ancora del tutto chiaro.
Piccolo sguardo in un inizio stagione leggermente diverso dall’originale.

 

Reality

“Ferme! Lì c’è qualcuno.” la voce di Emily risuonò, bassa e insicura, tra gli innumerevoli cespugli, in contemporanea alla caduta di foglie autunnali che abbandonavano -lente e malinconiche- i rami di quegli alberi ormai semi nudi.
“Spence, riesci a vedere qualcosa?” Aria interpellò la ragazza con le orbite affondate tra le lenti del binocolo rubato poche ore prima dal capanno degli Hastings.
Spencer si lasciò scappare un sussulto, e spostò leggermente il binocolo verso sinistra. “E’ Jenna.”
“E che diamine ci fa Jenna qui?” domandò scettica Hanna, stirando con le mani i pantaloni in velluto appena regalatole dalla madre Ashley.
Be', avevano visto giorni migliori, che non comprendevano di certo boschi, cespugli e odiosi moscerini.
“Sicuramente non è qui per incontrare Garrett.” fiatò Spencer, pronunciando l’ultimo nome con un’enfasi del tutto inattesa.
“Già, il bastardo è in prigione.” sussurrò acida Aria, poco pentita riguardo all’appellativo attribuito al loro ultimo, ma non meno importante, incubo.
“Ed è proprio lì che deve rimanere - aggiunse Emily - sapete se qualcuno è andato a trovarlo dopo il suo arresto?”
“Io.” ammise Spencer in un sussurro non troppo silenzioso.
“Cosa?” esclamarono all’unisono le altre tre.
“Ssh! - ordinò Specer – vi spiegherò tutto, ma non qui.”
Il gruppo più chiacchierato di Rosewood abbandonò la scomoda postazione da spia e prese posto in un locale vuoto lì vicino, era inquietantemente tranquillo. In quel periodo e, soprattutto, in quella cittadina, uscire il Venerdì sera era un optional per i pochi abitanti che vi abitavano.
“Wow. Non c’è un' anima. Perfetto.” disse Spencer dopo essersi accomodata su una delle tante sedie vuote e ammaccate.
“Spencer, quale fulmine ti ha colpito mentre ti è venuta la brillante idea di farti una bella chiacchierata con l’assassino di Ali?” La rimproverò Aria
“Avevo bisogno di risposte. - si giustificò Spencer arrabbiata – E poi, non sappiamo se è stato lui, d’accordo?”
“La polizia ha le prove, Spence.”
“La polizia non ha sempre avuto ragione, ricordate?”
Detto ciò, il silenzio incombe su di loro in segno di disarmo. Spencer non aveva tutti i torti.
“Avanti, che ti ha detto?” Hanna parò, spezzando il velo di disagio che si era venuto solidamente a creare.
“Ha detto che sa chi ha profanato la tomba di Alison.”
“Chi è stato?” sussultò Emily
“Non ha voluto dirmelo. Gli serve un avvocato e a quanto pare chiede che sia mia madre.”
“Questo è troppo, Spence. Non capisci che ci sta prendendo in giro? Vuole solo essere scagionato.”
“Può darsi, ma qualunque cosa sia, faremo meglio a scoprirla al più presto.”
“Non.. Non è tutto. - la voce traballante di Hanna attirò l’attenzione delle amiche - Mona è sempre più convincente.. Insiste sul fatto che sia cambiata e-”
“Be’, provaci tu a stare in una clinica psichiatrica con l’unico scopo di ingerire pillole su pillole.” borbottò la Hastings tenendo saldo tra i palmi delle mani il cartone del cappuccino.
“E’ che nonostante le sue continue promesse credo ci sia sotto dell’altro.”
“Hanna, è ovvio che ci sia sotto qualcosa. Parliamo di Mona, anzi, di A!” la voce di Aria risuonò tremolante. Doveva ancora abituarsi a quelle parole; a quella A gigante, rossa fuoco, seguita dal nome della cosa, ormai diventato un vero e proprio tabù.
Uno, due, tre minuti di silenzio.
“Io mi fidavo di lei…”
Ed era vero. Hanna si fidava di lei, le voleva bene. Dopotutto, era la sua migliore amica.
“Lo sappiamo. Ma non dovrà più succedere.” l’irremovibile convinzione nella voce Spencer bastò a riportare le divagazioni appartenenti al passato di Hanna alla realtà.
“Spencer ha ragione - intervenne Emily – Non so voi, ma io sono stanca di perdere persone a cui tengo”
Ci fu un periodo di silenzio dalla durata indefinita, pieno di sguardi bassi, persi, fastidiosamente incapaci di rendersi utili.
“Maya è ancora con te, Emily. Qui. - Hanna tese la mano all’altezza del petto di Emily e la guardò abbassare lo sguardo - e non permetteremo a nessuno di farti credere il contrario.”
Emily sorrise, ma per poco, la realtà era un’altra; decisamente più dolorosa e cattiva.
Loro lo sapevano bene.
 

[unknown's corner]
Buona Pasqua lettori! Ebbene sì, questa è ufficialmente la mia prima, minuscola, creaturina new entry nel fandom di Pretty Little Liars. Il contesto si ricollega più o meno all’inizio della terza stagione, con piccoli cambiamenti e aggiunte personali.

Love yA,
Serengleepity.