I due corpi giacciono avvinghiati sulla pelle lucida del divano, avvolti dai raggi del sole, che penetrano spietati attraverso la persiana e che accarezzano, pigri, i visi dei giovani. Le curve dei loro corpi si intrecciano e combaciano perfettamente e restituisce l’equilibrio dei sensi.
Lui -la pelle ambrata, la fronte madida di sudore- rabbrividisce, a causa dei capelli di lei, che beffardi solleticano il suo viso. Bionde onde, da far invidia al mare, incorniciano un volto candido, nel quale risplendono due zaffiri.
Lo sguardo del giovane è cristallizzato nel ghiaccio dei suoi occhi, così azzurri, nei quali lui, spesso, si tuffa e si perde, inesorabilmente. Il chiarore della pelle di lei è sostituito da un lieve rossore che ha riempito le sue guance. La fronte poggiata sulla nuca di lui, il dolce profumo di vaniglia inebria selvaggiamente i suoi sensi.
I loro respiri si fanno concitati ed irregolari, come i loro cuori che perdono battiti ogni minuto che passa.
Ognuno di loro ha bisogno dello sguardo dell’altro per sopravvivere.
Gemiti, bisbigli, sussurri, riempiono il mondo di grida d’amore.