Imago Mortis
Shuei non vuole morire.
Koryuu muore, Rikudo lo uccide, il mio bastone
lo trafigge.
Il tuo dolore, Koryu, mi strazia.
Credimi, non avrei mai pensato che questa sarebbe stata la tua fine. Tu dovevi
morire splendidamente, perché splendidamente hai vissuto, e invece termini
i tuoi giorni tra la polvere e il sangue, ucciso da me, accompagnato dalla risata
felice di Rikudo.
Non chiudere gli occhi, Koryu, perché quelle gemme brillanti tengono
in vita il mio rosario, e la promessa legata a questo rosario tiene in vita
me.
Non morire, Koryuu.
Io, Shuei, non ti odio. Vorrei solo abbracciarti.
Shuei non vuole morire, Koryuu lo sa. Shuei ama Rikudo, per questo non vuole
morire.
Io, Shuei, voglio che Rikudo sia salvo, e so che anche Koryu lo vorrebbe. Koryu
lo vorrà.
Komyo non odiava il demone che l'ha ucciso, Komyo non odiava il bambino che
aveva salvato.
Shuei non odia il bambino che Komyo ha salvato morendo, io, Shuei, lo amo.
Rikudo, invece, odia Koryu, e odia me, Shuei, perché è a causa
della mia debolezza che Rikudo esiste. Rikudo odia Rikudo.
Ad ogni suo passo, io, Shuei, perdo e ritrovo forza. Ad ogni assassinio che
il fuda commette, sento di essere ancora vivo. Ogni volta un po' di più.
Shuei è stato distrutto dai demoni, e Rikudo ha giurato su questo bellissimo
rosario di sterminare tutti i demoni, e per questo non si arrenderà neanche
alla morte. Neanche alla morte del mio bellissimo Koryu.
In situazioni come queste, però, Rikudo… devi imparare che in situazioni
come queste nemmeno la forza di volontà può tenerti in piedi.
Quindi agonizza, perché non la scamperai, questa volta: il nostro Salvatore
dai capelli dorati ha ormai lasciato questo mondo. Bellissimo, Koryu della corrente
del fiume, ormai cadavere.
I suoni bruciano nella testa, i colori sfumano ad un'unica tonalità di
grigio.
Dov'è il sole?
Io, Shuei, non voglio morire, Koryu.
Rikudo non deve morire.
Ma non ho potere, io, che appartengo a Rikudo, e al rosario, e alla maledizione,
e alla pioggia.
Koryuu, sei stato tu a salvarci, tu che sei forte, l'unico, il sole, la vita
e la morte, ci hai tenuto in vita così a lungo che ormai nient'altro
importa.
Una voce, da qualche parte, nel più lontano ricordo o forse nel rosario,
promette. Rikudo non soffrirà. Rikudo non morirà. Koryuu starà
bene.
Non vogliamo morire, non moriremo.
Brucio.
Ora la voce è un mantra, Koryuu. Tu. Bellissimo.
Il fuda geme e soffre nel candore, nella notte, nel silenzio.
E' tutto buio, Koryuu, ma vorrei sorridere, perché infine siamo a casa.
Rikudo sa morire.
.end
*soffre*
Doveroso Disclaimer: la Minekura possiede le creature. Io, soffrendo, elaBBoro.