Ash guarda fuori dalla finestra della sua camera. Pallet, vista da lì, non è cambiata per niente durante i suoi anni in giro per il mondo. E’ sempre la solita vecchia città in cui lui è cresciuto. Osserva la strada stretta e sconnessa che ha percorso tante volte, quella che lo portava dritto dal professor Oak. E le volte in cui l’aveva percorsa velocemente, quando correva a più non posso soltanto per salutare il suo inseparabile amico e rivale Gary. Già, Gary… .
Appoggia una mano sul vetro umido, dopodiché la stringe a pugno. Chiude gli occhi, cercando di non pensare a quell’amicizia ormai finita da quasi due mesi. E continua a chiedersi perché gli abbia fatto questo. Una cosa così no, non se la sarebbe mai immaginata.
Qualcuno bussa alla porta una, due volte. Ash ritrae automaticamente la mano, come se si è scottato. Sa che vuole solo essere lasciato solo, non ha voglia di vedere nessuno.
“Ash, posso entrare?”
Riconosce immediatamente quella voce, che lo fa stare ancora più male. Si sente il cuore in gola, ma non riesce a dire di no.
“Avanti…” risponde soltanto. Deglutisce a fatica mentre vede la porta della sua stanza spalancarsi piano.
Misty viene avanti, un po’ tremolante, e lo guarda, insicura. Ash non dice niente, continua a fissarla serio. Nota quel ventre dalla forma sempre più arrotondata con sospetto, cercando di reprimere dentro di sé quel dolore al petto e quelle lacrime che non era il caso di versare. Non davanti a lei.
Toglie velocemente lo sguardo da lei e le volta le spalle, tornando a fissare Pallet. Eppure sa che in questo momento la sua mente non è concentrata sulla sua città natale.
Misty si avvicina, abbassando leggermente lo sguardo. Lui riesce a intravedere attraverso il vetro la sua figura e appoggia le braccia sul davanzale.
“Ash…”
sussurra quasi lei, tornando a guardare la schiena
del ragazzo.
Lui non le risponde.
“Ash…mi…mi dispiace” riprova lei, balbettando “Mi dispiace di averti fatto del male. E’ stato un errore, io…”.
Prova ad appoggiargli una mano sulla
spalla. Lui si gira
improvvisamente, quasi con rabbia, e si scansa dal suo tocco gentile.
Ora si guardano entrambi negli occhi.
Misty rimane zitta, sperando in una
risposta dell’amico. Ash
continua a guardarla serio come non lo era mai stato in vita sua.
“E’ stato un errore” ripete lei,
prendendo fiato “Eri tu la
persona che volevo al mio fianco”.
Il ragazzo rimane chiaramente
confuso. Abbassa lo sguardo e
i suoi occhi spariscono sotto la visiera del cappellino che porta da
troppo
tempo.
All’improvviso si ricorda di quel fatidico giorno, quasi due
mesi prima.
Si ricorda la felicità che aveva provato nel rivederla, dopo tanto tempo. E si ricorda ancora il viso di lei, con quel sorriso un po’ tirato.
Sono bastate due parole per cambiare
tutto.
Gli ritorna ancora alla mente quel momento.
“Devo dirti una cosa…” gli aveva detto Misty, prendendolo per mano e trascinandolo lontano da chiunque potesse sentire.
Lui che la guardava ansioso, pensando
che cosa avesse da
dirgli l’amica di così importante.
Lei che abbassa il viso, senza il coraggio di guardarlo
negli occhi.
“Sono incinta”.
L’aveva guardata con la
bocca aperta, prima di riuscire a
mettere insieme un pensiero sensato.
“C-Che…che cosa?”
“Aspetto un bambino. E…il
padre…è Gary”.
Lascia cadere le braccia lungo i
fianchi e stringe i pugni,
tanto da farsi male.
“E allora
perché…perché…”
non riesce a dire altro. Comincia
a tremare come una foglia mentre una lacrima sfugge al suo controllo.
Misty lo guarda. E si sente
terribilmente in colpa.
“Mi mancavi, Ash. Stavo male, tu sei la persona che ho
sempr…”
“E allora perché
sei stata proprio con Gary?!” urla Ash,
prendendo finalmente coraggio. Il suo sguardo non può fare a
meno di posarsi
ancora una volta sulla pancia della ragazza, e, ancora una volta, gli
arriva la
fitta acuta, dritta al cuore.
Misty comincia a piangere.
“Non ero in me! Io non amo
Gary, ti prego…”.
Ash le mostra un sorriso forzato.
“Non ho più niente da dirti, Misty. Buona fortuna a tutti e due. Spero sia un bel bambino” dice, dirigendosi verso la porta.
Lei gli afferra una mano. Lui la guarda stupito.
“Ti ho chiesto scusa, Ash. Siamo sempre stati degli ottimi amici, perché…perché non riesci a credermi?” ormai le sue lacrime scivolano incessantemente sul suo bel volto, impossibili da fermare.
Ash torna a guardarla serio.
“Hai
tradito la mia fiducia, Misty. Adesso so che non ti è
mai importato niente né di me, né della nostra
amicizia. Per favore, lasciami
andare” le dice, fissando il pavimento davanti a
sé.
La ragazza gli tira uno schiaffo in pieno viso con la mano
libera.
Ash torna a guardarla, incredulo.
Misty continua a piangere,
ma, dopotutto, non molla la presa. Ha la vista appannata, si allenta la
stretta
ma il ragazzo non se ne va comunque, incapace di replicare.
“Che…cosa…” mormora solamene
con voce roca.
“Sei uno stupido! Dopo tutto questo tempo…mi importa ancora di te, non puoi sapere quanto sono stata in pensiero in questi anni! E non amo Gary, questo bambino non volevo averlo con lui. Ash Ketchum, io ti amo! Com’è possibile che tu non l’abbia ancora capito?!”
Lascia il polso di Ash e corre nella stanza accanto. Sbatte la porta dietro di sé con la poca forza che le è rimasta e si butta a pancia in giù sul letto. Cerca di soffocare le lacrime, più dolorose del previsto, sul cuscino.
Qualche minuto dopo sente qualcuno
bussare. Misty non
risponde, cercando di reprimere i singhiozzi.
Ma quel qualcuno entra comunque e Ash appare sulla soglia.
Lei si alza in piedi quasi di scatto e lo fissa, asciugandosi le
lacrime
rimaste.
“Cosa c’è adesso?” gli chiede
seria.
Lui le si avvicina e,
all’improvviso, la abbraccia.
“Scusami, Misty. E’ che mi sembra impossibile, sei
la mia
migliore amica e…ti amo anch’io”.
La ragazza rimane titubante, ma lo
abbraccia affettuosamente
a sua volta.
Ash la allontana leggermente da sé per poterla guardare
negli occhi. E non è cambiata più di tanto. E’
sempre la ragazzina che ha
conosciuto lui, tempo prima, sulla riva di un fiume.
Stavolta è lei che torna
ad abbracciarlo, tornando a
singhiozzare.
“Non mi abbandonare…non possiamo essere qualcosa
di più,
ma…ti prego, continua ad essere il mio migliore
amico…non voltarmi le spalle”
dice poi, appoggiando la testa sulla spalla del ragazzo.
Lo sente annuire.
“Non lo farò, Misty. Non lo farò mai.
Promesso”.
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Note dell’Autrice: Premettendo che io sono una AshXMisty sfegatata (per chi non lo sapesse XD): all’inizio ho scritto questa fic…diciamo quasi per “prova” o perché non avevo niente di meglio da fare! XD
L’altro giorno mi è capitato di andare in ospedale a fare una visita e…sono passata, per curiosità, al reparto di ostetricia e…già, da lì mi è cominciata a venire in mente una fic del genere…adesso potete anche puntarmi addosso i bazooka XD Gary è un personaggio che mi piace molto, ho solo voluto provare a formare un po’ una nuova coppia, ma…ehm…ditemi voi com’è venuto il risultato!
Bacioni a tutti coloro che, in passato, hanno recensito le altre mie fic! E un bacione a tutti coloro che commenteranno o leggeranno!
Kiss!