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Autore: Lucifer_Dust    01/04/2013    4 recensioni
"I ragazzi della nostra età sono rumorosi quando ridono, ma lui no; sembra musica, la sua risata. La mia sembra il verso di una iena asmatica, ma a quanto pare non gli dà fastidio."
[PruIta♥]
[Piccoli accenni FrUK e Spamano]
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Prussia/Gilbert Beilschmidt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-RAIN-
 
 
Sembra che stia per piovere di nuovo.
C'è un tempo di merda ultimamente, ma questo non condiziona il mio umore, che oggi è particolarmente buono.
Sono le 13.55, tra poco la campanella della scuola dovrebbe suonare; e non vedo l'ora, anche se io per fortuna non sono dentro, ma sto aspettando davanti al cancello.
Francis e Antonio, che hanno marinato di nuovo la scuola insieme a me, fanno gli imbecilli tirando calci a una lattina di birra, che ovviamente mi sono occupato io di svuotare.
 
-Ma guardalo, se la fa sotto dall'emozione, che carino~
 
E' il coglione francese che parla, a quanto pare ha smesso di giocherellare.
Lo ignoro, finché non apre bocca anche Tonio.
 
-Lascialo in pace, in fondo è il suo primo appuntamento!
 
-N-NON E' UN APPUNTAMENTO!
Gott, Francis ha ragione, sembro una ragazzina mestruata.
 
-Ah, non? E cos'è?-domanda con quella faccia da schiaffi, tanto per risultare ancora
più fastidioso.
 
-E' un.. ehn... ripetizioni! Andiamo a casa sua, e mi fa ripetizioni. Di storia dell'arte.
 
 
Quel bastardo francese annuisce, con un'espressione della serie "certo, ci crediamo tutti".
Non mi interessa, non gli devo certo delle spiegazioni... e poi Antonio mi appoggia. Dopo pochi minuti le prime classi iniziano ad uscire dalla porta principale, riesco a vedere quei poppanti brufolosi del primo anno che si danno spintoni a vicenda; non hanno niente a che vedere con la magnifica persona che sto aspettando io.
Quando anche le altre classi iniziano ad uscire, Francis mi trapana un timpano urlando un fastidiosissimo "Mon amour!" e fiondandosi su un ragazzo biondo, che comincia immediatamente a prenderlo a calci gridando bestemmioni in inglese.
Così, disinvolti, come se non fossero davanti a tutto l'istituto.
 
Sospiro, cercando con lo sguardo tra la folla, quando i discorsi di due ragazze attirano la mia attenzione.
 
-Oggi Feliciano sembrava ancora più carino!~ 
 
-Si, più del solito! Avrei voluto avvicinarmi, ma non sono il tipo che fa il primo passo!
 
-Beh, però non illudiamoci... Nella mia classe dicono che è gay, e...
 
-Stronzate, al massimo può essere bisessuale! Sarebbe uno spreco!
 
 
 
Povere cretine, Feliciano è la persona che devo vedere oggi. E anche se gli piacessero le ragazze, di certo non andrebbe a guardare due tipe fastidiose come lor---
"più carino del solito"?  Si è fatto carino per me?!
 
-Ciao, Gil!
Una vocina adorabile e una lieve pacca sulla spalla mi distraggono dai miei pensieri, e abbassando lo sguardo mi ritrovo davanti proprio Feliciano.
-Non mi avevi visto..?-chiede, stavolta con un tono di voce meno allegro, mentre la sua espressione cambia.
 
-Oh, scusa, a dire il vero ti stavo cercando..- lo saluto dandogli un bacio su entrambe le guance; Feli non è il tipo di ragazzo che si vergogna a fare certe cose con gli
amici, è affettuoso con tutti, quindi perché non approfittarne? E poi, il fatto che le ragazze ci stiano fissando mi dà una certa soddisfazione.
Io posso, loro no.
Me le immagino che si strappano i capelli disperate, una volta rimaste sole; forse esagero, ma mi piace pensarlo.
 
-Gil, noi stiamo andando! A domani!-mi giro in direzione della voce e vedo Antonio che mi saluta con un cenno della mano, allontanandosi insieme al fratello di Feli.
Francis è già lontano, ancora avvinghiato a quel povero ragazzo; a quanto pare era così concentrato sul biondo che non si è nemmeno preso il disturbo di salutarmi.
Non mi interessa granché al momento, visto che avrò una compagnia di gran lunga migliore per tutto il pomeriggio.
 
E guardandolo meglio mi accorgo che, si, è più carino del solito.
 
-Andiamo anche noi, ve? Tra poco ricomincerà a piovere...
 
-Tranquillo, il magnifico me ha un ombrello!-annuncio orgoglioso, mostrandoglielo.
 
E Feli ride, con quella risata adorabile che mi fa evaporare ogni volta.
I ragazzi della nostra età sono rumorosi quando ridono, ma lui no; sembra musica, la sua risata.
La mia sembra il verso di una iena asmatica, ma a quanto pare non gli dà fastidio.
 
 
Iniziamo a camminare uno accanto all'altro e, come previsto, poco dopo iniziano a cadere le prime gocce di pioggia. Apro subito l'ombrello, e istintivamente porto la mano libera sulla sua spalla per avvicinarlo e ripararlo meglio dall'acqua.
Per un attimo mi sembra di vederlo arrossire, ma dev'essere solo la mia immaginazione, perché quando torno a guardarlo la sua espressione è sempre la stessa.
Sarà che vedo tutto attraverso una nuvola rosa da quando mi sono accorto che Feliciano mi piace, come le teenager rimbambite che compaiono nei film più scarsi che 
ho visto nella mia vita. In effetti avrei tutti i requisiti per recitare in uno di quei film:
ho scelto questa scuola solo perché sapevo che l'avrebbe frequentata anche lui, per diversi anni ho usato Antonio e Francis come ponte per avvicinarmi a lui,
chiedendogli di parlargli bene di me e tutto il resto.
E alla fine ho deciso di darmi una mossa, sfruttando il fatto che mio fratello è uno dei suoi migliori amici.
E' bastato un "Feliciano, vorrei presentarti una persona" per entrare a far parte delle sue amicizie, anche se ovviamente avrei preferito qualcosa di più. Ma ci sto lavorando.
 
-Quali sono gli argomenti che vorresti capire meglio?-mi chiede di punto in bianco, riferendosi ovviamente agli argomenti di storia dell'arte che dovrei recuperare.
Ma inizialmente non realizzo cosa mi stia chiedendo, essendo ancora immerso nei miei pensieri.
 
-Argomenti..?
 
-Gli argomenti, si... quelli in cui devo aiutarti!
 
-Ooh, gli argomenti, certo! I famosi magnifici argomenti!-annuisco, anche se in verità credo di non aver mai aperto una sola volta il libro di storia dell'arte. Di solito lo uso per tenere ferma la porta della mia stanza, o come appoggio per il computer portatile.
 
-Allora..?
 
-Ehn... al momento non ricordo, li vediamo per bene quando arriviamo!-non mi è neanche passata per la testa l'idea di scrivermi qualche argomento per sembrare più convincente, così è assolutamente evidente che gli ho chiesto di aiutarmi solo per stare un po' da solo con lui.
In questo momento mi sento molto poco magnifico.
 
Eppure Feli annuisce e sorride come sempre, tranquillo, facendo sentire altrettanto tranquillo anche me. Devo trattenere la voglia di stritolarlo in un abbraccio, anche se il momento sarebbe perfetto e il suo faccino adorabile non collabora.
Arriviamo in poco tempo a casa sua, e tirando fuori le chiavi di casa mi rassicura subito:
-I miei tornano tardi, e Lovi passerà il pomeriggio con Antonio. Così ci possiamo concentare sullo studio!
 
Annuisco, anche se preferirei concentrarmi su tutt'altro, e chiudo l'ombrello lasciandolo
a terra vicino alla porta.
 
Pranziamo velocemente prima di metterci al lavoro, per lui non è affatto un problema cucinare; si diverte ed è bravissimo, quasi ingoio anche il piatto sebbene oggi non abbia per niente appetito. Lo aiuto a sparecchiare e mettere i piatti sporchi nel lavandino, il tutto in fretta e furia, per qualche motivo non vedo l'ora di iniziare a studiare. Anzi, il motivo lo so: Feli è ancora più carino quando spiega, tutti pensano che sia un po' tonto solo perché è ingenuo, ma io so che è intelligentissimo.
Sa un sacco di cose che di certo non si trovano neanche sui libri di scuola, soprattutto per quanto riguarda l'arte. Per questo ho scelto di chiedergli di quella materia, so che gli fa piacere.
 
-Ecco qui..-mormora gongolando, mentre posa sul tavolo una pila di libri.
E io che ho portato solo un misero blocchetto per appunti.
-Adesso possiamo cercare con calma gli argomenti che hai bisogno di ripassare!
 
Sfoglio il primo libro che mi capita sotto mano, indicando un'immagine a caso che mi sembra di aver visto tra gli appunti di Antonio qualche giorno fa.
Feliciano si avvicina per leggere il nome e subito sorride per l'ennesima volta, tirando fuori i suoi appunti.
 
-La Basilica di San Marco? 
 
-Si, quello che è. Proprio non mi entra in testa, con tutte quelle cupole così.. così cupolose.
 
Dubito che la parola "cupolose" esista nel vocabolario italiano, ma Feli sembra capire cosa intendo. Benissimo, dal momento che non mi sono capito neanche io.
Si avvicina a me con la sedia, schiarendosi la voce e iniziando a spiegare, mentre mi mostra le immagini dell'esterno, dell'interno e della piantina.
 
-Dunque, già guardando l'esterno puoi vedere che è un insieme di stili diversi. Ne riconosci qualcuno?
 
Sbircio gli appunti, ci tengo a fare bella figura, anche se teoricamente sono lì da lui proprio perché non so un accidente di quella dannata Basilica.
-Allora.. bizantino..?
 
-Bravo! Poi?
 
-Anche romanico, se non sbaglio.-certo che non sbaglio, sto leggendo direttamente dal libro.
Ma lui sembra soddisfatto, e questo può bastare. Si sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio allungandosi un po' verso di me, e per un attimo smetto quasi di respirare, credendo che stia per fare quello che sto aspettando da anni; invece non fa altro che chiudere il libro da cui stavo sbirciando.
 
-Così sono capaci tutti, ve!-ridacchia, guardandomi con la stessa espressione con cui avrebbe guardato un bambino con un ritardo mentale.
In questo momento vorrei sotterrarmi.
 
-Tranquillo però, in fondo se qui proprio perché non lo sai.. volevo soltanto vedere se
 ricordavi almeno qualcosa, ma a quanto pare dovremo cominciare dall'inizio.
 
Gott, che carino, mi rassicura anche dopo una tale figuraccia. Inizia a spiegare con una pazienza infinita, e quasi mi sento in colpa accorgendomi che non riesco a concentrarmi su nient'altro che non sia quel faccino. E lui che ci sta mettendo tanto impegno per spiegarmi una lezione che avrà ripetuto già miliardi di volte. Mi dispiace, anche se la colpa non è mia. E' colpa sua se è così carino, e come se non bastasse, oggi sembra essersi impegnato per farmi sbavare ancora più indecentemente. Non che abbia fatto qualcosa di particolare, è semplice come al solito, ma ha qualcosa di diverso; oggi non è "carino", è proprio bello.
Un cucciolo di cane può essere "carino", ma Feliciano è bello e basta. O forse entrambe le cose.
 
Si sistema di continuo i capelli, come se non stessero già magnificamente bene, ogni tanto alza lo sguardo dai libri per guardarmi mentre continua a parlare, evidentemente non si è accorto che io dei libri me ne sto fregando nella maniera più assoluta.
 
-Ci sei, fin qui?
 
Annuisco con un'espressione da babbeo stampata in faccia, pur non avendo neanche sentito la domanda.
 
-Quindi ti va di ripetermelo..?
 
Visto che sto ancora annuendo come un cretino, lo prende come un sì, e mi fissa aspettandosi che io inizi a parlare.
 
-Dunque, la Basilica di San Marco.. mh..-cerco di dare un'occhiata veloce in giro, ripetendo a caso le prime parole che leggo.-Tanto per cominciare, ci sono queste cinque cupole, di cui una centrale più grande, e delle colon.. pilastr... quelli. E, se proprio vogliamo essere secchioni e ci va di aggiungerlo, ci sarebbero anche delle..  oh, stai bene vestito così~
 
Non ce l'ho fatta a trattenermi, ma qualcosa mi dice che non è stata affatto una cattiva mossa. In un primo momento Feli sgrana gli occhi, cercando forse di capire cosa c'entri questo con storia dell'arte, ma subito dopo un adorabile rossore gli compare sulle guance.
 
-G-grazie, ve.. 
 
Gott, il mio cuore.
A questo punto potrei fare qualsiasi cosa dal momento che è tranquillo e addirittura imbarazzato, sarebbe il momento perfetto, ma non so proprio che fare; non voglio essere sfacciato, ma di certo non voglio neanche sprecare quest'occasione.
Purtroppo, mentre ancora ci penso, lui ha già trovato il modo di cambiare argomento.
 
-Come mai hai chiesto proprio a me di aiutarti? Insomma, c'è chi è più bravo di me..
 
-Beh, a te questa materia piace, e speravo soprattutto che fosse un piacere per entrambi, quindi..
 
-E per te è un piacere studiare?-chiede con una risatina, ovviamente non con l'intenzione di prendermi in giro; non lo farebbe mai. Sa bene che io stesso scherzo sui miei voti a scuola, quindi non si fa problemi a fare battute.
 
-Ovviamente no, però è un piacere stare in tua compagnia~
 
Lo vedo arrossire di nuovo, e stavolta mi muovo ancor prima di poter elaborare qualsiasi pensiero: con una mano scosto una ciocca di capelli che gli copriva in parte il viso, impedendomi di vederlo bene.
Mi avvicino ancora un po' con la sedia, permettendomi di posare una mano sul suo fianco, e sento subito il suo profumo farsi più intenso man mano che avvicino il viso al suo; ha sempre un profumo dolce addosso, ma dev'essere il suo odore naturale, visto che non usa profumi.
Non riesco a spiegarmi come possa essere così perfetto, da quando lo conosco non sono ruscito a trovargli un solo difetto, e non concordo nemmeno con gli altri quando dicono qualcosa di negativo su di lui. Gott, questo ragazzo non ha niente di negativo.
Dicono che è poco sveglio, ma io so quanto è intelligente e interessante.
Dicono che è esile ed effeminato, ma non sono assolutamente d'accordo, dato che mi è capitato più volte di sbavargli addosso durante l'ora di educazione fisica.
Dicono che è un piagnucolone, ma non sono d'accordo neanche su questo: è solo sensibile, e la trovo una cosa carina, non un difetto.
 
-G-Gil.. cosa hai deciso di fare, ve?
 
Quella bellissima vocina interrompe ancora una volta il flusso dei miei pensieri, facendomi improvvisamente ricordare che sono lì, fermo impalato, con il viso a due centimetri dal suo. E realizzo solo poco dopo che la sua frase può essere interpretata come un "Sto aspettando che
ti dai una mossa".  Se mi sta addirittura mettendo fretta, vuol dire che lo vuole anche lui.
Eppure, Feliciano sembra sempre così innocente e puro che mi sento uno stupratore di bambini al solo pensiero di mettergli le mani addosso... e anche se in questo caso si tratta solo di un bacio, per me ha comunque una certa importanza.
 
-Gil, ti sto dando il permesso..-mormora di nuovo cercando di attirare la mia attenzione, che gli concedo subito.
Mi chiedo se gli tremeranno le mani, se in fondo è un po' preoccupato di fare una brutta figura, o se è imbarazzato non sapendo bene come iniziare.
A me le mani tremano così tanto che scuotono un po' anche me, sono preoccupato da morire e la mia autostima non è mai stata così bassa, non so nemmeno se baciarlo a stampo o se essere più sfacciato. Escluderei l'ultima opzione, dato che quel visino innocente non mi ispira quel genere di cose al momento.
Magari sarebbe addirittura la prima volta che lo fa.
Però, sarebbe bello essere il primo...
 
Finalmente decido di darmi una mossa e farlo senza pensarci più, sono sicuro che avrò rimpianti per tutta la vita se non lo bacio adesso che ne ho l'occasione.
Feli sussulta quando, con la mano ancora tremante, gli prendo il mento stringendo un po' le guance per avvicinarlo a me, mentre anche io mi avvicino a lui per incontrare il suo viso a metà strada. Per un attimo smetto di respirare, e sembra che anche tutto il resto si sia improvvisamente fermato;
non pensavo che un attimo potesse essere così perfetto, mi tornano in mente tutte le scene romantiche dei film più smielati che ho mai visto, le frasi fatte che infilano nei biglietti dei cioccolatini e le lettere zuccherose che quel coglione di Francis rifila ogni santo giorno a quell'inglese, ma niente di quello che ho in mente mi sembra così bello e perfetto.
 
E infatti, quando una cosa sembra troppo bella per essere vera, alla fine non lo è.
Sono a un millimetro da quelle labbra perfette quando qualcosa di molto simile all'urlo di una donnina mestruata mi trapana i timpani: è solo la graziosissima e calmissima voce di Lovino, comparso dal nulla chissà quando, che ci fissa come se stessimo avendo un bambino sul tavolo della cucina.
 
-Dannato albino bastardo, che hai intenzione di fare al mio fratellino?!
 
Guardandolo meglio, noto che in una mano stringe il suo ombrello, e dalla sua espressione tutt'altro che rilassata posso immaginare cosa sta per dirmi: "Sai dove te lo ficco questo?"
 
-Ve, Lovi, non è successo niente! Dai, stai calmo!-Feliciano cerca di salvarmi il didietro appendendosi al braccio del fratello e fissandolo con quegli occhioni color nocciola, sbattendo più volte le ciglia lunghe;
ha una strategia veramente da ammirare, e mi chiedo come faccia Lovino a non sciogliersi.
 
-Lo lascio stare se sparisce entro 10 secondi, a partire da ORA! 9, 8...
 
Non ci tengo a scatenare una catastrofe, raccolgo velocemente la mia roba e parto a gambe levate verso la porta, quasi sbattendoci contro la faccia -la mia magnifica faccia-, e corro via.
Accidenti a lui, non doveva passare la giornata con Tonio?! Conoscendolo, avranno avuto l'ennesima litigata e avranno mandato all'aria l'appuntamento.
Che palle, proprio nel momento migliore... è anche colpa mia però, ho perso troppo tempo a pensarci su, mi chiedo perché diamine non l'ho fatto subito.
 
...Invece lo so perché.
Perché per me era troppo importante, e ho dato per scontato che lo fosse anche per lui.
A quanto pare no.
Sospiro mentre ricomincia a piovere e mi accorgo di aver dimenticato l'ombrello, ma poco importa, in questo momento.
 
-Gil! Gilbert!
 
Oh, magnifico, adesso mi immagino anche la sua voce.
 
-Gilbert, hai dimenticato questo!
 
Mi accorgo che non si tratta della mia immaginazione solo quando smetto di sentire le gocce di pioggia sulla testa, e noto che qualcosa mi sta riparando dall'acqua: mi volto di scatto e mi ritrovo davanti Feli, quel bellissimo visino arrossato e il manico del mio ombrello stretto in mano.
Un attimo dopo, un paio di labbra morbide e calde si posano sulle mie premendo leggermente, ma non ho neanche il tempo di formulare un qualsiasi pensiero o di rispondere al bacio, che le sento già allontanarsi con uno schiocco.
 
-..E anche questo.-aggiunge all'ultima frase, con un sorriso che quasi mi provoca il diabete.
 
La pioggia inizia a piacermi, e non poco.
 
 
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Ancora PruIta, sta diventando come l'ossigeno.♥
Anche se non amo scrivere quanto amo disegnare, ogni tanto mi vengono in mente delle scene che
non posso riprodurre in un disegno, ma devo per forza descrivere, come in questo caso.
Spero di esserci riuscita e di avervi trasmesso almeno un minimo di fluffosità, che poi è la
materia di cui è fatta la PruIta.
...E Gilbo mi piace così, imperfetto e imbranato, perché secondo me è così in fondo.
Ringrazio l'Artura che mi ha dato l'idea, anche se alla fine è stata decisamente storpiata
e trasformata (io sono così quando scrivo, chiedo perdono).
E ringrazio anche la mia Ita-chan, che amo dal profondo del cuore, dei polmoni e del fegato.♥
 
 
  
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