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Autore: msLaufeyson    01/04/2013    2 recensioni
Dopo pochi secondi la nube si dissolse nell'aria e lei scese piano dal camper.
Due uomini stavano osservando il veicolo. Uno era una sorta di vichingo biondo con gli occhi azzurri. Aveva un'uniforme strana e stringeva nella mano destra un martello.
L'altro non era molto muscoloso, aveva i capelli neri come il manto dei corvi e due occhi che potevano gelarti con un solo sguardo
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“Ti faccio ridere, umana?” disse ad un certo punto lui. Lei si fermò e lo guardò da capo a piedi. Il suo sguardo la intimoriva, e anche molto.
“Non tu, il tuo nome” rispose lei beffarda. Non le piaceva quel tipo. Riprese ancora una volta il fascicolo e scorse velocemente la parte che lo riguardava. Però, era davvero un cattivone!
“Posso sapere il tuo di nome? Così mi faccio due risate anch'io” disse Loki sorridendo. Un sorriso alquanto maligno ma... affascinante.
“Mi chiamo Skylar” rispose lei.
Genere: Fantasy, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. You found me in this wasteland

 

Quella giornata era davvero molto calda. Skylar era seduta su una specie di sedia all'ombra della veranda del suo camper. Stava leggendo il fascicolo di un nuovo caso che la S.H.I.E.L.D le aveva appioppato. E lei che credeva di essere in vacanza!
Buttò il fascicolo sul tavolo davanti a lei e si alzò per prendere una Coca.
In quel momento sul display del cellulare si accese una luce bluastra. Una chiamata in arrivo.
Si?” rispose distrattamente.
“Skylar Flowers? Sono Fury” disse la voce dall'altro capo.
Oh, oh. Il grande capo.
Mi dica, signore”. Come mai l'aveva chiamata personalmente?
“Ha letto il fascicolo che le è stato inviato?” disse l'altro. Skylar guardò il fascicolo buttato in malo modo sul tavolo e si morse un labbro.
“Ehm, si, diciamo”
Bene. Mi può dare le coordinate di dove si trova in questo momento?”
“Si, aspetti un attimo”.
Skylar posò il cellulare e andò a prendere la cartina, poi disse le coordinate al suo interlocutore.
Tra circa sessantasei secondi una nube polverosa la avvolgerà. Non si preoccupi, stanno solo arrivando visite. Resti lì e aspetti l'arrivo di una squadra”. Fury chiuse la telefonata.
Ma bene, neanche il tempo di chiedere di più. Riprese in mano il fascicolo per un attimo e scorse un nome che la fece iniziare a ridere.
“Ma come si fa a chiamare uno così...”
Non finì la frase perchè si accorse che delle nubi nere si stavano accumulando nel cielo sopra di lei.
Sembrava l'arrivo di un uragano.
Andò ad infilarsi dentro il camper per ripararsi. Ad un certo punto una nube di polvere avvolse il veicolo. Skylar non riusciva a vedere nulla.
Dopo pochi secondi la nube si dissolse nell'aria
e lei scese piano dal camper.
Due uomini stavano osservando il veicolo. Uno era una sorta di vichingo biondo con gli occhi azzurri. Aveva un'uniforme strana e stringeva
nella mano destra un martello.
L'altro non era molto muscoloso,
aveva i capelli neri come il manto dei corvi e due occhi che potevano gelarti con un solo sguardo. Dopo aver osservato meglio il secondo, Skylar corse a prendere il fascicolo di Fury.
“Thor...” disse leggendo “E... Loki!” non riuscì a trattenere una risata. Quel nome le sembrava troppo divertente.
“Ti faccio ridere, umana?” disse ad un certo punto lui. Lei si fermò e lo guardò da capo a piedi. Il suo sguardo la intimoriva, e anche molto.
Non tu, il tuo nome” rispose lei beffarda. Non le piaceva quel tipo. Riprese ancora una volta il fascicolo e scorse velocemente la parte che lo riguardava. Però, era davvero un cattivone!
Posso sapere il tuo di nome? Così mi faccio due risate anch'io” disse Loki sorridendo. Un sorriso alquanto maligno ma... affascinante.
“Mi chiamo Skylar” rispose lei.
Lui si mise a ridere per circa due secondi, poi tornò serio.
“Ma che burlone!” sospirò Skylar alzando gli occhi al cielo.
Ad un tratto sentì in lontananza il rumore di una macchina e si rilassò. Stavano arrivando i soccorsi. Si sarebbero portati via quei due e lei avrebbe continuato la sua vita senza più vedere Loki e il suo mostruoso sorriso.
Agente Flowers” disse una voce alle sue spalle. Lei si girò e vide quell'antipatico di Turner che le sorrideva.
“Turneeeeer, vecchio mio!” rispose lei con un falso sorriso.
Li portiamo via noi. Spero che non siano stati di disturbo durante la tua... vacanza” disse Turner.
Lei gli sorrise e se ne andò
sul camper.
Vide
i due uomini salire in macchina.
Thor la salutò, mentre Loki si limitò a sorriderle malignamente.
Un brivido la percorse lungo la schiena. Era come se le volesse dire 'ci incontreremo ancora', e la cosa non le piaceva per niente.

Lo portarono in una specie di caserma. Doveva essere la base dello S.H.I.E.L.D.
Loki si guardava attorno come se fosse stata la prima volta che passava di lì. Non era così. Ricordava bene di quando era tornato sulla Terra ed era comparso in quel posto.
Suo fratello gli era accanto. Come lo odiava. Sapeva benissimo che c'era il suo zampino in quello che stava succedendo. Odino, suo padre, lo aveva condannato a vivere da umano sulla terra. Thor era sicuramente complice in quella punizione. Forse l'aveva addirittura decisa lui.
Gli sembrava un gesto egoista, non capiva come mai non lo avesse lasciato morire.
Entrarono in una stanza, dove ad aspettarli c'erano gli Avengers, i 'supereroi' che l'avevano sconfitto alcuni mesi prima. Appena lo videro si scambiarono sguardi di disgusto. Ma ormai Loki era abituato a queste cose. Nessuno, da molto tempo ormai, lo considerava degno di attenzioni. Solo Thor riusciva ancora a parlargli e a mostrargli benevolenza.
“Oh, il principino!” esclamò un tipo di cui non riuscì a ricordarsi il nome. Sì, era quel supereroe di latta che aveva sempre la battuta pronta. Uno di quelli che detestava di più.
“Thor, puoi dire agli Avengers quello che hai detto a noi?” disse uno con una benda sull'occhio.
Thor prese a parlare della condanna del fratello da parte di Odino, padre degli dèi.
“Loki è stato condannato a vivere da umano, senza alcun potere, fra coloro che voleva distruggere”.
“Dobbiamo fargli da 'mamme'?” disse Iron Man con una smorfia.
“Chi ci dice che non tenterà di farci fuori in qualche modo o...”
“È del tutto innocuo” rispose Thor.
Ad un certo punto una strana idea venne in mente a Loki. Un'idea di cui lui stesso stentava a credere.
“Posso fare il bravo, se voglio. Ad una condizione, però” le parole gli uscirono dalla bocca senza che lui potesse fermarle. Cosa stava facendo?
“Sentiamo, principessa” era Iron Man. Ovvio.
“Quella umana, quella che era lì quando siamo arrivati. Voglio lei” finì, e un sorriso gli si stampò sulla faccia.
“Skylar? Scordatelo, lei non starebbe mai con uno come te” ringhiò un tipo tutto muscoloso. Captain America.
“Se accetteremo questa tua condizione, dovrai promettere oltre al fatto di comportarti bene, di non toccare l'agente Flowers neanche con un dito. Chiaro?”
“Certo...”.

Skylar se ne stava seduta a leggere ancora quel fascicolo. Di sicuro era una missione importante, qualcosa della massima segretezza. E ovviamente lei non c'entrava un bel niente.
Un bip proveniente dal cellulare.
-Ciao bellezza. Sto venendo a prenderti, missione importante. C.A-
C.A. Captain America. Steve!
In quel momento il rumore di una macchina la fece sobbalzare.
“Ehi!” la salutò il ragazzo.
“Niente più addominali, mi dicono!” rispose lei.
“Sali, sei stata richiamata da Fury”
“Qualcosa d'importante?”
“Importantissimo”.
Skylar non credeva alle parole di Rogers. Finalmente il grande capo le aveva affidato qualcosa di grosso! Sapeva che prima o poi il suo momento sarebbe arrivato.
“Senti... la tua casa è piccola?” chiese Steve ad un certo punto.
“Mmh, perchè, vuoi trasferirti da me?” chiese maliziosamente Skylar.
“Io e te? Nah, non resisteresti più di un'ora senza saltarmi addosso!”
“Ma sentilo!” I due si misero a ridere. “Piuttosto, stiamo andando alla base?” chiese dopo essersi calmata.
“Non esattamente”
“Dai, non fare il misterioso! Avanti, sputa il rospo!”
“Diciamo che dovrai trasferirti in una casetta di circa cinquecento metri quadrati per un po' di tempo”
La ragazza lo guardò stupita.
“Hai detto cinquecento?” esclamò a bocca aperta.
“Il grande capo di spiegherà tutto. Ecco, siamo quasi arrivati”
Svoltarono in una viuzza un po' nascosta e davanti a loro si piazzò la vista di una meravigliosa casa.
Skylar scese dalla macchina e vide subito Fury.
“Salve” disse con tono referenziale.
“Agente Flowers, lieto di rivederla” sorrise Fury. Aveva sorriso?
Entrarono in casa. Era enorme, davvero fantastica. Il gran capo li portò in una specie di salotto.
Un gatto andò vicino a lei e si strusciò sulle sue gambe.
“Eddie!” sorrise felice Skylar.
“Gli ho detto io di portarlo qui” sussurrò Steve, e lei lo ringraziò con un bacio sulla guancia.
Poi si accorse che non erano soli. Sul divano erano seduti due tipi girati di spalle.
Non fece in tempo a realizzare chi fossero che questi si girarono e un sorriso dannatamente inquietante la accolse come poco tempo prima. Loki.
“Agente Flowers, sei stata scelta per un incarico di massima importanza” disse ad un tratto Fury. Sembrava un presidente.
“Si?” disse a malapena la ragazza continuando a guardare quella specie di serpente in forma umana che la squadrava.
“Quest'essere, come tu già sai perchè hai letto il suo fascicolo” iniziò Fury indicando Loki, “è molto pericoloso. L'incarico che ti è stato affidato è quello di sorvegliarlo e occuparti di lui. Ovviamente non sarai sola...”
“Mi faccia capire, signore... Devo fargli da balia?”
“In poche parole sì”.
Grandioso.
“E chi mi accompagnerà in questa fantastica missione?”
“Io” disse il vichingo Thor. Era la prima volta che lo sentiva parlare, e le trasmise una calma immensa.
“Allora, agente Flowers, accetta questo incarico?” pronunciò Fury come se fosse un qualcosa di solenne.
“Massì, ci sto”.


 

*note dell'autrice*
Bene, eccoci qui! Primo capitolo, prima storia.
Che ne pensate? Devo dire che non ne sono molto convinta, devo ancora
calarmici dentro... Mi rifarò col prossimo capitolo!
Un bacio!

  
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