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Autore: linasyan    20/10/2007    3 recensioni
Eccomi tornata con una nuova storia!!!! Questa fanfic è ambientata a San Francisco, Carolina Bainchi, nata e cresciuta a Boston si è appena trasferita... la sua nuova vita la cambierà e la sconvolgerà se stessa, ma anche le regole della scuola... leggete e recensite please!!! Fabfic dedicata a Beatrice e Giada!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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9 settembre, ovvero ultimo giorno di scuola. Ore 14

In un piccolo parco della periferia di Milano, un gruppo di 4 ragazzi era riunito per l’ultimo incontro delle vacanze. Ma non erano quattro ragazzi qualsiasi, erano Riccardo, Andrea, Marco e Luca, i ragazzi più popolari del Liceo scientifico Ardens.

“Hey Ricky sai che avremo una nuova compagna di classe?” chiese Andrea, il cugino di Riccardo “davvero e chi è?” “una che si è appena trasferita… una certa Carolina Bianchi, sono curiosa di vederla… magari è una gnocca pazzesca…” aggiunse Andrea, “ma tu pensi solo a quello? Io prima di farmi una ragazza la devo conoscere…” aggiunse Marco “certo Marco… certo… il tuo conoscerla è andare li farle Marco…> la lasci rispondere proprio un grande rapporto…” lo imitò Luca, “ma chissene frega… alla fine Ricky ti sei fatto con la Chiara Trovi?” “no sai il nostro caro amico Marco me l’ha ciulata… tanto quella si fa con tutti e verrà il mio momento…” rispose Riccardo a Luca.

Luca è un ragazzo alto, palestrato, occhi castani, capelli corti castani.

Marco, invece è biondo, occhi azzurri un fisico asciutto.

Riccardo, è alto, ha i capelli neri lisci e lunghi fino alle orecchie, occhi azzurri ghiaccio. Dei quattro è l’unico che non è ancora andato aletto con una ragazza, lui se le fa e basta.

Andrea ha i capelli ricci, corti, gli occhi verdi.

Tutti frequentano la seconda liceo.

 

Due ore dopo.

“Mi sto annoiando… cosa possiamo fare, dobbiamo svegliarci, è l’ultimo giorno di scuola… perché non andiamo dalle ragazze?” propose Luca “no secondo me dovremmo organizzare una festicciola, tanto casa mia è libera, basta fare un giro di chiamate e dire di portare tutto l’occorrente ed è fatta!” propose invece Marco “ci sto” risposero all’unisolo i due cugini.

 

Nel giro di mezz’ora la casa del biondo era piena di gente di tutte l’età.

Il quartiere in cui il ragazzo vive è uno dei più ricchi di tutta la città, in una zona di verde, vive in una villetta a due piani. Con una camera da letto matrimoniale, due camere con letti a una piazza e mezzo e due per gli ospiti con letti singoli, è il luogo perfetto per una festa.

La musica rimbomba fra le stanze, ragazzi che ballano, ragazzi che devono, che mangiano, che fumano e che fanno cose più intime nelle camere, la festa va avanti alla perfezione.

 

Una ragazza dai lunghi capelli rossi si avvicina ballando a Luca.

Incomincia a far movimenti provocatori, le lunghe gambe che si muovono a piccoli passi, il bacino che ancheggia, le mani sopra la testa.

Monica Ginis, una delle ragazze più popolari della scuola, ha trovato chi le farà compagnia quella sera… un bacio sulle labbra, sempre più sensuale, l’allontanamento dalla pista… ed infine andare in una delle camere da letto, e mettere sulla porta il cartello “Occupato…” è lo scopo della serata… per quasi tutti.

 

Alle nove la festa è finita, presto rispetto al solito. Ma è l’ultimo giorno, ed è sempre così.

 

 

9 settembre, casa Bianchi, ore 21.

In un piccolo appartamento, ancora tutto in disordine, scatoloni ovunque, una giovane ragazza dai capelli biondi e gli occhi verdi scuri, si fa strada nel caos più totale.

Dopo mille sforzi finalmente raggiunge la sua camera, forse l’unica già in ordine. Infatti Carolina Bianchi è sempre stata una ragazza precisino, maniaca dell’ordine.

Si sdraia sul letto pronta per andare a dormire, domani sarebbe stato il primo giorno di scuola, nuova scuola nuovi compagni. Dopo che per via del lavoro della madre si è dovuta trasferire da Boston  a San Francisco.

S’infila nel letto e prova ad addormentarsi, ma non ci riesce è troppo agitata, non è mai stata brava a socializzare, aspettava sempre la prima mossa degli altri. I ragazzi non l’hanno mai considerata più di tanto, soltanto una volta il ragazzo che le piaceva ricambiava i sentimenti, ma dopo due settimane di fidanzamento era andato tutto all’aria.

 

Dopo chissà quanto tempo finalmente riuscì ad addormentarsi… ma le sembrò un attimo, infatti poco dopo suonò la sveglia.

“Ma è già mattino?” si disse, stancamente si alzò dal letto e si diresse verso il bagno. Il suo stomaco sembrava essere entrato in una voragine, sicuramente non avrebbe fatto colazione…

appena uscita dal bagnò si vestì, guardò l’orologio, le 8,00. essendo il primo giorno l’entrata sarebbe stata alle 8,30, aveva calcolato di metterci dieci minuti ad arrivare, ma oggi l’avrebbe accompagnata sua madre in macchina.

Alle 8,15 lei e sua madre uscirono, arrivati a scuola Carolina si sentì mancare.

Entrò nell’ampio atrio, ed assieme alla madre si diresse in segreteria, quando ebbero finito fu accompagnata da una bidella in classe.

La II D. Gli altri studenti erano già entrati, la bidella sussurrò nell’orecchio della professoressa, una signora bassa e paffutella qualcosa, il viso di questa s’illuminò, si vede che aveva atteso la ragazza con entusiasmo. Anche i ragazzi, che si stavano facendo i meriti cazzi propri alzarono lo sguardo.

“Oh ciao tu devi essere Carolina Bianchi, io sono la professoressa di lettere, la professoressa Desi, senti cara siediti qua davanti. Pizzi si sposti.” Disse con tono brusco ad un ragazzo, Caterina si sedette affianco ad un’altra ragazza dai lunghi capelli neri e gli occhi del medesimo colore.

Questa la guardò con curiosità.

“Cara stavo chiedendo ai tuoi compagni come avevano passato le vacanze, senti vuoi raccontarci un po’ di te?”.

/Questo no! Cazzo!/  pensò Carolina.

“Va bene… non c’è molto da dire, sono nata a Boston e un mese fa circa mi sono trasferita qui” concluse cercando di dire il meno possibile, “e come mai sei venuta qui?” chiese la Desi, questa aveva capito che la nuova ragazza era imbarazzata, ma sembrò non importarle, anche Carolina capì il “piano” della prof. e capì da subito che l’avrebbe odiata.

“Mia madre si è trasferita per lavoro” disse a suo malgrado, la professoressa contenta, la lasciò finalmente in pace, andando a torturare qualcun altro.

“Ciao io sono Beatrice” la vicina di banco di Caterina la distolse dai suoi pensieri, “Carolina” disse tendendo la mano, che la nera strinse. “Simpatica vero?” disse riferendosi alla prof. “da sposare… ma farà sempre così?” “purtroppo si, ma se l’accontenti senza fare storie ti lascia in pace…” “oh…” una voce di ragazzo la distrasse, si girò per cedere da chi proveniva una voce così vellutata.

Poi lo vide, il ragazzo dai lunghi capelli neri, e gli occhi ghiaccio.

Anche lui si girò da quella parte, e per un millesimo di secondo i loro sguardi s’incontrarono.

Imbarazzata Caterina si voltò di scatto, Riccardo rimase stupito, quella ragazza era carina, e sentì un brivido percorrergli la schiena, ma non ci fece troppo caso.

Anche il cugino aveva notato la nuova ragazza, ed un sorrisetto malizioso gl’increspò il viso.

Nelle due ore prima dell’intervallo, entrambe con la Desi, Carolina e Beatrice parlarono di tutto e di più.

 

Durante l’intervallo la nera presentò a Carolina un’altra ragazza, Giada. Questa ha i capelli castani ricci e gli occhi.

Poi lo vide ancora, il ragazzo che aveva notato durante la lezione, si fece coraggio e chiese.

“Chi è quel tipo coi capelli neri?” “è Riccardo, è uno dei ragazzi più fighi, quello riccio è suo cugino Andrea, il biondo figo è Marco e l’altro è Luca…” rispose Beatrice “come avrai potuto notare alla nostra cara Bea  piace Marco… ma non è alla sua portata, almeno a me non piace nessuno e se mi piacesse qualcuno non sarebbe certo uno irraggiungibile…” “perché irraggiungibile?” “perché ai quei quattro piacciono solo le troiette” disse con un tono d’amarezza Beatrice. Carolina capì che c’era qualcosa dietro ma non indagò.

Le altre due ore passarono velocemente.

Casualmente tutte e tre le ragazze facevano la strada assieme.

Ma non erano le uniche, i due cugini infatti erano dietro di loro.

Riccardo era incantato a guardare quella ragazza, che l’aveva così tanto colpito.

“Ha un bel culo…” lo distrasse il cugino “quasi quasi ci provo…” continuò “fa come vuoi” rispose, ma questo gli diede fastidio.

Poi tutti e cinque tornarono a casa propria… incoscienti che qualcuno stava per stravolgere tutte le regole della scuola.

 

Allora com’è??? Non credo sia un granchè… spero di ricevere qualke recensione… così da regolarmi se continuare oppure no!!!

Vorrei poi aggiungere ke qst fic è dedicata a Beatrice e Giada, anke se quest’ultima nn potrà leggerla… Ragazze siete mitike v.v.1.u.k.d.b!!!

Baci Lina

 

 

  
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