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Autore: _harrysdurex    01/04/2013    1 recensioni
Si,ora posso dirlo. Lui,mi ha salvato da questo incubo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Carter,alzati da quel letto,sono quasi le otto! Farai tardi a scuola!"

Ecco la solita voce assordante di mia madre che,come ogni mattina,veniva in camera mia per svegliarmi,perchè dovevo andare a scuola.
La scuola,o come la chiamo io..il mio INCUBO.
Perche incubo? Perchè lì era tutto una merda. Tutto quanto. 

"Carter Rose White! Alzati immediatamente!"

Non aspettai neanche un minuto,e mi alzai dal mio letto. Infilando le pantofole,mi precipitai nel mio armadio,in cerca di qualcosa di bello da mettere. Alla fine,decisi di indossare un jeans stretto nero,una canotta bianca con un cardigan e ballerine rosse.
Dopo essermi cambiata,corsi subito in bagno,per darmi una rinfrescata al viso. Mi truccai un pò,e uscendo dal bagno,presi la mia borsa,e scesi al piano di sotto.
Guardai il mo orologio.
Le 8.00.

"Merda. E' tardissimo!" 
"Carter!"
"Che c'è?" dissi dirigendomi verso il tavolo,prendendo un toast e infilandolo in bocca per la fretta.
"Linguaggio." disse lanciandomi un'occhiataccia. "Scusa,ma ora devo proprio scappare,ci vediamo per pranzo." dissi,prendendo le chiavi dal tavolino,dirigendomi verso la porta. "Certo,a dopo tesoro." 

Sorrisi,e uscì di casa. Iniziai a camminare verso la scuola. Per fortuna,non era molto lontana da casa mia. Minimo 10 minuti,ed ero già lì. Continuando a camminare,non mi resi conto che ero già arrivata davanti questa. Feci un sospiro,ed entrai dentro. 
Mi fermai un attimo e vidi gente che correva per i corridoi,che urlava..il quella scuola regnava il caos.
Presi un'altro sospiro,e mi dirissi verso il mio armadietto. Mentre stavo camminando,senti qualcuno che mi spinse così forte,da farmi cadere a terra.
Tutta la gente che era lì nei paragi,e aveva assistico alla scena,iniziò a ridere. Mi sentivo uno schifo. 
Raccolsi la mia borsa da terra,mi alzai,e corsi diritta verso il bagno. Entrai,e poggiando le mani sul lavandino,guardai il mio riflesso sullo specchio,e iniziai a piangere. 
Ecco che questo incubo prende inizio.

Ormai,piangere era l'unica cosa che facevo là dentro. Forse,passavo la maggior parte del tempo a piangere che a studiare.
Quando mi ripresi,mi asciugai le lacrime,mi diedi una rinfrescata al viso,e uscì fuori dal bagno. Quando aprì la porta,mi scontrai con qualcuno.

"Oh mio dio,ti prego,scusami." dissi abbassando lo sguardo. "Ehi,non scusarti,non ce ne è bisogno." disse lui portando un dito sul mio mento,per alzarmi il viso. Quando me lo alzò,mi ritrovai davanti a me un ragazzo che non avevo mai visto prima. Aveva gli occhi color nocciola, e un sorriso..perfetto. 
Quel ragazzo era qualcosa di magnifico.

"Ho visto cosa ti hanno fatto quei ragazzi prima." mi guardò dritta negli occhi. "Già,ma ormai ci ho fatto l'abitudine." dissi mordendomi l'interno della guancia. "L'abitudine? Vuol dire che lo hanno fatto anche altre volte?" disse spalancando gli occhi. "Esatto." 
"Lasciali stare,non meritano il tuo dolore." mi accarezzò il visò,mentre mi sorrise. "Comunque,piacere. Mi chiamo Justin." 
"Piacere,Carter." sorrisi. "Senti,visto che ora scatterà la prima ora,mi stavo chiedendo in che classe eri." 
"Io sono nella A." 
"Perfetto! Anche io sono nella A,mi chiedevo magari,se ti vorresti sedere vicino a me." 
"Certo." annuì sorridendo. "Ti va di andare a prendere già posto?" 
"Certo,andiamo." sorrise,e mi fece segno per andare in classe.

Il mio primo giorno di scuola,stava andando già meglio.

Raggiungemmo la classe,e quando stavamo per entrare,ritrovai gli stessi ragazzi che mi spinsero,al bordo della porta. 
Merda.
Quando cercai di entrai,uno di quelli mi fermarono.
"Nonono,niente sfigati." disse muovendo il dito a destra e a sinitra in segno di 'no',ridendo con gli altri. "Oh,ma fatevi largo." disse Justin afferrandomi da una mano,spingendoli per spostarsi dalla porta,per poi entrare dentro la classe. "Cosa hai detto?" si girarono verso di Justin,e iniziarono ad avanzare verso di noi. "Ho detto di farvi largo,perchè qui non siete nessuno." disse,stringendo i pugni. "Justin,lasciali sta.." 
"E chi sei tu per trattarmi in questo modo?" 
"E chi sei tu per trattare male la gente?" disse con tono duro. "Mi stai già sul cazzo. Attento a come mi parli." 
Justin qui non rispose,ma si girò e si sedette sul banco,facendo segno a me di sedermi al banco accanto al suo.
"Sei stato grande con quei tizi." mi voltai verso di lui sorridendo. "Nah." 
"Si,e non si discute." dissi lasciandomi scappare una risata.

Ecco che la prof. di italiano entrò. Bene,ecco come iniziare bene una giornata. La professoressa di italiano era quella che odiavo di più,perche anche se non facevi niente,aveva sempre qualcosa da ridirti. E lei,ogni lunedì,la avevamo per tutte e cinque le ore.

Ammazzatemi.

Per fortuna,queste cinque ore passarono molto veolci,e non esitai a correre fuori la scuola,inseguita da Justin.
"Ehi,sei veloce a correre eh." disse con il fiatone. "Farei di tutto pur di uscire da questa scuola." mi girai verso di Justin,sorridendogli.
"Ora io devo andare.." mi iniziai a guardare un pò intorno. "Si,anche io. Senti,ti andrebbe di darmi il tuo numero di telefono? Così,possiamo sentirci,se vuoi."
"I-il mio numero?" dissi sorpresa. "Si,il tuo numero." sorrise.
"Certo." presi dalla mia borsa una penna,strappai un pezzo di carta da un quanderno,e ci scrissi il mio numero sopra,dandoglielo.
"Ecco a te,ora io devo scappare. Ci sentiamo Justin." sorrisi. "Certo,ci sentiamo presto,Carter." sorrise anche lui.

Per la prima volta,lasciai quella scuola con un sorriso sul mio volto. 

Iniziai ad incamminarmi verso casa,e in poco tempo ero già arrivata. Presi le chiava dalla mia borsa,aprì la porta,ed entrai dentro.
Buttai la borsa sul divano,e mi precipitai verso tavola. Non dissi una parola per tutto il tempo.
Finito di mangiare,corsi in camera,e mi lasciai cadere sul letto,per la stanchezza.
Voglia di fare i compiti non ne avevo,perciò,decisi di ascoltarmi musica.

Mi alzai dal letto e andai sulla mia scrivania in cerca delle mie cuffie,che alla fine si trovavano dentro il mio porta matite. Ora ditemi che ci fanno le mie cuffie dentro quel coso.
Le presi,e snodando tutti i nodi che si erano creati,le attaccai al cellulare.
Sbloccai lo schermo per scegliere che canzone mettere,quando mi ritrovai un messaggio.

Da: numero sconosciuto.
"Hei Carter,sono Justin,questo è il mio numero."

Justin.


 





  
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