-Oh, Dianna, non immagini quanto mi fossero mancate le nostre serate... Era da tempo che aspettavo un'uscita solo fra noi due, e stasera, finalmente, l'abbiamo avuta!- dice Lea passeggiando per la Fifth Avenue sotto braccio con la sua migliore amica.
-Hai ragione, Lea... Tra un impegno e l'altro e quel guastafeste di Cory che ti tiene tutta per sè, non riusciamo mai a vederci da sole! Comunque sia, abbiamo passato una splendida serata... Assolutamente da ripetere!- risponde la bionda.
-Vero! Oh Dì, è già l'una di notte... Ma quanto tempo siamo state al ristorante?! Mi dispiace davvero, ma devo andare... Scioccamente non mi sono portata dietro le chiavi di casa e non vorrei far stare sveglio Cory tutta la notte ad aspettare che io torni.-
-Oh, no Lee, dai... Perchè non vieni a dormire da me per questa notte? Facciamo uno strappo alla regola! Tanto Cory è un dormiglione, neppure se ne accorgerà di essere da solo: domani mattina si sveglierà e tu sarai già lì da lui! Andiamo, ti prego!!- scongiura l'amica.
-Vorrei tanto... Facciamo un'altra volta, promesso! Perdonami, Dì... Buona notte, ci vediamo lunedì sul set!- dice Lea scoccandole un bacio sulla guancia ed abbracciandola. Poi fischia per chiamare un taxi e torna nel suo lussuoso appartamento a Manhattan.
Arrivata, cerca di bussare alla porta il più piano possibile per non fare troppo rumore... Dopo un paio di volte, decide di insistere leggermente più forte, preoccupata che Cory si sia addormentato. Dopo un paio di minuti, finalmente l'alto ragazzo le viene ad aprire e Lea lo fulmina con lo sguardo.
-Ho capito che sei un pigrone, ma non sono mica tornata alle quattro di notte!- lo rimprovera Lea, posando la borsa di Louis Vuitton sul comò dell'ingresso.
-Scusa...- borbotta Cory, abbassando lo sguardo e traballando in direzione della camera da letto. Prima che scomparisse, la mora gli afferra un braccio per farlo voltare verso di lei e si avvicina per dargli un bacio. Dopo pochi secondi, Lea si stacca e corruga la fronte.
-Cory, puzzi di alcool... Hai per caso bevuto?-
-Giusto un goccio, nulla di che...-
-Hai un comportamento strano e ti trema la voce... Ti sei di nuovo ubriacato?-
-No Lea, okay?-
La ragazza gli afferra il mento perchè lui la guardasse direttamente negli occhi.
-Hai gli occhi lucidi. Mi prendi in giro, Cory?- chiede Lea, alzando un sopracciglio.
-Ma che cazzo vuoi?!- urla il ragazzo voltandosi e dirigendosi in camera da letto, sbattendo violentemente la porta.
Lea va velocemente in salone e trova un paio di bottiglie di birra vuote ancora sgocciolanti sparse sul tavolino di fronte al divano. Con riluttanza, le afferra e le getta nel secchio, borbottando infastidita dalle sue bugie. Sempre più insospettita, va in bagno ed inizia a svuotare il cestino, fino a che, infondo, trova una bustina di plastica vuota. Sbarra gli occhi e la lancia, ed in meno di un secondo si fionda in camera da letto. Inizia a svuotare tutti i cassetti di Cory, gettando indietro biancheria e vestiti, senza fermarsi un attimo.
-Lea, porca miseria, mi spieghi cosa stai facendo?! Smettila e fermati un secondo!!- gli grida il fidanzato, ma la mora continua finchè non tira fuori dalla tasca di un paio di jeans infondo al cassetto un'altra bustina di plastica... Ma stavolta con all'interno una polverosa sostanza bianca. Lea la fissa come pietrificata, poi lentamente si alza da per terra e si gira verso di Cory. Il suo sguardo severo e amareggiato è puntato verso di lui, verso i suoi occhi che pian piano diventano ancora più lucidi.
-Adesso mi spieghi che cosa cazzo è questa. Spiegamelo, avanti, spiegamelo!! Pensi che io sia stupida?!- sbotta la ragazza, mentre inizia a piangere silenziosamente.
Cory si siede sul margine del letto e si prende la testa fra le mani, in un gesto di disperazione. Nella stanza, il silenzio viene interrotto dai singhiozzi del ragazzo, che inizia a piangere copiosamente. Lea lascia cadere la bustina di cocaina a terra e si fionda su Cory, sedendosi accanto a lui. Con un braccio gli cinge la schiena ed inizia ad accarezzargli affettuosamente i capelli. Il canadese l'abbraccia disperatamente, mentre le lacrime le bagnano la spalla.
-Ehi, ehi, amore... Io sono qui per te, capito?- gli sussurra con dolcezza Lea.
-Mi dispiace tanto, mi dispiace tanto... Sono un coglione, lo so... Mi dispiace tanto...- ripete il ragazzo, tra un singhiozzo e l'altro.  -Tesoro, supereremo questo, insieme. Io sono qui per te e ci sarò sempre! Ti amo e non ti lascerò mai, va bene?-
-Cosa ho fatto per meritarti? Sei perfetta Lea, ed io sono solo un idiota... Io non volevo, te lo giuro! Non voglio essere così, voglio essere una persona migliore... Ti amo così tanto, mi dispiace di averti deluso!- si scusa Cory.
-Andremo avanti, terremo duro e ne usciremo, ne sono sicura- lo rassicura la mora, dandogli un tenero bacio sulle labbra. Poi si alza dal letto, raccoglie la bustina dal pavimento e va in bagno per gettarla nel gabinetto. Dopo di che, torna dal fidanzato ed insieme si sdraiano per dormire. Lui cerca la sua mano sotto le lenzuola e gliela stringe. Quella minuscola mano trasmette forza, coraggio a Cory, è la sua ancora senza la quale non vivrebbe. In quel momento in cui si sente una nullità, uno stupido, un immaturo, Lea gli porta amore e sicurezza. Lei è la sua luce nel buio più totale. Lei è la sua vita, il suo tutto.
-Buona notte amore- sussurra Lea.
-Notte cucciola- risponde il ragazzo, posandole un affettuoso bacio sulla fronte.