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Autore: xtomx95    01/04/2013    4 recensioni
Prima o poi arriva per tutti un momento nella vita in cui ci si trova arresi, non si scampa. Anche Dario, impegnato in un faticoso viaggio, si lascia prendere dalla disperazione, ma la sua sorte cambierà quando una voce gli farà notare un pesco.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Pesco

 Il viaggio per Dario stava durando fin troppo e il bisogno di riposare era parecchio, ma non riuscì a trovare nemmeno una caverna in cui ripararsi e la neve che veniva giù a tormenta e il freddo non permettevano certo di dormire fuori; Così il nostro amico si disperò e crollò sulle ginocchia. Erano ore che camminava contro il vento e la neve, e la fame e la sete lo stavano “divorando”. Le lacrime cominciarono a scendergli dagli occhi. Stava per impazzire e ciò lo portò a iniziare un monologo:
-Perché? - Gridava - Perché è così difficile riuscire a portare la pace su questo mondo? Io la Fede ancora non l’ho persa, ma il corpo inizia a cedere, e le mie sofferenze sembrano distruggermi. Ho forse fatto qualcosa per meritarmi questo? È veramente tanto grande la mia colpa? Di una sola cosa ho bisogno in questo momento: Un rifugio, ma di esso non c’è traccia.-
Le lacrime e la rabbia ormai avevano completamente distrutto la sua ragione, e di reazione alzò lo sguardo al cielo, e iniziò a urlare con tutto se stesso:
-Mi hai capito? Ho bisogno di un posto in cui ripararmi! Necessito di un riparo! Dove sei in questo momento? Se ci sei, dammi ciò che ti chiedo perché ne ho bisogno! -
Appena ebbe finito la frase, una voce femminile gli disse:
-Guarda di fronte a te, e scoprirai che la tua rabbia ti ha offuscato la vista -.
Dario le sapeva riconoscere le paternali, ma nonostante ciò non reagì male a quella frase, bensì si rilassò tutto d'un colpo, come se il suono di quella voce gli avesse addolcito il cuore.
Il ragazzo fece come gli era stato detto e diresse lo sguardo proprio di fronte a se. Riuscì, per pura fortuna, a scrutare un Pesco a circa sette metri da lui. Era enorme e del tutto pieno di petali (il che era impossibile in mezzo a quella neve). Sembrava anche che quei petali emanassero luce, proprio come il sole e le stelle.
Dario raccolse tutte le sue forze e con esse percorse quei sette metri che lo separavano dall’albero. Fu una faticaccia. Arrivato a destinazione, poggiò una mano sul tronco e tentò di riprendere fiato.
-Dario…- Disse una Voce maschile di cui il ragazzo non capiva la provenienza -…Dimmi di cosa hai bisogno-
Sorpreso, Dario iniziò a chiedere:
-Chi ha parlato? E come conosci il mio nome?-
-Sono colui sotto di cui sei riparato, e il tuo nome l’ho sempre conosciuto e per l’eternità lo conoscerò. Adesso, però, dimmi cosa desideri.-
-Chiedo un riparo dalla neve e dal freddo per potermi riposare. Le mie forze sono alla fine.-
-Lo avrai! Distenditi.- Esclamò la Voce e Dario eseguì. subito dopo il pesco scosse la sua chioma facendo cadere tutti i suoi petali. Come sassi, essi non furono trasportati dal vento, ma (per forza misteriosa) caddero sul ragazzo, ricoprendolo completamente. I petali erano morbidi e caldi, e, per evitare che le forti raffiche li spazzassero via, quelli più esterni si tramutarono in Roccia così fine da riuscire a non schiacciare Dario, ma comunque capace di resistere al vento.
Il ragazzo era contento, ma anche turbato, e quindi chiese:
-Ma così non sei riparato dal vento e dalla neve, non soffrirai troppo per potermi riparare?-
-Ragazzo mio, non sai quante volte mi sacrifico per voi uomini, ma tutte le volte sono risorto, risorgo e risorgerò insieme a voi, e ciò mi dona gioia. Sia morire sia risorgere per e con voi mi rende felice, e presto imparerete a esserne felici anche voi.-
Dario venne travolto da una grande serenità, e ciò lo fece addormentare con il sorriso e riparato dal caldo di quella moltitudine di petali.
Al suo risveglio si scrollò tutti i petali di dosso e vide che la tormenta era terminata. Pesco si riempì in quel momento di altri petali. Il ragazzo si rese conto anche che, per qualche forza misteriosa, la sua fame e la sua sete si erano estinte.
-Oh mio dolce Pesco, ti ringrazio, e il desiderio di rimanere qui con te per il resto del mio tempo è troppo forte perché lo possa ignorare.-
-Mi dispiace mio caro Dario - Rispose l’albero -, ma è giunto per te il momento di ripartire per la tua strada. Sappi però che sarò sempre lì, accanto a te per proteggerti e guidarti, ma ciò potrà accadere soltanto se tu confiderai in me. Non sfidarmi mai più, quindi, perché è chi non mette in dubbio le mie parole che riceverà le mie opere.-
-Quando ti ho sfidato?- chiese Dario, confuso dalla sua affermazione, e il Pesco rispose:
-Quando hai urlato contro di me, dicendo “…Se ci sei, dammi ciò che ti chiedo…”. Così facendo hai messo in dubbio la mia presenza, e hai preteso qualcosa per poterti far dire il contrario.-
-Ti prego, perdonami! è terribile il mio errore, ma non essere arrabbiato con me.- Chiese Dario, mettendosi quasi a piangere per i sensi di colpa.
-Non preoccuparti- Rispose il Pesco -mai sono stato arrabbiato con te, e già ti ho perdonato, in quanto errare è inevitabile per un umano, ma non ricommettere più questo errore, altrimenti non potrò darti il mio aiuto.-
-Te lo prometto.- Disse sorridendo il ragazzo. In seguito la forte felicità che quelle parole crearono in lui, lo portarono a correre con tutto se stesso e a lungo, e anche quando giunse allo stremo delle forze, continuò a correre senza sosta per molte ore, ignorando la stanchezza, perché era la felicità a dargli la forza. Riguardo al Pesco, esso fece ciò che disse a Dario, e gli stette accanto in eterno, mandandogli amici a guidarlo e a proteggerlo, e ancora altri amici da proteggere e guidare.

   
 
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