Altro capitolo… pensavo di postarla tutta, ma manca ancora un bel po XD perciò andrò piano XD
Accie purin *__* ti lovvo….
Tutti i personaggi descritti sono di loro proprietà (T_____T e la tristezza calò) non mi appartengono (T___T), questa storia non è stata scritta per motivi di lucro.. solo per puro divertimento.
< Che scandalo! > Commentò scherzosamente Akira nell’orecchio del fidanzato che iniziò a ridere.
Le labbra del biondino incominciarono a percorrere tutte le linee del volto del ragazzo, continuando a baciarlo ed accarezzarlo fino alla loro fermata.
< kami hai visto come ci guardavano malissimo! >
< Si e non farlo mai più! > Disse serio
< Dai… perché! E’ stato divertente! > Disse, prendendolo per mano e iniziando a giocare con il pollice.
< Se lo dici tu! > Non era un tipo timido, ma quelle effusioni, fatte solo per dare spettacolo e non come segno di amore lo avevano infastidito.
< Dai.. non lo faccio più! > Disse scoccandogli un bacio.
< Prometti! >
< Promesso! >
Non dissero più niente, continuarono il oro tragitto in silenzio, tenendosi per mano e ogni tanto lanciandosi qualche bacio.
< Accomodati, adesso di do un asciugamano e dei vestiti asciutti! Sanò ti ammali! > disse premuroso Akira andando nella sua stanza ritornando con tutto il necessario.
I nonni erano a fare un piccolo viaggietto per il Giappone, lasciandolo solo per un mese intero.
Takanori andò in bagno da quale uscì asciutto e vestito alla Akira.
< Il mio pigiamino ti va un po largo! Ma sei una favola > Disse gettandolo sul divano e mettendosi a cavalcioni sopra di lui, iniziando a baciargli il viso terminando sulla sua bocca.
Li si soffermò poco perché cominciò a scendere fino al collo sfilandogli la maglietta e proseguendo fino all’inguine..
-dlin dlon-
< Facciamo finta di niente! > Disse Akira, ritornando a coccolare il suo amore..
< Potrebbe essere qualcosa di importante! Vai ad aprire! > Continuò Takanori, rivestendosi e porgendo i vestiti al suo ragazzo.
Molto svogliatamente si rivestì e andò ad aprire, trovandosi davanti Kouyou, yuu e Yutaka completamente bagnati.
< Ragazzi ma che vi è successo? > Chiese scoppiando a ridere
< Guarda lasciamo stare, ci fai entrare un secondo? > Chiese infreddolito kouyou
< Certo! Vado a prendervi degli asciugamani, accomodatevi vicino a takanori! > Disse indicando il ragazzo sdraiato sul divano, tutto spettinato.
< Scusate, vi abbiamo disturbato! > Disse yutaka
< Ma va! Brutto scemo… siediti! > esclamò il padrone di casa tirando un schiaffo giocoso sulla schiena del ragazzo.
< Allora cosa avete fatto? Guerra di palle di neve? >
< No! Una vecchia! >
Takanori e Akira rimase schioccati, no capendo bene la risposta…
< Scusa? Ripeti! >
< Eravamo sotto ad un palazzo, stavamo parlando, ma piano.. ho acceso la mia moto e questa è arrivata fuori e ci ha
lavato… >
< con questo freddo… >
< Non ci posso credere! > Akira scoppiò a ridere, non riuscendosi a trattenere seguito a ruota da Takanori che ormai aveva le lacrime agli occhi.
< Io non lo trovo così divertente! > Commentò yuu, osservando gli amici quasi morti dal troppo ridere.
< beh.. ormai siamo tutti qui… possiamo anche parlare della band! > Propose yutaka..
< Si.. vero! Muoviamoci a decidere tutto! > Aggiunse yuu, ritornato stranamente di ottimo umore.
< Beh.. cosa c’è da decidere? > Chiese Takanori,
< Beh.. come prima cosa il nome, poi… >
< Credo che il nome sia meglio deciderlo in seguito, sul tipo di musica che faremo credo che sia scontato.. anche i nostri ruoli, credo che l’unica cosa di cui dobbiamo parlare sia se suonare musica composta da noi o delle cover! >
< Beh, tanto per cominciare sia meglio fare delle cover.. infondo non abbiamo cose fatte da noi! > Rispose Kouyou
< Akira ha composto qualcosa… a mio parere è molto bella! Basta sentirla e poi comporre anche le altre basi e poi io posso provare a scrivere qualche riga! > .. Takanori…
< Davvero? > domandarono tutti
< Si, ma è solo un semplice bozzetto! >
< Semplice mica tanto… è eccezionale… >
< Tira fuori il basso e facci sentire! > Gli ordinò Kouyou
Akira non se lo fece ripetere, corse e afferrò l’oggetto.
< Ecco.. ma non ridete! >
< Perché dovremmo farlo! >
Akira chiuse gli occhi, cercando di concentrarsi solo ed esclusivamente sulla sua musica.
Sapeva che era qualcosa di meraviglioso, ma non voleva montarsi la testa, infondo ci stava lavorando da molto tempo.
Incominciò a suonare, lasciando tutti di stucco.
Tutti rimasero intenti ad ascoltare per diversi minuti, fino a quando la melodia cessò.
< Wow > Fu l’unico commento da parte di yuu
< Cerchèrò di comporre qualcosa con la mia chitarra che si adatti a questo > Disse Kouyou
< Ci lavoriamo insieme? > Propose Yuu, osservando il biondino vicino a lui..
Infondo erano entrambi chitarristi, dovevano imparare a collaborare.
< Certo! >
< Beh da quello che ho capito ci mettiamo tutti al lavoro? > Chiese Takanori
< Logico! >
Come promesso, tutti si misero al lavoro. Cercando di produrre una bella melodia.
Ma fu molto più difficile di quanto tutti si aspettassero, solitamente la gente “normale” pensava che comporre un pezzo di musica Punk rock sia estremamente facile, dovendo fare solo molto casino.
Ma ciò non era assolutamente vero.
Ogni nota doveva essere significativa rinchiudendo dentro di se sentimenti ed emozioni.
Yutaka era già ad un buon punto, praticamente aveva finito e come al solito pazientava che anche gli altri terminassero.
Essendo un tipo disordinato e smemorato nessuno avrebbe mai scommesso che sarebbe diventato un ragazzo estremamente attento ai particolari della sua musica dimostrandosi così un ottimo strumentista e soprattutto molto maturo sul punto di vista musicale.
-.-.-.-.-.
Il centro di Tokyo era sempre molto affollato alle 6.00 della sera, lasciandogli a malapena un posticino per camminare tranquillo.
Ma ormai Yuu ci era abituato, inizialmente gli era sembrata una seccatura stare in mezzo a moltissime persone, tutte intente a farsi gli affaracci degli altri e mai pensare ai propri problemi ma poi, con il tempo, aveva imparato a non badargli e a camminare dritto per la propria strada ignorando tutti e tutto.
Come sempre tutti gli occhi e le orecchie erano puntate su di lui, ma questa volta non per il suo strano modo di vestire o perché fosse un bel ragazzo.
Ma perché le sue urla potevano essere udite fino ad Osaka.
< Kouyou ti ho detto che non mi devi rompere! > Strillò per l’ennesima volta al cellulare, facendo sobbalzare una ragazza che camminava silenziosa al suo fianco.
- Se facciamo come dici tu verrà tutto uno schifo! –
< E’ inutile discutere al telefono! Così non posso romperti la testa… stò arrivando! > disse sbrigativo, guardandosi in giro ed incenerendo tutti quelli che lo circondavano.
“Stupidi pettegoli”
Pensò tra se e se accendendosi una sigaretta.
Il tabacco prese il posto dell’aria fresca, facendolo rilassare.
Quanto il biondino si ostinava così tanto non lo sopportava, gi avrebbe volentieri fatto tantissimo male.
Il resto del tragitto lo trascorse immerso nei propri pensieri, cercando un accordo adatto al resto della canzone composta da lui e Kouyou.
Ormai erano quasi arrivati al termine, gli mancavano pochissime battute, ma proprio non riuscivano a trovare niente che si addicesse bene al pezzo..
Probabilmente perché si erano dedicati troppo non facendo più a nient’altro.
Succede sempre così, quando una persona si cimenta in una cosa per troppo tempo alla fine deve finirla solo per il dovere di farlo e non più per piacere.
Doveva trovare un modo per svagarsi un po prima di ricominciare a comporre.
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Il tramonto…
Il bellissimo tramonto di Tokyo.
Takanori osservava sempre quest’ora del giorno sulle rive del fiume che si trovava nella grande città.
Le luci che la grande sfera infuocata emanava nel cielo era come una magia.
Era deciso a scrivere delle canzoni. Più o meno aveva sentito tutti i lavori dei propri compagni
e sapeva su cosa doveva basarsi per il ritmo. Chiuse gli occhi cercando di concentrarsi sul rumore
dell’acqua che scrosciava sotto di lui e sugli uccellini che volavano felici
nel cielo. Doveva riuscire ad immaginare una storia sulla quale basarsi
per il testo. Ma il rumore di alcune sirene lo
destò dal suo sogno, e quella che era stata la fonte della sua distrazione gli
fece venire una forte ispirazione. Il tema del suo pezzo sarebbe stata
la vita, il sangue e la morte (evvivaa.. che allegria Nd.Me)
Così prese un foglio e cominciò a scrivere. -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-. Possibile che alla televisione trasmettessero solo
schifezze? Kouyou si stava rilassando sul suo grande
divano nero avvolto da una calda coperta raffigurante una famiglia di pinguini. Doveva rilassarsi adesso che poteva, perché entro pochi
minuti sarebbe arrivato a casa sua il più grande rompi palle che avesse mai conosciuto a rovinargli la serata. Secondo lui quello che stavano facendo andava più che bene,
ma per Yuu no! Diceva sempre che mancava di sentimento, ma che diavolo di sentimento cercava? La cosa che lo faceva più infuriare era che qualcosa andava
veramente bene solo se composta il moretto. Dovevano assolutamente discutere! Il campanello suonò e il biondino dovette lasciare contro voglia il suo piccolo nido caldo per andare ad aprire alla
sua tortura. < Alla buon ora! > disse Yuu,
acido completamente
congelato, facendosi strada nell’appartamento. I genitori del padrone di casa erano partiti per un convegno
a Los Angeles lasciandogli la casa libera per due settimane. < Ci ho messo meno di un minuto per aprirti! > < Un minuto in più e sarei morto congelato! > Gli
rispose, infilandosi sotto la coperta sotto il quale
fino a poco prima avvolgeva il corpo di kouyou (me vuole essere la coperta NdMe) Quest’ultimo rimase per qualche secondo in piedi a guardarlo
per poi sedersi accanto a lui. “E’ inutile parlare
con un celebroleso” < Adesso possiamo litigare in pace! > Esclamò
tranquillamente yuu, continuando a guardare lo schermo della televisione. Il biondino rimase immobile per qualche secondo iniziando a
schiarirsi la voce più furioso che mai. Era mai possibile che credesse di avere sempre la vittoria
in pugno dando tutto per scontato? Ma questa volta non si sarebbe
arreso! La principessa dai lunghi capelli biondi sarebbe diventata
un guerriero. < Kami, quanto mi fai incazzare!
Io non ti ho detto che quello che hai composto tu faccia schifo! > < Si invece! Tu hai… > < Mi vuoi far finire di parlare per una buona volta? >
Disse alzando ulteriormente la voce, trattenendosi da insani istinti omicidi,
facendo tacere Yuu. < ho solo detto che non va bene per annunciare il mio
pezzo solista! Quello che stò cercando di dirti da
giorni è che dovremmo arrangiarlo un po!
Aggiungendoci delle cose scritte da me! > < Ma fanno schifo! > < Grazie! > < Non quello che hai scritto.. infondo è
anche carino, la cosa del mescolamento non mi piace! > < Allora visto che fai tanto il gradasso rifai tutto il questo pezzetto! > < io ho solo bisogno di riposo! Voglio rilassarmi! >
Disse di rimando, afferrando il telecomando e cominciando a fare zapping tra i
canali. Ormai era perso, completamente irrecuperabile. < Hai fame? > Chiese arreso il biondo, non avendo
altro da fare. < Mm.. un po!
> < Ho la cioccolata bianca! > < Se la fai così calda da
potermi ustionare tutto l’apparato digerente si! > disse leccandosi le
labbra, assaporandosi mentalmente il gusto della cioccolata. Kouyou si alzò dirigendosi verso l’entrata della cucina,
tutto sotto lo sguardo di yuu che non era intenzionato a cambiare soggetto. < Che c’è? > < Cos’è non posso guardarti?
> gli rispose, continuando a fissarlo. Pensò Kouyou voltandosi nuovamente verso
la cucina e cominciando ad armeggiare un pentolino. Ogni tanto gli faceva paura quel ragazzo, mentre erano
insieme il suo sguardo era sempre predatorio e minaccioso. Sembrava volesse saltargli addosso da un momento all’altro. -.-.-.-.-.-.-.-.- “che cosa perfetta” Takanori era piuttosto soddisfatto del testo che aveva
scritto, ultimamente era molto felice.. Tutto gi stava andando più o meno
bene. La cosa che lo rattristava un pochino era la sua relazione
con Akira, che negli ultimi giorni era diventato molto
prepotente e geloso. Su ogni cosa che faceva doveva rendere conto a lui. Tutte le volte che non rispondeva al cellulare o che non era
a casa doveva sempre sorbirsi il terzo grado. Ma non si ricordava che ormai il
suo ragazzo fosse un diciottenne capace di prendere le proprie decisioni e di assumersene
la responsabilità? Doveva assolutamente parlargliene prima che la faccenda si
facesse troppo stressante. Ormai era giunta l’ora di ritornare a casa, se per caso
fosse rincasato con qualche minuto di ritardo per la cena avrebbe
dovuto subirsi anche le lamentele della nonna. Si alzò e iniziò a cercare le sue cose sparse per il prato. < Scusa hai per caso da
accendere? > una piccola e gracile voce gli giunse da dietro le spalle < Certo > Disse voltandosi e vedendo una ragazzina di
circa 15 anni alle prese con un pacchetto di sigarette. < Non sei troppo piccina per fumare? > Domandò,
cercando di osservare il volto della ragazza. < Non sono affari tuoi! > Gli rispose acida,
lasciandosi scappare qualche lacrima < Ehy… che succede? Non volevo! > < No.. non è colpa tua! E che
io… > ma non riuscì a terminare la frase che scoppiò in lacrime davanti agli
occhi di Takanori, che non sapendo esattamente cosa dire l’afferrò per le
spalle e la strinse a se (anche io piango, vieni Taki..
abbracciami NdMe) < Se vuoi parlare io sono qui!
> < Ma non ti conosco nemmeno!
> < Beh.. ho sentito che è più
facile sfogarsi con gli estranei! > “Al diavolo le
lamentele della nonna” Pensò il ragazzo risedendosi sull’erba
seguito dalla ragazza che cercando di calmarsi cominciò a parlare. < E’ che vivere a casa mia è
diventata una cosa insopportabile, mi sono sempre tutti addosso solo perché
sono la più grande e ogni giorno devo sopportare gli insulti di tutta la mia
famiglia perché sono solo una fallita… > Takanori capiva benissimo quello che stava passando quella
ragazza. Quante volte, quando viveva ancora in Italia, aveva
asciugato le stesse lacrime sul viso del suo ragazzo e tutte le volte gli
ripeteva che non era successo nulla, che tutto si sarebbe risolto solo perché
loro due stavano insieme e si amavano. Ma cosa poteva dire a quella
ragazza con il cuore spezzato e delusa dalla sua stessa famiglia? < Io non ti conosco… questo lo so,
ma nessuno è un fallito, specialmente alla tua età! Io credo che nella vita si
possano incontrare degli ostacoli e non tutti sono capaci di saltarli… ma in un
modo o nell’altro si arriva alla fine! Se hai dei problemi
si risolveranno e poi ci vorrà del tempo affinché i tuoi capiscano che
splendido fiore tu sia! > In realtà l’ultima frase era dedicata al suo ragazzo, che
ancora non sopportava l’idea di essere stato abbandonato dai suoi genitori solo
perché fosse gay! La ragazza scoppiò nuovamente in lacrime
ma non per la tristezza questa volta per la commozione, nessuno le aveva
mai dedicato delle parole così dolci e lo abbracciò. Rimasero abbracciati per molto tempo. Il respiro della moretta si fece sempre più tranquillo e
pieno di desiderio. Le sue labbra cominciarono ad esplorare il collo di
Takanori, facendolo sussultare. Le cose stavano andando un po di fretta < Ehy… > cercò di parlare tentando di allontanarla
delicatamente per non urtare i suoi sentimenti, ma fu fermato da un bacio molto
profondo, che gli chiuse la bocca. Takanori rimase shokkato, cosa stava accadendo? Lui non
poteva, era fidanzato con Akira ed era perdutamente innamorato di lui. Forse si era lasciato trasportare troppo dalla situazione, lasciandole credere che lui potesse provare qualcosa nei
suoi confronti. Cerò di levarsi di dosso la ragazza che ormai era presa ad
esplorare il suo corpo con le mani. Il buoi li circondava ma notò una
figura vicino ad un lampione ma non riuscendo inizialmente a capire chi fosse e
soprattutto cosa volesse, ma appena riuscì a vederla meglio il cuore gli si
fermò nel petto. Probabilmente in quel preciso istante aveva perso 10 anni
della sua vita e la sua vita stessa era a rischio. La figura cominciò a correre shokkata
dalla vista lasciando cadere una busta colorata. < Levati! > Disse takanori, spingendo la ragazza
lontano da lui e alzandosi velocemente. < Ma che diavolo fai! >
Chiese seccata lei, non avendo apprezzato il gesto del ragazzo. Ma Takanori sembrava no avere
orecchie e raccolse le sue cose e iniziò a correre dove prima c’era Akira,
ormai troppo lontano. Ormai l’oscurità aveva inghiottito il corpo di Akira, lasciando nell’aria ancora tutto il suo dolore e
la sua disperazione. Takanori afferrò la busta del suo ragazzo e iniziò a correre
nella sua stessa direzione, muovendosi a caso non sapendo la sua esatta
direzione. Perché diavolo si era lasciato
baciare? Perché doveva sempre rovinare tutto? Delle piccole e fredde goccioline d’acqua iniziarono a
bagnargli il viso mescolandosi con il liquido salato che gli usciva inesorabile
dagli occhi. -..-.-.-.-.-. Yuu e Kouyou erano intenti a sorseggiare la
loro cioccolata coperti da uno strato di morbida lana. < Che film idiota! > Commentò
kouyou, voltandosi ad osservare la faccia divertita del moretto accanto a se.. < Ma che dici… è troppo bello!
>Rispose yuu osservando il visto del chitarrista e scoppiando a ridere con
più gusto < Ma giuro tu sei più bello!
> Disse cercando di trattenere un'altra serie di risate. < scusa? >Domandò imbarazzato, non riuscendo a capire
cosa avesse di così buffo da scatenare così tanta
ilarità. < Avvicinati > Ordinò yuu afferrandogli il visto tra
le mani, smettendo di ridere. Questo cambiamento sconcertò non poco Kouyou che ormai
sentiva il respiro caldo del moretto sulla sua pelle gelata. Nonostante la coperta il ragazzo
cominciò a sudare freddo, e un brivido gli percorse il corpo appena la lingua
calda di Yuu iniziò a disegnargli i contorni delle labbra fredde. Più sentiva quella lingua morbida sul suo
volto più l’eccitazione cresceva… Il suo odore dolciastro gli riempiva le narici mandandolo il estasi. Ormai sia il corpo che la mente di Kouyou erano
state catturate da quel gioco erotico a cui stava partecipando. Ma tutto ciò finì in pochi secondi,
yuu si scostò leccandosi le labbra con fare sensuale. < Avevi tutta la cioccolata sulla bocca..
sarebbe stato un vero peccato sprecarla! > “ E
no mio caro! Non te la cavi con così poco! “ Pensò Kouyou gettandosi sul corpo del ragazzo, intento ad
assaporare ancora il gusto di Kouyou sulle sue labbra. < Ehy ma che fai? > Domandò divertito il moro,
intrappolato sotto la morsa dell’amico. Anche se sembrava molto esile e indifeso la presa ai suoi polsi gli doleva leggermente, facendolo eccitare ancora di
più. < Mi sembra più che logico! Non puoi istigarmi in questo
modo per poi lasciarmi insoddisfatto! > < A ho capito! Tu vuoi questo!
> Disse liberandosi facilmente dalla sua presa e iniziando ad accarezzargli
la schiena arrivando fino alle natiche, accarezzandole e facendo passare le
proprie mani sotto ai jeans e ai boxer accarezzando la
pelle liscia e morbida. < Sode e lisce come sembrano…
> Kouyou iniziò ad esplorare la bocca di Yuu, dando inizio ad
un gioco di intrecci del quale Yuu si stancò molto
presto. Con una forza scatenata dall’eccitazione gettò Kouyou
sull’altro lato del divano e si mise a cavalcioni sul suo ventre piatto e
muscoloso. La sua lingua cominciò ad assaporare il collo del ragazzo
sotto di lui procurandogli spasmi di piacere ogni volta che la sua lingua calda
veniva a contatto con sua pelle fredda come la neve, mentre con le sue mani
cercò di disfarsi della maglietta che ostacolava il
suo tragitto. Una volta a torso nudo iniziò a torturargli un capezzolo con
la bocca e iniziando a giocare con la lampo dei jeans. Nel suo piccolo Kouyou voleva partecipare
ma rimase fermo lasciandosi torturare dal ragazzo sopra di lui. Il fuoco nel camino ardeva creando degli scoppiettii molto
romantici e la neve candida al chiarore della luna creava una bellissima
atmosfera notata subito da Kouyou (si divertiva molto..
nota persino la neve fuori) < Spegniamo quest’affare! > Disse yuu afferrando il
telecomando sotto la testa di Kouyou… < Godiamoci l’atmosfera! > < Io mi godrei qualcos’altro > rispose di rimando il
biondo, prendendo in mano le redini della situazione e alzandosi in piedi.. < Dove credi di andare? > Chiese malizioso Yuu < Seguimi e vedrai! > rispose l’altro, camminando a
torso nudo. Il riflesso del fuoco lo rendeva ancora più grazioso e
maschio, nascondendo il suo lato femminile. Percorse il corridoio, sotto lo sguardo
curioso ed eccitato dall’altro ragazzo (e non solo il suoNdME)
Arrivando fino alla camera da letto.. < Stenditi… > Ordinò Kouyou,
dirigendosi verso il proprio armadio e iniziando ad armeggiare delle scatole… < Che cerchi? > Domandò
curioso Yuu ancora vestito sdraiato sul letto.. < Poi vedrai.. ecco! > disse
l’altro, ritornando indietro con una scatolina e appoggiandola vicino al
comodino.. < Non mi piaci! Sei troppo vestito! > Esclamò
iniziando a sfilargli la camicia di seta nera che nascondeva metà torace.. < Spogliami pure… Non mi oppongo! > I baci presero il posto della seta, iniziando a fare dei
piccoli disegni immaginari con la lingua su tutto il torace di Yuu arrivando
fino all’ombelico. < Mmm..
> Grugnì il moro, non appena Kouyou iniziò a giocare con il suo pearcing
mentre le sue mani lavoravano con i bottoni dei pantaloni… -.-.-.-.-.-.-. Non ci poteva credere! era
assolutamente impossibile che il suo ragazzo, il suo adorato Takanori, lo
avesse tradito. Con una ragazza per di più. Sapeva che prima o poi sarebbe
successo, lui era troppo bello per stare con un ragazzo.. Chissà da quanto tempo andava avanti quella relazione, da
quanto tempo si stava prendendo gioco di lui! Akira rincasò ricoperto da un leggero strato di neve fredda
e goccioline di acqua. Non riusciva a trovare nessuna spiegazione plausibile a
tutti i suoi quesiti, era troppo complicato e soprattutto impossibile sapere la
verità senza prima aver fatto qualche domanda a quello
che doveva essere il suo ragazzo. Ma di certo non aveva voglia di
vederlo e soprattutto di sentire la sua voce. Lo aveva deluso, e no c’era cosa più brutta che deludere la
persona amata. In quel momento il suo petto era vuoto, il
suo cuore era rimasto davanti a quel maledetto lampione vicino al fiume. Rimase immobile davanti all’entrata, bagnando tutto il
palche, poi decise di andare nella sua stanza. Anche se sua nonna non era via per alcuni giorni il suo
piccolo angolo gli era più intimo per spargere delle
lacrime di dolore e progettare il suo suicidio. Gocciolando per tutto il corridoio raggiunse la sua stanza e
non appena chiuse la porta si lasciò cadere sul
pavimento raccogliendo le gambe al petto e pianse fino a consumare tutte le
lacrime che possedeva. Ricordava ancora quando, dopo la
loro prima volta, lui lo implorò di non lasciarlo mai e poi mai… < Ma proprio tu, mio dolce
angelo, mi hai lasciato! > Pronunciò queste parole a bassa voce, tra i
singhiozzi. Un bisbiglio simile ad un urlo di dolore. -
AKIRAAAAAAA- Un urlo, il suo urlo… Quella voce giunse nella sua testa come un eco, ma non
voleva più sentirla o almeno per adesso. Il suo corpo cedette alle braccia di Morfeo, cullato dal
rumore del vento che muoveva i rami,facendo cadere la
neve ancora nuova dalle foglioline. Si addormento, aggrappato alla speranza di un dolce
risveglio. Un risveglio che poteva anche non arrivare mai. -.-.-.-.-.-.-.-.- < AKIRAAAAAAAA! Ti prego rispondimi!
> Takanori urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, a costo di disturbare
tutto i vicinato. Sapeva benissimo che era in casa, la luce che illuminava la
sua stanza ne era una prova Ma perché allora non rispondeva?
L’ansia cominciò a salirgli nel petto. I suoi capelli bagnati gli oscuravano la vista, e i suoi
vestiti ormai erano completamente bagnati e congelati. Il ragazzo si arrese, molto probabilmente non voleva
vederlo… ma prima o poi si sarebbe affacciato alla finestra e lo avrebbe visto. Si sedette sui gradini che conducevano alla porta
d’ingresso, e non essendoci riparo dalla neve rimase sotto ai
candidi fiocchi fino a quando decise di chiamarlo al cellulare. < Dai.. piccolo… rispondiiii > Disse al cellulare, non ricevendo nessuna
risposta dopo cinque squilli.. - cosa vuoi? – una voce.. leggera e attutita dal sonno rispose < Piccolo mio… > < Per favore.. fammi spiegare!
Aprimi… > Disse Takanori, ricominciando a piangere - vai a casa, ne riparliamo quando
sarò pronto a vedere la tua stupida faccia! - Takanori rimase per qualche secondo ad osservare il
cellulare, ma non si sarebbe arreso.. Lo avrebbe aspettato anche per tutta la notte sotto la
pioggia e sotto la neve. < Ti pregooo… io ti amooo > urlò, non ricevendo
ancora nessuna risposta… La disperazione non gli faceva sentire ne
il freddo ne l’aumentare della neve che si posava sul suo capo. Dopo un ora di tormenti si sentì un
rumore di serratura, segno che qualcuno dall’interno stava per aprire la porta. Takanori scattò in piedi vedendo la figura esile del suo
ragazzo davanti all’uscio, ancora tremante e con il viso rigato dalle lacrime. < Piccolo mio per favore… > < Su entra! > Solo due
parole, pronunciate con tale freddezza che nessuno si sarebbe mai immaginato da
Akira. I due raggiunsero il salone principale, riscaldato da un
camino che probabilmente andava da moltissimo tempo. Takanori sentì il freddo abbandonare il suo corpo avvolto da
un grazioso tepore prodotto anche dalla coperta che gli era stata messa sulle
spalle da Akira. < Sei rimasto fuori per tutto questo tempo? > < Non potevo andarmene senza averti spiegato.. io i amo troppo per perderti… > Disse facendo scorrere
altre lacrime. < Adesso lo so… Nessuno aveva
mai fatto una cosa simile per me! > < Io volevo solo aiutarla, e lei mi ha baciato. Cercavo
di levarmela di dosso ma non riuscivo… poi quando ti
ho visto avrei preferito morire! > disse, afferrandogli il volto tra le mani
e accarezzandogli i capelli candidi e morbidi. < Questa è la verità? Tu volevi sono
aiutarla? Non hai una relazione con lei? > < come puoi pensare ad una cosa
simile? Non avrei mai potuto tradirti! Sai che non sono bravo a mentire poi…
> Disse cercando di fare un sorriso, ma fallì
miseramente vedendo le lacrime solcare anche il visto del suo ragazzo, che lo
afferrò per le spalle e lo strinse forte a se. < Sono stato così male taki! Pensavo
non mi amassi più! > < Baka.. ti amo più della mia
stessa vita! > gli rispose scompigliandogli i capelli e tornando ad
abbracciarlo. < Piccolo mio, corri a farti una doccia caldissima, sei congelato… io ti preparo del te caldo! > < Non pensare di essere meglio
di me! Anche tu hai bisogno di una doccia! > Disse,
scherzando baciandolo sulle labbra, e conducendolo verso il bagno personale di Akira. -.-.-.-.-.-.-. Mentre con la lingua continuava a
giocare con il pearcing del moro, con la mano gli entrò nei pantaloni sfiorando
la sua erezione attraverso la leggera stoffa dei boxer. Non aveva mai sperimentato una relazione del genere
specialmente con uno dei suoi migliori amici, ma la cosa lo divertiva molto e
soprattutto lo eccitava. Ormai nulla lo avrebbe fermato, e anche se probabilmente
l’indomani se ne sarebbero vergognati, o per lo meno Yuu lo avrebbe fatto,
nulla gli impediva di godersi quei momenti in ogni singolo secondo e quello che sarebbe
successo il giorno successivo lo avrebbe affrontato senza alcun timore. Più la sua mano sfiorava l’erezione dell’amico più
quest’ultimo gemeva di piacere facendo crescere ancora di più l’eccitazione del
biondino che infilò
la mano all’interno della stoffa che separava la sua mano dal membro di Yuu. < O si… Kou…
> < Taci! > Gli sussurrò in un orecchio, iniziando a
massaggiarglielo delicatamente, facendolo gemere ancora di più… Con un colpo gli sfilò i pantaloni e l’indumento intimo con
la mano ancora liberà iniziando ad accarezzargli le
natiche lisce come la seta. Yuu non rimase con le mani in mano, iniziò a spogliare il
biondo baciandogli il collo e il viso e ad ogni carezza la mano di Kouyou
accelerava il suo movimento.. Dopo pochi minuti furono entrambi nudi, dediti ad
accarezzare l’uno il corpo dell’altro. < Kou vengo… > Disse Yuu, muovendo
il ventre contro quello del biondo, che si fermò.. < Che fai?? > < Che bastardo! > Esclamò il
moretto, mordendo il labbro inferiore di Kouyou, che per risposta accennò ad un
sorriso provocatorio e sensuale, scatenando gli
ormoni, ormai già impazziti, di Yuu. Con uno scatto imprevedibile Yuu si mise a cavalcioni sopra
al chitarrista iniziando a leccargli il colo, facendogli piccoli succhiotti
fino ad arrivare al torace, dove la sua attenzione si concentrò sui piccoli
capezzoli turgidi del biondo. < MM.. sono buoni… > Disse
lui, scendendo piano con la mano fino ad arrivare nella sua zona intima, ancora
inviolata se non dalla sua stessa mano. < Ma questo mi sembra più buono…
> Aggiunse malizioso, raggiungendo con la bocca il punto occupato dalla sua
mano. Kouyou ansimò sentendo la bocca calda e accogliente
avvolgergli il membro… Rimasero così per diversi minuti fino a
quando kouyou si dimenò sotto la salda presa di Yuu… < Adesso è arrivato il momento..
> Esclamò riprendendo il mano la situazione, e rimettendosi sopra al corpo
di Yuu, divaricandogli le gambe… < Vedrai piccolo… sarò delicato!
> Gli sussurrò nell’orecchio penetrandolo dolcemente, baciandolo con
passione. Superato il dolore iniziale il
corpo di Yuu venne invaso dal piacere che lo condusse all’orgasmo accompagnato
dopo pochi istanti da Kouyou, che cadde stremato accanto a lui, cingendogli la
vita con un braccio. -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.- < MI sento così baka > Disse
Akira con il volto tutto insaponato, sembrando un bambino. < Ma che dici piccolo mio, è
solo colpa mia se ti ho fatto soffrire così tanto… devo imparare a non fidarmi
degli sconosciuti! > Gli rispose, afferrandolo per i fianchi, facendo
aderire il suo corpo con quello del suo ragazzo. < Come sei buffo con tutta
questa schiuma… > Esclamò Takanori, dandogli un leggero bacio sul naso,
ricoperto anch’esso di bagnoschiuma al caramello. Akira si alzò leggermente, facendo aderire le labbra del
biondo contro le sue, iniziando ad esplorare la sua bocca con la lingua. Il vapore dell’acqua calda aveva riempito
tutto il bagno e il profumo del sapone si espandeva per tutta la stanza. < E’ meglio uscire, ho molto
sonno! > Esclamò il bassista, prendendo degli asciugamani appoggiati vicino
al muro. < Esatto, e poi domani abbiamo anche le prove, a
proposito… mi stavo per dimenticare! Ieri ho messo il nome della
nostra band in una livehouse… entro domani mi faranno sapere se la settimana
prossima possiamo fare un live li da loro! > <
Tu cosa hai fatto??? > Strillò il ragazzo, sorpreso
dalla notizia che aveva appena ricevuto. Non
solo i due chitarristi della band erano in piena crisi creativa ma il fatto che
non avessero altre canzoni disponibili li rendeva ancora di più nei casini. <
Ma tu ti rendi conti di quello che hai fatto? >
urlò gettandogli l’accappatoio addosso, e guardandolo in cagnesco. <
Certo! > Rispose con fare non curante, raccogliendo l’accessorio ai suoi
piedi e ricoprendo la propria nudità. <
A bene, inizio a preoccuparmi seriamente della tua sanità mentale > <
Andiamo.. non prendertela, ci serve una bella
svegliata! Non possiamo continuare così, se a quei due non diamo una vera
motivazione per scrivere non ci viene fuori proprio niente! E addio band.. > Disse alzando leggermente il tono della voce. Akira
ci pensò per poco tempo, addolcendo il suo viso con un
sorriso e accarezzando la guancia calda e soffice del suo ragazzo. <
Come sei intelligente, non ti facevo così sveglio!
Infondo hai ragione… Ne parliamo domani > Disse
voltandosi e raggiungendo la sua stanza da letto, seguito da un Takanori in
piena contemplazione dei glutei sodi e scolpiti del ragazzo che ancheggiava
davanti ai suoi occhi. Una
volta raggiunta la stanza si misero nel letto, avvolti
da un caldo piumone e dal loro abbraccio.
“Al diavolo”
- dimmi cosa vuoi e vattene! –
Più niente, gli aveva attaccato il telefono in faccia.
< Io credo di aver fatto troppo… ora tocca a me gemere un
pochino non trovi? >