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Autore: faith15    21/10/2007    1 recensioni
Un contratto.. uno stupidissimo contratto può cambiare la vita di un individuo ma delle volte non in peggio.. Un giovane ragazzo scoprirà cos'è l'amore attraverso un ragazzo.. Una storia d'amore, amicizia e musica..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Reita, Ruki, Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Takanori entrò piano in casa, come un ladro

Altro capitolo… pensavo di postarla tutta, ma manca ancora un bel po XD perciò andrò piano XD

Accie purin *__* ti lovvo….

 

Tutti i personaggi descritti sono di loro proprietà (T_____T e la tristezza calò) non mi appartengono (T___T), questa storia non è stata scritta per motivi di lucro.. solo per puro divertimento.

 

 

< Che scandalo! > Commentò scherzosamente Akira nell’orecchio del fidanzato che iniziò a ridere.

Le labbra del biondino incominciarono a percorrere tutte le linee del volto del ragazzo, continuando a baciarlo ed accarezzarlo fino alla loro fermata.

< kami hai visto come ci guardavano malissimo! >

< Si e non farlo mai più! > Disse serio

< Dai… perché! E’ stato divertente! > Disse, prendendolo per mano e iniziando a giocare con il pollice.

< Se lo dici tu! > Non era un tipo timido, ma quelle effusioni, fatte solo per dare spettacolo e non come segno di amore lo avevano infastidito.

< Dai.. non lo faccio più! > Disse scoccandogli un bacio.

< Prometti! >

< Promesso! >

Non dissero più niente, continuarono il oro tragitto in silenzio, tenendosi per mano e ogni tanto lanciandosi qualche bacio.

< Accomodati, adesso di do un asciugamano e dei vestiti asciutti! Sanò ti ammali! > disse premuroso Akira andando nella sua stanza ritornando con tutto il necessario.

I nonni erano a fare un piccolo viaggietto per il Giappone, lasciandolo solo per un mese intero.

Takanori andò in bagno  da quale uscì asciutto e vestito alla Akira.

< Il mio pigiamino ti va un po largo! Ma sei una favola > Disse gettandolo sul divano e mettendosi a cavalcioni sopra di lui, iniziando a baciargli il viso  terminando sulla sua bocca.

Li si soffermò poco perché cominciò a scendere fino al collo sfilandogli la maglietta e proseguendo fino all’inguine..

-dlin dlon-

< Facciamo finta di niente! > Disse Akira, ritornando a coccolare il suo amore..

< Potrebbe essere qualcosa di importante! Vai ad aprire! > Continuò Takanori, rivestendosi e porgendo i vestiti al suo ragazzo.

Molto svogliatamente si rivestì e andò ad aprire, trovandosi davanti Kouyou, yuu e Yutaka completamente bagnati.

< Ragazzi ma che vi è successo? > Chiese scoppiando a ridere

< Guarda lasciamo stare, ci fai entrare un secondo? > Chiese infreddolito kouyou

< Certo! Vado a prendervi degli asciugamani, accomodatevi vicino a takanori! > Disse indicando il ragazzo sdraiato sul divano, tutto spettinato.

< Scusate, vi abbiamo disturbato! > Disse yutaka

< Ma va! Brutto scemo… siediti! > esclamò il padrone di casa tirando un schiaffo giocoso sulla schiena del ragazzo.

< Allora cosa avete fatto? Guerra di palle di neve? >

< No! Una vecchia! >

Takanori e Akira rimase schioccati, no capendo bene la risposta…

< Scusa? Ripeti! >

< Eravamo sotto ad un palazzo, stavamo parlando, ma piano.. ho acceso la mia moto e questa è arrivata fuori e ci ha lavato… >
< con questo freddo… >

< Non ci posso credere! > Akira scoppiò a ridere, non riuscendosi a trattenere seguito a ruota da Takanori che ormai aveva le lacrime agli occhi.

< Io non lo trovo così divertente! > Commentò yuu, osservando gli amici quasi morti dal troppo ridere.

< beh.. ormai siamo tutti qui… possiamo anche parlare della band! > Propose yutaka..

< Si.. vero! Muoviamoci a decidere tutto! > Aggiunse yuu, ritornato stranamente di ottimo umore.

< Beh.. cosa c’è da decidere? > Chiese Takanori,

< Beh.. come prima cosa il nome, poi… >

< Credo che il nome sia meglio deciderlo in seguito, sul tipo di musica che faremo credo che sia scontato.. anche i nostri ruoli, credo che l’unica cosa di cui dobbiamo parlare sia se suonare musica composta da noi o delle cover! >

< Beh, tanto per cominciare sia meglio fare delle cover.. infondo non abbiamo cose fatte da noi! > Rispose Kouyou

< Akira ha composto qualcosa… a mio parere è molto bella! Basta sentirla e poi comporre anche le altre basi e poi io posso provare a scrivere qualche riga! > .. Takanori…

< Davvero? > domandarono tutti

< Si, ma è solo un semplice bozzetto! >

< Semplice mica tanto… è eccezionale… >

< Tira fuori il basso e facci sentire! > Gli ordinò Kouyou

Akira non se lo fece ripetere, corse e afferrò l’oggetto.

< Ecco.. ma non ridete! >

< Perché dovremmo farlo! >

Akira chiuse gli occhi, cercando di concentrarsi solo ed esclusivamente sulla sua musica.

Sapeva che era qualcosa di meraviglioso, ma non voleva montarsi la testa, infondo ci stava lavorando da molto tempo.

Incominciò a suonare, lasciando tutti di stucco.

Tutti rimasero intenti ad ascoltare per diversi minuti, fino a quando la melodia cessò.

 < Wow > Fu l’unico commento da parte di yuu

< Cerchèrò di comporre qualcosa con la mia chitarra che si adatti a questo > Disse Kouyou

< Ci lavoriamo insieme? > Propose Yuu, osservando il biondino vicino a lui..

Infondo erano entrambi chitarristi, dovevano imparare a collaborare.

< Certo! >

< Beh da quello che ho capito ci mettiamo tutti al lavoro? > Chiese Takanori

< Logico!         >

 

 

Come promesso, tutti si misero al lavoro. Cercando di produrre una bella melodia.

Ma fu molto più difficile di quanto tutti si aspettassero, solitamente la gente “normale” pensava che comporre un pezzo di musica Punk rock sia estremamente facile, dovendo fare solo molto casino.

Ma ciò non era assolutamente vero.

Ogni nota doveva essere significativa rinchiudendo dentro di se sentimenti ed emozioni.

Yutaka era già ad un buon punto,  praticamente aveva finito e come al solito pazientava che anche gli altri terminassero.

Essendo un tipo disordinato e smemorato nessuno avrebbe mai scommesso che sarebbe diventato un ragazzo estremamente attento ai particolari della sua musica dimostrandosi così un ottimo strumentista e soprattutto molto maturo sul punto di vista musicale.

 

-.-.-.-.-.

 

Il centro di Tokyo era sempre molto affollato alle 6.00 della sera, lasciandogli a malapena un posticino per camminare tranquillo.

Ma ormai Yuu ci era abituato, inizialmente gli era sembrata una seccatura stare in mezzo a moltissime persone, tutte intente a farsi gli affaracci degli altri e mai pensare ai propri problemi ma poi, con il tempo, aveva imparato a non badargli e a camminare dritto per la propria strada ignorando tutti e tutto.

Come sempre tutti gli occhi e le orecchie erano puntate su di lui, ma questa volta non per il suo strano modo di vestire o perché fosse un bel ragazzo.

Ma perché le sue urla potevano essere udite fino ad Osaka.

< Kouyou ti ho detto che non mi devi rompere! > Strillò per l’ennesima volta al cellulare, facendo sobbalzare una ragazza che camminava silenziosa al suo fianco.

-         Se facciamo come dici tu verrà tutto uno schifo!

< E’ inutile discutere al telefono! Così non posso romperti la testa…  stò arrivando! > disse sbrigativo, guardandosi in giro ed incenerendo tutti quelli che lo circondavano.

 

Stupidi pettegoli”

 

Pensò tra se e se accendendosi una sigaretta.
Il tabacco prese il posto dell’aria fresca, facendolo rilassare.

            Quanto il biondino si ostinava così tanto non lo sopportava, gi avrebbe volentieri fatto tantissimo male.

Il resto del tragitto lo trascorse immerso nei propri pensieri, cercando un accordo adatto al resto della canzone composta da lui e Kouyou.

Ormai erano quasi arrivati al termine, gli mancavano pochissime battute, ma proprio non riuscivano a trovare niente che si addicesse bene al pezzo..

Probabilmente perché si erano dedicati troppo non facendo più a nient’altro.

Succede sempre così, quando una persona si cimenta in una cosa per troppo tempo alla fine deve finirla solo per il dovere di farlo e non più per piacere.

Doveva trovare un modo per svagarsi un po prima di ricominciare a comporre.

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Il tramonto…

Il bellissimo tramonto di Tokyo.

Takanori osservava sempre quest’ora del giorno sulle rive del fiume che si trovava nella grande città.

Le luci che la grande sfera infuocata emanava nel cielo era come una magia.

Era deciso a scrivere delle canzoni.

Più o meno aveva sentito tutti i lavori dei propri compagni e sapeva su cosa doveva basarsi per il ritmo.

Chiuse gli occhi cercando di concentrarsi sul rumore dell’acqua che scrosciava sotto di lui e sugli uccellini che volavano felici nel cielo.

Doveva riuscire ad immaginare una storia sulla quale basarsi per il testo.

Ma il rumore di alcune sirene lo destò dal suo sogno, e quella che era stata la fonte della sua distrazione gli fece venire una forte ispirazione.

Il tema del suo pezzo sarebbe stata la vita, il sangue e la morte (evvivaa.. che allegria Nd.Me)

Così prese un foglio e cominciò a scrivere.

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

 

Possibile che alla televisione trasmettessero solo schifezze?

Kouyou si stava rilassando sul suo grande divano nero avvolto da una calda coperta raffigurante una famiglia di pinguini.

Doveva rilassarsi adesso che poteva, perché entro pochi minuti sarebbe arrivato a casa sua il più grande rompi palle che avesse mai conosciuto a rovinargli la serata.

Secondo lui quello che stavano facendo andava più che bene, ma per Yuu no!

Diceva sempre che mancava di sentimento, ma che diavolo di sentimento cercava?

La cosa che lo faceva più infuriare era che qualcosa andava veramente bene solo se composta il moretto.

Dovevano assolutamente discutere!

Il campanello suonò e il biondino dovette lasciare contro voglia il suo piccolo nido caldo per andare ad aprire alla sua tortura.

< Alla buon ora! > disse Yuu, acido  completamente congelato, facendosi strada nell’appartamento.

I genitori del padrone di casa erano partiti per un convegno a Los Angeles lasciandogli la casa libera per due settimane.

< Ci ho messo meno di un minuto per aprirti! >

< Un minuto in più e sarei morto congelato! > Gli rispose, infilandosi sotto la coperta sotto il quale fino a poco prima avvolgeva il corpo di kouyou (me vuole essere la coperta NdMe)

Quest’ultimo rimase per qualche secondo in piedi a guardarlo per poi sedersi accanto a lui.

 

“E’ inutile parlare con un celebroleso

 

< Adesso possiamo litigare in pace! > Esclamò tranquillamente yuu, continuando a guardare lo schermo della televisione.

Il biondino rimase immobile per qualche secondo iniziando a schiarirsi la voce più furioso che mai.

Era mai possibile che credesse di avere sempre la vittoria in pugno dando tutto per scontato?

Ma questa volta non si sarebbe arreso!

La principessa dai lunghi capelli biondi sarebbe diventata un guerriero.

< Kami, quanto mi fai incazzare! Io non ti ho detto che quello che hai composto tu faccia schifo! >

< Si invece! Tu hai… >

< Mi vuoi far finire di parlare per una buona volta? > Disse alzando ulteriormente la voce, trattenendosi da insani istinti omicidi, facendo tacere Yuu.

< ho solo detto che non va bene per annunciare il mio pezzo solista! Quello che stò cercando di dirti da giorni è che dovremmo arrangiarlo un po! Aggiungendoci delle cose scritte da me! >

< Ma fanno schifo! >

< Grazie! >

< Non  quello che hai scritto.. infondo è anche carino, la cosa del mescolamento non mi piace! >

< Allora visto che fai tanto il gradasso rifai tutto il questo pezzetto! >

< io ho solo bisogno di riposo! Voglio rilassarmi! > Disse di rimando, afferrando il telecomando e cominciando a fare zapping tra i canali.

Ormai era perso, completamente irrecuperabile.

< Hai fame? > Chiese arreso il biondo, non avendo altro da fare.

< Mm.. un po! >

< Ho la cioccolata bianca! >

< Se la fai così calda da potermi ustionare tutto l’apparato digerente si! > disse leccandosi le labbra, assaporandosi mentalmente il gusto della cioccolata.

Kouyou si alzò dirigendosi verso l’entrata della cucina, tutto sotto lo sguardo di yuu che non era intenzionato a cambiare soggetto.

< Che c’è? >

< Cos’è non posso guardarti? > gli rispose, continuando a fissarlo.


Al diavolo”

 

Pensò Kouyou voltandosi nuovamente verso la cucina e cominciando ad armeggiare un pentolino.

Ogni tanto gli faceva paura quel ragazzo, mentre erano insieme il suo sguardo era sempre predatorio e minaccioso.

Sembrava volesse saltargli addosso da un momento all’altro.

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

che cosa perfetta”

 

Takanori era piuttosto soddisfatto del testo che aveva scritto, ultimamente era molto felice..

Tutto gi stava andando più o meno bene.

La cosa che lo rattristava un pochino era la sua relazione con Akira, che negli ultimi giorni era diventato molto prepotente e geloso.

Su ogni cosa che faceva doveva rendere conto a lui.

Tutte le volte che non rispondeva al cellulare o che non era a casa doveva sempre sorbirsi il terzo grado.

Ma non si ricordava che ormai il suo ragazzo fosse un diciottenne capace di prendere le proprie decisioni e di assumersene la responsabilità?

Doveva assolutamente parlargliene prima che la faccenda si facesse troppo stressante.

Ormai era giunta l’ora di ritornare a casa, se per caso fosse rincasato con qualche minuto di ritardo per la cena avrebbe dovuto subirsi anche le lamentele della nonna.

Si alzò e iniziò a cercare le sue cose sparse per il prato.

< Scusa hai per caso da accendere? > una piccola e gracile voce gli giunse da dietro le spalle

< Certo > Disse voltandosi e vedendo una ragazzina di circa 15 anni alle prese con un pacchetto di sigarette.

< Non sei troppo piccina per fumare? > Domandò, cercando di osservare il volto della ragazza.

< Non sono affari tuoi! > Gli rispose acida, lasciandosi scappare qualche lacrima

< Ehy… che succede? Non volevo! >

< No.. non è colpa tua! E che io… > ma non riuscì a terminare la frase che scoppiò in lacrime davanti agli occhi di Takanori, che non sapendo esattamente cosa dire l’afferrò per le spalle e la strinse a se (anche io piango, vieni Taki.. abbracciami NdMe)

< Se vuoi parlare io sono qui! >

< Ma non ti conosco nemmeno! >

< Beh.. ho sentito che è più facile sfogarsi con gli estranei! >

 

“Al diavolo le lamentele della nonna”

 

Pensò il ragazzo risedendosi sull’erba seguito dalla ragazza che cercando di calmarsi cominciò a parlare.

< E’ che vivere a casa mia è diventata una cosa insopportabile, mi sono sempre tutti addosso solo perché sono la più grande e ogni giorno devo sopportare gli insulti di tutta la mia famiglia perché sono solo una fallita… >

Takanori capiva benissimo quello che stava passando quella ragazza.

Quante volte, quando viveva ancora in Italia, aveva asciugato le stesse lacrime sul viso del suo ragazzo e tutte le volte gli ripeteva che non era successo nulla, che tutto si sarebbe risolto solo perché loro due stavano insieme e si amavano.

Ma cosa poteva dire a quella ragazza con il cuore spezzato e delusa dalla sua stessa famiglia?

< Io non ti conosco… questo lo so, ma nessuno è un fallito, specialmente alla tua età! Io credo che nella vita si possano incontrare degli ostacoli e non tutti sono capaci di saltarli… ma in un modo o nell’altro si arriva alla fine! Se hai dei problemi si risolveranno e poi ci vorrà del tempo affinché i tuoi capiscano che splendido fiore tu sia! >

In realtà l’ultima frase era dedicata al suo ragazzo, che ancora non sopportava l’idea di essere stato abbandonato dai suoi genitori solo perché fosse gay!

La ragazza scoppiò nuovamente in lacrime ma non per la tristezza questa volta per la commozione, nessuno le aveva mai dedicato delle parole così dolci e lo abbracciò.

Rimasero abbracciati per molto tempo.

Il respiro della moretta si fece sempre più tranquillo e pieno di desiderio.

Le sue labbra cominciarono ad esplorare il collo di Takanori, facendolo sussultare.

Le cose stavano andando un po di fretta

< Ehy… > cercò di parlare tentando di allontanarla delicatamente per non urtare i suoi sentimenti, ma fu fermato da un bacio molto profondo, che gli chiuse la bocca.

Takanori rimase shokkato, cosa stava accadendo? Lui non poteva, era fidanzato con Akira ed era perdutamente innamorato di lui.

Forse si era lasciato trasportare troppo dalla situazione, lasciandole credere che lui potesse provare qualcosa nei suoi confronti.

Cerò di levarsi di dosso la ragazza che ormai era presa ad esplorare il suo corpo con le mani.

Il buoi li circondava ma notò una figura vicino ad un lampione ma non riuscendo inizialmente a capire chi fosse e soprattutto cosa volesse, ma appena riuscì a vederla meglio il cuore gli si fermò nel petto.

Probabilmente in quel preciso istante aveva perso 10 anni della sua vita e la sua vita stessa era a rischio.

La figura cominciò a correre shokkata dalla vista lasciando cadere una busta colorata.

< Levati! > Disse takanori, spingendo la ragazza lontano da lui e alzandosi velocemente.

< Ma che diavolo fai! > Chiese seccata lei, non avendo apprezzato il gesto del ragazzo.

Ma Takanori sembrava no avere orecchie e raccolse le sue cose e iniziò a correre dove prima c’era Akira, ormai troppo lontano.

 

Ormai l’oscurità aveva inghiottito il corpo di Akira, lasciando nell’aria ancora tutto il suo dolore e la sua disperazione.

Takanori afferrò la busta del suo ragazzo e iniziò a correre nella sua stessa direzione, muovendosi a caso non sapendo la sua esatta direzione.

Perché diavolo si era lasciato baciare? Perché doveva sempre rovinare tutto?

Delle piccole e fredde goccioline d’acqua iniziarono a bagnargli il viso mescolandosi con il liquido salato che gli usciva inesorabile dagli occhi.

 

-..-.-.-.-.-.

 

Yuu e Kouyou erano intenti a sorseggiare la loro cioccolata coperti da uno strato di morbida lana.

< Che film idiota! > Commentò kouyou, voltandosi ad osservare la faccia divertita del moretto accanto a se..

< Ma che dici… è troppo bello! >Rispose yuu osservando il visto del chitarrista e scoppiando a ridere con più gusto

< Ma giuro tu sei più bello! > Disse cercando di trattenere un'altra serie di risate.

< scusa? >Domandò imbarazzato, non riuscendo a capire cosa avesse di così buffo da scatenare così tanta ilarità.

< Avvicinati > Ordinò yuu afferrandogli il visto tra le mani, smettendo di ridere.

Questo cambiamento sconcertò non poco Kouyou che ormai sentiva il respiro caldo del moretto sulla sua pelle gelata.

Nonostante la coperta il ragazzo cominciò a sudare freddo, e un brivido gli percorse il corpo appena la lingua calda di Yuu iniziò a disegnargli i contorni delle labbra fredde.

Più sentiva quella lingua morbida sul suo volto più l’eccitazione cresceva

Il suo odore dolciastro gli riempiva le narici mandandolo il estasi.

Ormai sia il corpo che la mente di Kouyou erano state catturate da quel gioco erotico a cui stava partecipando.

Ma tutto ciò finì in pochi secondi, yuu si scostò leccandosi le labbra con fare sensuale.

< Avevi tutta la cioccolata sulla bocca.. sarebbe stato un vero peccato sprecarla! >

E no mio caro! Non te la cavi con così poco! “

Pensò Kouyou gettandosi sul corpo del ragazzo, intento ad assaporare ancora il gusto di Kouyou sulle sue labbra.

< Ehy ma che fai? > Domandò divertito il moro, intrappolato sotto la morsa dell’amico.

Anche se sembrava molto esile e indifeso la presa ai suoi polsi gli doleva leggermente, facendolo eccitare ancora di più.

< Mi sembra più che logico! Non puoi istigarmi in questo modo per poi lasciarmi insoddisfatto! >

< A ho capito! Tu vuoi questo! > Disse liberandosi facilmente dalla sua presa e iniziando ad accarezzargli la schiena arrivando fino alle natiche, accarezzandole e facendo passare le proprie mani sotto ai jeans e ai boxer accarezzando la pelle liscia e morbida.

< Sode e lisce come sembrano… >

Kouyou iniziò ad esplorare la bocca di Yuu, dando inizio ad un gioco di intrecci del quale Yuu si stancò molto presto.

Con una forza scatenata dall’eccitazione gettò Kouyou sull’altro lato del divano e si mise a cavalcioni sul suo ventre piatto e muscoloso.

La sua lingua cominciò ad assaporare il collo del ragazzo sotto di lui procurandogli spasmi di piacere ogni volta che la sua lingua calda veniva a contatto con sua pelle fredda come la neve, mentre con le sue mani cercò di disfarsi della maglietta che ostacolava il suo tragitto.

Una volta a torso nudo iniziò a torturargli un capezzolo con la bocca e iniziando a giocare con la lampo dei jeans.

Nel suo piccolo Kouyou voleva partecipare ma rimase fermo lasciandosi torturare dal ragazzo sopra di lui.

Il fuoco nel camino ardeva creando degli scoppiettii molto romantici e la neve candida al chiarore della luna creava una bellissima atmosfera notata subito da Kouyou (si divertiva molto.. nota persino la neve fuori)

< Spegniamo quest’affare! > Disse yuu afferrando il telecomando sotto la testa di Kouyou…

< Godiamoci l’atmosfera! >

< Io mi godrei qualcos’altro > rispose di rimando il biondo, prendendo in mano le redini della situazione e alzandosi in piedi..

< Dove credi di andare? > Chiese malizioso Yuu

< Seguimi e vedrai! > rispose l’altro, camminando a torso nudo.

Il riflesso del fuoco lo rendeva ancora più grazioso e maschio, nascondendo il suo lato femminile.

Percorse il corridoio, sotto lo sguardo curioso ed eccitato dall’altro ragazzo (e non solo il suoNdME)

Arrivando fino alla camera da letto..

< Stenditi… > Ordinò Kouyou, dirigendosi verso il proprio armadio e iniziando ad armeggiare delle scatole…

< Che cerchi? > Domandò curioso Yuu ancora vestito sdraiato sul letto..

< Poi vedrai.. ecco! > disse l’altro, ritornando indietro con una scatolina e appoggiandola vicino al comodino..

< Non mi piaci! Sei troppo vestito! > Esclamò iniziando a sfilargli la camicia di seta nera che nascondeva metà torace..

< Spogliami pure… Non mi oppongo! >

I baci presero il posto della seta, iniziando a fare dei piccoli disegni immaginari con la lingua su tutto il torace di Yuu arrivando fino all’ombelico.

< Mmm.. > Grugnì il moro, non appena Kouyou iniziò a giocare con il suo pearcing mentre le sue mani lavoravano con i bottoni dei pantaloni…

 

-.-.-.-.-.-.-.

 

Non ci poteva credere! era assolutamente impossibile che il suo ragazzo, il suo adorato Takanori, lo avesse tradito.

Con una ragazza per di più.

Sapeva che prima o poi sarebbe successo, lui era troppo bello per stare con un ragazzo..

Chissà da quanto tempo andava avanti quella relazione, da quanto tempo si stava prendendo gioco di lui!

Akira rincasò ricoperto da un leggero strato di neve fredda e goccioline di acqua.

Non riusciva a trovare nessuna spiegazione plausibile a tutti i suoi quesiti, era troppo complicato e soprattutto impossibile sapere la verità senza prima aver fatto qualche domanda a quello che doveva essere il suo ragazzo.

Ma di certo non aveva voglia di vederlo e soprattutto di sentire la sua voce.

Lo aveva deluso, e no c’era cosa più brutta che deludere la persona amata.

In quel momento il suo petto era vuoto, il suo cuore era rimasto davanti a quel maledetto lampione vicino al fiume.

Rimase immobile davanti all’entrata, bagnando tutto il palche, poi decise di andare nella sua stanza.

Anche se sua nonna non era via per alcuni giorni il suo piccolo angolo gli era più intimo per spargere delle lacrime di dolore e progettare il suo suicidio.

Gocciolando per tutto il corridoio raggiunse la sua stanza e non appena chiuse la porta si lasciò cadere sul pavimento raccogliendo le gambe al petto e pianse fino a consumare tutte le lacrime che possedeva.

Ricordava ancora quando, dopo la loro prima volta, lui lo implorò di non lasciarlo mai e poi mai…

< Ma proprio tu, mio dolce angelo, mi hai lasciato! > Pronunciò queste parole a bassa voce, tra i singhiozzi.

Un bisbiglio simile ad un urlo di dolore.

-         AKIRAAAAAAA-

Un urlo, il suo urlo

Quella voce giunse nella sua testa come un eco, ma non voleva più sentirla o almeno per adesso.

Il suo corpo cedette alle braccia di Morfeo, cullato dal rumore del vento che muoveva i rami,facendo cadere la neve ancora nuova dalle foglioline.

Si addormento, aggrappato alla speranza di un dolce risveglio.

Un risveglio che poteva anche non arrivare mai.

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

< AKIRAAAAAAAA! Ti prego rispondimi! > Takanori urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, a costo di disturbare tutto i vicinato.

Sapeva benissimo che era in casa, la luce che illuminava la sua stanza ne era una prova

Ma perché allora non rispondeva? L’ansia cominciò a salirgli nel petto.

I suoi capelli bagnati gli oscuravano la vista, e i suoi vestiti ormai erano completamente bagnati e congelati.

Il ragazzo si arrese, molto probabilmente non voleva vederlo… ma prima o poi si sarebbe affacciato  alla finestra e lo avrebbe visto.

Si sedette sui gradini che conducevano alla porta d’ingresso, e non essendoci riparo dalla neve rimase sotto ai candidi fiocchi fino a quando decise di chiamarlo al cellulare.

< Dai.. piccolo… rispondiiii > Disse al cellulare, non ricevendo nessuna risposta dopo cinque squilli..

- cosa vuoi? – una voce.. leggera e attutita dal sonno rispose

< Piccolo mio… >
- dimmi cosa vuoi e vattene! –

< Per favore.. fammi spiegare! Aprimi… > Disse Takanori, ricominciando a piangere

- vai a casa, ne riparliamo quando sarò pronto a vedere la tua stupida faccia! -
Più niente, gli aveva attaccato il telefono in faccia.

Takanori rimase per qualche secondo ad osservare il cellulare, ma non si sarebbe arreso..

Lo avrebbe aspettato anche per tutta la notte sotto la pioggia e sotto la neve.

< Ti pregooo… io ti amooo > urlò, non ricevendo ancora nessuna risposta…

La disperazione non gli faceva sentire ne il freddo ne l’aumentare della neve che si posava sul suo capo.

Dopo un ora di tormenti si sentì un rumore di serratura, segno che qualcuno dall’interno stava per aprire la porta.

Takanori scattò in piedi vedendo la figura esile del suo ragazzo davanti all’uscio, ancora tremante e con il viso rigato dalle lacrime.

< Piccolo mio per favore… >

< Su entra! > Solo due parole, pronunciate con tale freddezza che nessuno si sarebbe mai immaginato da Akira.

I due raggiunsero il salone principale, riscaldato da un camino che probabilmente andava da moltissimo tempo.

Takanori sentì il freddo abbandonare il suo corpo avvolto da un grazioso tepore prodotto anche dalla coperta che gli era stata messa sulle spalle da Akira.

< Sei rimasto fuori per tutto questo tempo? >

< Non potevo andarmene senza averti spiegato.. io i amo troppo per perderti… > Disse facendo scorrere altre lacrime.

< Adesso lo so… Nessuno aveva mai fatto una cosa simile per me! >

< Io volevo solo aiutarla, e lei mi ha baciato. Cercavo di levarmela di dosso ma non riuscivo… poi quando ti ho visto avrei preferito morire! > disse, afferrandogli il volto tra le mani e accarezzandogli i capelli candidi e morbidi.

< Questa è la verità? Tu volevi sono aiutarla? Non hai una relazione con lei? >

< come puoi pensare ad una cosa simile? Non avrei mai potuto tradirti! Sai che non sono bravo a mentire poi… > Disse cercando di fare un sorriso, ma fallì miseramente vedendo le lacrime solcare anche il visto del suo ragazzo, che lo afferrò per le spalle e lo strinse forte a se.

< Sono stato così male taki! Pensavo non mi amassi più! >

< Baka.. ti amo più della mia stessa vita! > gli rispose scompigliandogli i capelli e tornando ad abbracciarlo.

< Piccolo mio, corri a farti una doccia caldissima, sei congelato… io ti preparo del te caldo! >

< Non pensare di essere meglio di me! Anche tu hai bisogno di una doccia! > Disse, scherzando baciandolo sulle labbra, e conducendolo verso il bagno personale di Akira.

 

-.-.-.-.-.-.-.

 

Mentre con la lingua continuava a giocare con il pearcing del moro, con la mano gli entrò nei pantaloni sfiorando la sua erezione attraverso la leggera stoffa dei boxer.

Non aveva mai sperimentato una relazione del genere specialmente con uno dei suoi migliori amici, ma la cosa lo divertiva molto e soprattutto lo eccitava.

Ormai nulla lo avrebbe fermato, e anche se probabilmente l’indomani se ne sarebbero vergognati, o per lo meno Yuu lo avrebbe fatto, nulla gli impediva di godersi quei momenti in ogni singolo secondo e  quello che sarebbe successo il giorno successivo lo avrebbe affrontato senza alcun timore.

Più la sua mano sfiorava l’erezione dell’amico più quest’ultimo gemeva di piacere facendo crescere ancora di più l’eccitazione del biondino che  infilò la mano all’interno della stoffa che separava la sua mano dal membro di Yuu.

< O si… Kou… >

< Taci! > Gli sussurrò in un orecchio, iniziando a massaggiarglielo delicatamente, facendolo gemere ancora di più…

Con un colpo gli sfilò i pantaloni e l’indumento intimo con la mano ancora liberà iniziando ad accarezzargli le natiche lisce come la seta.

Yuu non rimase con le mani in mano, iniziò a spogliare il biondo baciandogli il collo e il viso e ad ogni carezza la mano di Kouyou accelerava il suo movimento..

Dopo pochi minuti furono entrambi nudi, dediti ad accarezzare l’uno il corpo dell’altro.

< Kou vengo… > Disse Yuu, muovendo il ventre contro quello del biondo, che si fermò..

< Che fai?? >
< Io credo di aver fatto troppo… ora tocca a me gemere un pochino non trovi? >

< Che bastardo! > Esclamò il moretto, mordendo il labbro inferiore di Kouyou, che per risposta accennò ad un sorriso provocatorio e sensuale, scatenando gli ormoni, ormai già impazziti, di Yuu.

Con uno scatto imprevedibile Yuu si mise a cavalcioni sopra al chitarrista iniziando a leccargli il colo, facendogli piccoli succhiotti fino ad arrivare al torace, dove la sua attenzione si concentrò sui piccoli capezzoli turgidi del biondo.

< MM.. sono buoni… > Disse lui, scendendo piano con la mano fino ad arrivare nella sua zona intima, ancora inviolata se non dalla sua stessa mano.

< Ma questo mi sembra più buono… > Aggiunse malizioso, raggiungendo con la bocca il punto occupato dalla sua mano.

Kouyou ansimò sentendo la bocca calda e accogliente avvolgergli il membro…

Rimasero così per diversi minuti fino a quando kouyou si dimenò sotto la salda presa di Yuu…

< Adesso è arrivato il momento.. > Esclamò riprendendo il mano la situazione, e rimettendosi sopra al corpo di Yuu, divaricandogli le gambe…

< Vedrai piccolo… sarò delicato! > Gli sussurrò nell’orecchio penetrandolo dolcemente, baciandolo con passione.

Superato il dolore iniziale il corpo di Yuu venne invaso dal piacere che lo condusse all’orgasmo accompagnato dopo pochi istanti da Kouyou, che cadde stremato accanto a lui, cingendogli la vita con un braccio.

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

< MI sento così baka > Disse Akira con il volto tutto insaponato, sembrando un bambino.

< Ma che dici piccolo mio, è solo colpa mia se ti ho fatto soffrire così tanto… devo imparare a non fidarmi degli sconosciuti! > Gli rispose, afferrandolo per i fianchi, facendo aderire il suo corpo con quello del suo ragazzo.

< Come sei buffo con tutta questa schiuma… > Esclamò Takanori, dandogli un leggero bacio sul naso, ricoperto anch’esso di bagnoschiuma al caramello.

Akira si alzò leggermente, facendo aderire le labbra del biondo contro le sue, iniziando ad esplorare la sua bocca con la lingua.

Il vapore dell’acqua calda aveva riempito tutto il bagno e il profumo del sapone si espandeva per tutta la stanza.

< E’ meglio uscire, ho molto sonno! > Esclamò il bassista, prendendo degli asciugamani appoggiati vicino al muro.

< Esatto, e poi domani abbiamo anche le prove, a proposito… mi stavo per dimenticare! Ieri ho messo il nome della nostra band in una livehouse… entro domani mi faranno sapere se la settimana prossima possiamo fare un live li da loro! >

< Tu cosa hai fatto??? > Strillò il ragazzo, sorpreso dalla notizia che aveva appena ricevuto.

Non solo i due chitarristi della band erano in piena crisi creativa ma il fatto che non avessero altre canzoni disponibili li rendeva ancora di più nei casini.

< Ma tu ti rendi conti di quello che hai fatto? > urlò gettandogli l’accappatoio addosso, e guardandolo in cagnesco.

< Certo! > Rispose con fare non curante, raccogliendo l’accessorio ai suoi piedi e ricoprendo la propria nudità.

< A bene, inizio a preoccuparmi seriamente della tua sanità mentale >

< Andiamo.. non prendertela, ci serve una bella svegliata! Non possiamo continuare così, se a quei due non diamo una vera motivazione per scrivere non ci viene fuori proprio niente! E addio band.. > Disse alzando leggermente il tono della voce.

Akira ci pensò per poco tempo, addolcendo il suo viso con un sorriso e accarezzando la guancia calda e soffice del suo ragazzo.

< Come sei intelligente, non ti facevo così sveglio! Infondo hai ragione… Ne parliamo domani > Disse voltandosi e raggiungendo la sua stanza da letto, seguito da un Takanori in piena contemplazione dei glutei sodi e scolpiti del ragazzo che ancheggiava davanti ai suoi occhi.

Una volta raggiunta la stanza si misero nel letto, avvolti da un caldo piumone e dal loro abbraccio.

 

 

   
 
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