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Autore: Miss_X    01/04/2013    1 recensioni
game of life è la storia di Ella, un'otaku aspirante ilustratrice con la passioen per l'asia che in Giappone incontra il kpop e se ne innamora, un gruppo in particolare la appassionerà.
la sua indole cinica e sarcastica però le sarà d'ostacolo nella sua vita in Asia, un paese dove le emozioni valgono più delle parole e dov il talento è il mezzo per crearsi un avvenire.
Enjoy! E' la mia prima FF in questo fandom ^^ non ammazzatemi per le imprecisioni
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jonghyun, Nuovo Personaggio, Onew, Quasi tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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The Wizard~


Avevano montato un cartellone pubblicitario davanti a casa mia. Era irritante, uno schermo enorme acceso giorno e notte che continuava a colorare le pareti della mia stanza… come potevo anche solo pensare di dormire quando quel coso era acceso ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette?
In ogni caso era inutile lamentarsi. Nulla sarebbe cambiato, nulla sarebbe rimasto com’era, come al solito. Vivevo nel centro di Tokio in quel periodo, avevo vinto una borsa di studio all’accademia d’arte di Firenze e mi trovavo là per seguire un corso sui Pantoni[1]  e mi sarei fermata per tutta l’estate in Asia, viaggiando da un paese all’altro. Sarebbe stato divertente e una volta tanto avrei imparato qualcosa senza nessun professore rompicoglioni che mi diceva cosa fare, quando farlo e soprattutto come farlo.
Avevo un appartamento in condivisione con una tipa strana, della mia età, si chiamava Ai ed era giapponese, come d’altronde la maggior parte delle persone a Tokio, era un’aspirante designer di moda e frequentava diversi corsi nello stesso edificio dove ne seguivo alcuni anche io, quindi quando ci eravamo notate a vicenda ci eravamo trovate.
Io ero single e lei pure, cosa che rendeva più forte anche l’apertura tra me e lei, perché se c’è una cosa che è più forte della socialità è la mancanza di partner e due donne sui venti senza partner possono diventare due grandi amiche con un obbiettivo comune, specie se quell’obbiettivo è principalmente metter su quella che potremmo considerare come la base di una famiglia.
Era abbastanza particolare come ragazza: capelli neri a caschetto molto corti con le punte verde fosforescente o quasi, alta un metro e un barattolo, una voce squillante ma non troppo irritante, due occhi enormi e a mandorla (sembra un controsenso detta così, ma i suoi occhi erano seriamente enormi) e una innata passione per i manga e gli anime, cosa che ci accomunava e che era anche la principale fonte di litigi tra noi due in quanto lei amava Izaya[2]  e tutta la sua mente perversamente maliziosa e io amavo Shizuo[2]  e tutta la sua poderosa forza ossigenata; lei amava la solare “innocenza” di Ouran Host Club[3] , io amavo le tinte fosche e scarlatte di Full Metal Alchemist[4], lei considerava la prima trasposizione in anime di quest’ultimo una incredibile opera d’arte, io la consideravo una infima macchia sul capolavoro della Arakawa[4]  e mi sarei volentieri immolata per la seconda trasposizione; lei considerava la coppia Mimorin-Takasu[5] eccelsa, io amavo la Taiga-Takasu[5] e passavamo ore e ore della nostra vita a dilaniare le idee dell’una e le idee dell’altra creando congetture sempre più assurde per confermare le nostre convinzioni e i nostri ideali neanche fossimo delle libertine francesi in pieno ‘800.
C’era poi una cosa su cui andavamo d’accordissimo… ed erano i fondoschiena dell’altro sesso: in Giappone c’era un ben di Dio, in Corea c’era L’Eden, in Cina c’era il seme di Satana a tentare le nostre perverse menti, per lei però in Europa c’era una massa di bei ragazzi pronti a fare ogni genere di romanticherie sdolcinate e strappacuore, mentre io, da brava italiana, ero assolutamente certa che tutte quelle idee sul corteggiamento occidentale fossero delle grandissime stronzate e che i maschi della mia fetta di mondo fossero delle bestie arrapate con lo spirito romantico di uno scorfano in riproduzione, d’altro canto io consideravo l’Asia la terra promessa in fatto di uomini, cosa che fino a quel momento non si era ancora dimostrata né vera né falsa principalmente perché non avevo avuto molti contatti con l’altro sesso sorvolando su due o tre nerd simpaticissimi ma indegni del loro titolo di “Asiatici Maschi” che avevo crudelmente scaraventato nella No Flirt Zone per evitare storie strane e prive di senso alcuno.
Una cosa che però non conoscevo ancora della mia coinquilina dopo due settimane dall’inizio della nostra convivenza era l’incredibile, potente e sovrabbondante passione di quella donna per il Kpop. Sei in Giappone? Goditi i Gazzette[6]. E lei NO! Lei si concentrava sui coreani dell’altra sponda (fisicamente parlando dall’altra parte del mare sempre dritto verso Occidente) sbavando per ore e ore sullo schermo del PC e collezionando ogni fottuto sputo di ogni fottuto cantante che posasse anche solo l’anima del mignolo del suo piede sinistro su Tokio e dintorni. C’era in particolare un gruppo che le piaceva, e lo scoprii quando incontrammo per caso in strada un tipo (non orribile lo ammetto) con un’improponibile camicia nera con loghi di Batman[7]  ovunque che se ne andava tranquillamente in giro con due telecamere appresso incurante delle fan che ci morivano letteralmente dietro per attacchi epilettici dovuti alla singola contemplazione del suo deretano dal vivo.
Si chiamava Kim Jonghyun ed era quello che possiamo definire come il “sogno erotico” della mia coinquilina.
Come scoprii infatti quel giorno.
Stavamo tranquillamente camminando per le strade del centro, quando vediamo appunto quella camicia improponibile, inizialmente la vedo aguzzare la vista come farebbe un giudice di un comicon[8]  con un cosplay ben fatto, poi si rasserenò per un attimo e potei leggere nei suoi occhi un barlume di serena disillusione, si girò un attimo nella mia direzione, ma poi sentendo una voce acuta che canticchiava felice un motivetto in coreano sull’assenza di fan dietro di lei e si voltò di scatto frustandomi con quelle sue meches da Gumi[9]  e con gli occhi in stile Georgie[10]  e un’aurea degna della più Shoujo[11]  delle protagoniste si diresse quasi volando in direzione di quel ragazzo vestito in modo ambiguo.
La seguii anche io, più curiosa che attratta da quella figura maschile (che comunque aveva un bel di dietro a primo occhio) e la sentii sospirare un “Jonghyun”.
Strinsi un po’ gli occhi guardando quel profilo ma non mi venne in mente nessun personaggio in particolare, lo squadrai dalla cima dei capelli alla punta delle scarpe ma nulla. Mai visto. Mai sentito. Mai conosciuto. Guardai interrogativa Ai che però si stava facendo autografare il blocco da disegno che stava portando al corso.
Il ragazzo mi vide e fece una faccia leggermente sorpresa, ci ero abituata ormai, un’occidentale non si vede tutti i giorni a Tokio, specie se è una lentiggine con gli occhi verde-grigi a palla che spiccano su una pelle diafana che cammina senza troppo garbo con aria scazzata e menefreghista come me.
Lo guardai meglio anche io, era alto quanto me, abbastanza prestante, dei lineamenti virili addolciti da delle labbra carnose e da un sorriso dolce, due occhi a mandorla grandi e nocciola, i capelli spudoratamente tinti e due/ tre orecchini che brillavano.
Per un attimo quello sbrilluccichio fu accecante e caddi in uno stato di catalessi, mi persi per un po’ in quegli occhi, ma poi mi ripresi scuotendo anche Ai e andando via frastornata. Un bell’uomo, non c’era che dire… avrei dovuto informarmi per bene quando fossi tornata a casa.
Arrivai a lezione, presi posto, mi chinai per prendere la borsa. Niente borsa.
Cosa avevo fatto… cosa avevo fatto??!?!?!?!?!?
Dov’era la borsa? Dov’erano i miei costosissimi Pantoni? Dov’era tutto il mio bellissimo e costosissimo materiale da disegno? Dov’erano le mie matite B??? Cominciai a nominare i santi uno dopo l’altro facendo tutti il calendario all’incontrario mentre chiedevo quasi implorando al mio vicino di banco se poteva per una volta prestarmi il suo materiale promettendogli di tutto in cambio tra cui un dinosauro vivo, un modellino di Mazinga in edizione limitata e la salvezza nella vita dopo la morte.
Ringraziando l’anima buona e generosa di quel brav’uomo sfangai le occhiatacce del proffe facendo un buon lavoro su una tavola e me ne tornai a casa quattro ore dopo.
Mi buttai sospirando afflitta e stanca sul futon spanciato a terra.
Ai non era ancora tornata. Osservai con astio per l’ennesima volta il cartellone luminoso che si vedeva dalla finestra. Stavano trasmettendo dei video musicali di un gruppo sconosciuto.
Belle voci, nulla da dire, parlavano in coreano e la canzone parlava di una tipa col sospiro del diavolo “… alitosi… brutta bestia” pensai subito dando sfogo al mio alto cinico.
Li osservai per bene. Erano belli e ballavano bene. Certo se ero io a giudicare potevano anche essere dio sceso in terra considerando le mie doti di danzatrice che mi facevano inciampare una volta si e l’altra pure.
Cambiò canzone un attimo dopo, qualcosa sulla curiosità, dei tipi che volevano scoprire qualcosa su una ragazza, un video molto bello.
Quello che mi colpì fu inizialmente un tipo con i boccoli inquadrato due/tre volte in primo piano, aveva dei bei lineamenti e la sua voce sembrava velluto, ballava bene e aveva un bel corpo. Finì il video e mi persi nel sorriso di quel ragazzo dalla voce di miele mentre una voce che diceva “SHINee is back… coming soon”.
Mi ritrovai cinque secondi dopo al computer a cercare informazioni su quegli SHINee, il mio essere abituato a cercare gli streaming più assurdi di anime sconosciuti non faticò  trovare informazioni su quei tipi, erano una boy band, come avevo capito pure io, avevano debuttato nel 2008 e avrebbero rilasciato un nuovo singolo quel mese. Andai a conoscere tutti i vari componenti. Primo Taemin, un ragazzino bello e dai lineamenti femminili con una bella voce e una scioltezza incredibile, aveva la mai età e sembrava essere l’emblema del “sembro-innocente-ma-sono-la-perversione-e-tu-lo-sai-perché-stai-pensando-cose-sporche-su-di-me”; poi approfondii un certo MinHo, rapper con la passione per il calcio e la musica in generale, in quel momento era stato avvistato in un match di calcio in Inghilterra “…per me questo è un italiano travestito” fu il primo pensiero che ebbi; poi Key, una Divah, niente da dire, come si atteggiava lui non si atteggiava nessun’altro, vestiva alla moda, si comportava da prima donna e aveva Charm… lo charm di una regina… però era figo… e a modo suo virile; poi venne Onew, quello che mia aveva rapita: un leader premuroso e generoso, solare e simpatico, un uomo perfetto insomma; poi arrivò l’ultimo.. Jonghyun e l capii quella sottospecie di crisi epilettica che aveva avuto Ai ore prima: quello era un sex simbol.. un nudista.. uno gnoccone da paura che come lavoro rompeva le ovaie alle fan girl, non mi ispirava troppo, ma era davvero bello, nulla da dire.
Continuai a guardare immagini e a documentarmi fino a quando non tornò Ai.
Spalancò la porta della nostra “casa” e mi vide davanti al computer, con un’immagine di Onew davanti sulla quale sbavavo.. o meglio… sulle mani del quale sbavavo.
:-Sei una kpopper? Strillò acuta perforandomi i timpani
:-No… -dissi io con voce roca- hanno trasmesso oggi Sherlock e Lucifer sul cartellone e mi sono informata…
:-Oh! Ti sono piaciuti?
:-beh… si?
:-Bias?? Mi chiese con occhi sognanti sbattendo le palpebre con fare insistente
:-Che? Chiesi io
:- B-I-A-S! -fece lei- oh insomma il tuo preferito! Quello che ti ispira di più, quello che ti fa venire in mente pensieri perversi, quello che ogni foto pensi “oh mio dio sei fighissimo” quello…
:-Ok ok! Ho afferrato il concetto –dissi io che affogavo nelle parole di quella donna- credo…
:-Non pensare di diventare una Jjong Biased perché potrei squartarti viva…
:-Una… Jjong… biased?! Vuoi dire una fan del tipo che abbiamo incontrato oggi? Noo… no… credo… -guardai l’immagine colpevole dello scandalo che mi tentava là davanti- Onew?
:-Oddio! Onew è perfetto per te! Disse sorridendo e sprizzando fiorellini da una parte all’altra della stanza neanche fosse Honey-Senpai.
:-bene.. canzone preferita? Album preferito? Teaser di Dream Girl che preferisci? Quello di Onew suppongo… oh beh il mio è quello di Jjong… credo che con quei capelli sia veramente dio sceso in terra…
Alla mia faccia confusa mi chiese
:-Quanto è che li conosci? Con aria di sufficienza
:-Più o meno…-guardai l’orologio- tre ore… sorrisi innocente
:-Sei messa veramente male… dai facciamoci una cultura.. vieni, non potevi capitare in mani migliori… sorrise in maniera inquietante
Sospirai, sarebbe stata una lunga convivenza.
 
 

Anneyoooooooooong~!!
Sono Shaka_BOOM e questa è la prima storia che pubblico in questo fandom (ho creato un nuovo profilo, prima mi chiamavo kuronekoTOP e pubblicavo nel fandom delle V.I.P)
Spero che questa FF susciti il vostro interesse… per chi non l’avesse capito… il mio bias è Jinki… per quanto riguarda il titolo, Game Of Life l’ho preso dall’idea di fare una serie di capitoli a tema “Carte da gioco” in questo “prologo” non sembra molto attinente come argomento… LO SO… ma “The Wizard” è una delle carte dei tarocchi tradizionali (sono 22, più o meno quanti saranno i capitoli della storia).
In questo capitolo il mago è Jonghyun, che riesce con la sua presenza ( e con i suoi orecchini) ad incantare Ella, la cinica protagonista.
Che mi dite di Ai? Troppo fan girl? L’ho fatta pensando a Gumi (il mio vocaloid preferito *^*)
tra gli avvertimenti ho messo OOC.. principalmente perchè NON CONSCO (ç__ç) gli SHINee.. quindi NON SO come sia realemnte il loro carattere...
Spero che vi piaccia e che vi incuriosisca abbastanza (questo è solo il prologo belli di Shaka_BOOM), lasciate una recensione, ne ho seriamente bisogno! ^^ Grazie e al prossimo capitolo
Shaka_BOOM
*visitate la mia pag di FB, si chiama ‘You Only Have Kpop You Know?’ grazie a chi lo farà*

 
Note:
[1]  Pantoni: strumenti da disegno che servono a colorare le tavole.
[2]   Izaya e Shizuo: personaggi di Durarara!!!, manga e anime del 2010 a sfondo psicologico e dalle tinte fosche che ruota attorno alle vicende di Ryugamine Mikado, uno studente che si trova a Tokio insieme al suo amico d’infanzia, Kida Masaomi e ad un’altra ragazza, tutti e tre nascondono un segreto;
[3]  Ouran Host Club: manga e anime, manga del 2006 parla di una ragazza che si traveste da maschio per accompagnare le ragazze della scuola che frequenta così da saldare il debito che ha fatto con i componenti dell’ Host Club
[4]  Full Metal Alchemist e Arakawa: anime e manga creato da Hiromu Arakawa, ruota attorno alle vicende dei fratelli Elric, che hanno perso il corpo in seguito alla violazione del tabù della trasmutazione umana;
[5]  Mimorin-Takasu e Taiga-Takasu: coppie di personaggi di Toradora, anime e manga del 2011 che parla della storia d’amore di una ragazza, Taiga bassa e aggressiva con un ragazzo, Takasu, dal cuore buona ma dall’aspetto da teppista.
[6]  Gazette: band jrock e visual key   
[7]  Camicia con i loghi di Batman: è la camicia che indossava Jjong nel primo episodio di Wonderful Days
[8]  Comicon: fiera del fumetto
[9]  Gumi: vocaloid di terza generazione, un sintetizzatore umanizzato
[10]  Georgie: protagonista dell’omonimo manga e anime, personaggio sognatore e dagli occhi molto grandi e luminosi
[11]  Shoujo: genere manga per ragazze, spesso molto romantico e abbondante di ambientazioni ricche di stelline, auree rosate e fiorellini
[12]  Honey-Senpai: personaggio di Ouran Host Club, famoso per la sua pucciosità e i fiorellini che emana
  
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