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Autore: a rainy day    01/04/2013    3 recensioni
L'attinenza tra una partita di pallavolo e l'amore? La volete sapere? Beh, non vi resta che leggere la storia e lo scoprirete!
"Di questo passo l’avrei persa io la partita, ne ero certo."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La guardavo ondeggiare qua è là per il campo, una ciocca di capelli le copriva leggermente il volto e se ne stava tutta concentrata a guardare la palla mentre io la osservavo divertito e felice. 
- Cambio coppie, ragazzi – sentii urlare il professore. Mi diressi a passo spedito verso di lei e le dissi:
- Ok, siamo insieme, io e te – frase che la fece arrossire a dir poco, visto il doppio senso che poteva avere. 
Noncurante della sua reazione, presi la palla tra le mani e, sicuro di me stesso, la lanciai nel suo campo. Lei impacciata tentò di colpirla, con scarsi risultati. 
La vidi più in difficoltà che mai, odiava la pallavolo e si capiva.
Mi avvicinai di più a lei e le dissi:
- Giadina, ti serve una mano? Se vuoi posso aiutarti con la battuta! – le sorrisi. 
Lei annuì soddisfatta e… imbarazzata? Sì, probabile, o almeno questo era quello che vedevo nei suoi occhi.
Oltrepassai la metà campo, mi avvicinai a lei, le presi dolcemente la palla dalle mani e mi posizionai proprio dietro di lei, con le braccia tese in avanti e la palla sospesa.
Le misi la palla sulla mano sinistra e con la mia mano presi la sua e la avvicinai alla palla per poi colpirla piano. 
La sentivo tremare tra le mie braccia come una foglia mossa dal vento.
Le toccai lievemente il braccio e lei si morse il labbro inferiore, la vidi arrossire.
- Lore… - mi disse, quasi sussurrando, con la voce tremolante. Non continuò il discorso. 
Andai a recuperare la palla sotto i suoi occhi, sentivo il suo sguardo posato insistentemente su di me e sui miei movimenti veloci. 
- Pronta? – annuì poco convinta e io capii al volo: voleva il mio aiuto ma non aveva il coraggio di chiedermelo, forse?
Mi precipitai da lei velocemente. 
La guardai dritta negli occhi e le dissi:
- Ripassiamo, non ti vedo convinta – mi misi nella stessa posizione di prima, il mio fiato sul suo collo. La vidi visibilmente sorpresa e tesa a quel contatto.
- Giada, l’amore è come una partita di pallavolo: ci vuole allenamento se vuoi giocare bene – feci una breve pausa e poi continuai – Sei pronta a giocare, con me, io e te, oggi, domani, per sempre? – le soffiai dolcemente sulla guancia troppo rossa, quasi per spegnere quel fuoco acceso sul suo volto.
- Non sono allenata per l’amore, ma potrai sempre farmi da allenatore – 
- Sarò il tuo allenatore a vita, se vorrai. Giochiamo, da ora in poi – detto questo le presi il viso tra le mani e la baciai con sentimento. Le sue parole mi rimbombavano ancora prepotentemente nella testa, non potevo credere che avrei presto incominciato con lei un nuovo gioco: il gioco dell’amore, del nostro amore. La durata del nostro gioco sarebbe stata infinita, nulla in confronto al tempo che occupa una partita di pallavolo. 

Il tempo passava...
- Ti amo – mi disse, dopo dieci minuti che mi guardava negli occhi. Di questo passo l’avrei persa io la partita, ne ero certo.


 

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Ciao! In questi giorni mi sto dilettando a scrivere OS, va beh ahaha 
Beh, che dire? Non ho nient'altro da aggiungere, solo mi farebbe piacere se la leggeste e lasciaste un piccolo pensierino, non chiedo altro.
A presto!

 

  
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