Alone
 
Caro Boomer,
buon compleanno! Mi dispiace non essere lì con te, anche se so che non sei solo, lì a Kinkow, con Mason, il cugino Lanny e Mikayla…Già. Chissà come sta…
Credo di non mancarvi per niente visto che, beh, non mi siete venuti a cercare e…
 
Gettò a terra l’ennesimo foglio di carta appallottolato, l’ennesima lettera che il fratello non avrebbe mai ricevuto.
Perché era così difficile buttar giù due righe per augurare a Boomer buon compleanno? Certo, lui non era mai stato bravo con le parole. Ma di cose ne aveva tante da chiedere! Non avrebbe dovuto lasciare Boomer a governare da solo, lui non andava neanche in bagno da solo.
Allora, visto che di cose da dire ne aveva a tonnellate, perché gli riusciva complicato esprimersi?
Brady posò la penna e ci rinunciò definitivamente. La scagliò contro il muro per la rabbia: quella si ruppe.
Tranquillamente si alzò e si sdraiò sul suo letto; accanto a lui, un letto vuoto.
Era strano come poteva sembrare freddo ed estraneo a lui, tanto abituato a vedere di fianco a se l’amato fratello scuro.
Non immaginava che Boomer avesse trovato un sostituto anche per lui.
Affondò la testa nel cuscino. Niente più empatia da quando era tornato a Chicago. Brady lo sapeva, sapeva che Boomer si era cacciato per forza in qualche altro guaio ma…perché il suo corpo non aveva percepito niente? Ma soprattutto: perché era il suo cuore a fare così male?
La sua empatia era finita dal momento in cui aveva lasciato solo suo fratello. Ed ora sentiva freddo dentro di lui.
Era sempre stato Boomer a riscaldargli l’anima quando erano soli, sempre lui a consolarlo quando portava quegli strani occhiali e sembrava Harry Potter e così Brady ricambiava.
Quel freddo dentro di lui, a volte, gli toglieva il fiato. Sentiva di non riuscire più a respirare e si doveva fermare per forza, chiudendo il suo cuore e sperando di morire, perché senza suo fratello non ce la faceva proprio.
Due giorni prima aveva visto una mongolfiera attraversare il cielo grigio della metropoli: credette che Boomer fosse arrivato per lui, cercò di vedere Mason e Mikayla che lo salutavano.
Si diresse nel grande parco dove atterrò, ma solo per restare deluso nel vedere una guardia, Mahuma, che aiutava a salire una ragazza dalla pelle color cioccolato e dai lunghi capelli setosi: Rebecca Dawson, la ragazza del fratello.
Perfino lui che non era molto svegliò calcolò che ci volevano due giorni per arrivare a Kinkow da Chicago. E il loro compleanno era proprio fra due giorni.
Quindi Boomer non aveva mandato la mongolfiera per riportare lui, ma Rebecca. Per quanto fosse bella, cominciò ad odiarla.
L’invidia si fece strada su di lui come un serpente velenoso e scaltro.
Era restato alla finestra per fissare il pallone colorato sparire all’orizzonte.
Ripensando a i due giorni passati, si sentì soffocare. Allontanò la testa dal cuscino per sollevarla verso il soffitto.
A quell’ora avrebbe potuto soffiare la candelina magica per far avverare il suo desiderio permanente per quel solo giorno, il giorno del loro compleanno.
Ma non fu così.
Il freddo lo colse all’improvviso.
Era in quei momenti che Brady realizzava di essere completamente solo.
 
 
 
Angolo Autrice
 
Salve :)
Che ne dite della mia flash? Parla di cosa prova Brady standosene a Chicago. Non so se avete visto la terza stagione, dove entra Adam Hicks (*.*) e fa la parte di Boz.
Dopo aver visto l’episodio “Un fratello appiccicoso”, ambientato proprio nel giorno di compleanno dei re, mi sono chiesta cosa provasse Brady. E questo è quello che ne è venuto fuori.
Ah, ovviamente Brady non sa della presenza di Boz, il terzo fratello.
Recensite, mi raccomando!
Lily