Il paesaggio continua a mutare davanti ai miei occhi, mentre nelle orecchie mi rimbomba “Scream” dei Tokio Hotel. Lo so, in America non sono molto famosi, ma la mia amica made in Italy mi ha chiesto il favore di scaricarglieli. Così, ora mi stanno tenendo compagnia nella strada dell’Inferno… non ho mai visto una loro foto… però, so che uno di cognome si chiama Sacher o una cosa del genere… e comunque, la mia amica Stella, mi ha chiesto di mandargliele e io l’ho fatto, da buona amica…
- Taylor,
tesoro, stai bene? - …quale sono. “Certo ma’! Ti sto solo maledicendo in tutte
le lingue che conosco per avermi costretta a venire con te e papà ad una gita
per raccogliere le castagne o quel che diavolo sono.”
- Sì ma’! –
sbotto. È appena finita la canzone, mi stava appassionando, ed ora comincia
“Cupid’s Chokehold”, Fall Out Boy e Gym Class Heroes. La adoro questa canzone…
Patrick Stump è un grande, mi piace un mucchio. Non mi sento più vibrare il
fondoschiena, il che è una cosa positiva perché stava cominciando a venirmi su
tutta la colazione, ma il principale significato del mio sollievo è che: se ci
siamo fermati, evidentemente siamo arrivati.
- Siamo
arrivati? – chiedo speranzosa, fermando per qualche secondo la musica. Spero
solo che questa tortura finisca in fretta…
- No tesoro…
stiamo aspettando la zia Kim e dei suoi amici. – grazie papà. Molto gentile,
davvero. a volte mi chiedo se provino piacere a rovinarmi la giornata. A quanto
pare, sì. Aspetta. Ha detto Kim? Oh, meno male. Almeno avrò qualcuno con cui
deprimermi. Se mi annoio, ci sarà la mia madrina a sostenermi. Un rumore
accanto a me… ed eccola!!! Scendo immediatamente dalla macchina e mi fiondo ad
aprire la portiera della sua macchina. Lei esce e mi sorride. Ci abbracciamo e
ci scambiamo un bacio sulla guancia.
- Ciao zia! –
esclamo, realmente felice che lei sia qui. Il mio occhio passa in rassegna
tutta la macchina, fino a quando non scorge una matassa di capelli neri. La mia
Jenny!!! La mia figlioccia, (mi hanno fatta madrina, al battesimo…) sta beatamente
dormicchiando nel seggiolone azzurro. Il mese scorso ha compiuto cinque anni e
abbiamo fatto una bellissima festa di compleanno. La zia segue il mio sguardo e
sorride. Ha avuto Jenny quando aveva 20 anni, e la cosa bella, è che non è
cambiata di una virgola. Ha sempre il fisico da modella, il viso simpatico e
gli occhi vispi. Una seconda macchina si ferma accanto a quella di zia,
distogliendomi dai miei pensieri. Scorgo una matassa di capelli castani, ricci
e… oh mio Dio…
- Che cosa
diamine ci fa Chad Danforth qui? – boccheggio. Non ho più voce, la gola è
secca. Ma perché, mi chiedo io, perché, mio Dio, non potevi risparmiarmi questa
cosa, anche???? Grazie, veramente tanto, tanto, gentile.
- Chad!
Tesoro! – ulula Kim, andando a salutarlo appena questo scende dall’auto. Ah,
che bella faccia. Se non fosse che sono disperata, la situazione sarebbe come
minimo comica. Evidentemente nessuno gli aveva detto che c’ero anche io.
Splendido, davvero splendido. Abbasso la testa e rientro nella mia macchina con
il morale sotto le scarpe. Tutti, tutti mi andavano bene, anche
Troy–sono–un–Dio–Bolton, ma lui no! E che cavolo!
- Ma quello
non è un tuo compagno, Taylor? – grazie ma’. Ricordami di chiamarti quando sarò
su un ponte e non avrò il coraggio di buttarmi giù. Con le tue perle il
coraggio lo trovo sicuramente. Faccio un ringhio in risposta, al che mamma
arriva a due semplici conclusioni: sì, è un mio compagno; e no, non voglio
parlarne. Sbuffo, mentre schiaccio nuovamente play nel mio i-pod e ripartono i
miei amori. Guardo oltre al finestrino e vedo che Danforth e la zia hanno
finito di chiacchierare e rientrano in macchina. Poi sento nuovamente una
vibrazione al fondoschiena. Fantastico, la seduta ricomincia e la mia giornata
deve ancora iniziare. Che bello. Se prima ero sollevata all’idea che ci fosse
la mia zia, adesso sono depressa al massimo. Si preannuncia una giornata
favolosa.
Non ho neanche
il tempo di concentrarmi su un cavolo di paesaggio, che questo cambia. Ma
stiamo cambiando continente per la guerra o stiamo andando in montagna??? Vedo,
comunque, che il mio sarcasmo non ha subito gli effetti della depressione.
Tanto meglio, almeno quando sarò in macchina a leggere, farò qualche battutina
sui protagonisti del libro, cosa che mi viene piuttosto bene.
Oh, che bello,
ci siamo fermati. Mi guardo attorno. Wow. Che schifo. Ma dico io, dei fiori? No
eh? Neanche un po’ di neve? Fantastico. Un posto più desolato non potevamo
trovarlo. Forse è il riflesso condizionato che ormai ho incanalato in me, appena
ci fermiamo apro la portiera e scendo. Mi sgranchisco le gambe. Beh una in più,
si congela pure! Stramaledetta mamma, stramaledetto papà, stramaledetta
montagna e stramaledette castagne. Ho dimenticato qualcosa? Oh, sì.
STRAMALEDETTO CHAD DANFORTH! Maledizione! Oh, wa! C’è anche la musica qui…
bellissimo. Cos’è? Jesse McCartney? Ancora meglio. Because you live… bah, mai
sentita dall’inizio alla fine. Mi appoggio alla recinzione di legno sbuffando.
Oddio, ma che è?
-
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH – urlo, per
poi scappare in macchina. Kim si affaccia al finestrino aperto e mi guarda
incuriosita.
- Tutto bene
Tay? – mi chiede, con un sorriso da ebete in viso. Se non ti volessi un bene
dell’anima e se non sapessi che l’omicidio è un reato perseguitato dalla legge,
ti strozzerei zietta!
- No, c’è un
ape là fuori. – biascico io, facendomi piccola, schiacciata contro al sedile.
Io odio le api. Odio la montagna. Odio tutto! Ma perché a me??? Che giornata!
-
Taaaaaaaaaaaaaaaaaaaayyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy!!! – sì, okay, ora ho pure un
orecchio trapanato. Fantastico, di bene in meglio. Ma aspetta… era Jenny!
Quella peste si è svegliata!!! Scendo dalla macchina e la prendo in braccio,
facendola girare. Mi stampa un bacione sulla guancia per poi sorridere radiosa
e sdentata. – Tay, Tay, Tay!!! Non sei felice??? La montagna e le castagne!!! –
scoppio a ridere. Vedo i suoi occhietti vispi guardarsi attorno. Poi vedono
qualcosa dietro di me. Spalanca la bocca ed indica con l’indice. – Tay, Tay
andiamo di là! – io annuisco e mi giro. Okay, sono morta. Indovina indovinello,
che ci sta nel cesto bello? Jenny vuole andare da Chad. Ma che bello.
Sconsolata mi avvio, per poi fermarmi davanti a lui. La piccola tende le
braccine verso di lui e questo sorride alla mia bambina. Afferra il collo dello
sciagurato e lo avvicina pericolosamente al mio, ma evidentemente questo lei
non lo capisce, troppo impegnata a strusciarsi contro i suoi capelli ricci.
Beh, la situazione è piuttosto imbarazzante, dato che io e Chad Danforth siamo
a tre, anzi, credo due, centimetri l’uno dall’altra. Probabilmente lui lo
capisce e si stacca un po’.
- Ehilà,
piccola! Come stai? – chiede alla mia Jenny. Ripeto, MIA. La mia nipotina, la
mia bambina, la mia figlioccia… è solo e soltanto mia. Capito?
- Bene, bene!
La mamma non mi aveva detto che c’eri anche tu. E neanche che c’era Tay… -
sospira pensierosa, portandosi un ditino al mento e alzando gli occhi nocciola
al cielo.
- Neanche a
me. – diciamo insieme io e Chad. Favoloso, adesso parliamo anche in sincronia?
Ma dove sta andando a finire questo mondo???
Che succederà alla nostra Taylor? E Jenny? E Chad? A cosa porterà questa gita in montagna? Lo scoprirete nella prossima puntata!
Ma ciau! Ve lo dico subito, questa cosa non andrà oltre ai cinque capitoli, perché ho ancora l’altra da finire e questa non potevo non pubblicarla. Mi è venuta in mente perché è successa la stessa cosa a me, senza Jenny, senza Kim e senza Chad, purtroppo. Va beh, che ne dite?
Baci,
Barbycam