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Autore: Swaggie    02/04/2013    5 recensioni
Si amavano.
Uno di quegli amori tenuti nascosti per evitare una catastrofe.
Uno di quelli custoditi diligentemente nella parte più profonda del cuore.
Uno di quegli amori silenziosi, che col silenzio delle parole non dette non smetteva di assillarli neanche per un secondo.
"Ti...ti...mancherò quando me ne sarò andato?"
"Ti amo."
"No. Tu non lo fai."
"Mi piace davvero il tuo sorriso."
"Smettila..."
"E mi piacciono tanto i tuoi occhi. Vorrei poterli guardare sempre."
"K-Kai..."
Questo fuori, posò una mano sul legno.
Senza sapere, che Lu Han dall'altra parte l'aveva messa in quell'esatto punto.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kai, Kai, Lu Han, Lu Han
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Si amavano. 

 
Uno di quegli amori tenuti nascosti per evitare una catastrofe. 
Uno di quelli custoditi diligentemente nella parte più profonda del cuore. 
Uno di quegli amori silenziosi, che col silenzio delle parole non dette non smetteva di assillarli neanche per un secondo. 
 
Si amavano, ma loro confondevano il tutto con l'odio. 
 
C'era un piccola, però, quanto insignificante linea a dividere questi due sentimenti contrastanti e sì, loro l'avevano superata inconsciamente molto tempo fa. 
 
 





 
Era successo. 
Di nuovo. 
Per quanto odiassero restar separati, ogni volta che si vedevano era un trauma. 
Finivano sempre col litigare. 
Lu Han, cercava di essere il più naturale possibile, senza però nascondere la dolcezza che la presenza dell'altro gli suscitava. 
Kai, al contrario, non lo faceva di proposito ma era prepotente e incredibilmente fastidioso. 
Lu Han cercava di non darci peso, tuttavia ad un certo punto arrivava a detestare quel suo dannato atteggiamento. 
Perché lo sapeva. 
Kai sapeva di fargli un certo effetto e ne approfittava. 
 
Credeva che comportandosi in questo modo, avrebbe mantenuto sempre un determinato distacco. 
Un distacco che riteneva scioccamente giusto. 
 


 
 
"Hai intenzione di partire?" 
 
Quello sguardo strafottente, il solito. 
Lu Han abbassò un secondo gli occhi. Si umettò le labbra velocemente e tornò a guardare il ragazzo negli occhi.

"Sì." 

 
Per un attimo, lo sguardo di Kai cambiò. Si velò di quella che forse era tristezza. Ma, Lu Han, si disse che fosse solo la sua impressione. Cosa fregava a Jongin del fatto che lui andava via? Sicuramente nella sua testa stava facendo salti di gioia. 
Ne rimase però ugualmente colpito, mentre il suo cuore prendeva a seguire un ritmo tutto suo. 
 



 
 
 
Faceva male, ma entrambi non avevano la forza di dichiararsi. 
C'erano tante preoccupazioni che li trattenevano. 
Mandare tutto all'aria per...l'amore? 


 
 



 
Il biondo gli diede le spalle per andare a chiudersi in camera, come faceva sempre, ogni volta che il cuore gli si faceva pesante e le parole si sgretolavano nella sua bocca. 
 
"Non puoi." 
 
Fermò i suoi passi nell'udire quella frase e prese a fissare un punto indeterminato della parete che aveva accanto. 
 
"Oh, giusto. Dimenticavo che decidi sempre tu tutto, anche ciò che non ti riguarda Jongin!" 
 
Si ritrovò ad urlare ma se ne pentì. Non osò azzardare un passo o un movimento. Era stato una specie di sfogo il suo, con un fastidioso bruciore alla gola e le mani che si stringevano in pugni. 
 
"Sei così stupido." 
 
"E tu così...stronzo." 
 
Stesso il cinese rimase colpito per quelle parole che la sua bocca pronunciò dato che non gli aveva mai affibbiato insulti del genere. Certo, non che non dicesse parolacce ma con Kai non c'era mai stato quell'atteggiamento. 
E questo avanzò, lo afferrò per un polso e lo costrinse a voltarsi, gli occhi che suggerivano frustrazione.
Senza lasciarlo se lo ritrovò davvero vicino. I loro sguardi parevano incatenati, per qualche strana ragione non riusciva a guardare altrove. 
Si ritrovò ad ammirare quelle labbra. 
Lo stavano chiamando. 
Ancora.
Forse era la volta buona per saggiarle. 
 
...Sì, sarebbe stata una buona occasione se Lu Han non si fosse liberato e fosse fuggito in camera sbattendogli la porta in faccia. 

 
 


 
Quella dannata porta. 
Sempre la stessa storia. 
La porta chiusa, loro separati, i cuori che si attraggono peggio di una calamita. 
 




 
Stava piangendo, aveva iniziato a piangere. 
Kai ascoltò tutto, con l'orecchio poggiato a quel legno. 
Si sentì morire. 
Non voleva farlo piangere. 
Faceva dannatamente male sentirlo in quello stato per via sua, il cuore si stringeva in una morsa ferrea. 
Gli pizzicarono gli occhi e trattenne a fatica un singhiozzo. 
Si lasciò andare lungo quella superficie, si sedette a terra e rimase ad ascoltare e morire in silenzio. 
 

 
Lu Han cercava di calmarsi ma le lacrime continuavano a bagnare il suo dolce viso rendendoglielo umido ed appiccicoso. 
Lo rigavano e non parevano volersi fermare. Era come se con loro, tutto il rammarico, la disperazione e la tristezza sfumassero. 
Non voleva farsi sentire, non voleva mostrare la sua fragilità ed era per questo che si ostinava a premere una mano contro le labbra, in modo da non lasciarsi sfuggire lamenti e gemiti mentre il gelido pavimento sotto di sé gli suscitava una serie di brividi lungo la schiena. 
Probabilmente però, l'altro se n'era già andato con quel suo solito sguardo odioso. Quindi, inutile pensarci. 
 
...Quegli occhi. 
 
 




 
"Lu..." 
 
Il cuore gli sobbalzò in petto. 
Si trascinò fino alla porta dove cominciò ad origliare. 
Non si sentiva molto ora, ma lui... c'era ancora. 
Lo sentiva. 
Non se n'era andato. 
E questo significava davvero molto. 
Sorrise continuando a piangere. 

 
"Ti...ti..."  Tirò su col naso e si prese qualche secondo per tranquillizzarsi. Se non voleva mostrare la sua fragilità doveva dar un tono autoritario alla propria voce. Chiuse gli occhi e continuò.  "...mancherò quando me ne sarò andato?" 

 
Kai sorrise, sentendo il cuore più leggero. Inclinò la testa facendola poggiare alla porta e lasciò che i capelli gli arrivassero a coprire gli occhi. 
Deglutì sentendo l'adrenalina scorrergli nelle vene, circolare in tutto il corpo. 
 
"Ti amo." 
 
Disse, e Lu Han sgranò gli occhi. Portò una mano al petto, non riusciva più a respirare. Si era fermato tutto; il tempo, il cuore, i suoi pensieri. 
E tutto sfociava nell'immagine costante di quel meraviglioso poco distante. 
No. 
Impossibile. 
Se per un attimo si era calmato, in quell'esatto secondo finì di nuovo sull'orlo del baratro. 
Perché devi giocare proprio ora? 
 
"No. Tu non lo fai." 
 
"Mi piace davvero il tuo sorriso." 
 
"Smettila..." 
 
"E mi piacciono tanto i tuoi occhi. Vorrei poterli guardare sempre." 
 
"K-Kai..." 

 
Questo fuori, posò una mano sul legno. 
Senza sapere, che Lu Han dall'altra parte l'aveva messa in quell'esatto punto.  
 
"Devo andare." 
 
No, ti prego... 
 
"Ciao, Lu." 
 
Rumore di passi. 
Come puoi dirmi di amarmi e poi andartene? 
 
Lu Han più volte fu sul punto d'aprire e corrergli in contro. Voleva picchiarlo, riempirlo di pugni e poi sommergerlo di baci ed abbracciarlo con quell'amore che lo stava veramente distruggendo. 
Kai si morse le labbra ripetutamente sperando di vederlo uscire, sperando di poter finalmente baciarlo. 
 
Ma non accadde assolutamente nulla. 
La porta d'ingresso, fece un rumore sordo. 
 
 

 

 
 
E' davvero una cosa stupida. Necessitare di qualcuno ma ostinarsi a mandarlo via. 
Si pensa così tanto agli altri che a volte ci si dimentica di noi, di ciò che ci fa stare bene. 
Di ciò che vorremmo, di ciò che in realtà bramiamo segretamente. 
E' stupido. 








 
Uno squillo. 
Due. 
 
"...Rispondi idiota."

Bisbigliò come se l'amico potesse quasi sentirlo, battendo i piedi a terra, impaziente. 
In quell'esatto momento Kai rispose e Lu Han divenne bordeaux. 
 
"Lu Han?" 
 
"Scendi." 
 
Non poteva domandarglielo e rischiare di ricevere un no come risposta, ecco perché glielo ordinò. Era urgente. 
Immaginò che Kai stesse sorridendo, quel mezzo sorriso che tanto gli faceva scoppiare il cuore.

"E perché mai?" 

 
"Per una volta, puoi evitare di scherzare?" 
 
"...Dove sei?" 
 
"Sotto casa tua." 
 
"Ma non mi dire." 
 
Lu Han sbuffò e Kai utilizzò un'altro tono. 
 
"Calmo, e voltati." 
 
Lu Han obbedì e se lo trovò a poca distanza. 
Rimase impassibile, sebbene lo stupore fosse evidente nei dettagli nel suo viso, chiuse la chiamata e lo raggiunse con le mani in tasca. 
 
"Perché sei qui?" 
 
"Volevo...parlarti." 
E il maggiore si torturò con le dita una ciocca di capelli. 

 
"E tu non partire." 
 
Lu lo guardò confuso. "Come?" 
 
"Non partire." Ripeté Kai passandosi una mano fra i capelli con noncuranza. "Resta qui, in Corea e io parlerò con te." 
 
Lu Han sorrise, ironicamente. "Fai sul serio?" Sibilò. "Ti rendi conto di ciò che dici? Tu non decidi per me!" 

 
Kai non rispose, rimase lì a fissarlo. 
Poi, lo prese per mano. 
Lu Han sentì qualcosa in fondo allo stomaco. "Co-cosa fai?" 
 
"Vieni con me." 
 
"Dove?!" 
 
"Da te." 
 
 
 
 
 
Detto fatto. Si ritrovarono da Lu Han che una volta chiuso la porta domandò "Se volevi stare in casa perché non siamo saliti da te?" 
 
"C'è Sehun." 
 
Meno un battito. Fece finta di nulla. Ormai, fingere indifferenza era diventata la sua specialità.

"E quindi?" 

 
Kai si girò spazientito. Lo guardò deciso, lo raggiunse e prese per le spalle. 
Con le mani che stringevano il tessuto della sua maglia l
o fece sbattere contro il muro. 
Lu Han sgranò gli occhi, un po' per il dolore, un po' per lo stupore. 
Così vicini... 
Kai non aspettò ancora, aggredì la bocca del più grande che sorprendendosi da solo, ricambiò subito. 
Gli gettò le braccia al collo e lo avvicinò ancora. 
Kai lo spinse ancora di più, nello scontrarsi i loro corpi furono scossi. 
Lu gli passò una mano fra i capelli, sorprendendosi per tutto ciò che stava succedendo. 
Lo avevo desiderato così tanto... 
Ansimò, provò ad approfondire il bacio ma Kai lo fermò allontanandosi. 
 
"...Quindi." prese fiato. "Non avrei potuto fare questo." 
 
Lu Han aveva gli occhi lucidi. 
Una faccia letteralmente sconvolta. 
Era così buffo che Jongin non trattenne delle risate, mentre con le mani percorreva il profilo dei fianchi del maggiore. 
 
"...N-non ridere." 
 
"Scusa." Gli accarezzò una guancia. "E' che sei stupendo." 
 
"Jongin, tu mi odi." 
 
"Finiscila con questa storia. Io non vado in giro a baciare le persone che odio." 
 
Lu Han sentì le guance rosse, stava bruciando. 
Chiuse gli occhi, sperando di poter sparire. 
 
"...Guardami." 
 
Scosse il capo, allora Kai gli accarezzò con più lentezza il fianco. 
 
"Lu Han, guardami." 
 
Questo suonava più come un ordine. 
Il maggiore obbedì; aprì piano un occhio, poi l'altro. 
Jongin gli prese il volto fra le mani. Gli sfiorò le labbra con le sue, lentamente, assaporandole per bene con gli occhi socchiusi. 
 
"Non partire."
Bisbigliò. 

 
"...Siamo in pausa, se voglio tornare in Cina posso andarci." 
 
"No, no che non puoi." 
 
"Non ti sopporto!" 
 
"Nemmeno io!" 
 
Un altro bacio. 
Le loro lingue si trovarono subito e Lu Han...wow, Lu Han sentì davvero tanto. 
Si sentì sospeso. 
Se Kai non l'avesse tenuto stretto sarebbe caduto. 
 
"Sei...così buono." Biascicò Kai, vicinissimo. 
 
"Jongin..." 
 
Lu Han richiuse la bocca quando si accorse d'aver usato quel tono così malizioso e si fece prendere da un misto di imbarazzo e panico. 
Kai gli sorrise e dispettosamente, passò la mano sulla patta dei pantaloni per stuzzicarlo. 
Lu Han gettò la testa all'indietro e continuò la sua frase.

"Voglio...mh...te." 

 
Kai schiuse le labbra. 
Non se lo aspettava. 
Anche se ciò non stava mica a significare che fosse contrario. 
 
"...Lu Han." Lo chiamò deciso, facendo incontare i loro occhi. "Stanotte..." 

Non riuscì a finire la frase, Lu Han glielo impedì con un bacio. 






 
E quella notte si videro davvero. 
Quella notte si amarono coi cuori che battevano allo stesso ritmo, con le mani che si intrecciavano, con le bocche che si cercavano, con l'irrefrenabile voglia l'uno dell'altro. 
 
Lu Han amava la voce di Kai, amava mettergli le mani fra i capelli per scompigliarglieli ogni volta che l'altro lo guardava negli occhi. 
Jongin invece amava gli ansimi del compagno. Amava sentirsi chiamare con quella voce distorta dal piacere, era veramente meravigliosa. 
Ed entrambi poi, amavano sentire il mix dei loro sapori. 





 
Quella notte le cose andarono diversamente. 
 
Quella notte la porta era chiusa, i loro cuori si attiravano peggio di una calamita. 
Ma per una volta erano insieme, nella stessa stanza. 






















 






Ed eccomi qui! ~
Però, è una vita che non scrivo, davvero. 
Forse era meglio che non tornavo :° 
Però boh, questa one-shot la iniziai tempo fa e mi andava di finirla perché questi due li amo. ashdbkcnmk. ♥ 

E nulla. 
Mi farebbe piacere sapere che ne pensate, sempre se non siete a vomitare o roba del genere.

Se l'avete letta e siete arrivati fin qui siete davvero dei tesori, Grazie! 

E ora mi dileguo. Un bacio! 
   
 
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