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Autore: black_eyes    02/04/2013    2 recensioni
La macchina correva sull'asfalto bagnato, il piede pigiava sempre più, il rombo del motore copriva i suoi pensieri, o meglio le parole che continuava a sentire nella propria mente.
Angst a mille, io vi ho avvertiti
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sebastian Smythe
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sono tornataaaa!

Anche se con una minishot sono di nuovo fra voi!

(ndr. E chi c***o ti voleva qui?)

Prendete un grosso cuscino e tanti fazzoletti.

Ci si legge in fondo.

 

La macchina correva sull'asfalto bagnato, il piede pigiava sempre più, il rombo del motore copriva i suoi pensieri, o meglio le parole che continuava a sentire nella propria mente.

***

"No" sbottò suo padre "tu non starai assieme a un ragazzo. Questa malattia, questa COSA deve finire. Se vuoi seguire la moda ti comprerò una nuova auto. Ma basta dire che sei gay …" lo fissò gelidamente "tu non sei gay. Tu sei uno Smythe, e nessun Smythe che si rispetti è o sarà gay. Questa tua MANIA di voler essere diverso e andare contro la mia volontà deve finire"

"Ma io lo amo" sussurrò Sebastian impaurito della reazione del padre.

"Tu ami la ragazza che sposerai, che io deciderò che tu sposerai" sibilò.

"Ma io sono gay. Non … non sposerò nessuna ragazza. Io amo un ragazzo. Il mio ragazzo!"

"Passerà questa malattia, questa cosa malsana di voler seguire la corrente" suo padre inarcò un sopracciglio "intesi?"

Sebastian annuì "ma io non sono malato, e quindi non guarirò"

"Finchè abiti sotto al MIO tetto tu farai quello che ti dirò di fare! Se dico che tu guarirai, tu lo farai. Se ti dico che tu sposerai una ragazza, tu lo farai! Intesi?"

Sebastian chinò leggermente il capo e uscì dalla stanza, prese le chiavi della propria auto e andò in garage.

La fila di automobili parcheggiate erano lì, in bella mostra, lussuose, costose, tenute perfettamente in ordine, senza neanche un graffio o un macchiolina sulle varie carrozzerie.

L'essere uno Smythe significava avere il potere, la ricchezza, ma se ciò implicava non avere la felicità, lui preferiva non essere uno Smythe.

Sebastian salì dentro alla sua auto e uscì dal garage sgommando, la pioggia fin da subito iniziò a battere sui vetri e sul cofano, provocando fitte anche nel suo cuore.

Chiamò il proprio ragazzo, a cui rispose poco dopo.

"Ehy cucciolo" lo salutò.

"Ciao Bas, non …" subito quella frase fu interrotta da una voce più bassa e roca "tu! Ragazzino! Stai lontano da mio figlio! Tu non lo farai ammalare, non avvicinarti mai più a lui" ringhiò "ne ho parlato con tuo padre, porterò il mio figliolo a parlare con un dottore, tu farai lo stesso. Questa vostra malattia avrà una fine" e chiuse la telefonata con un sonoro -CLAC-.

Sebastian rimase a fissarsi le mani sul volante per un'infinità di tempo.

Suo padre pensava che era malato, il padre del suo ragazzo non gli avrebbe più permesso di vederlo.

Che avrebbe fatto ora?

***

Sebastian stava guidando da troppo tempo, la strada era sempre la stessa, la pioggia batteva ancor più forte, i tergicristalli funzionavano più che bene, ma non riusciva a vedere bene la strada a causa delle lacrime che gli rigavano le guance.

Aveva provato ad andare a casa del suo ragazzo, ma aveva trovato solo odio e una porta sbattuta in faccia.

Pigiò ancor di più il piede sull'acceleratore, deglutì altre lacrime amare, lacrime che facevano male al cuore. Il male che sentiva lui era così pesante che si sentiva quasi soffocare.

Per soffocare quel dolore prese una delle birre che si era comprato per strada. Ai suoi piedi vi erano già tre bottiglie da mezzo litro vuote, voleva solo zittire il suo dolore.

Eppure, nonostante tutto l'alcool ingerito, Sebastian pensò anche al male che aveva provocato lui stesso agli altri.

Dave Karofsky, a come lo aveva trattato, del suo tentato suicidio, di come si era sentito esserne la causa.

Blaine Anderson, della granita salata che lo aveva fatto andare in ospedale per un intervento all'occhio.

Kurt Hummel, i vari bisticci che lo avevano portato a litigare sempre più spesso.

Thad Harwood, di come cercava continuamente di entrargli nei pantaloni, di come vi era riuscito e poi, di come aveva trovato una nuova preda, ferendo i suoi sentimenti.

E poi molti altri, la lista di ragazzi che si era portato a letto per una notte sola, sua madre che l'aveva ripudiata per essersi risposata una seconda volta, sua sorella con cui non parlava più per pareri differenti e per il troppo orgoglio.

Deglutì ancora quel magone che aveva in gola.

Immagini veloci, persone, volti, espressioni, lacrime.

Il motore ringhiava e la macchina andava sempre più veloce, la pioggia batteva furiosamente sui vetri e le lacrime non si fermavano neanche se le asciugava ogni fottuta volta.

La strada era illuminata dai fari e dai lampioni, era notte inoltrata, un colpo leggero di sonno, le gomme non ebbero più aderenza all'asfalto, la macchina andò dall'altra parte della carreggiata, due fari illuminarono la sua visuale.

Paura, uno schianto, dolore e poi … il buio.

La macchina di Sebastian fu presa in pieno da un camion che stava passando per quella strada, il conducente scese subito per controllare le condizioni del ragazzo.

Si trovò una macchina sfasciata, accartocciata su sé stessa, un braccio penzolava fuori dal vetro, il volto completamente coperto di sangue e acqua.

Chiamò i soccorsi, sperando che si potesse fare ancora qualcosa per salvargli la vita, ma appena l'ambulanza arrivò non ci fu più nulla per salvarlo.

Il padre di Sebastian lo venne a sapere solo il giorno dopo; il suo, ormai, ex-ragazzo fu mandato in una clinica per essere curato.

Sebastian Smythe quella notte morì solo, circondato da alcool e con le ultime parole che gli rimbombavano nella testa erano di solo odio.

 

LO SO! MI ODIO ANCHE IO!

Potete permettervi di odiarmi e mandarmi a quel paese!

Scusate per questo polpettone di angst ç_ç

(Ricordate: non bevete quando siete al volante, gli incidenti possono essere causati per veramente un millesimo di secondo di distrazione. Guidate da sobri)

E adesso potete anche uccidermi ù-ù

Alla prossima sempre che vogliate ancora leggermi *^*

see ya e kiss&hugs :) 

  
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