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Autore: CHAOSevangeline    02/04/2013    2 recensioni
Tu odi non capire cosa sta per succedere, quando sei con me. Tu detesti non sapermi leggere come un libro aperto.
Ormai ti sei costruito una corazza per i miei insulti e i miei pugni, il fatto di vedermi mentre cerco di ferirti fisicamente non ti tocca più.
Vorrei davvero vederti se invece di dolore fisico, te ne infliggessi di psicologico.
Lo sopporteresti, Saruhiko?
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fushimi Saruhiko, Misaki Yata
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era il mio odio che volevi, Saru?




Non credevo che avrei mai fatto una cosa del genere. Anzi, a dire il vero continuo a non volerla fare, ma Kusanagi-san non ne ha proprio voluto sapere di uscire dalla mia stanza fino a quando, dopo tutti i suoi tentativi di farmi tenere in mano la penna, non ho evitato di gettarla sul tavolo.
Credo anche che mi abbia chiuso dentro a chiave, ma forse è stata solo una mia impressione, quella di aver sentito la chiave girare nella toppa dopo le sue minacce.
Avrà pensato che standomene solo per troppo tempo con questo foglio avrei sicuramente iniziato ad usarlo, in qualche modo.
Non ha valutato che per quello che mi ha detto di fare potrei anche impazzire e distruggere la porta. Così, senza scrupolo.
Chi se ne frega se la scardino, se si ammacca il pavimento, se quando cade striscia il muro.
Tanto meglio.
La cosa triste è che mi hanno sempre considerato tutti un ragazzo che sa parlare e basta, che quando ricorre alla violenza alla fine lo fa solo per avere attenzioni e per darsi un certo tono che poi non può permettersi di mantenere perché tanto, alla fine, è solamente un bambino.
Anche tu pensavi questo di me. Eravamo coetanei, ma mi hai sempre trattato come un moccioso e se devo essere sincero è stato abbastanza umiliante.
Tutte le volte che l’hai fatto.
Però in un certo senso mi faceva anche comodo; se ero solo un bambinetto dovevi rimanere al mio fianco e prenderti cura di me, no?
Non so se tu abbia cambiato improvvisamente la tua opinione sul mio conto, ma di fatto te ne sei andato.
E io non ti ho mai perdonato per questo, Saru.
Ti odio.
Ti odio con tutto il cuore, con tutto me stesso. Ti detesto talmente tanto che tutte le volte che ti vedo non faccio altro che sentire le mani prudere per quanta voglia ho di prenderti a pugni.
Non sono uno con dei sentimenti che si spengono facilmente e tu questo lo sai.
Sono ostinato, non mi rassegno nemmeno di fronte all’evidenza ed è proprio questo il problema; non mi riesco a rassegnare all’idea che tu ci abbia traditi e che la nostra amicizia sia finita.
Lo devi aver fatto per qualche ragione. Anzi, lo spero per te, che ci sia qualcos’altro oltre a quello stupido ammasso di parole che mi hai rifilato il giorno in cui te ne sei andato.
Tante volte mi ritrovo a rigirarmi nel letto senza riuscire a dormire perché mi rendo conto di voler chiarire e di sapere perfettamente dove venire a cercarti per farlo.
In quella maledettissima base degli Scepter 4.
Mentre bevi e scherzi con quelle stupide reclute dei Blu.
Mentre pensi a quanto sia meglio stare lì, piuttosto che essere con noi.
Ti giuro, le volte in cui ho desiderato di alzarmi e venire da te, anche senza ragione, non si possono neanche più contare sulla punta delle dita.
Inizialmente volevo farti più male possibile con qualsiasi cosa mi capitasse a tiro, ma poi mi sono reso conto che potevo fare di più.
Potevo anche solamente stare in silenzio a fissarti, perché so che questo ti avrebbe ferito terribilmente.
Tu odi non capire cosa sta per succedere, quando sei con me. Tu detesti non sapermi leggere come un libro aperto.
Ormai ti sei costruito una corazza per i miei insulti e i miei pugni, il fatto di vedermi mentre cerco di ferirti fisicamente non ti tocca più.
Vorrei davvero vederti se invece di dolore fisico, te ne infliggessi di psicologico.
Lo sopporteresti, Saruhiko?
Secondo me no. Secondo me se stessi lì a fissarti senza dirti nulla cadresti ai miei piedi.
Prova a pensarci: io ti fisso, tu provi a scuotermi, ma non reagisco.
Urli, chiamandomi per nome, ma non reagisco Nemmeno a quello.
Credo che un paio di minuti basterebbero per farti cedere e cadere nello sconforto più assoluto.
Tuttavia, non sono capace di essere cattivo nemmeno la metà di quanto lo sei tu e non riuscirei a farti una cosa del genere, credo.
Mi ha sempre fatto comodo fingere che il mio odio si riversasse in tutto il sangue che ti annunciavo avrei sparso non appena un mio dito ti avesse sfiorato, quando invece c'era sotto qualcosa di molto più perverso.
Sono patetico, eh?
Spero che tu non stia pensando “Sì”, perché l’unico patetico qui sei tu.
Cazzo, ok, lo ammetto: siamo patetici entrambi, ma non voglio che sia tu a dirmelo, per questo me lo dico da solo.
E’ così triste che per sfogarmi e liberarmi di tutti i pesi che gravano sulle mie spalle debba di nuovo rivolgermi a te.
Mi sfogavo con te alle medie.
Mi sfogavo con te all’Homra.
E lo sto facendo anche adesso mentre tu sei dove? Oh, dai blu, caro il mio migliore amico.
Spero che Kusanagi-san non legga mai più quelle riviste stupide dove dicono che per liberarti del rancore devi parlarne con la persona destinata tramite un mezzo che potrebbe raggiungerlo, ma che poi rimane a te.
Ah, giusto, ti dà fastidio quando parlo di loro, vero? Bene.
A proposito, se tengo questo foglio spero vivamente che Kusanagi-san non lo trovi e neanche Anna, o Kamamoto.
Ah, e sai anche chi non deve trovare questa cazzata, Saru?
Mikoto-san.
Parlando di Mikoto-san, il mio adorato Re – che una volta era anche il tuo, ricordi? Forse ce la puoi fare, Saru! –, mi sono domandato se non sia stato perché eri geloso di lui che te ne sei andato.
Ho avuto questa sensazione dal primo momento in cui mi hai girato le spalle: in me è come suonato un campanello d’allarme che mi ha subito fatto pensare a lui.
Però sai che ti dico? Se te ne sei andato per lui, sicuramente non sarò io a seguirti. Non riuscirò mai a smettere di ripeterti quanto quella che hai fatto sia una stronzata terribile.
Ho paura che rimarrò con questo dubbio per sempre, a meno che tu non abbia a tua volta la malsana idea di inviarmi una lettera per sfogarti.
Beh, essendo tu ne saresti anche capace, semplicemente perché sei un bastardo.
Che nessuno provi a vendermi il fatto che sei pazzo, perché non è affatto così. Tu sei totalmente lucido in qualsiasi cosa che fai: sei freddo, spietato, ferisci come se non stessi facendo nulla di male e sai qual è la cosa tremenda? Che mentre lo fai sei tranquillo e sorridi.
Ho sempre pensato che non mi sarei mai dovuto preoccupare di questo, perché alla fine ehi, io ero quello che a Saruhiko stava simpatico!
Invece, poi, sono stato quello con cui ti sei divertito di più ad usare il tuo sadismo.
Credo, Saru, che se tu avessi avuto a disposizione una sala delle torture non l’avresti preferita ai mezzi che potevi usare da solo. Tanto il risultato che avresti ottenuto sarebbe stato più o meno lo stesso e questo lo sapevi perfettamente.
Ti chiederei di riflettere su quello che hai fatto dopo tutto quello che ti ho detto, ma penso che sarebbe farti una richiesta che va troppo oltre le tue possibilità. In fin dei conti tu non perdi mai il vizio, è impossibile per te riuscire a capire di aver sbagliato qualcosa, perché credi di avere sempre ragione.
Forse all’Homra posso aver commesso degli errori anche io, ma anche quando eravamo amici alle medie soffrivo; per la tua freddezza, per i tuoi comportamenti.
Ho sempre sofferto, ma non ho detto nulla perché c’eri tu e Dio, potevi anche piantarmi un coltello nella schiena che sarei tornato da te comunque, come un cagnolino.
Ero io quello del tutto dipendente, non eri tu, alla faccia di quello che dicevano gli altri.
Ma ormai è tutto finito: ho la mia vita, i miei amici e tu sei solamente una delle tante cose a cui devo pensare.
Sei quella a cui penso di più, però.
Alle volte sono uscito dalla camera salutando il vuoto, convinto che saresti arrivato, ma è successo solamente nel primo periodo dopo il tuo tradimento ed ero davvero tanto assonnato quando è successo.
Già.
Credo di essermi convinto abbastanza, adesso, che sia successo per quello.
Ora voglio finirla con questa solfa, Saruhiko. Mi sono levato tanti pesi, ma non spero di averli fatti gravare su di te: ignoreresti anche loro, probabilmente.
Credo che non leggerai mai tutto questo ammasso confuso di pensieri, a meno che qualcuno non decida di consegnartelo per farmi uno scherzo di pessimo gusto o per farti sapere la verità.
Comunque ho deciso una cosa: non mi firmerò.
Sei abbastanza perspicace da arrivare a capire da solo chi sono, ma voglio spiegarti anche la ragione del mio anonimato: in fin dei conti leggere chiaramente il motivo è tutta un’altra storia che poterlo solamente immaginare, no?
Non ho mai fatto il mio nome in questa lettera, mai, ma ovviamente si capisce chi sono perché ho parlato dell’Homra.
Prova a lasciar perdere le volte in cui l’ho nominata, Saru. Isola solo le parti in cui non si potrebbe intuire tanto facilmente il mittente.
Rileggile.
Qualcun altro potrebbe avere ragione di dirti queste cose?

Ah, ma chi prendiamo in giro? Hai un sesto senso per queste cose: con una busta bianca capiresti già che sono io, dannata scimmia.






Angolo dell'autrice ~
Salve a tutti e innanzi tutto grazie per essere arrivati fino in fondo a questa fanfiction, che spero sia stata di vostro gradimento!
A dire il vero non sapevo se postarla, soprattutto perché ero indecisissima per quanto riguarda gli avvertimenti da segnalare.
Ho anche paura che Misaki sia un tantino OOC, ma credo che sia colpa dell'idea che mi ero fatta per scrivere la fanfic: me l'ero infatti visto in un momento di calma piatta, come se stesse analizzando la sua situazione senza essere il diretto interessato, riuscendo così a dire tutto evitando di urlare insulti che beh, sono stati rimpiazzati dalle parole taglienti.
Anche se questa dovrebbe essere una lettera, non ho utilizzato la classica impostazione che imporrebbe di farla iniziare con un "Caro Saru", perché a quel punto sarebbe stato davvero impossibile che fosse tutta opera di Misaki!
Credo che in alcuni punti si possano notare dei cambi bruschi di argomento, o almeno secondo me sono tali, che sono stati un po' voluti per esaltare quella che potrebbe essere la leggera confusione mentale di Misaki mentre scrive. Spero che si fosse un po' capita l'intenzione dal testo!
In ogni caso spero in una vostra recensione per sapere cosa ne pensate di questa fanfiction!
Grazie mille anche solo per aver letto, alla prossima!
   
 
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