Ok, diciamo che qui Morgana è una specie di figura onniscente che sa e vede tutto... e quando Morgana sa troppo, non è mai un bene! XD

 

HE'S JUST MY MANSERVANT!

"Ma lui è solo il mio servo!" esclamò Artù puntando Morgana con una coscia di pollo mezza mangiucchiata.

"Ma davvero?" chiese lei sarcasticamente, sorridendo in modo largamente fraintendibile.

"Sì, posso assicurartelo! Per me è solo il mio servo" ripeté annuendo per convincere la sorellastra.

"Lo hai abbracciato" gli fece presente lei.

"Non è vero" smentì il principe e la poltrona su cui sedeva divenne improvvisamente scomoda.

"Sì" continuò lei, imperterrita "Me lo ha detto Galvano" annunciò con sguardo tronfio.

"Ma... Ma... Ma non lo trovavamo e mi è sembrato giusto!" motivò inalberandosi.

"Giocate come foste dei piccioncini!" esclamò lei.

"Quando è successo precisamente?" Artù alzò un sopracciglio.

"Quando Galvano è stato esiliato" Morgana incrociò le braccia al petto, sorridendo vittoriosa.

"Quello si chiama giocare da amici" sottolineò il biondo.

"Gli hai chiesto di portarti dei fiori!" esclamò bramando la resa del fratellastro.

"Stavo solo scherzando. Lo stavo prendendo in giro, perché credevo fosse innamorato di te. Lo stavo mettendo alle strette" si giustificò.

"Va bene, questa la dò per buona. Ma che mi dici di quando gli hai detto che un mio vestito gli donava?" Morgana sorrise ancora, spietata.

"Lo stavo prendendo in giro. E poi ho detto esattamente 'quel colore ti dona' e non 'quel vestito ti dona'" rispose Artù, tenendole testa.

"Quando gli hai gridato che avresti mangiato lui per colazione!" lo attaccò.

"Ero arrabbiato e voleva essere una minaccia, quella!" contrattaccò il principe.

"Quando sei rimasto con le nudità al vento nel bel mezzo di una riunione del consiglio, ti si è buttato addosso e entrambi vi rotolavate per terra" continuò, imperterrita.

"Stava cercando di aiutarmi ad alzarli" ribattè.

"Era sotto il tuo letto!" esclamò, forte delle sue convinzioni.

"Si nascondeva lì per sfuggire a Kathrina!" spiegò, sempre più sconcertato... peccato che Artù ricordasse benissimo cos'era successo una volta trovato Merlin sotto il suo letto...

"Hai insistito nel venire quando Kainen razziava il suo paesino" sorrise vittoriosa.

"Sei venuta anche tu" sgonfiò le sue speranze Artù.

"Hai rifuggito un suo abbraccio, quando lo volevi più di ogni altra cosa!" lo riprese lei.

"Non è vero. Sai quanto odio abbracciare la gente che conosco da poco!" disse lui come fosse ovvio.

"Lo conoscevi da due anni!" ribattè lei incredula.

"Non importa, non sono un tipo affettuoso!" se ne uscì lui.

"Era geloso di Cedric!" continuò Morgana.

"Era geloso del suo posto da servitore!" la coresse Artù.

"Eravate da soli nei sotterranei reali!" gli appuntò la ragazza.

"Stavamo cercando di stanare un ladro!" spiegò lui.

"È geloso di Ginevra!" esclamò lei con un tono alquando ridicolizzante. 

"Non è vero! Non è vero! Non è vero!" sbottò lui come un bambino capriccioso.

"Ti lasci prendere a schiaffi da lui!" esclamò sbalordita lei.

"Ero malato e mi ero addormentato, dovevo combattere e lui mi ha risvegliato!" disse rendendogli ovvie le ragioni del gesto di Merlin.

"Hai mostrato apprezzamenti nei suoi confronti nel vederlo vestito con la divisa ufficiale di Camelot!"

"Lo stavo solo ridicolizzando!"

"Ti ha invitato a bere qualcosa con lui!"

"Mi stava solo dicendo di offrirgli da bere per essere pari!"

"BASTA!" Esclamò Merlin entrando nella stanza "Sta' zitto, ormai l'ha capito!"

Artù grugnì e si lasciò cadere irritato contro lo schienale della poltrona "Va' al diavolo Morgana" la insultò.

"AHA! Lo sapevo che stavate insieme!" esclamò lei puntando un dito contro Artù.

"Sì, ma bocca chiusa con tutti. Intesi?" Artù le puntò contro un cucchiaio.

"Sì! Sì!" gli lasciò un bacio sulla guancia ed uscì dalla stanza.

"Che diamine!" esclamò Artù.

"Forse siamo un po' indiscreti" commentò Merlin.

"No, non lo siamo. Morgana sa come estorcere informazioni, tutto qui" sbuffò.

"Allora possiamo continuare senza problemi" Merlin rise.

"Esatto" rispose Artù.