Scusate, ma non ho resistito a scrivere una poesiola un po’ triste. Questa la dedico alla mia nuova amica Dark Magician e a tutti coloro che hanno recensito la mia storia demenziale. Sì, lo so, non ha molto senso scrivere una storia comica e poi una poesia triste subito dopo, ma purtroppo non riesco più ad andare avanti nella fic “ ciak si gira “ . Mi scuso umilmente con le lettrici, ma temo che dovranno aspettare un po’ per avere il seguito della storia. Beh, spero comunque che questa poesia vi piaccia.
Il nostro ultimo luogo di incontro,
reso magico dai petali di fiori danzanti.
Il ballo della libellula,
le sue ali gentili che sfiorano
l’acqua,
le leggere e sospiranti voci degli
antichi alberi,
le larghe foglie che si preparano
ad accogliere i candidi fiocchi di neve,
per poi cadere in un sonno profondo,
riaprendosi nella stagione delle rondini.
I fiocchi di neve, leggiadri ballerini
illuminati dal bianco e puro viso
della Luna,
come tanti barlumi di stelle cadenti
venuti dal cielo per alleggerire i cuori.
Anche il freddo dell’inverno impetuoso
può far commuovere macigni di pietra.
La primavera è alle porte,
con i fiori che si aprono,
mostrando la loro delicatezza,
destati dal lungo sonno.
E’ qui che, guardandomi forse
per l’ultima volta,
hai spiegato le tue enormi ali
raggiungendo i mille diamanti del cielo.
E io, persa nella dolcezza dei tuoi occhi,
riuscii a dire queste parole disperate:
RICORDATI DI ME .