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Autore: Abby_da_Edoras    02/04/2013    3 recensioni
Autrice: LadyArien. Trama: La ff è il seguito ideale di "Storie di Hobbit" e "Il matrimonio di Rosie e Sam". Siamo nella Contea dopo la sconfitta di Saruman e Sauron e il ritorno di tutti gli Hobbit. Nel frattempo alcune coppie si sono formate e Rosie e Sam si sono sposati. Merry si è fidanzato con Rubina e Pipino, dopo essere stato fidanzato con Belladonna, si è lasciato e ha una nuova fidanzata, Diamante. Gandalf è preoccupato per Belladonna che è rimasta sola e, per aiutarla, decide di ricorrere a vecchi amici. Facce conosciute e nuove percorreranno la Contea e le cose prenderanno una piega che Gandalf non si aspetta!
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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L’amore all’improvviso

L’amore all’improvviso

Erano passati quattro mesi dal matrimonio di Rosie Cotton e Samwise Gamgee e i due novelli sposini vivevano lieti a casa Baggins insieme a Frodo. Merry e Rubina continuavano a litigare furiosamente per poi riappacificarsi dopo pochi minuti e si volevano un bene pazzesco. La nuova coppia formata da Pipino e Diamante procedeva a gonfie vele e, addirittura, lo scapestrato Tuc pareva intenzionato a seguire al più presto l’esempio di Sam, con grande scandalo di Merry che non si capacitava di come il cugino potesse desiderare di mettersi il cappio al collo così giovane!

Belladonna Chubb-Baggins, invece, era rimasta sola. La Hobbit continuava a dichiarare di non essere affatto dispiaciuta che Pipino si fosse fidanzato con Diamante e di non essere più innamorata di lui. Ripeteva che si erano lasciati di comune accordo, dopo aver capito di volersi bene solo come amici.

Sì, però adesso Pipino aveva una nuova fidanzata, mentre Bel era sola e, in realtà, vedeva molto meno spesso le amiche di sempre, Rosie e Ruby, impegnate con le loro dolci metà.

Gandalf si sentiva un po’ in colpa per l’accaduto perché, in fin dei conti, era stato durante un pomeriggio a casa sua che Pipino e Belladonna si erano lasciati. Certo, Pipino aveva già conosciuto Diamante e, ad ogni modo, le cose con Belladonna non andavano più bene da un po’ di tempo; era proprio per quello che lo Stregone aveva organizzato un tè a casa sua per spingere le coppie in crisi a parlarsi e riconciliarsi. Ma, mentre Meriadoc e Rubina si erano spiegati e avevano fatto pace, Bel e Pipino avevano capito di non essere più innamorati e si erano lasciati. Ovviamente tutto questo non poteva essere colpa di Gandalf, ma lui non riusciva a fare a meno di sentirsi, almeno in parte, responsabile.

Ci pensava soprattutto quando vedeva Bel passeggiare silenziosa e solitaria per i sentieri e i boschetti della ridente cittadina di Hobbiville. A un certo punto lo Stregone aveva perfino progettato di organizzare qualcosa per far fidanzare Belladonna con Frodo, anche lui solo e spesso sofferente per la ferita ricevuta durante la missione di Portatore dell’Anello. Dopo aver accarezzato questa idea per qualche giorno, però, si era dato del vecchio sciocco da solo: Bel e Frodo erano cugini, si volevano bene come fratello e sorella e la cosa sarebbe finita in una bolla di sapone, proprio come la storia con Pipino e per lo stesso motivo. Inoltre Gandalf sapeva che, entro pochi anni, Frodo avrebbe dovuto lasciare per sempre la Contea per recarsi ai Rifugi Oscuri. Non poteva certo fidanzarsi con qualcuna per poi abbandonarla!

Così Gandalf continuava a preoccuparsi per Belladonna, soprattutto perché la Hobbit non voleva ammettere di sentirsi sola e, davanti a tutti, continuava a mostrarsi serena e tranquilla.

Un pomeriggio lo Stregone la incontrò nel boschetto dalle parti di casa Baggins: Belladonna era seduta sotto un albero con un libro in mano ma, invece di leggere, aveva lo sguardo perso in un punto lontano e trasalì quando lui la salutò.

“Buonasera, Belladonna Chubb-Baggins” le disse. “Cosa stai leggendo di tanto appassionante?”

“Oh, Gandalf, sei tu? Mi hai spaventata, dovevo essermi persa nei miei pensieri” rispose la Hobbit con un sorriso che allo Stregone parve forzato. “E’ un libro che mi ha prestato Frodo, il diario scritto dal signor Bilbo. Mi erano venute in mente tutte le cose straordinarie che deve aver visto e anche quelle che hanno vissuto Frodo e gli altri, sebbene non ne parlino molto. Mi chiedevo come fosse… intendo, vedere un po’ di mondo. Ma che sciocca sono, so bene che mi sentirei morire di nostalgia appena attraversato il confine di Hobbiville! Eppure a volte mi domando se non sto buttando via la mia vita e… e ora penserai che sono una pazza a farmi tanti problemi, come al solito parlo troppo e senza collegare prima il cervello!”

Belladonna rise e arrossì, come vergognandosi delle proprie fantasie.

Fu allora che Gandalf ebbe un’illuminazione.

“Hai detto delle cose importantissime, invece!” esclamò, con una strana luce negli occhi. “Senti, io devo partire stasera e non so quanto tempo starò via, ma tu aspettati delle belle sorprese nei prossimi giorni.”

“Devi partire? Ma… dove vai? Frodo lo sa? Che cosa devo dirgli? Gandalf, Gandalf!” chiese Belladonna, stupita, ma lo Stregone si era già allontanato in fretta, soddisfatto per aver trovato qualcosa che avrebbe sicuramente aiutato la Hobbit a distrarsi dalla solitudine e dalla malinconia.

 

Una settimana dopo, Belladonna stava tornando a casa da scuola ed era un po’ stanca: quel giorno i piccoli Hobbit erano stati particolarmente irrequieti, forse sentivano la primavera.

“Bel, Bel, finalmente sei arrivata!” si sentì chiamare.

Erano Rosie e Ruby, le sue amiche del cuore, che le stavano correndo incontro, affannate e felici.

“Devi venire subito con noi a casa Baggins” cominciò Rosie.

“Gandalf è tornato e ha portato con sé qualcuno che devi assolutamente conoscere!” continuò, emozionatissima, Rubina, prendendo l’amica per mano e cominciando a tirarla.

“Qualcuno che devo conoscere? Ma…” cercò di protestare Belladonna. Se non avessero parlato di Gandalf, la Hobbit avrebbe pensato che le amiche le avessero organizzato un appuntamento al buio. Non era la prima volta che Rosie e Ruby tentavano di farla fidanzare con qualcuno, anche loro preoccupate per la fine della sua storia con Pipino. Quegli incontri, comunque, erano stati sempre delle delusioni e Belladonna aveva parlato chiaro e tondo alle amiche: non dovevano provarci più, lei stava benissimo così e si sarebbe fidanzata se e quando avesse trovato la persona giusta.

Però, se anche Gandalf era coinvolto, non poteva trattarsi di una cosa del genere!

Riluttante, Bel seguì le amiche fino a casa Baggins, dove sembrava esserci una sorta di festicciola in corso.

“Ecco, Bel, vieni, vieni a conoscere questa persona!” cinguettarono Rosie e Ruby in coro.

Nel salottino della graziosa casetta, circondato da Frodo, Sam, Merry e Pipino, seduto su una poltrona con una coperta sulle gambe, stava un Hobbit anziano dall’aria fragile e stanca. Gandalf lo guardava soddisfatto e Belladonna si sentì morire. Altro che appuntamento al buio! Rosie e Rubina dovevano crederla davvero disperata per volerle presentare un Hobbit che, ad essere ottimisti, poteva avere come minimo centovent’anni!

Bel non voleva essere scortese con quel povero vecchietto, ma avrebbe volentieri fatto a pezzetti le sue care amiche.

“Io… dovrei conoscere questo signore?” chiese la Hobbit, titubante.

“Tu non sai nemmeno chi è, vero, Bel?” le disse Frodo, col volto illuminato dalla gioia.

Anche tu, Frodo, amico mio?avrebbe voluto dire Belladonna. Ma cos’era, una congiura? Volevano proprio farla fidanzare con un Hobbit che sarebbe potuto essere suo nonno?

“Cara Belladonna, ho l’onore di presentarti il nostro eroe locale, l’Hobbit più conosciuto dell’intera Contea, niente di meno che Bilbo Baggins!” annunciò Gandalf.

“Bilbo Bag…” mormorò Belladonna, attonita. “Il Bilbo Baggins del diario? Tuo zio, Frodo? Ma non era a…”

“Sì, si trovava a Gran Burrone presso Sire Elrond, ma Gandalf è andato a prenderlo perché ha pensato che ti avrebbe fatto piacere conoscerlo di persona. E anch’io sono molto felice di riaverlo qui con me!” esclamò Frodo, guardando lo zio con infinito affetto.

In realtà, Bilbo era un lontano zio anche di Belladonna, ma lei non lo aveva mai conosciuto perché era venuta a vivere a Hobbiville solo recentemente, prima abitava con i genitori a Pietraforata, capoluogo della Contea.

Sebbene le restasse un vago e fastidioso sospetto che l’idea di tutti fosse quella di farla fidanzare con Bilbo, la curiosità prese il sopravvento in lei e, timidamente, si avvicinò al vecchietto dall’espressione bonaria e simpatica.

“Lei è… veramente il signor Baggins? Il signor Bilbo Baggins che ha vissuto tante avventure e che ha scritto il diario che mi ha prestato Frodo?” chiese Bel, con voce tremante per l’emozione.

“Sono io, anche se forse non è così che mi immaginavi. Ma ormai sono vecchio e credevo che non sarei più tornato a Hobbiville” rispose lui con un sorriso. “Ma siamo parenti, no? Puoi chiamarmi Bilbo, come fanno gli altri. Mi hanno detto che sei una mia nipote, Belladonna Chubb-Baggins, ma io…”

“Non la conosci, zio” gli venne in aiuto Frodo. “Lei viveva a Pietraforata quando tu abitavi qui e si è trasferita solo un anno e mezzo fa, più o meno.”

“Pietraforata? Allora sarai stata al Museo! Hai visto l’armatura che mi hanno regalato i Nani… quando? Più di sessant’anni fa, ormai, forse anche settanta…”

“Oh, sì, sì, certo che l’ho vista e ho letto tutto il diario, signor Bagg… ehm… Bilbo!” esclamò Bel con impeto. “Avrei tante, tantissime cose da chiederle, però ora… sarà stanco, no? Mi dispiace, ho esagerato.”

Gandalf sorrise. Il suo piano sembrava funzionare e Belladonna aveva perso ogni traccia di malinconia. Anche Frodo sembrava rigenerato dalla compagnia dello zio.

“Bilbo adesso deve riposare, è vero, ha fatto un lungo viaggio ed è molto stanco” spiegò lo Stregone. “Ma nei prossimi giorni sarà qui e tu potrai venirlo a trovare e farti raccontare quello che desideri sapere. Non è vero, mio vecchio amico?”

“Certamente” rispose Bilbo, che, sebbene ormai anziano e stanco, adorava ancora parlare delle sue avventure a chiunque volesse ascoltarlo. “Sarò felice di conoscere questa nipotina che non mi aspettavo. Spero di non fare troppa confusione, sai, è passato molto tempo. E tu mi ricordi… qualcuno… aspetta, ma dove ti ho già vista?”

“Non puoi averla vista, zio Bilbo, te l’ho detto, Belladonna non abitava qui” disse Frodo. “Non preoccuparti, adesso riposati e, appena ti sentirai meglio, voi due imparerete a conoscervi.”

“Belladonna…” mormorò Bilbo, guardando fisso la Hobbit. “Hai il nome di mia madre, ma non è lei che mi ricordi. Beh, mi verrà in mente, prima o poi. Adesso devo davvero farmi un sonnellino.”

Gandalf condusse Bel fuori da casa Baggins, una Bel arrossata e felice come non vedeva da tempo.

“Gandalf, io… grazie!” riuscì a dire lei, in preda all’emozione. “Mi hai vista leggere il diario del signor Baggins e hai pensato che mi avrebbe fatto piacere conoscerlo. E’ stato un pensiero davvero carino, ti ringrazio di cuore!”

Belladonna si allontanò di corsa col cuore che le batteva a mille, mentre Gandalf rimaneva al cancelletto di casa Baggins con un sorriso enigmatico sul viso.

“Non è finita qui, cara Bel, altre grandi sorprese ti attendono nei giorni che verranno…” mormorò tra sé.

 

Belladonna cominciò a fare regolarmente visita a Bilbo e di questo tutti furono felici, in particolare il vecchio Hobbit che poteva così raccontare di nuovo le sue avventure (e abbellirle ogni volta un tantino di più) per un nuovo pubblico entusiasta e interessatissimo. Per Bel ascoltare Bilbo era come entrare in un altro mondo e questo le aveva ridonato tanta allegria e vivacità da spingerla a portare anche a scuola, ai suoi piccoli allievi, quello che ascoltava, divertendosi lei per prima a ripetere, drammatizzandolo e recitandolo, tutto ciò che Bilbo le aveva detto, con grande gioia degli alunni.

“Bilbo, stamattina ho raccontato ai miei scolari la tua avventura con i Troll e loro si sono divertiti da impazzire” diceva poi la Hobbit al suo nuovo amico. “Hanno riso tanto, soprattutto quando mi sono messa a interpretare tutte le parti, con te che spiegavi ai Troll che i Nani erano infetti e questi che non capivano e protestavano perché non volevano essere offesi! Non ci eravamo mai divertiti così a scuola!”

Bilbo sorrideva soddisfatto a queste notizie, poi di nuovo guardava più attentamente la nipote e restava pensieroso.

“Eppure tu mi ricordi qualcuno, sì…” mormorava.

“Beh, visto che hai passato gli ultimi anni a GranBurrone spero di ricordarti qualche bella e affascinante Elfa” scherzava Belladonna, che sembrava proprio tornata quella di un tempo.

“Mi spiace deluderti, ma non è agli Elfi che pensavo. Eppure… no, accidenti, proprio mi sfugge!”

Dopo una decina di giorni, però, Rosie e Ruby cominciarono a manifestare una certa perplessità di fronte a questo nuovo hobby della loro amica e se ne lamentarono con Gandalf.

“Va bene, Belladonna sembra serena e contenta, ma ti pare normale che passi ogni momento libero con un Hobbit di centovent’anni?” disse Rubina.

“Io sono contenta di vederla ridere e divertirsi, ma è ancora giovane e non può seppellirsi in casa Baggins” aggiunse Rosie. “Così non troverà mai qualcuno di cui innamorarsi!”

“Magari si è innamorata proprio di Bilbo” scherzò lo Stregone. Poi, vedendo impallidire le due Hobbit, si affrettò a rassicurarle “Era solo una battuta, non prendetevela così. Ricordate, questa è solo la prima parte del mio piano e il bello deve ancora venire.”

“Ma il tuo piano prevede che Belladonna ritrovi l’amore?” si informò Rosie che, da quando era sposata, sembrava volesse creare nuove coppie ovunque.

“Il mio piano prevede che Belladonna sia felice e segua il suo cuore, qualunque cosa questo voglia dire per lei. Potrebbe decidere di viaggiare, come fece Bilbo a suo tempo, o magari, chissà?” rispose enigmatico lo Stregone.

Rosie e Ruby però non si accontentavano di queste vaghe risposte.

“Hai detto a qualcuno del tuo piano? Potrei chiedere a Sam, forse lui non lo sa, ma potrebbe averne parlato con Frodo…” disse pensierosa Rosie.

“Merry ne sa qualcosa?” domandò invece Rubina.

“Nemmeno per sogno! Non racconterei qualcosa a Meriadoc o Peregrino a meno che non volessi vederlo pubblicato sui manifesti di tutta Hobbiville” replicò scandalizzato Gandalf. “Non ne ho parlato neanche con Frodo.”

“Allora lo saprà Bilbo!” tentò Ruby, che non stava nella pelle per la curiosità.

“Non lo sa nemmeno lui. A dire la verità, dovrebbe essere una piacevole sorpresa anche per lui” concluse Gandalf, lasciando ancora più insoddisfatte le due Hobbit.

 

I risultati del piano di Gandalf non si fecero attendere molto e, due settimane dopo, tutta Hobbiville non poté fare a meno di accorgersene.

Belladonna aveva trascorso la mattina a scuola e stava rassettando la casa, cercando di sbrigarsi per poter andare a trovare Bilbo il prima possibile, quando… qualcuno bussò alla sua porta.

“Ecco, proprio adesso che ho da fare…” si lamentò la Hobbit, andando ad aprire di malavoglia. Guardò appena il visitatore sconosciuto, tanto andava di fretta; non si accorse nemmeno che era un Nano dalla lunghissima barba bianca e riccamente vestito.

“Buongiorno, mi scusi tanto, sa, ma non compro niente, qualsiasi cosa lei abbia da vendermi” disse, pensando solo a richiudere la porta il prima possibile. “Perciò arrivederci e…”

“Ma io non voglio venderle nulla, signorina” rispose il Nano, piuttosto sconcertato. Poi s’inchinò, come d’abitudine “Sono Glòin, al suo servizio!”

Allora fu la volta di Bel di restare interdetta. Fece un passo indietro, inciampò e cadde maldestramente seduta per terra.

GloGlo chi? Questo è uno scherzo, vero? Chi è che mi prende in giro? Merry, Pipino, siete voi? Guardate che questa volta non la passate liscia!”

Glòin, perché proprio di lui si trattava, si avvicinò alla Hobbit e, molto cavallerescamente, la prese per una mano per aiutarla a rialzarsi.

“Non conosco questi Merry e Pipino di cui mi parla, sebbene forse mio figlio Gimli abbia avuto a che fare con loro…” disse il Nano. “Ma non ha importanza. Volevo solo un’informazione: sa dirmi dov’è la casa del signor Baggins? Purtroppo sono passati tanti anni e la mia memoria non è più quella di una volta.”

Belladonna pareva colpita da un fulmine.

“Lei… lei si chiama davvero Glòin e sta cercando la casa del signor Baggins?” balbettò. “Non vorrà farmi credere che lei è quel Glòin che ha partecipato alla riconquista di Erebor con Bilbo Baggins? Ma lei è… un Nano vero?”

“Signorina, mi perdoni, ma non ho tanto tempo da perdere” replicò il Nano, che cominciava a spazientirsi. “Non so chi abbia messo in giro la voce che esistono Nani falsi, ma le assicuro che io sono vero, verissimo, e sono veramente il Glòin che dice lei. Anzi, mi sembra molto ben informata sull’argomento, per cui spero che saprà indicarmi in fretta la casa di Bilbo Baggins. Questo è il guaio dei giovani d’oggi, non hanno mai pazienza e rispetto per gli anziani… Se solo Gròr e Nàr mi avessero aspettato saremmo già a casa Baggins, invece sono rimasto con due amici che ne sanno quanto me e ci siamo persi.”

Belladonna divenne prima bianca come un cencio, poi rossa come un peperone. Se quello era davvero chi diceva di essere…

“Mi scusi tanto, signor Glòin, ma di questi tempi non si sa mai chi può bussare alla tua porta e una povera ragazza sola deve essere prudente. Ma se vuole andare a casa Baggins non c’è alcun problema, l’accompagno io! Stavo giusto per andarci…” si offrì Bel, parlando in fretta e sperando di rimediare.

“Lei è molto gentile, signorina, accetto volentieri e…” il Nano si voltò un attimo verso il sentiero e, vedendo passare altri due Nani, li richiamò a gran voce “Dwalin, Borin, aspettatemi! Ho trovato una bella signorina che ci accompagnerà subito a casa di Bilbo!”

“Oh, meno male!” esclamò Dwalin.

“Una bella signorina? Allora siamo doppiamente fortunati!” commentò Borin con un sorriso.

“Per carità, sono io ad essere fortunata a poter fare un favore a dei Nani importanti come voi, per me è un onore, so tutto della vostra storia e… Ah, ecco, mi chiamo Belladonna Chubb-Baggins!” disse la Hobbit, ricordandosi di non essersi nemmeno presentata. Chiuse velocemente la porta e uscì, pronta a scortare in pompa magna i tre Nani a casa di Bilbo, e pazienza per le faccende di casa!

“Un’altra Baggins, allora… Sei parente di Bilbo? Scusa se ti do del tu, ma rispetto a noi sei proprio una ragazzina” chiese Glòin mentre camminavano verso la casa dell’amico.

“O forse vi chiamate tutti Baggins, qui?” insinuò Borin.

“Sono una nipote di Bilbo e quindi per metà una Baggins, ma voi chiamatemi pure Belladonna, o Bel, o come preferite…”

Gli altri abitanti della Contea guardavano in modo strano quella Hobbit che, tutta impettita e fiera, guidava tre Nani verso casa Baggins, attraversando i vialetti e i sentieri del villaggio; alcuni scuotevano il capo in segno di disprezzo, ma lei non se ne accorgeva neanche, tanto era felice di quell’incontro inaspettato. Chissà, forse da questo sarebbe scaturita anche per lei una bella avventura! 

        

   
 
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