Ed eccomi
qui,ad
iniziare!
Allora,se
scrivo
questa fic,è tutta colpa di temari!*
Disclaimers:i
personaggi della minekura appartengono a lei stessa mentre tutti gli
altri a me
ù.ù
Chess
Act 1- White
King
Castello di Houto,Laboratori Dei
sotterranei.
La sala degli esperimenti era illuminata dalla luce dei
computer,che dava un’aria sinistra alle figure nella stanza.
Il Dottor Nii Jenyi stava da un lato del tavolo da gioco,il
fedele coniglietto appoggiato sulle gambe.
-e....per quel che riguarda Kougaiji?-
Nii non rispose subito alla dottoressa Fan,osservò il suo
avversario,Wanroshi,muovere un cavallo nero.
-bhe.....direi che è andato tutto per il meglio
no?-rise,muovendo a sua volta il cavallo bianco.
-e....per quanto riguarda...il “nuovo personale”?-
Nii non tolse dal viso il suo sorriso enigmatico,muovendo
l’alfiere
-perché avete suggerito alla Regina Gyokumen Koshu di
mandare contro Sanzo dei ragazzini?-
il pedone nero si mosse,fra le risate inquietanti del demone
con i cavi legati alla testa.
soffiò flemmatico,senza rispondere,prima di alzarsi dalla
sedia.
Il Cavallo Bianco ed il Cavallo nero erano predisposti nella
scacchiera.
Bisognava solo aspettare che qualcuno mangiasse tutte le
altre pedine.
***********************************
Era una giornata come tante,nel
Tenjiku.
L’aria era opprimente e afosa come al solito,anche sotto
l’ombra di quel salice situato nel giardino
dell’accademia.
Ma non un’accademia qualunque.
La Rinomatissima e Stimatissima Accademia Delle Arti.
Più comunemente chiamata da tutti i suoi studenti
“L’allegro
Magazzino.”,perché le sostanze illecite che
circolavano lì dentro avrebbero
fatto venire i capelli bianchi al Re Gyumao già bello che
morto.
“L’allegro Magazzino” era frequentato in
gran parte da figli
di generali di demoni,prevalentemente guardie di Houto.
Da qualche anno a questa parte,chi finiva il quinto anno di
Accademia veniva spedito al castello.
Il lavoro di sicario per ordine della Onorabile e
Rispettabile Regina Gyokumen Koshu era tra i più ambiti,e
anche fra i più
pagati,viste le taglie che vigevano su certi bersagli.
L’accademia si suddivideva in due corsi specifici:
Controllo Arti Demoniache e Avviamento Alle Armi.
Rispettivamente corso per Fighi e corso per Sfigati.
Nella prima si occupava di sviluppare i poteri psichici,o
demoni da evocazione,dove ti davano prevalentemente dei lunghi papiri
che
sembravano scritti di bestemmie turche al contrario,e che andavano
imparati a
memoria,oltre strategie di guerra e anche qualche nozione di autodifesa
e
attacco.
Mentre il secondo si occupava della forza fisica,insomma, un
corso frequentato da energumeni che il congiuntivo manco sapevano dove
stava di
casa.
Andraee sospirò fissando con aria lasciva un grappolo di
ragazze del terzo anno che passava ridacchiando.
Andraee.
È un nome strano,no?
Nessuno lo pronunciava mai correttamente.
Alcuni sbagliavano calcando troppo la prima E ed aspettando
prima di pronunciare la seconda,o altri pronunciavano semplicemente
‘Andrae’.
Il modo corretto di pronunciare il suo nome era con la
seconda A più aperta e la E lunga ma non troppo.
Era ormai da un quarto d’ora che stava
lì,seduto,senza fare
nulla di particolare.
La casacca della divisa con un toro rampante circondato
dalle fiamme sulla schiena era lasciata aperta su una maglia nera con
scritto
pragmaticamente “your mother is
mine”
in caratteri bianchi.
Generalmente dava un’ aspetto trasandato.
I Jeans,di un colore indaco scuro di una taglia più grande
sostituivano gli stretti pantaloni scuri di convenzione,e al posto
degli
stivali stavano un paio di scarpe da tennis bianche
ormai consunte.
I capelli neri e scarmigliati come si fosse appena alzato coprivano
due linee ondulate,come correnti d’aria,a destra della
fronte,simbolo di
appartenenza alla tribù dei fratelli del vento.
Gli occhi chiarissimi semitrasparenti,con la pupilla ferina,si
posarono su un gruppo di ragazzini del primo,probabilmente corso
Sfigati,che
guardavano qualcuno all’interno del campo di
allenamento,tutti accavallati sul
muretto di divisone.
Dagli “ohhhhhhh” di ammirazione che si sentivano
non ci mise
molto a capire chi si stava allenando anche nelle ore di pausa.
Esibizioniste.
Pensò alzandosi e scansando i vari allupati sul suo cammino.
Facendo cappottare qualcuno sul muretto si mise a sedere,ignorando
gli sguardi d’ astio che gli venivano rivolti.
Osservò la prima ragazza a destra,che si stava allenando con
la balestra a mirare ad un bersaglio lontanissimo.
Misao.
Alta sul metro e settantasette,dalle forme prosperose,che la
facevano apparire più grande dei suoi 17 anni.
I capelli ricci color del tramonto ricadevano vaporosi fin
sotto le spalle,a contrasto con la casacca bianca,del corso Avviamento
alle
armi(quella di Arti Demoniache era nera).
Gli occhi rubini scrutavano il cerchio rosso a metri di
distanza.
Un Mezzo Demone.
L’unico in tutta l’Accademia.
Misao era figlia di un Gran Generale dell’ala Nord
dell’Esercito Imperiale,che si era perdutamente innamorato di
un’umana.
Per questo la ragazza era soggetta continuamente a
pettegolezzi e a malelingue.
Era una tipa solare,e sempre sorridente.
Aveva una forza spropositata per una ragazza,e questo le
aveva permesso di non prendere l’appellativo di
‘Sfigata’ anche se andava ad
Avviamento Armi.
E cosa non meno importante,era la sua ragazza da ormai sei
mesi.
L’altra invece stava qualche metro più in
là, di qualche
centimetro più bassa,intenta a restare in equilibrio con la
punta del piede
sull’elsa di una Katana piantata nel terreno.
Tira.
Di due anni più piccola,era la classica “Bambina
prodigio”.
Aveva tanti doni,fra qui quello dell’equilibrio e della
telecinesi.
Sentendo che qualcuno la stava fissando la demone dai
capelli scuri aprì gli occhi.
Non erano occhi normali.
Erano completamente bianchi,l’iride non era presente,a
riempire quel bianco c’era solo la pupilla,fatta a forma di
croce.
Non vedeva come tutte le persone normali,più che altro come
i rettili,che percepiscono il calore.
Lei vedeva la stessa cosa con l’aurea delle persone.
Però questa cosa le creava non pochi problemi,per esempio
non riuscire a distinguere i colori.
Anche se Tira era più piccola di Andraee erano nella stessa
classe.
Tira,a differenza di Misao, era rispettata da tutti,e molto
spesso per questo le persone tendevano ad evitarla, per paura della
ragazzina
dagli occhi di Marmo.(che tutti soprannominavano amorevolmente
“il Corvo”).
Da lontano vide Tira scendere,e mettendo una mano sulla
spalla alla sua Sempai(*compagna
più
grande)indicò nella sua direzione.
Misao si girò,con un sorriso enorme.
Com’era bella.
Un’incursione nel dormitorio femminile ci stava a pennello.
Allontanando dalla mente quei pensieri più o meno osceni
decise di avvicinarsi alla fidanzatina tutta curve.
Quella buttò la balestra a terra,andando letteralmente a
slanciarsi
fra le sue braccia,mentre Tira rimaneva indietro a sistemare gli arnesi.
-ciao- la salutò con un sorriso malizioso,cingendole la vita
con le braccia –Dopo mi vieni a trovare,vero?-chiese,con uno
sguardo
enigmatico.
Quella abbassò il viso,imbarazzata,per poi rialzarlo,facendo
combaciare le sue labbra con quelle del demone in un fugace assenso.
–e Zero?-
-oh,già pensato:lo imbottiamo di sonniferi e lo chiudiamo
nel bagno!-rispose con una risatina sadica,stingendo di più
sulla vita di
Misao.
-chi è che chiudi nel bagno?-chiese una voce proveniente da
dietro,con uno stranissimo accento.
Quando si parla del
diavolo.....
Zero si avvicinò,appoggiando il gomito sulla spalla di
Andraee,che liberò dall’abbraccio la fidanzata,che
lo salutò con un sorriso.
- uff,ma tu non eri in infermeria?-
-ero,ben’appunto. Sono scappato quando ho saputo che al
posto di quella tipa bionda c’era una sottospecie di balena
carnivora- raccontò
facendo una faccia allucinata.
-non è che forse la “tipa bionda” si era
stancata di essere
molestata sul lavoro?-sbottò scostandosi dalla spalla il
braccio dell’amico
d’infanzia.
- bho....forse....non è ora di andare a mangiare?e
dov’è il
corvo?-
-che vuoi tu da me?-parlò con tono piatto “il
corvo”,sbucandogli alle spalle.
Quello si girò di scatto,scompigliandosi i capelli
argentati,e
appoggiando di nuovo il gomito sulla spalla di Andraee(aveva questa
strana
abitudine),assumendo un tono di voce profondo.
-ehilà!....sai,stavamo andando a mangiare,vuoi unirti a
noi?-chiese spavaldo,sotto lo sguardo stufato del suo migliore amico.
La piccoletta in tutta risposta lo trucidò con lo sguardo.
-io vado,vi aspetto in mensa- decise in fine,indirizzando i
suoi inquietanti occhi a i due piccioncini,avviandosi poi dentro
un’ edificio
al margine del campo.
Andraee si scostò,riattaccandosi alla sua ragazza.- Andiamo
tesoro?- chiese in tono ironico,ignorando Zero che nel frattempo era
cappottato
per terra,ormai senza la spalla del demone del vento a fare da appoggio.
Misao rise,scostandosi e porgendo una mano al demone dai
capelli d’argento.
-non è che sbagli approccio?-domandò a Zero,aiutandolo a
tirarsi su.
-io?,no!,è quella stupida ragazzina vaistasa e
accaina....-iniziò a borbottare fra se e se,correndo a passo
di carica verso la
mensa.
-che ha detto?-
-non ne ho idea,penso siano parole del suo paese....-rispose
con una scrollata di spalle Andraee,riprendonsi la sua ragazza,ed
iniziando ad
avviarsi verso la mensa.
******************************
-non ho bisogno di due stupide palle
al piede!-
la voce di Kougaiji risuonò atona nel castello.
Yaone e Dokugakuji assunsero uno sguardo affranto,sotto lo
sguardo vuoto del loro signore vestito completamente di bianco.
-ma....kou....-tentò invano lo spadaccino,allungando una
mano come per placarlo.
-ho già detto che non ho di qualcuno che mi metta i bastoni
fra le ruote. La mia missione è sterminare il gruppo di
Sanzo e prendere il
Sacro Sutra,voi non mi servite!-
ripetè con voce quasi meccanica,avviandosi verso
l’uscita.
Nii stava come sempre davanti al monitor.
La luce del computer dava un’aria spettrale al suo volto.
-perché proprio questi ragazzi?-
domandò l’odiosa voce della dottoressa Fan,intenta
a
rimirare delle cartelle con aria scettica.
Quello si girò a tre quarti,appoggiando un gomito sullo
schienale della sedia.
-lei ha mai giocato a scacchi,dottoressa Fan?-
-che razza di domande sono?-
-vede,signorina Fan.
un cavallo si può muovere solo ad L. si può
decidere da
quale posizione partire,ma il cavallo arriverà sempre nella
casella che si
vuole,inoltre può scavalcare i nemici e gli alleati.
L’alfiere invece si muove solo nelle caselle del colore
dov’è stato messo all’inizio. se per
esempio un’ alfiere inizia una partita su
una casella bianca si muoverò solo sulle caselle bianche,in
modo obliquo.
Poi c’è la torre,che si può muovere
avanti a sé o
orizzontalmente di tutte le caselle che trova libere.
Il pedone invece può muoversi solo di una casella in avanti
e mangia i pezzi avversari che si trovano in una delle due caselle
oblique a
lui adiacenti.
Il Re invece può muoversi di una casella alla volta,dove
vuole.
Perlopiù deve rimanere protetto dalle altre figure,e ogni
volta che è minacciato,cioè in scacco,deve
cercare di difendersi.
Poi c’è la Regina,la figura più potente.
Può muoversi quasi ovunque,e la sua perdita è un
grandissimo
spreco.
Naturalmente,a scacchi,muovono prima i bianchi.
Il gioco finisce quando il Re è in scacco matto.-
Concluse il suo discorso,con aria enigmatica-e con questo cosa vorresti
dire?-chiese la
Fan,incominciando ad alterarsi.
Lo scienziato sorrise,mettendo il dito indice davanti alle
labbra.
-....è un Segreto....-
*******************
Andraee mangiava tranquillamente,con
una mano appoggiata
sopra la spalla della sedia di Misao,intento a seguire il discorso del
suo
sballato amico Zero,che parlava in modo che si capisse la
metà di quello che
dicesse.
-...e poi è arrivato suo padre e sono scappato dalla
finestra. E comunque quella non era più vergine da tempo!-
-la potresti smettere di parlare di sesso anche mentre
mangiamo?,mi dai il voltastomaco.- asserì Tira,al lato del
tavolo,con aria
disgustata.
Non alzò il viso dal piatto,ancora intero.
Strizzava gli occhi,non capendo bene cosa ci fosse dentro.
-è pollo allo zafferano.- fece comprensiva Misao,alla demone
che non vedendo il colore della pietanza non capiva bene cosa fosse.
-grazie- disse quella prendendo le posate.
-chi sono quelli?- chiese la voce di Zero,con lo sguardo
all’entrata della mensa.
“quelli” erano due demoni,completamente vestiti di
nero,con
una specie di codice a barre stampato in fronte.
Guardie di Houto....
Stavano parlando concitatamente con l’inserviente,quando
quest ’ ultimo indicò il loro tavolo.
-ehi ma che vogliono questi?-sussurrò a bassa voce
Zero,vedendoli incamminarsi verso di loro.
-Hiori e Aimi?-chiesero i due enrgumeri,scrutando i quattro
(su Misao fecero una smorfia di sdegno).
-sì?-risposero in sincrono Andraee e Tira.
-venite con noi- dissero solo quelli.
I due si alzarono,con sguardo quasi stranito.
Andrè gettò un ultimo sguardo a amico e fidanzato
“vi spiego
dopo” sussurrò.
Andraee e Tira stavano seduti su due
grosse
poltrone,nell’ufficio del preside.
si guardarono,cercando di comunicare con lo sguardo,ma non
osarono parlare sotto lo sguardo rigido delle due guardie.
Poco dopo entrò il preside:Soichiro Kizu.
Il Preside era una vecchia gloria,aveva perso una gamba
nella vecchia guerra contro i paesi del Nord.
Le orecchie puntite scomparivano sotto i ricci color
petrolio.
Fece un cenno rispettoso col capo alle due guardie,prima di
sedersi sulla sua poltrona,nel retro di una scrivania.
-vi starete chiedendo perché siete
qui,immagino....-incominciò quello,rivolgendosi ai due
giovani.
-bhè,ve lo dico subito:il castello di Houto ha fatto
espressamente richiesta che voi due andiate a fare apprendistato
prestando
servizio per la Regina.
È rimasta così colpita dalle vostre schede che ha
chiesto
che voi veniste immediatamente inseriti nel suo
organico,benché Aimi sia ancora
al terzo anno e Hiori debba finire il quinto.-
Fece una pausa ed effetto.
-cioè....dovremmo trasferirci al castello di Houto e
lavorare alle dirette dipendenze della regina?-chiese Tira,con fare
concitato.
-esattamente. -rettificò il Preside.- tu Hiori?-
chiese il demone ad Andraee.
Il fratello del vento era perso fra i suoi pensieri.
Senz’altro sarebbe stato più che
conveniente,inoltre non ci
sarebbero stati problemi con Misao:l’Accademia e il Castello
distavano poco
meno di mezz’ora di cammino.
Ma c’erano certe voci....senza contare il fatto che molti
del quinto anno non avevano più fatto ritorno.
-Accetto- disse in fine,alzando la testa.
-bene,preparate le vostre cose,partiamo immediatamente.-
-vienimi a trovare spesso,mi
raccomando.-
la voce di Misao suonava triste.
-dai...non vado mica a morire!-cercò di tirarla
su,stringendola a se.
-aspetta,ho una cosa per te.- disse quella,tirando fuori un
qualcosa dalla tasca.
Era una foto di poche settimane prima.
C’era Andraee abbracciato a zero,entrambi con due cannucce
infilate nelle narici,con un’espressione buffissima.
Misao l’abbracciava da dietro,facendo il segno della V con
le dita,una faccia sorridente.
Poi c’era Tira, in una delle rare volte che sorrideva
davvero,inginocchiata per terra,con la testa appoggiata al ginocchio di
Zero.
-mi vuoi far piangere,vero?-scherzò,mettendo la foto nella
tasca posteriore dei pantaloni.
-Oh oh oh,lo stupido che piange!- arrivò il demone dai
capelli argentati.
-mi mancherai amico,prenditi cura di Mao- Rise
Andraee,abbracciando l’amico.
-si,e tu prenditi cura della piccoletta,ok?e tu fai la
brava!-raccomandò,liberandosi dall’abbraccio e
scompigliando i capelli a Tira.
-Fallo ancora e giuro che ti uccido.-
Quando furono sui draghi,li videro diventare sempre più
lontani,e il castello di Houto,sempre più vicino.
*********************
Castello di Houto,sala di Gyumao.
Gyokumen Koshu stava come sempre seduta sul suo trono,con
aria annoiata,a farsi pettinare i capelli da un nuovo demone (purtroppo
al
precedente era stato rotto l’osso del collo da Kougaiji).
-allora. quando arrivano questi due?-sbottò al
vento,continuando a fissare la porta.
-dovrebbero essere partiti poco fa,mia signora. -disse
Nii,in piedi di fianco al trono.
Un rumore sordo si diffuse nell’ampia sala.
I grossi battenti erano stati aperti.
Due guardie avanzarono veloci,seguiti da un ragazzo e una
ragazzina dai capelli scuri.
-somma Gyokumen Koshu,questi sono gli allievi che avete
chiesto venissero portati qui. -disse uno,inginocchiandosi.
-davvero?-
la Regina strascicò le parole,alzandosi dal Trono.
Anche Tira si era inchinata.
Ma Andraee No.
Era rimasto in piedi,a fissare un uomo dal camice bianco di
fianco al trono.
Quello sorrise,inclinando appena gli angoli della bocca.
I loro occhi si incontrarono per un istante.
Carbone a Acquamarina.
Non riuscì a distogliere lo sguardo.
“il
male,a differenza
del bene,ha due capacità:è terribilmente
irresistibile ed è anche
contagioso...”
Chess,Act 1-
White King –
fine.
Ah,evviva,e
questo è
finito.
L’avrò
riscritto
milioni di volte,e alla fine l’ho dovuto pure
tagliare,perché non credo che
qualcosa di 12 pagine sia umanamente leggibile,e poi odio le cose
lunghe!.
Comunque,dicevo,è
colpa di Temari perché quando ho letto male il titolo della
sua fic “Andrea” il
nome Andraee mi risuonava continuamente,niente di che!(quindi Temari se
mai
leggerai questa fic vai tranqua
J)
Comunque,visto
che
odio le cose Canon,il protagonista questa volta è
un’uomo!,il mio amato Youkai
del vento dal nome impronunciabile!XD
Ah,questa
storia non
sarà una Yaoi,mi dispiace Yaoi fan,rimedierò con
qualche one-shot lemon tutta
per voi :P
Ps:Zero
è
“italiano”,per questo parla in modo strano!prima si
doveva chiamare Zeno
Cosini,ma vabbè,i casi della vita
ù.ù(italiano fra virgolette perché
l’Italia
non c’è,come l’india non esiste,ma
c’è il tenjiku!)
I commenti
mi aiutano
ad aggiornare più in fretta :P
PPs:i
capitoli si
chiameranno come i nomi dei pezzi degli scacchi,secondo voi chi
è il re bianco?
PPPs:attenzione a qualche piccolo spoiler!e state tranque,nel prossimo capitolo ritroverte i vosti saiyuki boys