«Infernape, Zuffa!»

Il Pokémon partì all'attacco, colpendo il nemico in ogni dove. Faceva male, dopotutto il Garchomp colpito era ruvido e duro, ma sicuramente l'attacco arrecava danni. E non voleva deludere la propria Allenatrice. Si erano allenati tanto per riuscire a battere la Campionessa Camilla, non poteva mollare, non in quel momento.
Era praticamente dall'inizio del viaggio che si erano preparati a quella situazione, e fin da quando lui era solo un piccolo Chimchar la ragazza lo aveva cresciuto e fortificato con affetto e rispetto - peraltro reciproci. E a volte Infernape si faceva delle domande; si chiedeva quanto volesse bene alla sua Allenatrice. Ogni volta la risposta rimaneva immutata: un bene infinito.
Era allo stremo delle forze, e il nemico aveva appena provocato un potente Terremoto. Sarebbe finita presto, una mossa di tipo Terra come quella era, se non fatale, pericolosissima per un Pokémon di tipo Fuoco quale quello sul campo di battaglia di fronte all'imponente tipo Drago.
«Ehi, Infernape, tieni duro! Puoi... Devi farcela, sei forte e lo so! Resisti ancora un po'!».
Gli bastò quello. I suoi occhi si infiammarono, Aiutofuoco stava agendo. Gli venne ordinato Lanciafiamme, e caricò il colpo più potente che avesse mai lanciato fino a quel momento. Camilla fece contrattaccare il proprio Pokémon con la stessa mossa. Erano alla resa dei conti, dunque.
Le fiammate accecarono le due sfidanti e l'arbitro, facendo sollevare una grossa nuvola di polvere. Per interminabili attimi la giovane Allenatrice temette il peggio. Ma no, Infernape era ancora in piedi, tremava, era ferito, ma stava in piedi.
L'arbitro annunciò la sconfitta della Campionessa di Sinnoh, esterrefatto dall'esito della battaglia.
La vincitrice si fiondò sul suo Pokémon ormai stremato, che si lasciò cadere privo di forze fra le sue braccia. Lei lo strinse forte a sé ringraziandolo per l'ottimo lavoro svolto, stando per secondi, minuti così.
In quel momento Infernape aprì un occhio stanco, e fissò il proprio sguardo in quello blu dell'Allenatrice, sorridendo sfinito.
Avrebbe voluto, se avesse saputo parlare, dirle che l'amava col cuore e con l'anima.
Sì, la sua maestra di vita, con la quale era cresciuto ed era diventato pressoché invincibile. Non l'avrebbe mai, mai lasciata.
Chiuse dunque una volta per tutte gli occhi, esausto e privo di sensi, e lei lo ritirò nella sua Poké Ball.
La neo-Campionessa si rizzò in piedi determinata, guardando negli occhi Camilla con aria di trionfo. Una delle sei sfere Poké che aveva riposto con cura nella borsa poco prima ondeggiò una volta, senza aprirsi.

L'amava, e non l'avrebbe lasciata.









~Angolo autrice~
Farò veloce perché sono di fretta.
Duuunque, mia seconda fiction su EFP, prima su questo fandom. Mi era venuto in mente il rapporto maestro-allievo, adattandolo ad Allenatore-Pokémon, ma mi è uscita una schifezza. ç_ç Cioè, speravo di rendere l'idea del sentimento sbocciato nell'allievo (Pokémon) nei confronti del maestro (Allenatrice) come può accadere nella realtà, un sentimento più di ammirazione che di amore puro, che rende ciechi tanto da poter arrivare allo sfinimento pur di compiacere il maestro. Un amore, solitamente, impossibile, così come lo ho descritto qui.
... No, no, no, basta scuse, non è degna di essere chiamata FanFiction ç_ç però l'ho scritta, e volevo condividerla con voi.
Mi aspetto qualche recensione, positiva o negativa che sia, solo fatemi sapere come vi è parsa! :D
Ci vediamo in giro per EFP. ;3

{KnucklesGirl:*