L’odore di cornetti caldi e del caffè appena fatto
si diffuse lentamente negli ambienti di un appartamento su due piani
nel centro di San Francisco. Questo profumo destò
leggermente dal suo sonno profondo una ragazza che, distesa sul letto
con ancora i vestiti del giorno precedente addosso, aveva fatto tardi
la sera.
Un lieve tocco la scosse.
-Karen?!? Su, sveglia. La colazione è già
pronta…-
-Uhmmm…-
-Forza!! Non avrai mica l’intenzione di dormire tutta la
mattina?! Dobbiamo andare a trovare tua zia oggi!-
-Dai mamy… ancora una decina di minuti…-
-Noooo!! Alzati… che poi il caffè diventa freddo
e non lo bevi più perché dici che non ti piace!-
-Ok, ok…-
La giovane si alzò dal letto, si sentiva come uno zombie.
“Appunto del giorno: ricordarsi di non tornare a casa
così tardi la prossima volta che esco di sera, altrimenti
non mi sveglio più”, il primo pensiero di Karen
mentre lentamente scendeva le scale per raggiungere la camera da pranzo.
-Ciao tesoro!- Clive la salutò allegramente
-Ciao papy, sono distrutta…- disse la ragazza lasciandosi
cadere sulla sedia con fare tragico -non è che potete andare
solo voi due vecchietti a trovare la zietta nel suo megagalattico
appartamento??-
-Mi spiace deluderti, ma sai quanto ci tiene la zia Rose a
vederti… e poi…- Diane si avvicinò con
fare scherzosamente minaccioso alla figlia -noi non siamo vecchietti!!-
Karen non riuscì a proferire parola che la madre le era
già saltata addosso e aveva iniziato a farle il solletico.
-Sì sì… d’accordo!!
Però vengo via prima!!- riuscì a dire la ragazza
mentre rideva come una pazza.
-Forza! Mangiate tutte e due se no arriviamo in ritardo!- il padre
riportò all’ordine le sue “donne di
casa” -Se non ci fossi io qui a riportarvi sulla terra
chissà dove saremo finiti!!-
Karen, capelli neri al vento e grandi occhiali scuri a coprirle i
magnifici occhi verdi, nel sedile posteriore dell’Audi dei
suoi genitori, pensava a ciò che avrebbe potuto fare nel suo
ultimo giorno di libertà. Poi sarebbe tornata a scuola, fine
della pacchia!
Avere diciassette anni a volte è duro!
-Karen, siamo arrivati!-
La ragazza scese dalla macchina e osservò il palazzo che le
si parava di fronte.
Lì abitava sua zia, una delle donne più ricche a
San Francisco!
Salirono in ascensore sino al 21 piano, poi entrarono.
L’appartamento, se così si poteva chiamare, era
enorme. Rose si trovava in città e vi sarebbe rimasta per
una decina di giorni, poi sarebbe tornata a New York.
-Ciao Clive, sorellina! Oh, Karen!!! Come sei cresciuta! Sei diventata
davvero una bellissima ragazza!-
-Ehm, grazie zia… mi spiace però informarti che
resto giusto un oretta poi devo scappare…-
-Fa niente cara! Aspetta, prendi questi. Così se oggi esci
potrai comprarti qualcosa di carino!-
La donna porse alla nipote 700$, quest’ultima li prese
profondamente impressionata dalla gentilezza della zia.
-Grazie… davvero, ma non sono un po’ tanti?-
-Uh, tesoro! Una bazzecola! E ora se vuoi già andare non ci
sono problemi! Ci tenevo solo a vederti!-
-Ah, grazie! Anche per me è stato un piacere rivederti zia!
Mamy, papy… posso andare davvero?!-
-Ehm… Rose, davvero non ti dispiace?!-
La madre di Karen cercò di convincere la sorella a far
restare la figlia ancora per un po’, ma Rose sembrava aver
capito la voglia della nipote di andarsene e la lasciò
libera.
-Grazie mille ancora! Mamma, ci vediamo stasera! Ciao!!!-
Karen prese l’ascensore e scese a piano terra. Corse fuori
più veloce della luce, doveva chiamare le sue amiche e dire
loro delle spese folli che avrebbe fatto nel pomeriggio. Uscendo
però in strada andò a sbattere violentemente
contro a qualcuno. Caddero entrambi, la ragazza che stava per fare le
proprie scuse al malcapitato non proferì parola. I suoi
occhi furono intrappolati dallo sguardo dell’altro.
Questa
è la mia prima storia romantica! Spero che vi piaccia come
primo capitolo! Vi
prego, recensite in tanti e datemi consigli e opinioni! Grazie
mille a tutti in anticipo! Bacioni ^_^