Caterina ha quasi diciotto anni ed una gran confusione in testa.
Non le piace il suo corpo. Odia il contatto fisico e la matematica.
C'è una sola cosa che la fa sentire a proprio agio: la solitudine.
Caterina era innamorata. Caterina forse lo è ancora - ma è qualcosa di diverso, lo sente nelle ossa.
Caterina non ha mai creduto nell'amore, perché non ne è mai uscita intera.
Caterina aveva amato, immensamente ed egoisticamente. Era l'amore possessivo e geloso, un mostro verde che la disturbava di notte.
Caterina ama ancora, ma è un amore delicato come una carezza. Quell'amore che lascia andare, che gode di un sorriso anche da lontano, un amore che dona aiuto e non desidera niente in cambio.
Anno della maturità, anno precario ed eterno.
L’anno delle fiamme che ritornano e di guance tumefatte, di scioperi e volantini universitari; un anno di panico e vomito nei bagni, di incontri scomodi e prime canne; l’anno delle decisioni importanti e dell’impegno; l’anno della resa dei conti;
l’anno di chi decide di cadere in piedi.
Ma il fatto è che quando la vita cala il suo pugno non avverte mai.