03/04/2013
4 recensioni
Prompt: colla vilinica {richiesto da quella puttana AliYe, la mia dolce e adorabile migliore amica ti amo tanto xoxo ♡}
Fandom: BBC Sherlock
Coppia: Sherlock Holmes/John Watson {Johnlock}
Rating: G {Verde}
Note: EEEEEEEEEEEEEEEEED ECCOMI! Altro fandom, altra scemenza. Fantastico.
Questa volta si chiama 'PROMPT FRIDAY', una cazzata inventata con Martina così, per passare il tempo. Praticamente, ogni due settimane, di venerdì ci daremo un prompt e una coppia. Come ci gira. Ovviamente, le brave cattivone che siamo, i prompt sono sempre molto streusi, come si dice dalle mie parti.
Questa volta si chiama 'PROMPT FRIDAY', una cazzata inventata con Martina così, per passare il tempo. Praticamente, ogni due settimane, di venerdì ci daremo un prompt e una coppia. Come ci gira. Ovviamente, le brave cattivone che siamo, i prompt sono sempre molto streusi, come si dice dalle mie parti.
Quindi beccatevi questa fanfiction idiota come se il fandom di sherlock non fosse già messo abbastanza male.
L'ambientazione sta più o meno tra 'A Scandal In Belgravia' e 'The Hounds Of Baskerville', quando Sherlock è tutto un oh-mio-dio-mi-annoio-facciamo-esplodere-qualcosa. Se interessa a qualcuno.
La dedico a Martina, che ho trascinato con me in questa follia, e a chiunque voglia saltare su questo treno di demenza.
E già che ci sono anche a Woody Allen e alla Regina Elisabetta. Perché io posso. [cit.]
Ci tengo a precisare che non mi chiamo Steven Moffat/Mark Gatiss/BBC One, quindi non posseggo lo show o i personaggi o gli attori. Anche se, lo ammetto, ci sto lavorando.
John chiuse gli occhi e prese un respiro profondo, cercando di calmarsi e di non andare fuori di testa. Come se non fosse già troppo tardi.
Perché capitano tutte a me?
Tutto quello che voleva era una vita normale e tranquilla, dopo tutti quegli anni passati a combattere. Se lo meritava, no? E quindi aveva pensato che condividere un appartamento con una persona normale e tranquilla fosse una buona idea, in fondo.
Il problema era che Sherlock non poteva definirsi una persona normale e tranquilla -- maledizione, certe volte non sembrava nemmeno una persona.
Di certo non aveva previsto una situazione come quella, comunque.
Il medico non sapeva bene come fosse successo. Ricordava solo Sherlock che pasticciava con una delle sue diavolerie in cucina, il rumore di qualcosa che esplodeva e adesso le loro mani erano incollate. E non in senso metaforico.
"Oh, Dio. Adesso sì che la gent--"
"Che la gente comincerà a parlare - lo imitò Sherlock, alzando gli occhi al cielo. - Lo dici ogni volta. Sembra che tu non abbia capito che la gente sta già parlando."
John non rispose e corrugò le sopracciglia. Ovvio che lo sapesse; semplicemente preferiva ignorarlo. Era una faccenda scomoda, perché gli portava alla mente pensieri a cui non voleva pensare e domande a cui non voleva rispondere -- non ancora, almeno.
Si schiarì la voce.
"Come ci liberiamo di questo problema?"
"Suggerisco che tu ti cerchi una fidanzata, così smetteranno di pensare che sei gay."
"Parlavo della colla, Sherlock."
Il detective lo guardò, quasi confuso, come se si fosse dimenticato. - Ah, già. Non so, non possiamo fare molto. Dovremmo aspettare che la colla si stacchi o che Mrs. Hudson ritorni."
John si meravigliò della sua calma: sembrava che tutta quell'assurda situazione non lo toccasse minimamente.
Forse è così, rifletté il medico, sorpreso nel ritrovarsi quasi deluso.
Scosse la testa, lasciando perdere, e controllò l'ora.
Avevano quattro ore intere davanti, prima che Mrs. Hudson tornasse.
Speriamo che questa roba ceda presto. E che nessuno debba andare in bagno; sarebbe imbarazzante.
***
[mezz'ora dopo]
"John?"
"Sì?"
"Mi annoio - il tono di Sherlock era quasi lamentoso, lo sguardo che si spostava dall'orologio alla pistola, poggiata sulla sua poltrona.
"Non se ne parla - lo fermò immediatamente Watson, come se gli avesse letto la mente, - Mrs. Hudson ti uccide se lo fai di nuovo."
"Ma J-"
"No."
"Solo un paio di volte, non se ne accorgerà nemmeno!"
"No, ed è la mia ultima parola -, lo stroncò l'altro. - Che ne dici se invece facciamo qualcos'altro per passare il tempo? Un gioco, qualcosa del genere."
Il detective gli lanciò un'occhiataccia. - Io odio i giochi. Sei un guastafeste."
"Be', sarai bloccato qui con me per le prossime ore, quindi abituati e smettila di lamentarti. Dopo tutto, è stata colpa tua."
"Questo non è vero! Era solo un esperimento e, per la cronaca, è anche riuscito alla perfezione, dal momento che il composto non ha ancora ceduto."
"Oh, che gioia -, borbottò sarcasticamente John.
***
[tre quarti d'ora dopo]
"John?"
Il diretto interessato prese nuovamente un profondo respiro. - Sì, Sherlock?"
"Pensi che io sia una specie di mostro?"
Watson si accigliò immediatamente, voltandosi per guardare meglio l'amico. Il tono del detective era apatico come sempre, ma nel suo sguardo c'era qualcosa di leggermente diverso dal solito.
"No - rispose sinceramente. - In realtà, penso che tu sia un genio."
Holmes annuì e chiuse gli occhi. - Penso che anche tu lo sia. D'altra parte, perché ti avrei preso come assistente, se no?"
John scosse la testa e incurvò le labbra in un sorriso; non serviva che dicesse nient'altro.
***
[un'ora dopo]
"John?"
"Sì?"
"Devo andare in bagno."
John maledisse mentalmente l'uomo accanto a lui e pregò che Mrs. Hudson arrivasse presto.
Giuro, la prossima volta che Sherlock fa un esperimento mi trasferisco in Canada.
heilà!
uhm... mi dispiace?
aaaanyway, questa è la mia prima fanfiction nel fandom, spero di aver reso i personaggi almeno un POCHINO IC...
e spero che non vogliate uccidermi/tirarmi pomodori adesso.
però, se volete, potete farlo.
xoxo,
c.