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Autore: xonikkiheat    03/04/2013    8 recensioni
Piccola shot di due capitoli su di una presunta gravidanza di Kate. Sarà proprio lei in prima persona a raccontarci la sua vicenda e quello che sta passando.
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                                               HOW ARE YOU?


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Ero lì ferma da otto minuti ormai.
L’istruzioni riportate sulla scatola dicevano d’aspettare solo cinque minuti, eppure io ero ancora lontana dal prendere quel maledettissimo test tra le mie mani.
Avevo paura, non so di cosa, ma avevo paura.
Forse avevo paura di non essere in grado d’essere una buona madre, forse avevo paura di dover dire tutto alla Gates o forse avevo paura di non essere realmente incinta.
Feci un respiro profondo, e provai ad immaginare la mia vita con un piccolo Castle, inizialmente, era molto inquietante ma poi trovai quell’immaginario davvero carino e sereno.
Senza pensarci nemmeno un altro secondo presi quel test e cercai di leggerlo.
Positivo.
Non poteva essere positivo, cioè non doveva essere positivo.
Non potevo essere davvero incinta!
Quel test aveva sbagliato, non dovevo esserlo davvero.
D’istinto chiamai Lanie, ero disperata.
Il telefono squillava, ma Lanie non rispondeva, pensai che fosse con Espo fino a quando non sentì la sua voce squillante che mi chiedeva cosa volessi alle otto di sera passate.

“Lanie ho bisogno di far analizzare un campione d’urina”

“E a che ti serve?” fece una piccola pausa, stavo per dirle tutto ma mi precedette “Oddio, Kate sei incinta?”
Respirai profondamente e quasi con le lacrime agli occhi la risposi.

“Lanie non ne ho idea, quel test del cavolo dice di si, ma io non mi fido dei test, sai. Io mi fido di te!”

“Vieni qui da me il più presto possibile, ti aspetto e non correre in macchina” disse Lanie con un tono stranamente preoccupato.

“Vengo subito” dissi mentre staccai il telefono. Non avevo mai immaginato questo momento sarebbe accaduto così, dopo aver catturato un assassino.
Guardai per l’ultima volta quel dannato test, sentì una lacrima scendermi sulla guancia e lo buttai nell’immondizia.
Uscì lentamente da quella porta del bagno e la chiusi lentamente, non volevo che Castle si svegliasse, attraversai lentamente e attentamente la sua camera per poi andare in soggiorno. Non ero mai sgattaiolata via da casa di Castle mentre lui dormiva come un sasso, ma stavolta era qualcosa d’urgente, qualcosa che avrebbe potuto cambiare sia la sua che la mia vita in meglio, oppure in peggio.
 
Aprì lentamente quella porta, mi aveva fatto un copia delle chiavi, così potevo venire quando volevo, o almeno così credeva lui. Avevo i risultati tra le mani, per me e Lanie era stata dura fare quel test, ma ci riuscimmo. Posai il mio cappotto sul divano, e ancora con i risultati in mano andai in camera di Castle, mentre aprivo la porta lo trovai dinanzi a me, mi faceva quasi paura. Abbassai lo sguardo e poi lo rialzai di nuovo guardando le sue mani che mi porgevano qualcosa, era il mio test.

“Dove lo hai trovato?” dissi con tono serio e freddo.

“Dove lo avevi lasciato, nell’immondizia no? Perché non mi hai detto che eri incinta?”

“Lo avevo appena scoperto, e volevo esserne davvero certa. Poi tu dormivi..” stavo facendo troppi giri di parole, mi sedetti sul letto e gli feci cenno di sedersi vicino a me. Quando mi fu vicino gli presi la mano e lo guardai.

“Rick, sono andata da Lanie, per accertarmi d’essere realmente incinta”, non riuscivo più a parlare, mi sentivo un nodo in gola.

“Beckett, Kate, cos’ha detto Lanie?”

Non riuscivo a parlare, ero diventata rigida, come una di quelle statue greche. Gli porsi i risultati delle analisi, e mentre lui le leggeva cercavo d’immaginare una sua reazione, sarebbe stato contento? Sarebbe stato dubbioso?
Non riuscivo ad immaginarlo eppure ora avevo la scena in diretta, lanciò il foglio in terra e s’alzò.
“Siamo incinti!” disse felice.

Non l’avevo mai visto così felice, davvero. In quel momento tutti i miei dubbi svanirono, il mio Peter Pan si stava trasformando in adulto o almeno a qualcosa che gli assomigliava.
Sorrisi e senza rendermene conto mi ritrovai in un suo abbraccio. Mi baciò dolcemente le labbra e io ricambiai il bacio.
Mi scansò e mi guardò.

“Kate, come stai?”

“Ora sto bene, ora sto bene”, andai lentamente verso di lui, ormai steso sul letto e lo baciai, il suo sorriso, la sua felicità mi contagiava fino a capire che io volevo davvero quel bambino.

“Bhe ora, dovremo dirlo ai nostri!”

“Cosa?” dissi staccandomi da lui.
 
 
“[…] allora abbiamo scoperto d’essere incinti!” disse Castle a mio padre, sua madre e ad Alexis mentre mi avvolgeva in un leggero ma dolcissimo abbraccio.
Guardavo il volto di mio padre, non lo vedevo così felice da quando mia madre era viva, sembrava diverso, sembrava il vecchio lui, quello sereno e sorridente.

“Katy, congratulazioni! Non immagini quanto io sia felice in questo momento” disse abbracciandomi, staccandomi da Castle.

Ricambiai l’abbraccio stringendolo forte a me, non lo sentivo così vicino da tanto, alzai lo sguardo da mio padre e mi allontanai da lui, Alexis e Martha erano in lacrime e io non facevo che sorridere, questo bambino, forse era un dono di felicità, qualcosa d’inaspettato e di così bello.
Castle l’abbracciò, e io non feci altro che guardarlo, era un ottimo padre e figlio, ero così onorata d’essere sua, d’essere la donna che lui aveva scelto.
Le rosse si staccarono da Castle e s’avvicinarono a me, Alexis s’inginocchiò e parlò alla mia pancia come se il mio bambino fosse già grande e non solo un piccolo fagiolino.
Quando si alzò mi abbracciò, come fece la nonna e ascoltai le loro congratulazioni, non mi ero mai sentita così al sicuro prima d’ora eppure lo ero.

“Sai che vogliamo un maschietto vero?” disse la ragazza rivolgendosi al padre.

“Tesoro non pensare già al sesso del bambino, piuttosto tu Kate…” la donna dai capelli rossi si voltò verso di me “..come stai?”

Non potrei essere più felice” dissi sorridendo e unendo le mie mani con quelle della persona che amavo.
 
 
 
Era una settimana ormai che ero a conoscenza del mio bambino, eppure non avevo il coraggio di dire niente alla Gates, non volevo perdere il lavoro, ma non potevo nemmeno stressarmi molto come era successo quest’oggi nella sala interrogatori, ero sola con un presunto criminale, Castle era con Alexis a comperare alcuni libri.
Non riuscivo a smettere di pensare a quell’uomo a quello che aveva fatto al figlio, come poteva un genitore uccidere il proprio figlio per soldi? Io non riuscivo a capirlo.
All’improvviso sentì qualcosa di strano mentre giravo lo zucchero nel caffè, non capì nemmeno io cos’era, sapevo solo che erano delle forti fitte allo stomaco.



ANGOLO MIO

Hei ciao a tutte, sono ritornata dopo un lungo periodo di blocco. Spero vi piaccia la fanfiction e spero sopratutto che nel prossimo(ed anche ultimo capitolo) non mi uccidiate.

  
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