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Autore: Weeping    03/04/2013    0 recensioni
Johanna, vita normale, persone normali, macchina normale. Oh, a parte il fatto che è un'assassina. Un killer in minigonna.
Eric, vita senza orari, qualche compagna di sesso, amore per il cioccolato.
Due persone normali, devo dire.
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Cammina; Johanna cammina.
Cammina e non pensa. Un tacco si infila in un tombino, lei non se ne accorge e va avanti come se nulla fosse. Rimane incastrata su quel tombino. Una scena comica, direbbero molti.
"Porca puttana!" Grida. E molti, girandosi, si stupiscono di sentire quelle parole spuntare sulle labbra di una donna dall'aspetto così elegante. Lei, incurante degli sguardi, sfila con grazia la scarpa e la rimette al suo posto. Continua a camminare. Un signore le si avvicina, chiede se ha bisogno di aiuto, ha assistito alla scena. Un sorriso malizioso spunta sulle sue labbra dipinte di rosso: "No, grazie." Dice. Continua per la sua strada, sentendo gli occhi dell'uomo che la spiano fin sotto gli slip di pizzo nero.
'La gente non si fa mai i cazzi suoi' pensa.

Attraversa la soglia di quell'hotel di lusso sentendo la maschera che le preme contro il viso. Si avvicina al bancone e preme il campanello con il dito indice fasciato dal guanto bianco. Un impiegato compare davanti a lei, quasi come in un gioco di magia. La osserva. Il suo sguardo penetra fin dentro la camicetta bianca, dalla quale emergono due tette bianche.
"Posso fare qualcosa per lei?" Chiede il ragazzo imbambolato.
"Camera 709." Risponde porgendogli un biglettino. Poco dopo è in ascensore, sola. Si fa il segno della croce e recita una preghiera. Allunga la mano dentro la borsetta e sente il peso di quell'aggeggio. Dio solo sa ciò che sta per fare.
Cammina per il corridoio, il rumore delle sue scarpe risuona all'interno di quella stanza vuota. 707,708 le stanze si susseguono veloci. 709. Abbassa la maniglia, sente il rumore di una televisione accesa. L'uomo è seduto sul letto, scorre i canali con foga, cercando non si sa cosa. Sentendo la porta che si apre, si gira. Osserva la ragazza davanti a lui. Niente male, con tutto quello che gli costava. Anzi, a dire il vero una bella figa.
"Signor Volley?" Chiede lei. Meglio non aver rimpianti dopo.
"Si, sono io." Risponde lui. Una voce profonda e sicura.
"E' un piacere." Ribatte lei allungando la mano ricoperta dal guanto.
"Incantato."
'Che lurido porco. Vuoi mettermelo al culo così come hai fatto con quei bambini, eh?' Pensa Johanna. "Cosa preferisce, signor Volley?" Chiede poi. "Trattamento completo?" Non c'è risposta. Lei si avvicina al frigorifero e ne estrae una bottiglia di champagne. La stappa senza troppa forza e versa il contenuto in due calici. Ne porge uno all'uomo davanti a lei.
"Allora brindiamo!" Esclama festoso. Afferra il calice e beve tutto d'un sorso.
'Bravo figlio di puttana, solo sapessi quello che ci ho messo dentro non lo berresti con così tanta voglia'


L'uomo si accascia a terra. Johanna scavalca il corpo, dirigendosi verso la porta. Poco dopo non è più nella stanza. Non si guarda indietro.


Robert Volley, bancario. Indagato per stupro e violenza su minori. 19 bambini, 19 vittime,19. Assolto per mancanza di prove e rilasciato dopo tre giorni di carcere. 19 bambini tra cui sua nipote.
  
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