La mia natura sognatrice si sofferma spesso ad immaginare occasioni mai vissute ed improbabili. Riguardano l’incontro fantastico con personaggi socialmente rilevanti che, con i loro ideali, hanno influenzato notevolmente il mio pensiero. Uno di essi in particolare ripropone sovente la sua figura nei miei sogni ad occhi aperti. Si tratta di un uomo, la cui fama mediatica è giunta a m ancor prima della consapevolezza delle sue idee universali. Idee, purtroppo, ancora destinate ad essere dimenticate dall’umanità, o, perlomeno, ignorate. Mi sono interessata a John Lennon e alla sua musica da parecchio tempo, da quando ho cominciato ad avvertire la futilità delle canzoni odierne e il bisogno di componimenti pregni di significato. Spesso trovo piacevole chiudere gli occhi ed immaginare una passeggiata ed un lungo dialogo fra me e questo grande cantante. Ricostruisco questa scena su uno sfondo cittadino, irto di strade intrecciate che conducono a case grandi ed eleganti. Un paesaggio così simile alla mente di John Lennon, ricca di ideali intricati, per molte persone di difficile comprensione, e finalizzati al conseguimento di una meravigliosa realtà. Mentre l’ambientazione dei nostri dialoghi non cambia, spesso varia il tema del colloquio. In un’occasione tratta della fanciullezza di John, in un’altra della sua maturazione artistica. Adoro infatti le idee argomentate da colui che le ha partorite. Desidererei ascoltare personalmente quelle parole di pace pronunciate da chi non ha conosciuto la serenità neppure al momento della morte. Vorrei essere testimone dell’ardore e della passione con le quali John non dimenticava di tingere i suoi discorsi. Nelle mie fantasie dimentico spesso di parlare, di sovrastare indegnamente quella voce inesistente con le mie domande curiose. Approfitto però di quei momenti silenziosi creati dalla mia immaginazione per riversare sulla figura di John tutta la mia frustrazione per questo mondo in continuo mutamento, che sembra non prendere in considerazione gli ideali di pace da lui perseguiti. Spesso corruga la fronte, a volte resta indifferente o abbassa lo sguardo. Gesti semplici, sinonimo della delusione di un uomo che ha donato al mondo la parte più bella del suo essere, inutilmente. Nel mio fantomatico dialogo, domande imbarazzate riguardo al significato delle sue canzoni che temo di non essere riuscita ad interpretare appieno. Spesso se la passione interviene fortemente nella creazione di un componimento, inserisce in esso momenti personali, comprensibili dal pubblico solo parzialmente. Vagheggio perciò sulle sue risposte, sempre argute ed originali. Esse però sono destinate a rimanere soltanto una fantasia. Lo capisco quando riapro gli occhi e mi ritrovo distesa sul letto e delle parole di John non resta che un ricordo fuggevole. A quel punto sono solita accendere lo stereo e perdermi fra le note e le parole di “Imagine”. Così facendo spero di ripiombare in quella città fantastica, nelle sue viuzze strette e di poter riascoltare la voce di John Lennon riecheggiare fra i muri di quelle case grandi.
 
 
 
Angolo autrice:
Ehilà, lettori!
Pochi giorni fa il titolo di un tema che il mio professore ha proposto alla classe, mi ha dato la possibilità di parlare di un personaggio con il quale desidererei passeggiare. Chi potevo scegliere se non il grande Lennon? :D
Spero che questa flashfic possa riscuotere lo stesso successo delle precedenti. Mi farebbe davvero molto piacere trovare le vostre recensioni, positive o negative.
Peace&Love
Giulia