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Autore: violetsugarplum    03/04/2013    6 recensioni
[daddies!Seblaine]
Blaine è esausto dopo una giornata stressante e quasi non si accorge del piccolo cambiamento di Sebastian.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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It's all about the hair, vol. II




Blaine aprì la portiera dell'auto con uno sbadiglio e si infilò dentro senza nemmeno guardare suo marito. 
 
"Portami a casa e, se mi addormento, portami in braccio."
 
"Buonasera anche a te, amore mio dolcissimo", Sebastian lo prese in giro, spostando la mano dal cambio per accarezzargli affettuosamente la gamba. "Come sta nostra figlia, dici? Molto bene, è a casa coi nonni che la stanno rimpinzando di cioccolatini, quindi stanotte ci sarà da divertirsi."
 
Blaine grugnì. "Chiama tua madre e dille di fermarsi. E avverti tuo padre che quelli al liquore non sono adatti ad una bambina di cinque anni."
 
"Io li ho sempre mangiati e sono venuto su benissimo", Sebastian ridacchiò. "Ma l'ho già fatto, pasticcino. Però conta che la vedono solo una volta all'anno, dai, come puoi pretendere che non la vizino?"
 
Quando sentì il motore avviarsi, Blaine sospirò di sollievo. Finalmente sarebbe tornato a casa, avrebbe fatto una bagno rilassante e si sarebbe buttato sul divano coccolato dalle due persone più importanti della sua vita. Sarebbe stata la conclusione perfetta di una giornata a dir poco terribile. 
 
"Scusa, è che ho avuto una giornataccia intensa. Sai la nuova costumista di cui ti ho parlato ieri? Beh, è riuscita a smarrire dieci tonache durante il tragitto per la lavanderia. Ne ha ritrovate nove. Indovina quale ha perso... E adesso chi lo fa il musical?"
 
"Tu? Nudo? Io verrei a vederlo di corsa. 'Jesus Christ Superstar' senza veli, interpretato da un ragazzo omosessuale super sexy. È meravigliosamente blasfemo. "
 
"Mh", annuì senza prestare veramente attenzione alla battuta di Sebastian. "A te com'è andata? Quanti avvocati hai sbranato oggi?"
 
"Giornata piatta. Ho vinto anche questa causa, ovviamente", Sebastian rise e tamburellò le dita sul volante. "Poi sono uscito a pranzo con i miei e Isabelle e li ho portati a visitare Venice Beach. Dovevi vedere com'era contenta Belle sulla spiaggia-"
 
"Mi dispiace di essermi perso tutto", disse Blaine con una punta di amarezza nella voce. "Questo spettacolo mi sta togliendo la mia famiglia, oltre a prosciugarmi anche l'anima."
 
"Non ti preoccupare", lo tranquillizzò Sebastian mentre si fermava al semaforo rosso. "È il tuo momento e noi non possiamo essere più orgogliosi. Poi, insomma, non c'è niente di divertente nel vedere tua suocera insultare in francese un gabbiano, reo di averle fatto finire in mare lo scialle di Chanel."
 
Entrambi risero e Blaine si voltò per guardare Sebastian negli occhi per essere rassicurato da quel verde sempre così brillante, a tratti malizioso e altri più confortante, che gli riempiva le giornate da ormai dieci anni a quella parte. Fissò incerto l'uomo per qualche secondo, che gli sorrideva di rimando.
 
"Sebastian..."
 
"Ah sì, quasi dimenticavo, ho anche tagliato i capelli."
 
E Blaine, finalmente, se ne accorse e gli parve di essere tornato improvvisamente indietro nel tempo, quando quel liceale allampanato, seduto sul bracciolo del divano nero in pelle, gli scoccò uno sguardo che gli fece vorticosamente cambiare idea su tutto ciò in cui aveva sempre creduto e provare sensazioni che un sedicenne con un fidanzato non avrebbe mai dovuto sentire, né all'altezza del cuore, né tantomeno al cavallo dei pantaloni.
 
Sebastian portava i capelli lunghi ormai da svariati anni, dicendo che gli piacevano di più così, perché poteva metterli come voleva, con la riga a sinistra oppure appiattiti sulla fronte, e, ad ogni modo, in casa c'era già chi era dipendente da gel. Blaine si fingeva infastidito, per poi divertirsi con la figlia a mettergli mollette colorate, nastrini e elastici mentre sonnecchiava sul divano la domenica pomeriggio. Ricordò, frenando una risatina, quella volta che Sebastian uscì di casa con un perfetto chignon alla cima della nuca o lo utilizzarono come cavia per imparare a fare le trecce alla bambola.
 
Ma adesso i capelli di Sebastian erano corti e all'insù; la sua fronte era libera dalle ciocche scompigliate che Blaine amava scostare con la punta delle dita mentre facevano l'amore. Erano sempre morbidi e lisci e Blaine si trattenne dal tirarglieli, come sapeva piacergli. Nonostante fossero entrambi già vicini alla trentina, gli sembrò ancora quel ragazzino che gli chiese, indisponente, se l'avesse scambiato per uno del primo anno.
 
"Stai... Stai bene", disse deglutendo a fatica, incapace di distogliere lo sguardo dal suo volto.
 
"È un modo di dirmi che, in realtà, mi stanno malissimo? Perché ormai è un po' tardi per fermare le forbici del barbiere, mon trésor."
 
"N-no", Blaine scosse la testa. "Li avevi così quando ci siamo incontrati per la prima volta."
 
Sebastian rise e ingranò la marcia facendola un po' grattare. "Sapevo l'avresti notato. Forse è anche per questo che ho deciso di dare un taglio così drastico... Mio padre mi ha detto che gli ricordo quando ha dovuto sborsare un sacco di soldi pur di non farmi espellere dalla Dalton, però a Belle piacciono tanto. Non ha smesso di toccarli per un secondo e mi ha detto che 'pungicano'."
 
Si scambiarono un'occhiata complice e risero.
 
"Ti stanno veramente bene, Sebastian. Sei... Sei proprio bello."
 
"E questo è un complimento lusinghiero che tieni dentro da... quanti anni? Perché potrei crederci e poi potrei innamorarmi di te-"
 
"Oh, zitto", rispose Blaine, andando ad accarezzargli la coscia e ridacchiando piano quando Sebastian spinse un po' troppo bruscamente il pedale dell'acceleratore. "Ora taci sul serio, perché devo telefonare ai tuoi genitori."
 
"Ti ho detto che mi hanno promesso di nasconderle i cioccolatini sul ripiano più alto, Blaine."
 
"Non per quello", Blaine rispose, passandosi la lingua sul labbro inferiore. "Devo informarli che arriveremo in ritardo perché, toh guarda il caso, siamo in una strada poco trafficata e abbiamo bucato una ruota."
 
"Che caso, eh."
 
"Eh sì, c'è qualcosa che ha pungicato lo pneumatico."





Grazie, grazie Maria, grazie palinsesto e, soprattutto, grazie Grant.

Vi mando un sacco di bacioni e spero vi sia piaciuta, nonostante sia nata in una decina di minuti in pausa pranzo ♥

-violetsugarplum
  
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