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Autore: Kiki May    03/04/2013    0 recensioni
Post NFA, collocabile in una Ottava Stagione continuata e alternativa, che vede Buffy a capo del suo esercito di slayers. Essenzialmente si tratterà di seguire le vicende della Chosen One, fatte di apocalissi del cuore e del pianeta. La nostra eroina dovrà fronteggiare nemici sempre più temibili e cercare un difficile equilibrio tra missione e vita privata. [Prima e Seconda parte concluse, Terza parte in corso]
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Buffy Anne Summers, Nuovo personaggio, William Spike, Willow Rosenberg
Note: Lemon | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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20. Offspring







L’urlo acuto di Stella si propagava nella dimensione magica, amplificandosi; Annie dovette serrare occhi ed orecchie per il fastidio. Tornò a sbirciare l’ombra, che si materializzava a pochi metri da lei, non appena fu certa che non avrebbe sentito più rumore. Deglutì a vuoto.
“Immagino che tu mi conosca,” mormorò l’ombra, che diveniva sempre più densa e prendeva forma maschile. “Del resto, mi hai cercato tanto.”
Annie arretrò di un passo.
Il Mercuriale l’aveva raggiunta.
“Ti conosco,” sussurrò timidamente. “Ti conosco,” ripeté più forte. “Eri presente nei ricordi che zia Willow ha cancellato dalla mia mente ed hai lasciato un filo sottile di magia, perché io potessi ritrovarti.”
Il Mercuriale sorrise.
Il corpo era ancora inconsistente, semi-trasparente nel mondo creato dalla magia, ma il volto era riconoscibile e perfettamente definito. L’alchimista aveva occhi azzurri colmi di acume e capelli rossi come il fuoco. Era alto.
“Sei tenace,” constatò il Mercuriale, osservando con interesse l’espressione della figlia. “Hai disobbedito alla Prescelta ed esercitato la tua magia così tanto da richiamarmi. La tua determinazione mi colpisce.”
Annie deglutì ancora, impressionata. Si armò di coraggio e provò a chiedere all’ospite di rispondere alle domande che da tempo si poneva.
“Tu sei mio padre …” mormorò, incerta. “Sei il mio padre naturale?”
Il Mercuriale inclinò il capo e socchiuse gli occhi chiarissimi.
“Sì,” fece.
“E mi hai creata … per una ragione, giusto?”
“Sì.”
Annie prese un respiro profondo.
“Voglio che mi racconti tutta la verità.”
Il Mercuriale agitò una mano bianca, bella.
“Sono il signore che conosce,” disse. “Immagino che posso condividere questa mia conoscenza col frutto dei miei lombi.”
Attorno a loro si materializzarono diverse immagini del passato: la macchina dove Dawn e Lenny avevano scambiato il primo bacio, il sorriso imbrattato di sangue di Klaus, le prime ore di vita della piccola Annie … ogni immagine custodiva un ricordo ed una verità perduta. Annie scrutò con attenzione le memorie della madre perduta.
“Lei … che fine ha fatto lei?” chiese, tremante. “Perché è dovuta …”
Il Mercuriale abbassò lo sguardo.
“Sai bene che tua madre, la tua vera madre, non apparteneva a questo mondo. Non è stata mai umana né sorella della Prescelta. La sua era una nascita magica e colma di potere: Dawn era la Chiave, da usare per aprire mondi e mettere in comunicazione dimensioni remote.”
“Mia madre, Buffy, ha sempre detto che Dawn era umana, come me.”
L’alchimista aggrottò la fronte, perplesso.
“La Prescelta, che ama considerarsi tua madre, dimentica facilmente quello che lei stessa ha vissuto. Ha sanguinato sospesa nell’aria per chiudere la dimensione infernale destinata a Glorificus, aperta dalla Chiave.”
Annie tacque ed osservò i ricordi di una lontana battaglia notturna: Spike che correva per raggiungere Dawn, Willow che reggeva tra le braccia una donna in lacrime e Buffy che colpiva con un martello enorme la sua avversaria.
“Lei era solo … un oggetto?” domandò al padre, contando le gocce di sangue che correvano tra i piedi della giovane Dawn.
“Era potere,” replicò lui. “Potere purissimo, incontaminato. Energia capace di mutare forma e generare dèi invincibili. Dovresti essere orgogliosa di condividere il sangue con una creatura tanto peculiare.”
Annie si morse le labbra e trattenne le lacrime che premevano di cadere.
“È solo che … se lei non è esistita mai veramente, allora io – Insomma, doveva essere una persona.”
Il Mercuriale si chinò a scrutare lo sguardo della figlia.
“Intuisco cosa tu stia pensando.” Disse, dopo un momento di riflessivo silenzio. “Devi liberare la tua mente dal dolore. Dawn non era umana e non è mai stata reale quanto te o quanto me. Dal sacrificio della sua forma ingannatrice ho potuto creare qualcosa di più puro e veritiero, di unico: te.”
Annie si portò una mano alla bocca e fece per voltarsi e scappare.
“Cosa ho detto di tanto orribile?” domandò l’alchimista, seguendola.
“Come parli … lo fai sembrare quasi come …” la ragazzina si arrestò e scosse il capo. “Io sono reale?” chiese.
“Certamente.”
“E chi lo decide, tu?”
Il Mercuriale sospirò enfaticamente.
“Oh, non puoi dirmi questo!”
“Perché no?” ribatté Annie, più combattiva e tenace. “Visto che siamo qui, puoi chiarire le cose! Chi stabilisce cos’è umano e cosa non lo è? E se poi ti stanchi di considerarmi umana e decidi che sono solo un oggetto?”
Mercurius si portò una mano alla fronte e trattenne una risata.
“Mi piaci,” disse. “E non puoi che essere umana,” specificò, divertito. “Sei sangue del mio sangue. Condividi con me e Klaus molto più di quello che puoi immaginare. Sei nostra.”
Le pareti del mondo onirico mostrarono il volto di Klaus umano, il bel fanciullo innocente e tenero che era stato.
“I suoi occhi sono così azzurri, così …”
“Come i tuoi.” Replicò il Mercuriale. “E come quelli di Dawn, che erano soltanto un’illusione.”
Annie sfiorò con le dita lo sguardo dello zio che un tempo avrebbe potuto conoscere ed esitò, riflettendo sulle parole del padre.
Il Mercuriale si inginocchiò alla sua altezza.
“Vuoi che ti mostri il grande potere che ti è stato donato? Ciò di cui sei capace e che nessun altro a questo mondo può fare?” La mano dell’alchimista raggiunse quella della ragazzina. “Tu sei la creazione ultima che il genio della magia ha permesso di realizzare. Se mi concedi il tuo tempo, ti mostrerò perché.”
Annie annuì quasi senza pensare. Meccanicamente strinse la mano dell’uomo che aveva ritrovato – del padre che aveva ritrovato – e si addentrò nelle nebbie del sogno, dove si celavano le risposte più segrete. Il suo corpo riposava accanto a quello di Stella, che tremava scosso dagli spasmi.










Noticine sparse ~

[*] E sì, è proprio lui: il Mercuriale! I tempi erano maturi per il primo incontro padre/figlia. Spero di aver soddisfatto la vostra curiosità, almeno un pochino. *w*
  
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