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Autore: Infinite Sky Driver    04/04/2013    3 recensioni
{Dal Primo capitolo.}
[...]"Sorrisi ancora. Questa volta grato al mondo intero, al destino, a qualunque cosa avesse provocato il nostro incontro.
Alzai la testa verso il cielo, sereno.
Chiunque avesse deciso di farmi incontrare Jonghyun, era probabilmente stato colto da un grande atto di generosità."
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Key
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno! *3*
Si..........ho millanta storie da continuare, ma questa idea m'è balenata in testa da parecchio tempo ormai...e non potevo lasciarla a fare la muffa in un angolo, perchè merita davvero, secondo me.
E' un concetto su cui ho riflettuto diverse volte, pensando a cosa si debba provare davvero in questa situazione.
E così...quale spunto migliore per una storia? i ringraziamenti li faccio alla fine, dai.
Si, non dico nulla, vi lascio alla lettura, e spero come sempre, che vi piaccia <3


 

Il mio era semplicemente un mondo meraviglioso.
Colmo di colori, sensazioni, sguardi.
Il colore dei suoi occhi ricorreva nei miei sogni. Mi guardava, come io facevo con lui.
Il suo sguardo pieno d’amore, comprensione, fiducia.
Mi amava nonostante fossi ciò che ero.
 
 

“Sei sicuro di volerlo fare?”
“Sono sicurissimo”
Mi aveva stretto la mano. Sentii le sue dita insinuarsi tra le mie con la stessa lentezza con cui il miele cola da un cucchiaino.

 
 
Le sue mani mi presero il viso.
I suoi occhi erano sempre li, instancabili. Quell’immagine non era mai svanita, l’avevo allenata con cura, nella mia immaginazione. Ed era sempre rimasta tale e quale una reliquia, vivida come non mai.
 
 
 

“Ne vale davvero la pena? Non credi che dopo starai male?” Mi accarezzò il capo, cercando di farmi capire quanto fosse preoccupato per me.
“Sono sicuro Jonghyun. E’ l’unica cosa che desidero.”
Sorrisi sereno.
Lui sospirò.
Gli passai i polpastrelli delle dita sulla mascella, verso il mento, risalii sulle labbra, ora tirate in uno di quelli che erano i suoi magnifici sorrisi.
“Stai sorridendo.”
Lui rise.
 

 
 
“Sei felice di quello che hai fatto?”
Mi aggrappai al suo braccio, stringendolo.
“Certo che sono felice, perché?”
“Perché…non so. E’ come se ti avessi fatto sprecare la tua occasione.”
Mi fermai, obbligandolo a fare lo stesso.
Probabilmente si aspettava una ramanzina, o qualche commento acido, o ancora meglio una battuta. Ma nessuna di queste opzioni mi sfiorò nemmeno l’anticamera del cervello.
“Non è così.” Ripresi a camminare, al suo fianco.
Rimase in silenzio, ad ascoltarmi, attendendo che finissi ciò che avevo da dire con calma.
“Non ho sprecato proprio nulla. Quello era il mio desiderio. Si è avverato. Non potrei aver fatto scelta migliore in tutta la mia vita.”
Speravo di convincerlo di questo. Non era stato affatto uno sbaglio, anzi.
“Io ti amo, Jonghyun. E non avrei potuto volere cosa migliore di quella.”
Sorrisi imbarazzato, abbassando il capo, come se avessi saputo che in quel momento mi stava guardando.
“Grazie, Kibum. Sai, più ti guardo.. e più penso di vedere qualcosa di perfetto. Ti guardo.. e sento che tu sei ciò che mi rende più felice.”
Sorrisi ancora.
Questa volta grato al mondo intero, al destino, a qualunque cosa avesse provocato il nostro incontro.
Alzai la testa verso il cielo, sereno.
Chiunque avesse deciso di farmi incontrare Jonghyun, era probabilmente stato colto da un grande atto di generosità.
 
 

“Sei pronto?”
La mia mano stringeva la sua, sentivo la circolazione scarseggiare nelle dita.
“Sono pronto”
“Bene signor Kim, con questa operazione non possiamo assicurarle nulla, ma se tutto va bene..”
“Jonghyun viene con me.” Lo interruppi bruscamente.
“Come?” Entrambi sembravano perplessi da quella mia frase improvvisa.
“Avete sentito benissimo. Jonghyun viene con me”
“Bum…che cosa stai dicendo..?”
“Jonghyun.” Cercai la sua mano con la mia, lui capì e me la afferrò saldamente.
“Il mio unico desiderio è questo. Non chiedo di vedere il mondo, né le meraviglie del pianeta, perché tu sei già una di queste. Sei tu, ciò che voglio al mio fianco quando sarò pronto.”
“Kibum…” Il suo tono di voce si incrinò.
Gli accarezzai il braccio, salendo fino al suo viso.
 
“Andiamo.”
“Bene, seguitemi allora.” Il medico indicò la strada, lasciando la presa sulla mia schiena e Jonghyun mi accompagnò al suo posto, lungo quel corridoio che mi separava da un sogno ormai a portata di mano.

 
 

 
“Attento!”
Mi bloccai stringendo la mano del mio ragazzo, sentendo una ventata di aria fredda spostarmi alcune ciocche di capelli sul viso.
“Cosa c’è?”
“Un tipo è sfrecciato a tutta velocità con una bicicletta, idiota.”
Rilassai i muscoli, ridendo.
“Dai Jong, ci sei tu a proteggermi, no? Sono vivo” Dissi allegro.
“Vivo e vegeto!” Scherzò, prima di stamparmi un bacio sulle labbra.
Cercai di tirargli un colpetto, ma colpii l’aria di fronte a me. Si era scansato.
“Sai che devi avvisarmi! Ma non lo fai mai!”
Lui rise, sfiorandomi una guancia con le dita.
“Scusami, è che sei troppo bello.”
Gli feci una smorfia, cercando di limitare il calore che stava salendo sulle gote.
“Anche tu lo sei. E posso dirlo con certezza.”
Si fermò, lasciando la mia mano.
“J-jonghyun?”
Mossi il braccio nella sua direzione, ma non trovai nulla.
“Jonghyun, dove sei..?”
Non poteva farmi questo, non sapevo nemmeno in che luogo ci trovavamo, non sapevo se attorno a me vi erano ostacoli, pericoli, dislivelli del terreno, curve.
Ad un tratto sentii due braccia circondarmi la vita, tenendomi stretto.
“Sono qui.”
Appoggiai le mani sul suo petto, studiai le fisionomie del suo volto.
“Posso baciarti?”
Il cuore iniziò a galopparmi veloce nel petto, quasi a voler uscire per correre via.
Non risposi. Mi limitai solamente ad annuire, preparandomi psicologicamente a quella sensazione di intenso benessere che mi colpiva ogni volta che ci univamo attraverso un bacio.
Posò lentamente le labbra sulle mie, creandomi una voragine all’interno del mio stomaco per quanta dolcezza stesse infondendo in quell’attimo. I nostri corpi si fecero più vicini, i respiri accelerarono, le lingue si sfiorarono alcune volte.
Separò quel contatto solo per un attimo, per poche parole.

“Ti amo.”

In quel momento, giurai di vederlo una seconda volta.
In quell’attimo, vidi i suoi occhi guardare i miei: l’oro delle sue iridi nei giorni di primavera, la dolcezza delle increspature scure in contrasto con la luce dorata del suo sguardo.

La cecità cui ero destinato non mi fermò di fronte a quel sentimento.
Dopo l’operazione vi era stata l’unica occasione di poter ammirare il suo volto, ma in quel momento, stretto nel suo abbraccio, riuscii a vederlo ancora, scoprendo con intimo compiacimento che nulla era cambiato nei suoi occhi.








"Si avvicinò a me, iniziando a togliermi orecchini e piercing dalle orecchie.
Il suo tocco mi solleticò, facendomi sorridere.
[...]
“Andrà tutto bene.” Mi diede un bacio sulla fronte dopo aver tolto l’ultimo orecchino."


Eccoci qui 8D
Direi che nel capitolo successivo spiegherò tuuuuuuutto quello che è avvenuto prima.
L'operazione, la prima volta che Kibum ha aperto gli occhi davvero, eccetera eccetera. Se avete consigli, pareri riflessioni sul tema o sulla storia o qualsiasi cosa, mi fa piacere saperli *3*



 

  
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