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Autore: Ehyca    04/04/2013    3 recensioni
[Traduzione] [Storia originale: ashleyquinn95 (AFF)]
Un ragazzo alto, biondo e bellissimo catturò l'attenzione di Huang Zitao.
Ma si disse disperatamente che doveva lasciarlo andare, perchè erano troppo diversi e non avevano niente di interessante di cui parlare.
Eppure, dopo uno strano incontro, qualcosa accadde.
E forse, quando Zitao fosse finalmente tornato, avrebbero avuto qualcosa di MOLTO interessante di cui parlare. E con cui poter giocare.
Genere: Fluff, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kris, Kris, Tao, Tao, Un po' tutti
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Okay, allora iniziamo da come la vita di Tao non fosse così male.
 
Era il suo penultimo anno di liceo, aveva un bel gruppetto di amici e andava abbastanza bene nelle sue materie. Zitao non era popolare, anzi la maggior parte dei ragazzi popolari lo ignorava perchè pensava che fosse terrificante (a causa dei suoi occhi), ma al ragazzo non importava. E poi, aveva il suo gruppo di amici a cui piaceva, ed era sufficiente.
 
Però, tutto si capovolse quando Zitao prese visione di un certo ragazzo alto e biondo, che stava all’ultimo anno. E nel gruppo dei ‘popolari’. Aveva occhi spiazzanti, la sua mascella era perfettamente definita, e aveva il corpo di un dio. Tutto sommato, quel ragazzo era uno stupendo esemplare di uomo.
Ed era per questo che Zitao odiava il fatto di essere attratto da lui. Perchè lui più figo-alto-biondo non si sommavano affatto.
Diamine, non sapeva neanche il suo nome.
Non che gli servisse saperlo; non avrebbero mai avuto l’occasione di conoscersi ed erano due persone completamente diverse.
Ma ad ogni modo, per ora sarebbe semplicemente rimasto con i suoi amici cercando di concludere la scuola senza pensare a un certo biondino che Zitao era sicuro non sapesse nemmeno della sua esistenza.
“Stai bene?” Qualcuno interruppe il suo flusso di pensieri e Zitao si girò verso il suo amico che lo guardava preoccupato con gli occhi sgranati.
“Huh? Oh! Sì, sto bene. Scusa, mi sono solo incantato.” Replicò il ragazzo, grattandosi la testa nervoso dopo essere stato beccato distratto. Kyungsoo sospirò ma annuì come se fosse stato soddisfatto dalla risposta.
“Allora, cosa fai stanotte?” chiese Kyungsoo, punzecchiando il cibo che aveva di fronte, anche se non era molto affamato.
“Um, studierò probabilmente. Ho un test domani che devo passare assolutamente.” Disse il più piccolo, sospirando una volta ripensatoci.
Il suo amico rise.
“E cosa farà stanotte il favoloso Kyungsoo?” chiese Zitao, e allora notò che il viso dell’altro si era letteralmente illuminato mentre arrossiva visibilmente. “Kyungsoo? Dimmelo!” Il ragazzo ora era più che curioso, soprattutto perchè il suo migliore amico si stava comportando in modo diverso dal normale.
Kyungsoo tossicchiò e stava per parlare (probabilmente per propinare una scusa a Zitao) prima di venire interrotto dal suo stesso telefono.
Zitao rise per poi rispostare la propria attenzione sul cibo mentre Kyungsoo rispondeva al messaggio.
Volgendo lo sguardo da una parte, si accorse che gli altri suoi due migliori amici erano impegnati in una conversazione segreta, le loro voci erano basse e i corpi vicini.
Bene, sembrava che tutti nel suo gruppo fossero occupati tranne lui.
Zitao decise di osservare la sala mensa attorno a sè; solitamente c’era qualche lite o discussione accesa che procurava un po’ di spettacolo per il resto del pranzo, beh, ci sperava.
Ma l’unica cosa che sembrò catturare il suo sguardo fu l’alto biondino poggiato al muro, con le braccia conserte sul petto, e che chiacchierava con un altro dei suoi amici.
Okay, Zitao davvero non avrebbe dovuto fissarlo perchè oltre che inortodosso, con i suoi occhi eccessivamente scuri, era pure incredibilmente inquietante.
E imbarazzante.
Specialmente quando lo sguardo del biondo si alzò verso di lui e i loro occhi si incontrarono, e Zitao voltò rapidamente la testa per cercare di non rendere dolorosamente ovvio il fatto che lo stava fissando. Prendendo un profondo respiro, provò a riprendersi dal piccolo attacco di cuore che stava per avere. Beh, poteva chiamarla interazione? Il loro occhi si erano incontrati per 0,02 secondi. Probabilmente no.
“Che succede?” chiese ancora Kyungsoo, il telefono era di nuovo al sicuro nella tasca della sua giacca e tutta la sua attenzione era sul ragazzo dai capelli scuri.
“Oh niente... E poi, stavi per dirmi cosa farai stanotte, ricordi?” Zitao punzecchiò il braccio del ragazzo, sorridendo quando arrossì nuovamente.
“Solo... Un’uscita. Tutto qui.” Cosa era peggio? Il fatto che Kyungsoo gli stesse mentendo spudoratamente, o il fatto che fosse il peggior bugiardo della storia? Zitao sospirò e scosse la testa, decidendo di non premere troppo la questione e lasciando che il suo migliore amico gli mentisse sui suoi piani. Probabilmente non erano nemmeno così eccitanti. Pssh.
 
Ben presto, la giornata scolastica terminò e Zitao si ritrovò a camminare per strada, lo zaino su una spalla e le grandi cuffie sulle orecchie mentre del k-pop pompava dalle casse. Visto che gli altri suoi tre amici vivevano praticamente dall’altra parte della città, doveva sempre tornare a casa da solo, sebbene non fosse un problema; a Zitao piaceva questo momento di quiete. Era l’unico momento in cui poteva stare in pace.
Senza accorgersene, Zitao si ritrovò a terra con il sedere dolorante.
“Ow...” si lamentò prima di rialzarsi e sollevare lo sguardo.
Impossibile cazzo.
C’era un dio biondo per terra di fronte a lui, e Zitao si ritrovò ad osservare come si fosse alzato spolverandosi i vestiti.
Quando si erano scontrati, le cuffie di Zitao dovevano essere cadute, perchè il più grande si chinò per raccoglierle e gliele riconsegnò.
“Tieni. Scusa; non stavo guardando dove stavo andando.” Disse, sorridendo gentilmente a Zitao.
“No, uh, è tutto okay. Mi dispiace.” Beh, almeno era una frase sensata (più o meno).  Zitao incontrò di nuovo il suo sguardo, e sentì questa strana tensione appesantire l’atmosfera e ben presto si trovò davvero a disagio. Non avrebbe mai dovuto avere alcun tipo di contatto con questo ragazzo. Mai.
“Il mio nome è—”
Ti prego, non dirmi il tuo nome. Perchè allora saprò come chiamarti nei miei sogni.
“Wu Yifan, ma puoi chiamarmi Kris.”
Zitao si leccò le labbra e pianse dentro. Il nome era assolutamente perfetto e gli stava davvero bene.
“... Io sono Huang Zitao.” Rispose, e ancora una volta si congratulò con se stesso per essere riuscito a formare una frase di senso compiuto.
Kris sorrise e offrì una mano, che Zitao afferrò immediatamente.
“È un piacere conoscerti, Zitao.” Disse il biondo, e quel sorriso sulle sue labbra sarebbe rimasto impresso nel cervello di Zitao per sempre. Almeno sarebbe stato un ricordo del loro tempo insieme. Ovvero questa breve conversazione.
“Uh, anche per me.” Rispose il più piccolo prima di lasciare la sua mano e afferrare una spallina del suo zaino.
Proprio mentre Kris stava per dire qualcos’altro, ci fu un improvviso fruscio che arrivò da un lato della strada.
Zitao si voltò subito spaventato per vedere di cosa si trattasse. Beh, tutti sarebbero spaventati in questa situazione, soprattutto Zitao, perchè aveva visto fin troppi film horror.
“Cos’è stato?” chiese frettolosamente, e sentì l’altro ridacchiare leggermente.
“Niente probabilmente, comunque—”
Venne interrotto nuovamente dal fruscio, e gli occhi di Zitao si spalancarono quando vide qualcosa che mosse i cespugli. Improvvisamente un paio di occhi penetranti lo fissarono, e fece un passo indietro.
“Uh Kris...” sussurrò, gli occhi quasi gli uscivano dalle orbite, prima che Kris si avvicinasse al cespuglio. Voleva venire ucciso?! Ad ogni modo, il biondo si avvicinò e lentamente separò i rami così da poter vedere meglio. Allora ci fu una sonora risata quando Kris si voltò verso l’adolescente terrorizzato.
“È  un gatto.” Affermò, e gli occhi di Zitao si alzarono al cielo per il sollievo che fosse solo un gatto. Però, si era reso completamente ridicolo.
“Oh...” sussurrò, e arrossì. Il biondo si riavvicinò a lui e sorrise.
“Stai bene ora?” posò una mano sulla spalla di Zitao per consolarlo.
“Sì, certo.” Replicò il ragazzo, cercando di non peggiorare la situazione.
“Beh, è meglio che vada, ci vediamo a scuola Zitao.” Kris lo salutò prima che il più piccolo potesse rispondere; e ben presto il dio biondo fu fuori dalla sua visuale e Zitao rimase lì come uno stupido, mentre cercava di realizzare che aveva davvero appena avuto una conversazione con l’oggetto della sua lussuria dei mesi passati. Era un sogno ad occhi aperti.
Quello che lo riscosse ancora una volta dalle sue fantasie, fu un gatto che zampettò verso di lui e si sedette davanti ai suoi piedi. Abbassando lo sguardo, capì che doveva essere il gatto che aveva fatto quei fruscii tra i cespugli.
Accucciandosi, sussurrò.
“Lo sai, sei il motivo per cui mi sono reso ridicolo.” Guardò male il gatto, ma il felino continuò a fissarlo senza produrre alcun suono e senza muoversi. “Oh ora stai fermo.” Disse Zitao, sbuffando. Proprio mentre si stava alzando vide il gatto muoversi fino a che non gli si mise praticamente sui piedi. “Sciò.” Scacciò l’animale, muovendo piano il piede in modo da non fargli male, ma abbastanza da farlo muovere.
Ma il gatto era testardo, quindi Zitao si accucciò ancora e con la mano cercò di allontanarlo. Quando la sua mano entrò in contatto con il corpicino del gatto però, gli occhi dell’animale si assottigliarono e la sua bocca si contorse in una smorfia mentre soffiava contro il ragazzo. Più veloce della luce, Zitao sentì il gatto attaccarlo, le zampe collisero con il suo collo, e la sensazione di pelle che si lacerava lo fece scattare in piedi mentre il gatto ricadeva a terra.
“Cazzo!” Urlò; si portò una mano al collo graffiato e cercò di alleviare in qualche modo il dolore. Guardando a terra, notò che il gatto era scomparso. Fantastico, era come una toccata e fuga. Ritraendo la mano si accorse che c’era un po’ di sangue sulle dita. Sospirando, si risistemò e decise di andare a casa a dormire. Dio, avevo solo bisogno di dormire.

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Le luci del mattino brillavano attraverso le tende e gli colpivano il viso, svegliandolo dal suo stato di torpore senza sogni. Zitao si passò una mano tra i capelli disordinati e grugnì prima di sedersi completamente e dirigersi al bagno. Aprendo il rubinetto, si bagnò le mani prima di lavarsi il viso.
Sollevando lo sguardo sullo specchio, voleva vedere lo stato dei suoi capelli e cosa avesse potuto fare per rendersi presentabile.
Solo che, quando guardò davvero lo specchio, notò qualcosa che non andava.
Quelle erano...
No, Zitao scosse la testa e schizzò il viso con più acqua prima di riguardare il suo riflesso.
Sembrava davvero reale, ma Zitao non poteva crederci.
E questo non lo fermò dallo sclerare.
“... MAMMA!!!”
Sua madre accorse alla voce allarmata del figlio, irrompendo nel bagno privato della stanza di Zitao prima di guardarlo.
“Cosa c’è?” chiese velocemente, e il ragazzo si voltò verso di lei indicandosi la testa.
Ci fu silenzio tra loro, e sembrava che neanche su madre sapesse cosa fare.
“... Oggi non vai a scuola.” Fu tutto quello che disse prima di lasciare la stanza.
Beh, questo rendeva tutto più normale.
No.
Rifissò lo sguardo sullo specchio.
Aveva delle fottute orecchie da gatto in testa.
Senza avere il coraggio di riguardare, si voltò e si avviò nella sua stanza, decidendo di cambiarsi comunque in modo da sentirsi un pochino meglio. Una volta scelti un paio di jeans e una maglietta, si sfilò velocemente pigiama e boxers per cambiarsi.
Afferrando delle mutande pulite, se le infilò rapidamente.
Eppure, c’era qualcosa di scomodo. Muovendo leggermente i fianchi, sentì qualcosa di incastrato.
Spostando la mano sul suo didietro, sentì qualcosa di peloso.
“CAZZO!” gridò prima di correre di nuovo in bagno e voltandosi per guardare il proprio riflesso.
C’era. Una. Fottuta. Coda. Attorcigliata. Dentro. I. Suoi. Boxers. Oh. Mio. Dio.
La punta spuntava fuori, quindi con cautela spostò la mano all’estremità attaccata al corpo e tirò, liberandola dalla costrizione. Almeno non gli usciva fuori da culo, ed era invece attaccata sopra di esso. Ora sarebbe stato in grado di indossare i jeans.
Tornando nella sua stanza, si vestì in fretta e si sedette sul letto, pensando a cosa diavolo potesse essere successo, perchè se era un sogno, era sicuro che a quest’ora sarebbe dovuto essere sveglio.
Sua madre tornò dopo circa dieci minuti per controllare come stesse.
Ma il giovane non voleva parlare. Voleva solo dormire fino all’anno dopo.

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“Zitao, devi andare a scuola.” Sua madre stava cercando di svegliare il ragazzo e quando Zitao aprì finalmente gli occhi, sospirò. “Andiamo, sei rimasto a casa abbastanza, è passato un mese ormai, non è cambiato niente, quindi dovrai fartene una ragione.”
Zitao grugnì e affondò il viso sul cuscino.
La vita fa schifo.
Ben presto, si ritrovò a scuola. Per coprire le orecchie indossava una cuffietta in lana, e aveva imparato ad attorcigliare la coda e nasconderla senza che si notasse troppo. Non chiedete come.
Quando arrivò alla mensa, osservò i suoi amici che stavano chiacchierando tra loro.
Però... il gruppo sembrava essersi allargato.
E questa non era una cosa buona.
Zitao potè vedere Kyungsoo mano nella mano con un ragazzo che si ricordava vagamente. Ma perchè? E poi comprese. Era il ragazzo che stava parlando con Kris l’ultimo giorno che era stato qui. Ma perchè stava tenendo la mano del suo migliore amico?
E perchè quelle persone popolari erano al suo tavolo?
E perchè cazzo Kris era seduto in quello che solitamente era il suo posto?
Okay, andare a scuola era stata una brutta, brutta idea.
Per quanto gli fossero mancati i suoi amici, sarebbe stato abbastanza imbarazzante avvicinarsi. E non sarebbe andato, se uno dei suoi amici non lo avesse visto.
“Zitao!! Sei tornato!” gridò Chen, facendo voltare tutti quanti nella sua direzione.
Fantastico. Attenzione.
Facendo il migliore dei suoi sorrisi, si avvicinò al tavolo e salutò Chen.
“Hey.” Disse, e Chen sorrise.
“Dove sei stato?” Chiese l’altro suo amico, Xiumin. Zitao scrollò le spalle e gonfiò leggermente le guance.
“Ero malato, scusate se non vi ho chiamato.” Spiegò il più piccolo, e improvvisamente sentì qualcuno correre verso di lui e abbracciarlo stretto.
“Zitao!~~~~~!!” piagnucolò Kyungsoo, rafforzando la presa su di lui.
“Uh, baby? Lo ucciderai.”
Gli occhi di Zitao si spalancarono quando sentì l’altro ragazzo chiamare Kyungsoo... baby?
Abbassando lo sguardo sul suo migliore amico, lo allontanò leggermente.
“Kyungsoo, cosa è successo esattamente mentre non c’ero?” domandò, e le guance di Kyungsoo arrossirono un poco. “Dimmelo e basta.” Disse, e Kyungsoo annuì.
“Questo, Zitao, è il mio ragazzo, Kai.” Il ragazzo citato si alzò e gli sorrise.
“È un piacere incontrarti, finalmente.” Disse, e Zitao gli sorrise semplicemente. Beh, era imbarazzante.
Kris e Zitao non si scambiarono uno sguardo.
 
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L’ora di pranzo finalmente arrivò, e Zitao si pentì di essere venuto a scuola.
Gli stava accadendo qualcosa in questo momento, e non sapeva cosa. Lo spaventava. Era iniziato alla prima ora, quando aveva cominciato a provare uno strano flusso di emozioni percorrere il suo corpo e sentiva le orecchie contrarsi sotto la cuffietta, e persino la sua coda cercava di muoversi. E non erano solo i suoi tratti felini a comportarsi in modo strano. Purtroppo, anche i suoi tratti umani.
Zitao poteva immaginare cosa stesse succedendo, ma non voleva crederci. Perchè era impossibile che proprio il giorno in cui era tornato a scuola, stesse entrando in calore. No, perchè sarebbe stato crudele e orribile. E a Zitao piaceva pensare che se ci fosse un Dio, lui gli stesse simpatico.
Sedendosi al suo posto, sospirò e lasciò cadere la testa tra le braccia mentre provava a dimenticare quello che stava succedendo al suo corpo.
Era abbastanza sicuro che eccitarsi a scuola non fosse accettabile.
E nemmeno la voglia di saltare addosso al primo ragazzo che avesse visto era etica o appropriata in alcun modo.
Qualcuno gli diede una pacca sulla spalla, e Zitao pregò che fosse una ragazza.
Ma quando alzò lo sguardo, era l’unica persona che non avrebbe voluto vedere. Kris.
Il biondino lo guardava con occhi preoccupati.
“Stai bene Zitao?” chiese, poggiando una mano sulla spalla del ragazzo mentre si sedeva accanto a lui. Zitao si morse il labbro e annuì, cercando con tutto se stesso di tenere lontano dal suo cervello  i suoi istinti sessuali. “Sei sicuro?” chiese il biondo, e Zitao gli sorrise (sebbene un po’ forzato).
“Sì, sto bene.” Replicò, e Kris ricambiò il sorriso.
Improvvisamente, sentì le mani dell’altro cominciare ad accarezzare la sua spalla e il collo come se fosse un riflesso, ma per qualche ragione, Zitao era completamente rilassato ora. Era una sensazione divina, il modo in cui Kris accarezzava la sua spalla, e per qualche ragione, sentì il bisogno di chiudere gli occhi e abbandonarsi al tocco. Ed è esattamente quello che fece. Quando chiuse gli occhi, Kris lo guardò in modo strano ma non si fermò.
Quello che accadde dopo scioccò completamente il biondino.
Sentì una suono basso provenire dalla gola di Zitao, e inclinò la testa confuso. Sembrava quasi come delle fusa.
Muovendo la mano, continuò ad accarezzare il giovane e sembrava che l’altro non si fosse accorto del cambio di posizione, e le fusa si fecero più forti – Kris era contento che nessun altro fosse ancora arrivato. Quando posò una mano sui capelli di Zitao, gli tolse all’improvviso la cuffietta per avere più spazio.
Di certo non si aspettava di vedere un paio di orecchie nere da gatto.
“ Oh mio Dio.” Sussurrò Kris, e Zitao si riscosse dalla sua trance e si rese dolorosamente conto di quello che era successo. Preso dal panico, cercò la cuffietta sul pavimento e alzandosi se la infilò. Al diavolo i suoi istinti, ora era davvero nel panico.
Guardando il biondo che lo fissava incredulo, notò che il resto degli amici di Kris e i suoi si stavano dirigendo al tavolo.
Doveva andarsene.
Proprio mente Kyungsoo stava per salutarlo, Zitao afferrò la propria borsa e decise che non poteva stare ancora qui per ora. Stava per lasciare il tavolo quando si sentì tirare indietro e le braccia di qualcuno si avvolsero intorno ai suoi fianchi.
“Kyungsoo, non ora.” Sussurrò, ma poi vide che Kyungsoo era davanti a lui mano nella mano con Kai. Beh, questo significava che non era lui la persona che lo stava abbracciando. Voltando la testa, odiò il fatto che nel profondo sapesse che era ovviamente Kris, e aveva ragione.
“Zitao, vieni con me.” Kris sussurrò in modo che solo il ragazzo potesse sentire.
Scuotendo la testa immediatamente, odiò anche il fatto che ora tutti li stavano guardando curiosi.
“Per favore.” Disse ancora Kris, questa volta un po’ più forte. Ma in nessun caso Zitao sarebbe andato con Yifan. Assolutamente no.
Beh, così sarebbe stato se l’altro non l’avesse girato, per poi caricarselo in spalla.
“Mettimi giù!” urlò Zitao, colpendo la schiena del ragazzo e cercando di ignorare le risate di tutti gli altri – traditori – mentre Kris cominciava a camminare verso l’uscita.
“Tu verrai con me.”
 
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Quando Kris rientrò in soggiorno – con due bibite stavolta – rimase attonito per quello che vide.
Zitao si rotolava sul pavimento con un sorriso sulle labbra, sembrava molto felice, e delle fusa provenivano dal suo petto.
Il biondo doveva ammettere che quella era una delle cose più tenere ed adorabili che avesse mai visto. Avvicinandosi al tavolino e posando i bicchieri su di esso, si sedette sul divano e chiamò il ragazzo che si stava ancora rotolando sul pavimento.
“Zitao?” chiese e il ragazzo-gatto si fermò sollevando lo sguardo.
“Non avresti dovuto portarmi qui.” Il sorriso era scomparso e dopo aver rotolato la cuffietta era caduta, rivelando ancora una volta le sue orecchie nere.
“Vieni qui.” Ordinò il biondo, picchiettandosi le ginocchia, e sebbene Zitao l’avesse guardato con un’espressione per la serie ‘fai sul serio?’, fece quello che gli era stato detto e si sedette a disagio sul divano affianco a lui.
Kris rise prima di parlare.
“Sei un micetto così testardo.”
Questo fece quasi cadere a terra le orecchie del ragazzo.
“S-scusa?” balbettò incredulo per quello che aveva appena sentito. Cercò inoltre di ignorare quanto fosse stato sexy. Il più grande sorrise prima di chinarsi leggermente.
“Hai anche una coda?” chiese curioso. Zitao scosse la testa immediatamente. “C’è un modo per scoprire se mi stai mentendo lo sai?” sussurrò il biondo.
Gli occhi di Zitao si spalancarono nuovamente.
Cosa era successo al loro essere sconosciuti?! Era tutto troppo veloce.
Ma Zitao non potè fare a meno di sentirsi sempre più attratto dal suo lato dominante. Era una cosa da gatti, cosa da gatti!
“Perchè mi hai portato qui?” chiese Zitao, cambiando abilmente argomento mentre Kris indietreggiava decidendo di spiegare.
“Ti rendi conto che hai delle orecchie da gatto vero? Volevo solo sapere quali altri... tratti felini possiedi. Come le fusa.” Disse Kris, portando una mano all’orecchio felino sinistro del ragazzo e lasciando che le unghie grattassero leggermente quel punto.
Quasi subito, gli occhi di Zitao si chiusero e le fusa cominciarono. Era fantastico per Zitao.
Il ragazzo si lasciò andare alla mano dell’altro prima che Kris decidesse di provare qualcosa. Ritraendo la mano, scivolò sul divano occupando ora un’estremità di esso. Zitao era ancora nel suo umore felino, e cercò disperatamente la mano di Kris; quindi si mise a quattro zampe sul divano – proprio come un gatto – e gattonò verso Yifan. In questa posizione però, Zitao aveva il sedere che sporgeva, e Kris vide un piccolo rigonfiamento nei suoi jeans.
C’era sicuramente una coda là.
Gli occhi del più piccolo erano dilatati; tutto quello che voleva era un po’ di piacere.
Questa volta, Kris sembrò capire cosa non andasse con il ragazzo-gatto. Il rotolarsi sul pavimento, la ricerca di attenzione e i cambiamenti di umore... il gatto era in calore. E lui voleva avvantaggiarsene disperatamente, solo per un po’.
Mentre Zitao si avvicinava, afferrò improvvisamente i suoi fianchi e lo posizionò sulle proprie cosce.
Zitao fece ancora una volta le fusa per la posizione soddisfacente e posò le mani sulle spalle di Kris.
Beh, sembrava che il ragazzo volesse qualche cosa di più di una semplice grattatina.
Correndo il rischio, Kris si mosse in avanti e premette le sue labbra contro quelle dell’altro e rimase stupefatto dalla reazione veloce del ragazzo. Zitao inclinò la testa verso destra e premette sulle labbra di Yifan con più forza, prima di aprire la bocca e praticamente invitare la lingua di Kris.
Il più grande fece esattamente quello, e accarezzò la lingua del gatto, annegando tra i deboli miagolii che sfuggivano dalle labbra del più piccolo; si baciarono appassionatamente. Mentre le loro lingue lottavano, il giovane sentì la mano dell’altro spostarsi sul suo didietro, palpeggiandolo forte, prima che una di esse andasse dentro i suoi jeans, chiudendosi intorno alla sua coda ed estraendola dai pantaloni.
Il giovane amava la sensazione della sua coda libera; e ora che la mano di Kris era attorno ad essa, era ancora più bello.
Entrambi continuarono a baciarsi con trasporto, ma vennero interrotti quando il telefono del più grande iniziò a squillare.
Con riluttanza lasciò andare le labbra del ragazzo-gatto e si voltò, prendendo il suo cellulare.
Mentre faceva ciò, Zitao decise di nascondere il viso nel collo di Kris e mordicchiare la pelle con i suoi denti prima di usare la lingua per leccare quel punto. Gli occhi del più grande quasi si chiusero per il piacere ma suo padre lo stava chiamando, e doveva davvero rispondere.
Zitao non ascoltò la conversazione del ragazzo, o la voce della ragione nella propria testa, e continuò a mordere e baciare la pelle del collo dell’altro, perchè questo era quello che il gatto dentro di lui voleva; pensava che se avesse dato qualcosa al suo padrone, avrebbe ricevuto qualcosa in cambio.
Aspetta... Padrone?
Zitao scosse la testa al pensiero e continuò.
La chiamata terminò e Kris sospirò prima di afferrare il mento del ragazzo costringendolo a guardarlo negli occhi.
“Zitao, mio padre sta tornando a casa. Mi dispiace.” Sussurrò, e l’espressione di dolore sul viso di Zitao fece quasi venir voglia di piangere a Kris. Era così adorabile poi. “Andiamo, non sarà a casa per un’altra mezz’oretta, cosa vuoi fare?
E ovviamente Kris sperava che la risposta sarebbe stata sulla stessa lunghezza d’onda del pomiciare e fare altre attività sessuali, perchè il ragazzo era in calore e quella sarebbe davvero dovuta essere la risposta.
Zitao si morse il labbro mentre cercava di pensare con la testa e non con qualcos’altro.
Diede un veloce bacetto sulle labbra dell’altro e sorrise.
“Accudiscimi?” chiese, e Kris lo guardò in modo strano.
“... In che senso?” rispose, e il ragazzo ridacchiò. C’era ancora una traccia di fusa, il che significava che Zitao era ancora felice di stare seduto sulle cosce di Kris.
“Significa: fammi il bagno, per favore? Poi grattami le orecchie. E gioca con la mia coda. E baciami. Perchè mi è piaciuto davvero tanto. Oh! E dammi da mangiare?”
Kris lo fissò.
Oh, accudirlo in quel senso.
“... vuoi tutte queste cose?” chiese, domandandosi se sarebbe riuscito a fare tutto in mezz’ora. Quasi sicuramente no.
Zitao sorrise e annuì con forza.
“Sì!” squittì, prima di chinarsi e mordicchiare il labbro inferiore di Kris senza nessuna ragione apparente.
Kris sospirò e gli accarezzò nuovamente la coda.
“D’accordo, ad una condizione però.” Sussurrò, e a questo punto sapeva che Zitao avrebbe acconsentito a qualsiasi cosa.
“Tutto quello che vuoi!” gridò.
“Vuoi essere il mio cucciolo?” le parole lasciarono la sua bocca prima che potesse cambiarle. Vedete, Kris in realtà voleva dire ‘vuoi essere il mio ragazzo?’ ma non uscì. Invece qualcosa di molto più imbarazzante gli sfuggì dalle labbra.
Zitao lo fissò con la traccia di un sorriso malizioso.
“Il tuo cucciolo?” ripetè, e Kris rimase in silenzio.
Chinandosi in avanti, baciò dolcemente il più grande e sorrise.
“Okay, solo se tu sarai il mio padrone.”

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Tutto andò bene fino alla settimana successiva, quando Zitao uscì dalla sua fase di calore, e non era più tanto sicuro e men che meno dell’umore per essere accudito.
Soprattutto per quanto riguardava il bagno.
  
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