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Autore: kiyomizu    04/04/2013    1 recensioni
Dunque, ecco la mia primissima FF su Pokθmon Black&White. E' una storia a capitoli sulla coppia che amo di piω, la NxTouya. Buona lettura!
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▶ Tipologia: shounen-ai, yaoi.
▶ Pairing: N x Touya/Black - Isshushipping.
▶ Contesto: Unima, due anni dopo l'addio di N.
Buona lettura, spero sia di vostro gusto! (;W;)/
Ah, le critiche sono sempre apprezzate. Grazie! ♥♥
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© kiyomizu.
Genere: Fluff, Introspettivo, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: N, Touya
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Light in the Shadow.
 

Phase 1 - L'inizio dopo una fine.


E' incredibile come il tempo scorra imperterrito intorno a noi. Si dice che, con esso, tutto assuma una forma diversa: nulla potrΰ mai avere sempre le stesse sembianze, gli stessi colori. 
Bugie. Sono solo un sacco di bugie. Com'θ possibile che, giorno dopo giorno, io continui a provare sempre le stesse emozioni, le stesse sensazioni. Nulla θ cambiato, e nulla cambierΰ. C'θ qualcosa che mi opprime. Mi sembra di aver smesso di respirare ormai da un bel pezzo, eppure tutto prosegue secondo le leggi della natura. Prosegue, certo, secondo qualcosa di impercepibile, di inspiegabile, quanto me stesso. Non sono mai stato il tipo da fare riflessioni tanto profonde, ma in questo momento mi ritrovo cosμ, a a rivalutare la mia vita, da questi ultimi due anni a questa parte. Io, quel ragazzo che ha sempre seguito l'istinto, senza riflettere troppo sulle cose. E tutto questo, esclusivamente per colpa sua.
Per colpa delle sue ultime parole, per colpa di quel suo comportamento.
E' ormai trascorso un anno da allora e ancora non mi sono arreso. Non basta un ''Addio'' per mettere fine alle cose. Non per me, almeno. Se per lui ciς era la fine, per me era solo un inizio. Un nuovo inizio, grazie al quale ho visto ogni cosa sotto un altro aspetto. Sono cambiato, sono cresciuto, e finalmente ho capito tante cose, insieme alla nascita di tanti rimpianti. C'θ n'θ uno, perς, tra questi che non mi darΰ mai pace.
In quel momento, io, potevo ancora fermarlo. 
O almeno tentare. 
Invece sono rimasto lμ, a guardare la sua figura che si allontanava verso l'orizzonte. Non l'avevo nemmeno salutato. Le parole non uscivano, ero talmente turbato e sconvolto allo stesso tempo dagli avvenimenti che, per quanto ci provai, non riuscii nemmeno a muovermi.
Se riuscissi a manipolare questo dannatissimo tempo e a modificare lo spazio intorno a me, tornando a quel momento, forse le cose sarebbero cambiate.

 

Ma chi potrebbe mai fare una simile sciocchezza?

 

I preparativi sono pronti. E' arrivata la fatidica giornata, quella dedicatami per aver salvato noi tutti da quella follia messa in atto dal Team Plasma. Sono trascorsi esattamente due anni da quell'evento e qui, nel mio paese, si θ deciso di ricordarlo festeggiando l'impresa. A quanto pare, l'ospite d'onore sono io. Mi vogliono tutto vestito e agghindato, da vero “eroe” quale mi considerano. Soprattutto mamma, che non vedeva l'ora di ricompensare i miei sforzi dando questa pomposa e inutile festa.
Non vedo l'ora di andare a dormire, solo per trovare un momento di tranquillitΰ dopo tutto questo viavai ma, a quanto pare, dovrς aspettare ancora molto; il sole θ appena tramontato.
Tutto θ pronto; si θ deciso di organizzare una serata all'aperto, al laghetto non molto lontano da casa mia. I tavoli sono tutti apparecchiati e le lanterne giΰ accese. In questa giornata di inizio estate, giΰ si possono intravedere le prime lucciole.  Ad ogni modo si θ creato un bell'ambiente, al centro del quale mi aspetta un enorme palco dove dovrei fare uno di quei barbosissimi discorsi di ringraziamento, con tanto di microfono, ricordando le battaglie tra pokθmon avvenute contro ogni membro di dell'ex-team.
Ne farei volentieri a meno, inoltre non ho un briciolo di appetito. 

Sta cominciando. La gente si sta riunendo a parlare e i bambini, ancora nel pieno delle forze, ridono e corrono per la grande distesa d'erba davanti a me, tutta illuminata. Mia madre sta intrattenendo alcuni invitati, a quanto pare. Gente che nemmeno ho mai visto in vita mia: che senso ha farli venire qui? Forse la cosa piω opportuna in questi casi θ andare lμ, con un falso sorriso e presentarsi a tutti. Ma diciamo che non sono affatto dell'umore adatto, inoltre odio queste feste noiose. Se potessi andarmene via all'istante, sarebbe fantastico, ma a quanto pare...

'' Il signorino Touya? '' Di fronte a me si θ appena piazzato un uomo, di circa mezz'etΰ. Che vorrΰ mai da me? Tiene una strana busta bianca in mano, mentre mi squadra dalla testa ai piedi.
 '' Certo. Posso aiutarla? '' Spero solo non mi chieda di raccontare come ho ''eroicamente'' salvato il mondo, oggetto di discussione molto frequente nelle ultime ore.
 '' Veramente dovrei consegnarle questa, mi θ stata recapitata per lei da una strana persona. Non ha voluto dirmi il nome, perς. ''

 

Per me? E chi potrebbe mai mandarmi una lettera anonima, non sono diventato tanto famoso da avere dei fans in giro per Unima. Ad ogni modo la prendo, analizzandola attentamente. Una semplice busta bianca, senza nessuna scritta. Ringrazio l'uomo, che poi se ne va un po' confuso, borbottando qualcosa tra sθ.

Devo ammetterlo, la curiositΰ θ molta. Aprendola trovo un semplice bigliettino bianco, con una scritta su un lato. 

 ''Ti aspetto aldilΰ del lago.''

 Cosa? Intende questo lago? L'autore del messaggio dev'essere un tipo di poche parole e pure frettoloso, nonostante la scrittura ordinata. A conti fatti, dovrei percorrere il lago alle mie spalle per capire cosa c'entri esso col messaggio. Pensandoci, non ho null'altro da fare e questo sarebbe un ottimo rimedio per la noia. Avrei inoltre un ottimo motivo per scomparire per un po' da qui.
E' deciso.

[...] Il mio passo comincia a farsi veloce, a quanto pare. La cosa mi sembra inspiegabile. Non c'θ un motivo preciso, ma senza rendermene conto ho cominciato a correre da un bel po'. Forse per la curiositΰ, forse per qualcos'altro, devo raggiungere quel luogo senza perdere troppo tempo. 
Anche il battito del cuore sta seguendo il ritmo delle mie gambe e il fiatone non esita a fermarsi.
Ed eccomi qui.
Scrutando l'altra parte del lago riesco a vedere i lumini accesi, indice di partenza. Forse, guardandomi intorno, riesco a scovare qualcosa. Riprendo a leggere il piccolo foglio stropicciato tra le mani, per assicurarmi che non ci sia scritto altro. Intorno a me, c'θ il silenzio piω totale. Che sia stato uno scherzo da parte di qualcuno?

 ''...Touya.''

 Il mio nome. Non mi θ sembrata un'allucinazione. Ho sentito pronunciare davvero il mio nome. 
Eppure, intorno a me, non c'θ anima viva. 
Ad un tratto, perς, avverto un fragore intenso alle mie spalle. Voltandomi, riesco a percepire la presenza di qualcuno, che a quanto pare era nascosto tra gli alberi. Ora di piω, sempre di piω, lo sento avvicinarsi, a passo lieve.
Il cuore sussulta, spaventato, e le parole non escono. Una sensazione a me familiare. 
La stessa situazione che si era creata quella volta. 
Quella voce, quel tono freddo che aveva pronunciato il mio nome. Era spaventoso, ma creava nel mio petto un calore ormai da troppo tempo dimenticato. Tutto, attimo dopo attimo, sta assumendo un senso; quella voce, la sua voce.
Ne sono sicuro.
L'ombra ora θ diventata una figura umana, che si ferma davanti a me. Non riesco a distinguerne il volto, perς, perchθ coperto da un pesante cappuccio che lo nasconde. Anche il corpo θ circondato da un lungo mantello nero, per nasconderlo. E come in un frangente di secondo, riesco finalmente a sussurrarne il nome, con voce flebile.
Ne sono sicuro, θ...

 ''Enne...''

 Le mie mani arrivano a serrarmi la bocca, come se avessi appena pronunciato qualcosa di immondo. In realtΰ, perς, lui non era mai scomparso dal mio cuore. Ed ecco che fa scivolare quel pesante mantello per terra, facendosi illuminare dalla luce della luna ormai alta nel cielo. Quei lunghi capelli, color verdastro. Lo sguardo fermo, lo stesso di allora. 
In questo momento, sento di riuscire a manipolare il mio tempo.

  
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